Nome principale: Abisso del Col della Rizza
Numero catasto: 904
Numero catasto locale: 410FR
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1969
Data scoperta: 00/00/0000
Scopritore: Non noto
Note scoperta: La cavità è stata esplorata dalla Società Alpina delle Giulie nel 1967 sino al salone di -100. Nel 1994 il Gruppo Speleologico Ferrarese ha trovato il "passaggio giusto" ed ha avviato le esplorazioni che tutt'oggi proseguono. Nel 2006, assieme a componenti di gruppi locali e del centro Italia ha raggiunto la profondità di 793. A tutt'oggi le esplorazioni sono in corso
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 25 x 8 m
Tipo ingresso: Verticale
Morfologia ingresso: Pozzo
Profondità pozzo d'accesso: 96 m
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 10/06/2011
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 904
Data targhettatura: 01/01/2011
Gruppo targhettatura: SACILE - Gruppo Speleologico Sacile
Campagna targhettatura: 2011
Località
Comune: Caneva
Area geografica: Prealpi Carniche
Area provinciale: Pordenone
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 064144 - Rifugio Maset
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5102510
Longitudine: 300211
Lat. WGS84: 46,046982731606
Lon. WGS84: 12,417606564524
Est RDN2008/UTM 33N: 300211
Nord RDN2008/UTM 33N: 5102510
Data esecuzione posizione: 08/05/2011
Quota ingresso (s.l.m.): 1115 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Alessandro Pierasco
Gruppo appartenenza: SACILE - Gruppo Speleologico Sacile
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 3277 m
Sviluppo spaziale: 5610 m
Estensione: 343 m
Profondità: 794 m
Dislivello totale: 794 m
Quota fondo: 321 m
Andamento cavità: Tratti verticali e orizzontali alternati
Stato della cavità
Esplorazione in corso: No
Prosecuzioni: Presenza di prosecuzioni non accessibili
Presenza rami: Si Grotta turistica: No
Presenza d'acqua
corsi acqua interni
Acque
Acque di fondo perenni: Si
Presenza sifoni: Si
Sifoni permanenti: Si
Data tracciamento:
20/09/2008
Note tracciamento:
Il Gruppo Speleologico Ferrarese, dopo l'approfondimento dell'Abisso Col de la Rizza in Pian Cansiglio, nell'intento di verificare il collegamento di tale grotta con le famose sorgenti del Livenza, ha organizzato una prova con traccianti, in collaborazione con diversi Gruppi Speleologici locali e con il coordinamento scientifico dell'Università; di Ferrara.
Essendo il progetto auto-finanziato dai singoli Gruppi Speleologici, quindi con limitate risorse economiche, si è reso possibile il solo monitoraggio delle tre principali sorgenti del Livenza
Data comunicazione:
Punto immissione:
Il 20 settembre 2008, due diversi traccianti fluorescenti sono immessi nelle due più importanti cavità ipogee del Pian Consiglio: alle ore 17:00 circa, 5 kg di fluoresceina sodica (detta anche uranina), vengono riversati all’Abisso Col de la Rizza (ingresso a 1107 m slm), alla profondità di circa 270 m (quota assoluta di 837 m slm) ; mentre alle 15:00 circa dello stesso giorno, 10 kg di Tinopal CBS-X vengono riversati al Bus de la Genziana (ingresso a quota 1000 m slm), alla profondità di circa 120 m (quota assoluta 880 m sl
Punto di emergenza:
Il collegamento tra l’Abisso Col de la Rizza e le sorgenti Santissima e Molinetto è stato chiaramente dimostrato. I risultati riflettono anche una buona progettazione della prova con fluoresceina sodica, che è arrivata a concentrazioni molto basse (assenza di colorazione e nessun problema alla sorgente Santissima a uso potabile), ma sufficienti a permetterne la rilevabilità con analisi di laboratorio qualificate; allo stesso tempo si è raggiunta una percentuale di recupero abbastanza buona (32%), nonostante il monitoraggio su tre sorgenti di un solo versante dell’altipiano.
Data tracciamento:
01/01/2011
Note tracciamento:
tratto da:
Filippini M., Squarzoni G., De Waele J., Fiorucci A., Vigna B., Grillo B., Riva A., Rossetti S., Zini L., Casagrande G., Stumpp C., Gargini A. (2018): Differentiated spring behavior under changing hydrological conditions in an alpine karst aquifer. Journal of Hydrology, 556, pp. 572-584.
Data comunicazione:
Punto immissione:
Abisso Col della Rizza
Punto di emergenza:
Sorgente Santissima e Sorgente Molinetto
Sifoni
Tracciamenti
Meteorologia ipogea
Campo note
L'aria è presente in tutte le zone della grotta ma abbondante nelle sue prime parti. Caratteristica della circolazione è che è sempre presente con un flusso entrante dall'ingresso, in estate ed in inverno. A cambiare è solo l'intensità della corrente che si fa più lieve nei periodi più caldi. Dal monitoraggio della temperatura eseguita dal Gruppo Speleologico Ferrarese (sensori con sensibilità di
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati massivi
Ambiente: Depositi di piattaforma aperta
Età: Cretaceo sup.- Paleocene sup.
Formazione: | Calcareniti del Molassa Fm. dei Calcari del Carso triestino p.p Calcari di Monte San Michele |
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Vincoli
Nome ramo: Rami Sopra il Pentivio
Numero ramo: 1
Descrizione ramo: Dopo la risalita della Sala dei ferraresi, invece d scendere il Pentivio, si risale il camino. Da qui, una serie di risalite (Ramo Gaia), anche particolarmente attive, conduce sino alla profondità di 40 metri dalla superficie
Ramo attivo: Si
Nome ramo: Ramo del Cin o Ramo Fossile
Numero ramo: 2
Descrizione ramo: A metà del secondo traverso, dopo aver sceso il Pozzo del Pentivio, ci si arrampica sulla colata posta a destra del meandro e si entra nel Ramo Fossile. Risalita una seconda colata si prosegue ancora a destra (a sinistra c'è il ramo "Pessimismo & Fastidio"), si traversa il pozzo successivo (Se si scende il Pozzo "Kinder si accede al ramo "Pandemia" mentre se lo si risale al ramo "Autoctonia") e si prosegue per la bella galleria. Si tralascia la corda che sale sulla sinistra (ramo del "Fondo del Barile), lo sprofondamento a sinistra (il "Lapidario") e si risale su una corda che conduce ad un ballatoio sceso dal quale si entra in Sala "Annarita". La via va ricercata attraversando la sala e risalendo per circa 30 metri la corta posta al termine di essa. Superato un tratto orizzontale si scende un P30, a volte attivo, e si giunge a Sala "Ilenia".
Ramo attivo: No
Nome ramo: Pessimismo & Fastidio
Numero ramo: 3
Descrizione ramo: Dopo essere entrati nel Ramo del Cin ed aver arrampicato le 2 brevi colate, si va a sinistra e si risale il ramo sino a circa -80.
Ramo attivo: No
Nome ramo: Pandèmia
Numero ramo: 4
Descrizione ramo: Dopo essere entrati nel Ramo del Cin ed aver arrampicato le 2 brevi colate, si va a destra e si scende il Pozzo "Kinder" che però termina su frana. La prosecuzione è stata trovata nel 2018, dopo un piccolo scavo effettuato sulla frana posta su un terrazzo di tale pozzo, a circa 15 metri dalla sua partenza. Da qui, una serie di pozzetti, tutti dalla partenza stretta, conducono a -200 di fronte un tratto semiallagato, lo "Pseudosifone", un cunicolo che va oltrepassato indossando una muta stagna. Da qui il ramo diventa estremamente attivo e caratterizzato da continue strettoie e pozzi sotto cascata i più rilevanti dei quali sono il P50 "Michelle Pfizer" (-310 m), il P40 "Ostia!Zeneca" (-430) ed il successivo P50 Pozzo "J&J". Attualmente le esplorazioni sono arrivate alla profondità di -680 e sono sospese alla partenza di un ulteriore pozzo, sempre dall'ingresso stretto
Ramo attivo: Si
Nome ramo: Autoctonia
Numero ramo: 5
Descrizione ramo: Dopo essere entrati nel Ramo del Cin ed aver arrampicato le 2 brevi colate, si va a destra, si attraversa il Pozzo "Kinder" e si risale a sinistra. Superata una prima facile strettoia si entra alla base di un ampio e concrezionato camino, che va risalito per circa 50 metri. Alla sua sommità (profondità -50 m) si entra prima in un bel meandro concrezionato e poi in un ambiente fossile, risalito il quale, tra i massi di frana, si intercetta un nuovo meandro. Scesi i pozzetti del meandro, per un totale di circa 60 metri di dislivello, si arriva in una sala, termine del ramo, dove eventuali prosecuzioni sono da "immaginare" nella piccolissima condottina che inghiotte tutta l'acqua del ramo. La risalita del camino ivi presente non ha portato a nessuna prosecuzione in quanto, sebbene sia presente molta aria, è necessaria una disostruzione.
Ramo attivo: Si
Nome ramo: Fondo del Barile
Numero ramo: 6
Descrizione ramo: Dopo essere entrati nel Ramo del Cin ed aver arrampicato le 2 brevi colate, si va a destra, si attraversa il Pozzo "Kinder" e si prosegue per una sessantina di metri lungo la galleria fino ad intercettare una corda a sinistra. Il ramo da origine all'acqua che si rinviene nel sottostante Pozzo del Lapidario e successivamente anche nel Pandèmia. Questo ramo si presenta come un fitto dedalo di pozzetti paralleli (attivi e non) e picco interconnessi da piccole gallerie sino a circa 60 metri di profondità quando si intercetta un meandro di nuovo discendente. Qui si scendono un paio di pozzetti e si giunge a Sala Fantasma. Da qui ci si immette in una strettoia e si scende un successivo P15 che da accesso a Sala Lorena. Proseguendo in salita ci si immette in una grande galleria fossile, la Galleria del "postribolo", che termina inesorabilmente contro una frana
Ramo attivo: Si
Nome ramo: Lapidario
Numero ramo: 7
Descrizione ramo: Dopo essere entrati nel Ramo del Cin ed aver arrampicato le 2 brevi colate, si va a destra, si attraversa il Pozzo "Kinder" e si prosegue per una sessantina di metri lungo la galleria fino ad intercettare, sulla destra, il grande sprofondamento del Lapidario. Questo è un pozzo diviso in 2 che termina su una frana impraticabile. le acque che vi si infiltrano vengono successivamente intercettate nel Ramo Pandèmia.
Ramo attivo: Si
Nome ramo: Ramo SeiUnoZero
Numero ramo: 8
Descrizione ramo: Alla fine del Ramo del Cin ci si immette in una condottina inclinata in discesa "caratterizzata da molto fango che immette direttamente su un P15. Si prosegue su meandro caratterizzato da pozzetti e strettoie sino alla Sala del "NormalPanino", esplorata nel 2006. I camini qui presenti non hanno portato a nulla di rilevante e la prosecuzione va ricercata tra i sassi in basso a destra, sotto la quale, superata una strettoia, si ha accesso ad un P60, il Pozzo di Normalman. Alla sua base, dopo un piccolo tratto di meandro, si scende un ulteriore P50. Da qui si abbandona l'attivo, che prosegue su strettoia impraticabile, per seguire il bel meandro fossile e, scesi 3 pozzetti, l'ultimo dei quali, il più profondo (P13) immette nella sala finale. Qui una condottina ventilata, al momento in fase di disostruzione potrebbe rappresentare la prosecuzione di questo ramo, attualmente fermo alla profondità di 340 metri.
Ramo attivo: Si
Breve descrizione del percorso d'accesso
La grotta si apre sul fondo di una dolina dalle pareti scoscese ed allungata in direzione Est-Ovest, in prossimità del Col della Rizza.
Descrizione dei vani interni della cavità
Il suggestivo ingresso si presenta come un pozzo avente assi 3 m x 2 m e termina in un enorme salone (dimensioni 70 m* 18 m* 40 m di altezza) dal fondo pressoché orizzontale. Il passaggio chiave si trova, però, sulla destra, appena arrivati al Salone. Da qui, con una serie di saltini, attraverso il Ramo "Mayall", si arriva a Sala dei Ferraresi, o "dei Palloncini" (-180 m) dove, per proseguire, occorre risalire un camino di circa 10 metri posto dall'altra parte della Sala. Si giunge così al Pentivio, sceso il quale, proseguendo a sinistra, si percorre, tramite facili traversi, una bella galleria concrezionata. Superato il bivio con il ramo fossile si prosegue sempre in discesa, seguendo l'attivo. Alcuni piccoli pozzetti intervallati da semplici strettoie conducono al Pozzo Aquafresh (P45 sceso il quale occorre superare una piccola condottina con acqua ("Meandro dell'Acquasantiera"). Proseguendo in discesa si giunge, al termine di una grande verticale da 50 metri, al vecchio fondo della grotta (2002), il "Salone del Monolite". La via per l'attuale fondo va cercata risalendo per circa 60 metri un arrivo proveniente da destra. Giunti sotto una grande cascata si cerca un camino di circa 5 metri ancora a destra sino a raggiungere un piccolo ambiente dove si intercetta un nuovo meandro, il "Meandro del Ljon" che va seguito sino alla profondità massima attuale della grotta. Questo ramo, abbastanza acquatico, risulta particolarmente impegnativo a causa delle numerose strettoie. Degni di nota, per la bellezza, sono il P55 "Profondo Sud" ed i "Pozzi Valeriana", una serie di pozzetti in rapidissima successione per un dislivello tale di 180 metri. Il fondo è rappresentato da un sifone tutt'ora inesplorato. Lunga tutta la discesa che conduce al fondo non sono state notate possibilità di prosecuzione a parte un arrivo ventoso proveniente da destra 20 metri del sifone terminale, il cui accesso è però vincolato da una preventiva disostruzione.
Data rilievo: 20/09/2021
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Precisione rilievo: 6
Autori del rilievo
Autore: Filippo Felici
Gruppo appartenenza: SACILE - Gruppo Speleologico Sacile
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta
Scala rilievo: 1:200
Tipo file rilievo: Sezione
Scala rilievo: 1:500
Scarica rilievo originale
Data rilievo: 26/06/1972
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Sergio Dambrosi
Gruppo appartenenza: SAS - Società Adriatica di Speleologia
Autore: P. Dapretto
Gruppo appartenenza: SAS - Società Adriatica di Speleologia
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Parziale
Note rilievo: Manca l'ultimo aggiornamento , che porta ala cavità a 796m i profondità e oltre 4000 di sviluppo (2012) GS Ferrarese
Scarica rilievo originale
Data rilievo: 30/06/1957
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Nevio Mauri
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Giorgio Bortolin
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Scarica rilievo originaleData rilievo: 20/09/2021
Precisione rilievo: 6
Poligonale
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3D
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Libretto
Scarica filePlanimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviData planimetria: 20/09/2021
Accuratezza: Da rilievo
Autori digitalizzazione
Autore:
Gruppo appartenenza: SACILE - Gruppo Speleologico Sacile
Bibliografia
Valentina Vincenzi, Alberto Riva, Stefano Rossetti
ZRC SAZU - Znanstvenoraziskovalni center Slovenske akademije znanosti in umetnosti (2011)
Collocazione: Acta Carsologica / Karsoslovni Zbornik 40(1):147-159
Link: https://ojs.zrc-sazu.si/carsologica/article/view/34/31
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Idrologia, Meteorologia ipogea
Cansiglio is a limestone plateau located on the border between the regions of Veneto and Friuli-Venezia Giulia, northeastern Italy. The eastern area is characterized by a thick succession of Cretaceous peritidal carbonates, while the central western part is characterized by slope breccia deposits. Even though Pian Cansiglio is an important karst system, its hydrogeology is poorly known. Three important springs that form the Livenza River are located at its southeastern border and are thought to represent the majority of karst aquifer discharge, but no experimental data are available in the literature. Gruppo Speleologico Ferrarese explored an 800 m deep cave (Abisso Col de la Rizza) on Pian Cansiglio, which provided the opportunity to conduct tracer tests. Fluorescent dyes were injected in September 2008 in Abisso Col de la Rizza (uranine) and in Bus della Genziana (tinopal CBS-X). Over a period of three months, local cavers conducted an intense sampling programme, which included collecting water samples, charcoal bags and cotton lints. Automated samplers were used for high frequency monitoring at two of the springs. Tinopal was not detected, so the connection between Bus della Genziana and the springs was not demonstrated. The connection between Abisso Col de la Rizza and two of the springs was demonstrated by uranine. A mean velocity of 248 m/day results from the tracer concentration peaks; intense rainfall events increased the flow velocities four to five times. Different hypotheses are considered in order to explain the low mass recovery rate (32-40% of the injected mass). The uranine tracer test demonstrated that Pian Cansiglio aquifer contributes to the two Livenza springs; it also opens a question about the third spring, which probably originates from the Mount Cavallo area (another limestone massif close to Pian Cansiglio). The rapid response to rainfall recharge suggests a vulnerability of the spring system, further supporting the importance of conducting a detailed hydrogeological study.
Stefano Rossetti, Elena Ghezzo
Museo di Storia Naturale di Ferrara (2014)
Collocazione: in Quaderni del Museo di Storia Naturale di Ferrara - Vol. 2 - 2014 - pp. 11-16
Link: https://storianaturale.comune.fe.it/modules/core/lib/d.php?c=akpBO
Categorie: Paleontologia
Indici: Quaternario: subfossili e fossili
A circa 200 m di profondità, su di un terrazzamento, è stata rinvenuta una singola vertebra parzialmente concrezionata; l’analisi morfologicocomparativa ha permesso di determinarla come vertebra cervicale di orso. Purtroppo l’elemento anatomico di per sè non permette il riconoscimento
specifico e quindi un indiretto dato cronologico del momento di deposizione.
Questo reperto rappresenta una prima segnalazione di resti fossili nell’Abisso Col de la Rizza, frutto di trasporto passivo all’interno della cavità
stessa, aprendo la strada a futuri nuovi approfondimenti sui ritrovamenti fossili dell’Altopiano del Cansiglio
Stefano Rossetti, Valentina Vincenti, Alberto Riva
Università degli studi di Trieste (2018)
Biblioteca del Dipartimento di Matematica e Geoscienze - UniTS
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Aree carsiche, Idrologia
Con la collaborazione del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Ferrara, è stato progettato e realizzato un multi-tracciamento delle acque sotterranee, con due iniezioni in parallelo: fluoresceina sodica all’Abisso Col de la Rizza e tinopal CBS-X al Bus de la Genziana (V-TV1000) (la cavità più sviluppata della zona, con circa 5 km di sviluppo per 600 m di profondità). Il monitoraggio è stato eseguito alle sorgenti del Molinetto, Santissima e Gorgazzo, mediante campionatori di acqua automatici (alle sorgenti Molinetto e Gorgazzo) e con un impegnativo programma di prelievi manuali di campioni d’acqua e di fluocaptori (carboni attivi e garze di cotone) in 3-4 punti di ogni sorgente monitorata. Al termine del tracciamento risultavano positive alla fluoresceina sodica le sorgenti Molinetto e Santissima, mentre nessuna delle sorgenti monitorate era positiva al tinopal CBS-X. Le curve di arrivo del tracciante, permettevano il calcolo delle velocità medie di transito in entrambe le sorgenti positive alla fluoresceina sodica, pari a circa: 250 m giorno-1, in fase di magra, e 1100 m giorno-1, in fase di piena.
Filippini M., Squarzoni G., De Waele J., Fiorucci A., Vigna B., Grillo B., Riva A., Rossetti S., Zini L., Casagrande G., Stumpp C., Gargini A. (2018)
Collocazione: Journal of Hydrology, 556, pp. 572-584.
Link: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0022169417308053
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Idrologia
Keyword: Karst hydrogeology, Tracer tests, Chemographs, Hydrographs, Geochemical monitoring
Limestone massifs with a high density of dolines form important karst aquifers in most of the Alps, often with groundwater circulating through deep karst conduits and water coming out of closely spaced springs with flow rates of over some cubic meters per second. Although several hydrogeological studies and tracing experiments were carried out in many of these carbonate mountains in the past, the hydrogeology of most of these karst aquifers is still poorly known.
Geological, hydrodynamic and hydrochemical investigations have been carried out in one of the most representative of these areas (Cansiglio-Monte Cavallo, NE Italy) since spring 2015, in order to enhance the knowledge on this important type of aquifer system. Additionally, a cave-to-spring multitracer test was carried out in late spring 2016 by using three different fluorescent tracers. This hydrogeological study allowed: 1) gathering new detailed information on the geological and tectonic structure of such alpine karst plateau; 2) defining discharge rates of the three main springs (Gorgazzo, Santissima, and Molinetto) by constructing rating curves; 3) understanding the discharging behavior of the system with respect to different recharge conditions; 4) better defining the recharge areas of the three springs.
The three nearby springs (the spring front stretches over 5 km), that drain the investigated karst aquifer system, show different behaviors with respect to changing discharge conditions, demonstrating this aquifer to be divided in partially independent drainage systems under low-flow conditions, when their chemistry is clearly differentiated. Under high-flow conditions, waters discharging at all springs show more similar geochemical characteristics. The combination of geochemistry, hydrodynamic monitoring and dye tracing tests has shown that the three springs have different recharge areas. The study points out that even closely spaced karst springs, that apparently drain the same karst mountain, can have different behaviors, and thus distinctive reactions toward polluting events, a characteristic to be taken into account for their management.
Barbara Grillo, Carla Braitenberg, Roberto Devoti & Ildikò Nagy (2011)
Link: vedi altri file
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Aree carsiche, Idrologia
We propose an interdisciplinary study of karstic aquifers using tiltmeters and GPS observations. The study region is located in northeastern Italy, in the seismic area of the Cansiglio Plateau. The Zöllner type Marussi tiltmeters are installed in a natural cavity (Bus de la Genziana) that is part of an interesting karstic area of particular hydrogeologic importance. The Livenza river forms from a number of springs at the foothills of the karstic massif and flows through the Friuli-Veneto plain into the Adriatic Sea. Comparing the tiltmeter signal recorded at the Genziana station with the local pluviometrical series and the hydrometric series of the Livenza river, a clear correlation is recognized. Moreover, the data of a permanent GPS station located on the southern slopes of the Cansiglio Massif (CANV) show also a clear correspondence with the water runoff. Here we present the hydrologic induced deformations as observed by tiltmeter and GPS. After heavy rain events we record rapid deformations both by tiltmeters and GPS corresponding to the rainfall duration. In the following days a slow geodetic motion recovers the accumulated deformation with a distinctive pattern both in tilt and GPS data, which correlates with the runoff of the karstic aquifer. The purpose of this research is to open a new multidisciplinary frontier between geodetic and karstic systems studies to improve the knowledge of the underground fluid flow circulation in karstic areas. Furthermore a better characterization of the hydrologic effects on GPS and tilt observations will have the benefit that these signals can be corrected when the focus of the study is to recover the tectonic deformation.
Keywords: tilting,
R.Devotia, D.Zuliani, C.Braitenberg, P.Fabris, B.Grillo
Earth and Planetary Science Letters (2015)
Link: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0012821X15001661?via=ihub
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Geofisica, Idrologia
Changes in groundwater or surface water level may cause observable deformation of the drainage basins in different ways. We describe an active slope deformation monitored with GPS and tiltmeter stations in a karstic limestone plateau in southeastern Alps (Cansiglio Plateau). The observed transient GPS deformation clearly correlates with the rainfall. Both GPS and tiltmeter equipments react instantly to heavy rains displaying abrupt offsets, but with different time constants, demonstrating the response to different catchment volumes. The GPS movement is mostly confined in the horizontal plane (SSW direction) showing a systematic tendency to rebound in the weeks following the rain. Four GPS stations concur to define a coherent deformation pattern of a wide area (12 ×5km2), concerning the whole southeastern slope of the plateau. The plateau expands and rebounds radially after rain by an amount up to a few centimeters and causing only small vertical deformation. The effect is largest where karstic features are mostly developed, at the margin of the plateau where a thick succession of Cretaceous peritidal carbonates faces the Venetian lowland. Acouple of tiltmeters installed in a cave at the top of the plateau, detect a much faster deformation, that has the tendency to rebound in less than 6h. The correlation to rainfall is less straightforward, and shows a more complex behavior during rainy weather. The different responses demonstrate a fast hydrologic flow in the more permeable epikarst for the tiltmeters, drained by open fractures and fissures in the neighborhood of the cave, and a rapid tensile dislocation of the bedrock measured at the GPS stations that affect the whole slope of the mountain. In the days following the rain, both tiltmeter and GPS data show a tendency to retrieve the displacement which is consistent with the phreatic discharge curve. We propose that hydrologically active fractures recharged by rainfall are the most likely features capable to induce the observed strain variations.
Valentina VINCENZI , Alberto RIVA & Stefano ROSSETTI
Acta csrsologica (2011)
Link: vedi altri file
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Idrologia
Cansiglio is a limestone plateau located on te border between te regions of Veneto and Friuli-Venezia Giulia, norteastern Italy. The eastern area is caracterized by a tick succession of Cretaceous peritidal carbonates, wile te central western part is caracterized by slope breccia deposits. Even toug Pian Cansiglio is an important karst system, its ydrogeology is poorly known. Three important springs tat form te Livenza River are located at its souteastern border and are tougt to represent te majority of karst aquifer discarge, but no experimental data are available in te literature. Gruppo Speleologico Ferrarese explored an 800 m deep cave (Abisso Col de la Rizza) on Pian Cansiglio, wic provided te opportunity to conduct tracer tests. Fluorescent dyes were injected in September 2008 in Abisso Col de la Rizza (uranine) and in Bus della Genziana (tinopal CBS-x). Over a period of tree monts, local cavers conducted an intense sampling programme, wic included collecting water samples, carcoal bags and cotton lints. Automated samplers were used for ig frequency monitoring at two of te springs. Tinopal was not detected, so te connection between Bus della Genziana and te springs was not demonstrated. The connection between Abisso Col de la Rizza and two of te springs was demonstrated by uranine. A mean velocity of 248 m/day results from te tracer concentration peaks; intense rainfall events increased te flow velocities four to five times. Different ypoteses are considered in order to explain te low mass recovery rate (32-40% of te injected mass). The uranine tracer test demonstrated tat Pian Cansiglio aquifer contributes to te two Livenza springs; it also opens a question about te tird spring, wic probably originates from Izvleček UDK 556.34.04(450) Valentina Vincenzi, Alberto Riva & Stefano Rossetti: Prispevek k boljšemu poznavanju kraškega sistema Cansiglio: Rezultati uspešnega sledilnega poskusa
Cansiglio Karst Plateau: 10 Years of Geodetic–Hydrological Observations in Seismically Active Northeast Italy
Springer International Publishing (2018)
Link: https://link.springer.com/article/10.1007/s00024-018-1860-7
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Geofisica, Idrologia
Ten years’ geodetic observations (2006–2016) in a natural cave of the Cansiglio Plateau (Bus de la Genziana), a limestone karstic area in northeastern Italy, are discussed. The area is of medium–high seismic risk: a strong earthquake in 1936 below the plateau (Mm = 6.2) and the 1976 disastrous Friuli earthquake (Mm = 6.5) are recent events. At the foothills of the karstic massif, three springs emerge, with average flow from 5 to 10 m3/s, and which are the sources of a river. The tiltmeter station is set in a natural cavity that is part of a karstic system. From March 2013, a multiparametric logger (temperature, stage, electrical conductivity) was installed in the siphon at the bottom of the cave to discover the underground hydrodynamics. The tilt records include signals induced by hydrologic and tectonic effects. The tiltmeter signals have a clear correlation to the rainfall, the discharge series of the river and the data recorded by multiparametric loggers. Additionally, the data of a permanent GPS station located on the southern slopes of the Cansiglio Massif (CANV) show also a clear correspondence with the river level. The fast water infiltration into the epikarst, closely related to daily rainfall, is distinguished in the tilt records from the characteristic time evolution of the karstic springs, which have an impulsive level increase with successive exponential decay. It demonstrates the usefulness of geodetic measurements to reveal the hydrological response of the karst. One outcome of the work is that the tiltmeters can be used as proxies for the presence of flow channels and the pressure that builds up due to the water flow. With 10 years of data, a new multidisciplinary frontier was opened between the geodetic studies and the karstic hydrogeology to obtain a more complete geologic description of the karst plateau.
Agenda
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Altri files
Nome file: 904_poli_20092021.KML
Descrizione file: Poligonale e planimetria (vedi dati rilievo 20/09/2021)
Relativo a: Poligonali
Data: 14/08/2024
Relativo a: Bibliografia
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