Nome principale: Grotta Deluca
Numero catasto: 7460
Numero catasto locale: 6433VG
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 09/02/2011
Data scoperta: 18/11/2006
Scopritore: Luca Lanza
Gruppo scopritore: FLONDAR - Gruppo Speleologico Flondar
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Sigla ingresso: F11/35
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 1,8 x 1,5 m
Tipo ingresso: Orizzontale
Morfologia ingresso: Cunicolo
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 09/02/2011
Targhettatura
Presenza targhetta: No
Località
Comune: Doberdò del Lago / Doberdob
Area geografica: Carso Goriziano
Area provinciale: Gorizia
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 088163 - Iamiano
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Prima Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est
Latitudine: 5074996
Longitudine: 2410700
Lat. WGS84: 45,81965767
Lon. WGS84: 13,5929329
Est RDN2008/UTM 33N: 390694,412
Nord RDN2008/UTM 33N: 5074973,166
Data esecuzione posizione: 09/02/2008
Quota ingresso (s.l.m.): 158 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Giorgio Lanza
Gruppo appartenenza: FLONDAR - Gruppo Speleologico Flondar
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 10 m
Profondità: 5,5 m
Dislivello totale: 5,5 m
Quota fondo: 152,5 m
Andamento cavità: Misto
Stato della cavità
Artificiale: Si Esplorazione in corso: No Prosecuzioni: Prosecuzioni inaccessibili Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati, talora con marne, stratificati
Ambiente: Depositi di piattaforma protetta
Età: Giurassico sup. - Cretaceo inf.
Formazione: | Mb. di M.te Coste, Calcari di S. Don� |
Concrezioni: Si
Aspetti culturali
bellico
Vincoli
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità si apre sul versante meridionale di Quota 219, sulle pendici a Nord del paese di Comarie.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'accesso alla grotta è quasi ostruito da massi di crollo e si apre su un ripido declivio. Nel tratto finale si notano alcune tracce della visita fatta dai militari italiani, che la ispezionarono per un eventuale adattamento, non attuato per le sfavorevoli caratteristiche dell'ipogeo.
Nella malagevole saletta finale si nota che il materiale detritico, formato da grosso pietrame, è stato accumulato sul lato sinistro del vano, dove la volta si eleva verso un possibile altro ingresso, ostruitosi con lo sfaldamento del ripido versante che degrada in direzione delle case di Comarie. La cavità diviene impraticabile in corrispondenza di un cunicolo che sbocca all'inizio di un salto verticale, valutabile in circa 7/8 m; le minime dimensioni di tutta questa parte non consentono di tentare uno scavo per forzare il passaggio verso improbabili sviluppi della cavità. Qui sono state trovate a terra alcune stalattiti staccate della volta, mentre è rimasta in loco una piccola stalagmite.
Data rilievo: 09/02/2008
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Dario Marini
Gruppo appartenenza: FLONDAR - Gruppo Speleologico Flondar
Autore: Giorgio Lanza
Gruppo appartenenza: FLONDAR - Gruppo Speleologico Flondar
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scala rilievo: 1:100
Planimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviNon sono presenti informazioni
Bibliografia
Dario Marini de Cenedolo
Gruppo Speleologico Flondar (2009)
Biblioteca del CSR
Link: http://www.boegan.it/wp-content/uploads/2015/03/IlSentieroSchmid_web.pdf
Categorie: Documentazione speleologica, Speleologia applicata, Speleologia tecnica
Indici: Cartografia, Esplorazioni, Grotte turistiche e percorsi permanenti, Topografia e rilievo
Keyword: Antichità, guerra, carso triestino, carso isontino
Racconto di territori e fatti della guerra, attraverso la descrizione di luoghi difformi per morfologia e vegetazione.
Agenda
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