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Catasto Speleologico Regionale

 

Aggiornamento scheda catastale




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6285 | Sorgiva del Rio Pricotic


100m 500m 1000m
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Nomi e numeri catastali Scopritori Ingressi Morfometria Descrizione Rami/Pozzi Rilievi Planimetria Idrogeologia Meteorologia ipogea Ghiaccio/Neve Rifiuti Danneggiamenti Pericoli Geologia Biologia Aspetti culturali Vincoli Immagini Bibliografia Agenda Altri files Archivio storico

Nome principale: Sorgiva del Rio Pricotic

Numero catasto: 6285

Numero catasto locale: 3633FR

Numero totale ingressi: 1

Data primo accatastamento: 16/09/1999


Altri nomi

Sorgiva Da Rio

Sorgiva Da Rio di Pontebba

Data scoperta: 31/12/1997

Scopritore: Non specificato

Gruppo scopritore: ANF - Associazione Naturalistica Friulana

Note scoperta: Nel 1983 al termine di una conferenza sul carsismo, svoltasi presso I.T.C. Marchetti di Gemona, uno studente raccontò che mentre stava pescando lungo un torrente a causo di un roboante, copioso e improvviso getto d'acqua scaturito da una roccia, si spaventò in tal maniera da fuggire. Al racconto alcuno soci del ANF si recarono sul posto.


  • Ingresso 1

Descrizione ingresso

Numero ingresso: 1

Nome ingresso: Ingresso 1

Ingresso principale: Si

Stato ingresso: Agibile

Dimensione stimata ingresso: 2 x 4 m

Tipo ingresso: Orizzontale

Morfologia ingresso: Caverna

Pericoli all'accesso: Nessuno

Limitazioni: Nessuna

Accessibilità: Libera

Data di accatastamento: 06/11/2012


Targhettatura

Presenza targhetta: Si

Sigla targhetta: 6285

Data targhettatura: 01/01/2012

Gruppo targhettatura: ANF - Associazione Naturalistica Friulana

Campagna targhettatura: 2012


Località

Comune: Pontebba

Area geografica: Alpi Carniche

Area provinciale: Udine

Tipo carta: 1:5.000

Carta CTRN 1:5.000: 032071 - Creta di Rio Secco


Rilevamento posizione

Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS

Tipo posizione: Aggiornamento Posizione

Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N

Latitudine: 5155142

Longitudine: 365237

Lat. WGS84: 46,536342568704

Lon. WGS84: 13,242530121232

Est RDN2008/UTM 33N: 365237

Nord RDN2008/UTM 33N: 5155142

Storico posizioni

Storico posizioni







Data esecuzione posizione: 01/06/2012

Quota ingresso (s.l.m.): 1190 m

Metodo rilevamento quota: Cartografico

Carta utilizzata: 1:5.000

Affidabilità posizione: Corretto


Autori della posizione

Autore: Paolo Moro

Gruppo appartenenza: ANF - Associazione Naturalistica Friulana

Caratteristiche

Sviluppo planimetrico: 1303 m

Sviluppo spaziale: 1454 m

Dislivello positivo: 100,6 m

Dislivello totale: 100,6 m

Quota fondo: 1190 m

Andamento cavità: Semplice inclinata ascendente


Stato della cavità

Esplorazione in corso: Si

Prosecuzioni: Presenza di prosecuzioni accessibili

Grotta turistica: No

Presenza d'acqua

sorgente temporaneo/a

corsi acqua interni perenne


Note idrogeologia

Dopo intense precipitazioni il livello delle acque incomincia da alzarsi dopo circa 9 ore che si mantiene alto anche per 30/35 giorni .

Meteorologia ipogea

Flussi d'aria: Si

Temperatura grotta (°C): 3

Data osservazione: 01/09/1999


Campo note

Presenza di corrente d'aria. In tutta la cavità è percepibile un'intensa corrente d'aria e la direzione del flusso fa pensare alla presenza di altri ingressi a quote superiori. La temperatura dell'ambiente, rilevata in più stazioni durante tutto l'arco dell'anno varia dai 2°C - 3°C.

Non sono presenti informazioni

Danneggiamenti


Non sono presenti informazioni

Geologia

fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000

Litologia: Carbonati massivi

Ambiente: Depositi di piattaforma carbonatica

Età: Trias medio-sup.

Formazione: Fm. del Contrin
Calcari dolomitici del M. Tiarfin
Dolomia ladino-carnica
Dolomia Cassiana

Litologia

Dolomia


Note geologiche

La cavità si apre la cavità nella formazione della Dolomia dello Schlern, in corrispondenza di una importante dislocazione tettonica che condiziona l’andamento di tutta la grotta. La dolomia
si presenta fin dai primi metri compatta calcarea e di colore grigio scuro, in alcuni tratti la massa rocciosa appare alterata e fittamente suddivisa per la presenza della faglia con andamento NE-SW
. La cavità si sviluppa seguendo la faglia nella dolomia dello Schlern anche con gallerie sovrapposte e talvolta parallele. All’interno si incontrano i calcari devoniani nella tipica facies del Monte Cavallo e che caratterizzano gran parte della grotta.

Presenti indizi di neotettonica

Non sono presenti informazioni

Vincoli

  • Principale

Nome ramo: Principale

Numero ramo:

Descrizione ramo:

Ramo attivo: No


Pozzo/risalita/scivolo

Tipo Dislivello Nome
Pozzo 3 m
Pozzo 4 m
Pozzo 8 m

Breve descrizione del percorso d'accesso

Da Pontebba si prosegue lungo la strada che porta al passo Cason di Lanza e, oltrepassato l'abitato di Studena Bassa, si continua fino a raggiungere una vecchia cava di ghiaia posta sulla destra della strada, prima del punto in cui il Rio Pricotic si immette nel Torrente Pontebbana (stradicciola sulla destra, per entrare nella cava).
Dal margine della cava parte un sentiero in direzione Nord, che di balza in balza supera i roccioni soprastanti, risale un piccolo ghiaione, attraversa un rigagnolo, continua a salire in un bosco rado di pini ed abeti e qualche latifoglia ed infine oltrepassa una piccola e recente abetaia dove sono presenti i ruderi di uno stavolo. Qui il sentiero devia a sinistra, in direzione di un vecchio ciliegio, raggiunge i ruderi di un secondo stavolo ed entra in un bel bosco di faggi. Oltrepassato l'alveo di un piccolo rigagnolo, si risale per circa 200m (tracce di sentiero), fino a piegare a sinistra, scendendo nel piccolo vallone inciso da un affluente del Rio Pricotic (acqua abbondante). Attraversato quest'ultimo, il sentiero sale obliquamente verso destra fino ad un culmine, dopo il quale comincia a scendere, a sinistra, verso l'ormai evidente valle del Rio Pricotic. Prima di cominciare a scendere si abbandona il sentiero e si risale, verso destra, un ripido tratto di bosco caratterizzato dalla presenza, sulla sinistra, di grossi massi calcarei. In 5 minuti si raggiunge il campo base esterno posto in una ristretta area del bosco meno ripida, quasi sul bordo della valle del Rio Pricotic, che scorre circa 50m più in basso (sulla sinistra).
L'ingresso della cavità si trova poco più in alto del campo base, sul rigagnolo a quota 1230. Per raggiungerlo si prosegue sul sentiero in direzione Nord per altri 200m, deviando più verso sinistra e mantenendosi sull'orlo della ripida china boschiva che, quasi in piano, porta fino al greto del rio. Arrivati, lo si risale per pochi metri, superando alcuni massi, fino ad intravedere l'ampio ed evidente ingresso superiore, mentre a livello del greto si incontra l'angusto ingresso inferiore della cavità.

Descrizione dei vani interni della cavità

La cavità è impostata su di una faglia sulla quale sono allineati entrambi gli ingressi. Quello inferiore è in fase di temporanea, progressiva occlusione dovuta alla caduta occasionale di massi e detriti dalla parete sovrastante.
L'ingresso superiore immette in una grande sala la cui volta man mano si abbassa fino a ridursi ad una fessura sul pavimento. Superatala, dopo un piccolo salto di 3m, si entra in un'altra sala che comunica, poco più sotto, con il cunicolo proveniente dall'ingresso inferiore, bloccato da un piccolo sifone perenne (1° sifone). Risalendo la sala mantenendosi sulla destra, a contatto con il liscione di faglia si trova, al livello del suolo, uno stretto passaggio che, con un breve tratto dapprima verticale e quindi orizzontale, porta sull'orlo di un salto, in un'ampia sala con un lago perenne. Il 1° sifone rappresenta il collegamento tra il cunicolo dell'ingresso inferiore ed il lago, il livello delle acque del quale si può alzare anche di 4m. Dopo una pioggia insistente ma di normale entità, si è notato che il livello inizia a salire dopo circa 9 ore.
Superato il laghetto si giunge in una galleria (Galleria Genesis) a palese forma di condotta forzata, percorsa da un rivoletto che si risale in leggera salita.
Percorsi pochi metri e superate alcune pozze ci si trova in prossimità del 2° lago (o galleria allagata), che termina una trentina di metri oltre, nel 2° sifone (Sifone Ernesto).
Questo tratto di galleria, dal 1° al 2° sifone, durante le piene, (che non si sfogano velocemente), si riempie d'acqua fino alla volta. A dimostrazione di ciò, si possono notare consistenti depositi sabbiosi a più livelli, che si rinnovano periodicamente. Quando, all'ingresso superiore, appena sotto il primo salto, è presente dell'acqua, la galleria sicuramente non è praticabile.
Si prosegue bypassando sulla destra, tramite una tirolese, il secondo lago, fino al punto in cui la galleria, caratterizzata ora dalla presenza di due piani di faglia, si allarga notevolmente. Qui si prosegue risalendo un camino/scivolo che permette di raggiungere l'altro versante del 2° sifone attraverso tre diverse vie, la più breve delle quali è anche la più difficile. Tutte e tre le gallerie si trovano sullo stesso piano di faglia e vengono così a trovarsi praticamente sovrapposte. La via più breve, più bassa, porta direttamente al 2° sifone tramite un pozzetto in fessura seguito da uno stretto cunicolo a condotta forzata. Le altre due, (sempre in condotte forzate), dapprima separate, si congiungono in uno scivolo e dopo una retroversione raggiungono una galleria sottostante che porta anch'essa oltre al 2° sifone. Non si ritiene il caso di descrivere più particolareggiatamente l'andamento e le connessioni di questi cunicoli, in quanto la zona è simile ad un piccolo labirinto. Dal punto denominato "L'Incrocio", da cui si dipartono le tre vie sopra citate, risalendo un camino di 8m, si accede ad una galleria superiore, a condotta forzata, che prosegue in salita seguendo anch'essa la faglia principale. Questa galleria intercetta un ampio scivolo che risale in interstrato e che porta ai piani superiori della cavità ("Rami nuovi"). Proseguendo lungo la galleria senza risalire lo scivolo, si giunge ad un secondo scivolo, sempre in interstrato, detto "Scivolo della Concrezione Rossa" che, scendendo, intercetta una delle condotte provenienti dall'Incrocio. Questa condotta, superato un crollo del pavimento che dà accesso alla galleria del 2° sifone, porta, in discesa, al 3° sifone. Quest'ultimo tratto della galleria si sviluppa in interstrato.
Al contrario dei due precedenti sifoni, questo terzo ed ultimo, per ora, non è stato ancora superato, sia per la strettezza dell'ambiente, sia per l'intorbidamento dell'acqua. La profondità massima raggiunta dagli speleosub è di 9,5m. Sono stati vani anche i tentativi di svuotamento del sifone (pur essendo riusciti ad abbassare di circa 3m il livello dell'acqua).
Per raggiungere i "Rami nuovi" si deve risalire, carponi ma con buoni appigli, il primo scivolo in interstrato (cui si è accennato più sopra), detto "Nuove speranze". Dalla sua sommità parte, verso sinistra, in leggera salita, un cunicolo abbastanza stretto che, dopo una cinquantina di metri, diventa impraticabile. Contrariamente allo scivolo, questo cunicolo si sviluppa lungo la faglia principale.
Appena imboccato il cunicolo, dopo circa 3m, uno stretto passaggio permette di immettersi in una serie di 3 scivoli in interstrato, a tratti relativamente larghi, ma sempre molto bassi, con appigli sempre più radi e pendenze prossime ai 50° ("Via Crucis"). All'uscita di questa serie di scivoli la morfologia cambia nuovamente e consente di raggiungere un punto relativamente comodo (si può quasi stare in piedi) detto "il Trivio". Qui, tralasciati altri due cunicoli che proseguono per pochi metri, ci si immette, sulla sinistra in basso, tramite un breve e stretto scivolo, in un cunicolo fangoso e bagnato denominato "Il Calvario" al quale fanno seguito un laghetto ed una strettoia che porta in una sala abbastanza ampia ("Sala Piscio"), nella quale sono visibili alcuni depositi livellati di sabbia e fango. Da questa sala, risalendo un piccolo camino, ci si immette in una galleria (detta "Finalmente in piedi"), dove si prosegue agevolmente. Questa galleria ritorna nuovamente sulla faglia principale ed è caratterizzata da un susseguirsi di crolli. Dopo circa 130m si giunge, tralasciando altre vie laterali secondarie, in un grande salone (Salone Aldo) ingombrato da un enorme masso di crollo (più di 30m cubi) che si oltrepassa sulla destra, nel poco spazio rimasto tra lo stesso e la parete (liscione di faglia). Al di là di esso la sala scende ad imbuto sprofondando verso un fessura impraticabile. Il suolo è cosparso di ghiaia arrotondata, bagnata da un copioso stillicidio.
Sopra la Sala Aldo, una risalita di 8m in parete porta in un'altra sala, intersecata da un camino, risalito per oltre 20m ed abbandonato a causa della friabilità della roccia.
Verso Nord la sala, nella quale è stato allestito un "campo base", si amplia, per poi restringersi tutto d'un tratto. In prossimità di questa strozzatura, in parete, a circa 3m d'altezza, un pertugio permette di scendere in un budello elicoidale che, dopo una ventina di metri, finisce in una pozza d'acqua. Si pensa che questo cunicolo possa, in occasione di piene, riempirsi quasi completamente con l'acqua proveniente dalla pozza sottostante.

L'esplorazione della cavità è ancora in corso.

NOTE:
nella cavità è sempre presente un corso d'acqua di piccola portata. Le gallerie basse vengono spesso invase completamente dall'acqua e l'accesso è impossibile per gran parte dell'anno. E' stato rilevato che, dopo un acquazzone, in periodo di magra, il livello delle acque inizia ad alzarsi non prima di nove ore. Dopo un periodo di piogge intense è stato impossibile entrare nella cavità anche a distanza di 30-35 giorni. Si è pure notato l'alzarsi del livello in assenza di precipitazioni sul sito.
Nella cavità sono presenti sia punti di arrivo che di perdita d'acqua.
In tutta la cavità è percepibile un'intensa corrente d'aria e la direzione del flusso fa pensare alla presenza di altri ingressi a quote superiori.
La temperatura dell'ambiente, rilevata in più stazioni durante tutto l'arco dell'anno varia dai 2°C - 3°C.
E' stata constatata la presenza di altre risorgive nella zona, in corrispondenza della stessa quota.

  • 31/12/1999
  • Poligonale/3D

Data rilievo: 31/12/1999

Tipo rilievo: Primo rilievo


Autori del rilievo

Autore: Non specificato

Gruppo appartenenza: ANF - Associazione Naturalistica Friulana


File rilievi presenti

Tipo file rilievo: Pianta e sezione

File del rilievo Scarica rilievo

Tipo file rilievo: Sezione

File del rilievo Scarica rilievo

Planimetria georiferita

La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilievi

Nome immagine

Data dello scatto: 01/06/2012

Didascalia: Ingresso con numero identificativo

Autore foto: Paolo Moro

Gruppo di appartenenza: ANF - Associazione Naturalistica Friulana

Nome immagine

Data dello scatto: 01/06/2012

Didascalia: Targhetta o numero identificativo

Autore foto: Paolo Moro

Gruppo di appartenenza: ANF - Associazione Naturalistica Friulana

Bibliografia

La muscovite nelle sabbie della Risorgiva Da Rio e dell'Abisso degli Incubi (Alpi Carniche)
Graziano Cancian, Francesco Princivalle
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano e Provincia di Udine - Assessorato all'Ambiente (2004)
Biblioteca della SSI
Biblioteca Statale Isontina - Gorizia
Collocazione: Il Fenomeno Carsico delle Alpi Carniche (Friuli). A cura di Giuseppe Muscio. Memorie Ist. Ital, di Speleol., s. II, v. XV, pp. 50-63

Categorie: Geospeleologia e carsismo

Indici: Depositi sotterranei, riempimenti, speleotemi

Keyword: Risorgiva Rio Pricotic, Alpi Carniche, muscovite, mineralogia


In ognuna delle due grotte è stato raccolto un campione di sabbia. In entrambi i casi, i carbonati sono risultati molto abbondanti, seguiti da minori quantità di quarzo e fillosilicati. Tra i fillosilicati, la muscovite è il minerale prevalente. Le sue caratteristiche cristallochimiche sono le stesse: politipo 2M1, buon grado di cristallinità, grado paragonitico scarso o nullo e probabilmente una modesta quantità di Mg+Fe. Tutti i dati dimostrano che le due muscoviti sono uguali, nonostante siano state raccolte in grotte che si sviluppano entro litotipi diversi. Ciò fa pensare a un apporto di materiale morenico, presente in zona, la cui frazione fine è fluitata dentro le cavità.

Evidenze morfologiche di movimenti tettonici recenti e attuali nelle cavità delle Alpi Carniche
Andrea Mocchiutti
Circolo Speoleologico e Idrologico Friulano-Udine Provincia di Udine-Assessorato all'Ambiente (2004)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Il fenomeno carsico delle Alpi Carniche Mem. Ist. It. Spel., s. II, vol. XV, 2004, pp. 47-50.

Categorie: Geospeleologia e carsismo

Indici: Aree carsiche, Geologia e pedologia, Geomorfologia e speleogenesi

Keyword: Spostamenti, dislocazioni


Rilevazioni morfologiche imputabili all'attività tettonica recente. Descrizione delle condizioni geologiche, le evidenze morfologiche e le entità dei movimenti misurati in corrispondenza di morfologie carsiche.

La sorgiva Da Rio di Pontebba (UD)
Associazione Naturalistica Friulana
Federazione Speleologica Regionale del FVG (1999)
Collocazione: Atti dell'8. Convegno regionale di speleologia del Friuli-Venezia Giulia : Loc alita Cave di Selz (Ronchi dei Legionari - GO), 4-5-6 giugno 1999

Categorie: Geospeleologia e carsismo

Indici: Idrologia, Geomorfologia e speleogenesi, Geologia e pedologia


L'area fra Cason di Lanza e Passo Pramollo
Paolo Maddaleni, Giuseppe Muscio e Stefano Turco
Circolo Speoleologico e Idrologico Friulano-Udine Provincia di Udine-Assessorato all'Ambiente (2004)
Collocazione: Il fenomeno carsico delle Alpi Carniche Mem. Ist. It. Spel., s. II, vol. XV, 2004, pp. 157-164.

Categorie: Geospeleologia e carsismo

Indici: Geofisica, Geomorfologia e speleogenesi, Idrologia


All'interno un'interessante capitolo dedicato alla Risorgiva Da Rio (Risorgiva Pricotic, Fr
3633) ed il suo regime idrico

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