Nome principale: Fessura della Tosca
Numero catasto: 5136
Numero catasto locale: 2865FR
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1992
Altri nomi
Non sono presenti informazioni
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 6 x 1,2 m
Tipo ingresso: Verticale
Morfologia ingresso: Pozzo
Profondità pozzo d'accesso: 38,8 m
Pericoli all'accesso: Caduta
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 06/11/2012
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 5136
Data targhettatura: 04/11/2011
Gruppo targhettatura: SACILE - Gruppo Speleologico Sacile
Campagna targhettatura: 2012
Località
Comune: Aviano
Area geografica: Prealpi Carniche
Area provinciale: Pordenone
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 064062 - Monte Colombera
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5110550
Longitudine: 306555
Lat. WGS84: 46,121098034726
Lon. WGS84: 12,49625578463
Est RDN2008/UTM 33N: 306555
Nord RDN2008/UTM 33N: 5110550
Data esecuzione posizione: 04/11/2011
Quota ingresso (s.l.m.): 1885 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Alberto Gattel
Gruppo appartenenza: SACILE - Gruppo Speleologico Sacile
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 248 m
Sviluppo spaziale: 540 m
Profondità: 221 m
Dislivello totale: 221 m
Quota fondo: 1664 m
Andamento cavità: Semplice verticale
Stato della cavità
Esplorazione in corso: Si Prosecuzioni: Presenza di prosecuzioni non accessibili Presenza rami: Si Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
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Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati massivi
Ambiente: Depositi di piattaforma aperta
Età: Cretaceo sup.- Paleocene sup.
Formazione: | Calcareniti del Molassa Fm. dei Calcari del Carso triestino p.p Calcari di Monte San Michele |
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Vincoli
Nome ramo: Principale
Numero ramo: 1
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 2 m | |
Pozzo | 38,8 m | |
Pozzo | 18,8 m | |
Pozzo | 41 m | |
Pozzo | 2,5 m | |
Pozzo | 36,2 m | |
Pozzo | 15 m | |
Pozzo | 18,7 m | |
Pozzo | 21 m |
Breve descrizione del percorso d'accesso
Da Casera Capovilla si prende una strada bianca che porta ad una piccola cava in disuso. Poco dopo la cava la stradfa finisce e da qui si prende il sentiero che parte sulla destra e porta in Val Sughet. Entrati nella valle si attraversa il primo ghiaione e circa due o trecento metri si punta a sinistra verso la F.lla Colombera (1974m). Sotto questa forcella c'è un promontorio con alla sua sinistra giaione e sulla ds un canalino, si punta questo e si risale fino alla sommità di questo promontorio da dove la fessura è ben visibile.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'ingresso è caratterizzato da una fessura abbastanza grande con massi di crollo incastrati; da una piccola fessura sulla parete si sbuca sulla sommità di un pozzo di circa 35m. Attraverso uno stretto passaggio si scende ancora di qualche metro e si traversa fino a raggiungere la sommità di un largo pozzo di circa 60m di profondità, spezzato in due da una vasta terrazza di crollo. Raggiunta la base si prosegue attraverso una strettoia e un traverso di circa 15m fino ad infilarsi in uno stretto budello, che termina alla sommità di un pozzo da quasi 40m. Sceso quest'ultimo la cavità prosegue come una stretta frattura (mediamente 1m) molto lunga, che segue la faglia: qui si cerca il passaggio più comodo per scendere fino a raggiungere un salone di crollo con una piccola cascata sulla parete opposta. Alla base si trova un passaggio per un nuovo pozzo di circa 20m che porta ad un lungo salone. Da qui, attraverso un bagnato passaggio sotto-roccia si segue la stessa faglia percorsa finora ma in direzione opposta, attraverso frane e stretti saliscendi da percorrere in libera.
Il rilievo di questa zona deve ancora essere effettuato, e le esplorazioni sono ferme ad una corta risalita con passaggio da disostruire.
Nei periodi estivi fare molta attenzione durante l'avvicinamento alle vipere.
Data rilievo: 22/08/2015
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Precisione rilievo: 6
Autori del rilievo
Autore: Alessandro Pierasco
Gruppo appartenenza: SACILE - Gruppo Speleologico Sacile
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Data rilievo: 22/03/1992
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Paolo Velo
Gruppo appartenenza: SACILE - Gruppo Speleologico Sacile
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Planimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
Alberto Riva Barbara Grillo Maria Filippini Gabriela Squarzoni Jo De Waele Adriano Fiorucci Bartolomeo Vigna Christine Stumpp Stefano Rossetti Luca Zini Giacomo Casagrande Alessandro Gargini
Collocazione: BUS DE LA GENZIANA oltre 50 anni di esplorazioni e ricerche ATTI DEL CONVEGNO nel cinquantesimo anniversario della sua prima discesa al fondo Pian Cansiglio, 26 – 27 ottobre 2019
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Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Idrologia
Lo studio idrogeologico, unito all’esperimento di
multi-tracciamento, ha dimostrato che le tre sorgenti
sono alimentate da più sistemi idrologici semiindipendenti
caratterizzati dalla presenza di una zona
satura molto estesa (grande sviluppo di reticoli di
condotti «a pieno carico»). Questa interpretazione
è confermata dalle analisi chimiche che evidenziano
una notevole differenza del chimismo delle tre
sorgenti nei periodi di magra. Le differenze tra le sorgenti
sembrano però mitigarsi durante le piene, quando si
osserva una certa similitudine legata all’arrivo delle
acque più profonde e più mineralizzate rispetto a
quelle di magra.
I tempi di risposta simili delle sorgenti ed il rapido
incremento delle portate in seguito ai principali eventi
di infiltrazione sono legati alle trasmissioni delle
pressioni idrauliche nella estesa rete dei condotti «a
pieno carico» nella zona satura. L’estensione spaziale,
sia orizzontale che verticale, della zona satura è anche
in grado di giustificare la notevole diluizione dei traccianti
che rende assai difficile condurre esperimenti
di marcatura delle acque.
L’area di alimentazione delle tre sorgenti comprende
i settori di Pian Cansiglio e Pian Cavallo ma sembra
estendersi fino ai massicci posti più a Nord del Monte
Cavallo: per confermare però l’estensione dell’acquifero
sarà necessario condurre altri studi, in quanto
non è ancora chiaro da dove provenga l’acqua del
Gorgazzo e, allo stesso tempo, quali siano le direzioni
di flusso nella parte sommitale del massiccio carsico
(verso sud o verso la Val Cellina). L’identificazione
della posizione dello spartiacque idrogeologico settentrionale
rimane infatti uno dei prossimi obiettivi
per altri studi come questo.
Agenda
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