Nome principale: Grotta del Gufo
Numero catasto: 5090
Numero catasto locale: 5740VG
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1992
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Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 5,5 x 2,7 m
Tipo ingresso: Orizzontale
Morfologia ingresso: Caverna
Pericoli all'accesso: Nessuno
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 03/09/2012
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 5090
Data targhettatura: 01/01/2014
Gruppo targhettatura: LINDNER - Società di Studi Carsici Antonio Federico Lindner
Campagna targhettatura: 2014
Località
Comune: San Dorligo della Valle / Dolina
Area geografica: Carso Triestino
Area provinciale: Trieste
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 110152 - Draga Sant’Elia
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est
Latitudine: 5052356
Longitudine: 2432821
Lat. WGS84: 45,61907066
Lon. WGS84: 13,88169236
Est RDN2008/UTM 33N: 412814,66
Nord RDN2008/UTM 33N: 5052333,192
Data esecuzione posizione: 02/12/2009
Quota ingresso (s.l.m.): 350 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Aldo Michelini
Gruppo appartenenza: ISP FOR - Ispettorato Ripartimentale Foreste
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 59 m
Profondità: 17 m
Dislivello totale: 17 m
Quota fondo: 333 m
Andamento cavità: Semplice orizzontale
Stato della cavità
Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
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Danneggiamenti
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Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati, talora con marne, stratificati
Ambiente: Depositi di piattaforma
Età: Paleocene - Eocene inf.
Formazione: | Liburnico: Vreme e Cosina |
Note geologiche
Questa galleria ascendente è stata quasi completamente scavata nei riempimenti. Il più recente (quello al tetto) è un breccia costituita da detriti calcarei in un cemento argilloso - calcitico da tenace a poco coerente, si tratta di detrito di falda fluitato in cavità. Sottostante alle brecce c'è un conglomerato a ciottoli calcarei e arenacei a matrice sabbiosa, cementati da calcite. I ciottoli risultano isorientati nel senso della paleocorrente che li ha trasportati dall’esterno verso l’interno del monte Stena, cioè verso il vicino complesso Savi.
La galleria si sviluppa secondo un serie fratture beanti a direzione NW - SE, con inclinazioni dai 35° ai 45° verso NE. Un'accurata analisi di queste fratture (FORTI, 1994) ha evidenziato dei piccoli spostamenti (fagliature).
(Tratto da "Carsogenesi della Val Rosandra" POTLECA M., 1997 – Tesi di Laurea inedita)
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Vincoli
Breve descrizione del percorso d'accesso
Durante ricerche in Val Rosandra, tendenti a trovare altri accessi alla Grotta Gualtiero Savi, è stata risalita una cengia obliqua erbosa a destra della parete Grande, al cui termine si apre l'imbocco di questa cavità.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta appariva come una caverna inclinata con l'imbocco di 5.50m x 2.70m e le pareti cesellate da marcati " scallops" a dimostrazione di un antica attività idrica. Il suolo riportava evidenti segni di vecchi scavi di assaggio (presumibilmente degli anni '60 come da scritta SAG A.B.62 sul soffitto), ormai abbandonati. Dopo circa 6-7m la cavità risultava impraticabile per intasamento da detriti vari (terriccio, ciottoli arrotondati e crostoni stalagmitici), ma l'imponenza del fenomeno e la direzione / inclinazione della cavità risultavano interessanti e si ritenne di iniziare una campagna di scavi di disotruzione. Alla data del primo rilevamento la cavità raggiungeva uno sviluppo transitabile di una decina di metri e si era aperta un'ulteriore breccia a pelo libero di un paio di metri. Nel dicembre 1993, è stato aperto un passaggio che immette in un cunicolo in salita che si dirige dapprima in direzione SW e quindi, nella sua parte finale, in direzione E. Tutta questa nuova parte della cavità si sviluppa sotto e dentro una frana; nella saletta terminale, che si raggiunge dopo aver superato un paio di restringimenti, alcune fessure lasciano intravedere una possibile prosecuzione.
N.B. Oltre che per l'interesse speleologico la cavità potrebbe rivestire anche qualche interesse paleontologico considerata l'abitabilità e la consistenza di depositi accumulativi.
Data rilievo: 15/12/1993
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Pino Guidi
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Franco Gherbaz
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Nico Zuffi
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Luciano Filippi/Filipas
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Data rilievo: 11/04/1992
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Franco Gherbaz
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Pino Guidi
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Scarica rilievo originalePlanimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
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Agenda
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