Nome principale: Grotta di Biarzo
Nome principale sloveno: Jama dol par malne
Numero catasto: 2999
Numero catasto locale: 1489FR
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1978
Altri nomi
Riparo di Biarzo
Spodmol pri Bjarču
Non sono presenti informazioni
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 3 x 5 m
Tipo ingresso: Orizzontale
Morfologia ingresso: Caverna
Pericoli all'accesso: Nessuno
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 08/11/2012
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 2999
Data targhettatura: 22/01/2012
Gruppo targhettatura: VALLI - Gruppo Speleologico Valli del Natisone
Campagna targhettatura: 2017
Località
Comune: San Pietro al Natisone
Area geografica: Prealpi Giulie
Area provinciale: Udine
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 067061 - San Pietro al Natisone
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5111273
Longitudine: 383081
Latitudine Gauss-Boaga: 5111296,332
Longitudine Gauss-Boaga: 2403085,858
Lat. WGS84: 46,145007455116
Lon. WGS84: 13,486082566811
Est RDN2008/UTM 33N: 383081
Nord RDN2008/UTM 33N: 5111273
Data esecuzione posizione: 22/01/2012
Quota ingresso (s.l.m.): 164 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Alceo Balutto
Gruppo appartenenza: VALLI - Gruppo Speleologico Valli del Natisone
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 17 m
Dislivello totale: 0 m
Quota fondo: 164 m
Andamento cavità: Semplice orizzontale
Stato della cavità
Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Ambiente: Alluvionale
Età: Pleistocene sup.
Formazione: |
Aspetti culturali
archeologico/paleontologico
Catasto Ragionato Informatico delle Grotte Archeologiche
Note culturali
Sequenze complete dal Paleolitico superiore al Neolitico
Vincoli
Vincolo paesaggistico: Segnalata alla Regione per futura tutela
Vincolo archeologico: Si
Breve descrizione del percorso d'accesso
Dalla statale che da S.Pietro al Natisone va verso il confine, prima di Ponteacco, si gira a sinistra e, per una strada asfaltata, si giunge al paese di Biarzo. Da qui una carrareccia che segue il corso del Natisone porta, per campi coltivati, nelle vicinanze di un vecchio mulino abbandonato. La cavità si trova sotto le rocce sovrastanti, assieme ad altri ripari.
Descrizione dei vani interni della cavità
Si tratta di una cavità che si è formata probabilmente dal crollo d'enormi macigni in un'ansa del fiume. Nel 1978 sono stati effettuati degli scavi paletnologici che hanno dimostrato che, nel passato, tale cavità è stata abitata dall'uomo; sono numerosi, infatti, i ritrovamenti di selci lavorate e d'ossa. All'interno, inoltre, è stata trovata una selce lavorata di quarzo puro, unica nel suo genere.
Data rilievo: 31/12/1977
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Luigi Savoia
Gruppo appartenenza: CSIF - Circolo Speleologico Idrologico Friulano
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Planimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
Francesca Bressan
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano - Udine, Provincia di Udine - Assessorato all'Ambiente (1997)
Biblioteca del CSR
Collocazione: In "Il fenomeno carsico delle Valli del Natisone". Mem. Ist. Spel., s. II, IX, 1997, pp. 15-20.
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Keyword: Archeologia , preistoria, valli del Natisone
Descrizione delle sequenze dal Paleolitico superiore al Neolitico nel riparo di Biarzo
Franco C. (2011)
Collocazione: Società per la Preistoria e Protostoria della Regione Friuli-Venezia Giulia. Quaderno, 13: 1-280, Trieste
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Monografia che propone una revisione e un aggiornamento dei dati archeologici e delle problematiche culturali (identità culturale e distribuzione territoriale) connesse agli ultimi gruppi di cacciatori-raccoglitori diffusi in Italia nel corso del Mesolitico Recente (o Castelnoviano), agli inizi dello stadio climatico Atlantico. I limiti cronologici della ricerca vengono riconosciuti come compresi tra la più antica comparsa crono-stratigrafica di nuove componenti tecno-tipologiche nell'industria litica che segnano il superamento dello stadio Boreale (stadio FA del Riparo Gaban: 7971±42 uncal BP) e la più recente e sicura datazione assoluta associata ad uno strumento a trapezi proveniente da un contesto a-ceramico (Lama Lite II: 6620±80 uncal BP). Tra i contesti mesolitici localizzati nel territorio friulano sono presenti numerosi riferimenti al Riparo di Biarzo, sebbene le datazioni radiometriche disponibili si riferiscano esclusivamente alla frequentazione Tardoglaciale del sito, e secondariamente, alla Grotta di Cladrecis.
Ruaro-Loseri L.
Istituto per l'Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia (1984)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Panoramica sullo stato delle ricerche nei siti pre- e protostorici del Friuli-Venezia Giulia. Tra i contesti del Friuli oggetto di indagini sistematiche in anni recenti vengono menzionati, oltre a diverse stazioni all'aperto, anche le Grotte Verdi di Pradis e il Riparo di Biarzo. Nella discussione l'A. fa anche riferimento al più ampio quadro delle problematiche legislative connesse agli aspetti organizzativi delle ricerche territoriali e a quelle inerenti la tutela e la conservazione del patrimonio archeologico verificatesi a seguito della recente istituzione (dal gennaio 1982) di una Soprintendenza archeologica operativa a livello regionale.
Bagolini B., Bressan F.
Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (1994)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo che si propone di aggiornare, alla luce delle più recenti acquisizioni, il quadro delle conoscenze sul Neolitico della regione, la discussione dei dati disponibili in relazione al territorio friulano appare focalizzata sui due principali insediamenti all'aperto sinora individuati, rappresentativi delle rispettive facies, ossia Fagnigola (da cui il "Gruppo di Fagnigola" del primo Neolitico) e Sammardenchia (di più recente individuazione e ancora in corso di definizione sul piano crono-culturale), ma sono disponibili anche alcuni riferimenti specifici al Riparo di Biarzo, caso isolato di sito neolitico (con evidenze riferibili al Neolitico Antico ed evoluto) localizzato in area pedemontana.
Cusinato A., Dalmeri G., Fontana F., Guerreschi A.
Mémoires de la Societè Préhistorique Française (2005)
Collocazione: Bracco, Montoya (eds.): Les systèmes techniques lithiques pendant le Tardiglaciaire autour de la Méditerranée nordoccidentale. Actes de la Table Ronde., 40: 95-101, Paris
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nell'esaminare le caratteristiche tipologiche e l'evoluzione dell'industria litica fra la fine dell'Epigravettiano e l'inizio del Mesolitico nel NE Italia, fra i siti di riferimento vi è il Riparo di Biarzo.
Pessina A.
Consorzio Universitario del Friuli (2007)
Collocazione: In: Pessina A., Vinciguerra G. (a cura di), Preistoria del Friuli, 85 pp., Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Manuale bilingue (italiano-friulano) dedicato alla Preistoria in Friuli, realizzato allo scopo di far dialogare le esigenze istituzionali della scuola con le acquisizioni della didattica e con gli orizzonti più aggiornati della ricerca scientifica. Nella parte dedicata a Paleolitico e Mesolitico la discussione approfondisce, tra gli altri, alcuni aspetti connessi ai rinvenimenti occorsi alle Grotte Verdi (Altopiano di Pradis) e al Riparo di Biarzo (Valli del Natisone). Solo brevemente menzionata appare inoltre la Grotta di Cladrecis, in relazione al recupero (come a Biarzo) di un esemplare di arpione in materia dura animale a doppia fila di denti. Il manuale risulta completato da una serie di schede didattiche.
Romandini M., Bertolini M.
Museo Friulano di Storia Naturale (2011)
Collocazione: Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 32: 87-98, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Vengono presentati i risultati di uno studio aggiornato condotto sulle faune rinvenute nel livello epigravettiano (US 5) del Riparo di Biarzo (scavi Guerreschi, inizi anni Ottanta del Novecento), datato a 11.100±125 non cal BP. Nel record faunistico la predominanza del cinghiale tra gli ungulati appare una caratteristica distintiva del sito rispetto agli altri contesti epigravettiani noti in Italia settentrionale. Tra i resti riferibili a tale specie, l'abbondante presenza di denti a vario stadio di eruzione permette di ipotizzare un'occupazione del riparo compresa tra l'inizio dell'autunno e la fine della primavera. La presenza di tracce di intervento antropico appare attestata su buona parte dei resti scheletrici di ungulati mentre tra i carnivori solo alcuni reperti riferibili a Ursus arctos appaiono contraddistinti da strie riconducibili all'utilizzo di uno strumento litico. Nell'introduzione allo studio, ove si offre un inquadramento generale del periodo nella regione Friuli Venezia Giulia, si citano anche i siti delle Grotte Verdi e della Grotta del Clusantin nell'Altopiano di Pradis.
Ravazzi C., Peresani M., Pini R., Vescovi E.
CNR Centro di studi di Geologia tecnica (2007)
Collocazione: Il Quaternario, 20 (2): 163-184,
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Viene presentato un quadro di sintesi aggiornato sull'evoluzione stratigrafica e paleoambientale nel Tardoglaciale (19-11.500 anni cal BP) e dei sui rapporti con il popolamento umano nelle Alpi italiane e in Pianura Padana. Tra i principali siti epigravettiani tardoglaciali compresi nello studio, in quanto dotati di una cronologia radiometrica affidabile, vengono citati per il territorio friulano la Grotta del Clusantin e le Grotte Verdi nell'Altopiano di Pradis e il Riparo di Biarzo nelle Valli del Natisone.
Bertola S., Broglio A., Cassoli P.-F., Cilli C., Cusinato A., Dalmeri G., De Stefani M., Fiore I., Fontana F., Giacobini G., Guerreschi A., Gurioli F., Lemorini C., Liagre J., Malerba G., Montoya C., Peresani M., Rocci Ris A., Rossetti P., Tagliacozzo A., Ziggiotti S.
Museo Fiorentino di Preistoria Paolo Graziosi. Millenni. Studi di Archeologia Preistorica (2007)
Collocazione: In: Martini F. (a cura di), L'Italia tra 15.000 e 10.000 anni fa. Cosmopolitismo e regionalità nel Tardoglaciale, Atti della Tav. Rotonda, Firenze novembre 2005, 5: 39-94, Firenze
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Sintesi aggiornata ai dati più recenti dello studio del Paleolitico Superiore finale delle Prealpi e Alpi Orientali, con particolare riferimento al settore veneto, contraddistinto da oltre 50 giacimenti preistorici tardoglaciali di cui vengono illustrati i temi della cronologia, delle modificazioni ambientali, delle dinamiche (intra/intersites) insediative, della provenienza e sfruttamento delle risorse, delle dinamiche di colonizzazione degli ambienti prealpini e alpini, della tecno-tipologia e litologia dell’industria litica e dei comportamenti simbolici. Solo alcuni contesti hanno consentito la realizzazione di indagini multidisciplinari di dettaglio, mentre altri presentano una documentazione archeologica limitata alla sola industria litica. Tra i siti in grotta compresi nella ricostruzione d’insieme figurano, per il Friuli, la Grotta del Clusantin e le Grotte Verdi sull’Altopiano di Pradis e il Riparo di Biarzo nelle Valli del Natisone.
Gurioli F., Romandini M.
Comune di Clauzetto, Pagine dell'Ecomuseo (2008)
Collocazione: In: Peresani M. (a cura di), Marmotte e cacciatori del Paleolitico a Pradis, 113-114, Pordenone
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Vengono descritti alcuni manufatti in osso (punte o punteruoli) incompleti rinvenuti nei livelli epigravettiani della Tra gli altri siti epigravettiani con strumenti in materia dura animale citati per confronto vengono citati le Grotte Verdi di Pradis e il Riparo di Biarzo.
Peresani M.
Comune di Clauzetto, Pagine dell'Ecomuseo (2008)
Collocazione: In: Peresani M. (a cura di), Marmotte e cacciatori del Paleolitico a Pradis, 17-29, Pordenone
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. illustra il quadro generale del popolamento antropico delle Alpi orientali occurso durante il Tardoglaciale (da 19.000 a 11.500 anni dal presente) in concomitanza con il verificarsi di radicali cambiamenti di tipo climatico ed ambientale. Particolarmente significativo appare il moltiplicarsi dei siti a partire dalla seconda fase del Tardoglaciale, o Interstadio Bølling-Allerød, quando condizioni climatiche favorevoli caratterizzate, tra i vari fattori, dall'innalzamento della copertura boschiva sino ad alta quota (1700 m), favoriscono la frequentazione antropica nelle Prealpi e Dolomiti meridionali. Tra i siti epigravettiani noti per il periodo in territorio friulano figurano le Grotte Verdi e la Grotta del Clusantin nell'Altopiano di Pradis e il Riparo di Biarzo ai piedi delle Prealpi Giulie medionali.
Peresani M. et alii
Comune di Clauzetto, Pagine dell'Ecomuseo (2008)
Collocazione: In: Peresani M. (a cura di), Marmotte e cacciatori del Paleolitico a Pradis, 115-119, Pordenone
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Gli A. propongono una sintesi generale dei risultati delle ricerche multidisciplinari condotte alla Grotta del Clusantin, le quali hanno consentito di apportare significativi progressi nelle conoscenze di una fase finora poco nota del popolamento epigravettiano del Friuli occidentale.
Naudinot N., Tomasso A., Tozzi C., Peresani M. (2014)
Collocazione: Journal of Archaeological Science, 52: 578-590, Amsterdam (NL)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo gli A., volendo testare un’ipotesi interpretativa di base, quella secondo cui l’utilizzo delle datazioni al radiocarbonio in prospettiva paleodemografica non possa prescindere dalla valutazione dei parametri socio-economici in essere, offrono una discussione particolare legata allo specifico caso-studio dei contesti del Paleolitico Superiore del Tardoglaciale compresi tra Francia sud-orientale ed Italia settentrionale tra cui risultano compresi, per il territorio friulano, le Grotte Verdi di Pradis, la Grotta del Clusantin (Altopiano di Pradis) e il Riparo di Biarzo (Valli del Natisone). Tra le osservazioni conclusive elaborate: il fatto che la variabilità osservata nella maggiore o minore densità di datazioni (e quindi siti) non possa essere semplicemente letta in chiave demografica, rappresentando questa un fattore direttamente rispondente ai cambiamenti intervenuti nei modelli di mobilità selezionati dai gruppi umani.
Broglio A., Improta S.
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti (1995)
Collocazione: Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 113 (1994-1995): 1-45,
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
In relazione alla fase del popolamento dell’Epigravettiano recente si citano le Grotte Verdi di Pradis (con serie di datazioni radiocarboniche calibrate disponibili) tra i contesti occupati nel corso degli interstadi temperati di Bølling-Allerød e il Riparo di Biarzo, sito attribuito alla fase terminale dell'Epigravettiano recente, la cui industria litica appare caratterizzata, come in altri siti montani (Andalo e Piancavallo), dallo sviluppo di armature microlitiche geometriche (segmenti, triangoli scaleni e isosceli ottenuti con la tecnica del microbulino) con forme che in alcuni casi sembrano preludere al Sauveterriano. L’evoluzione osservata nelle industrie litiche nel corso del periodo è alla base della proposta di suddivisione dell’Epigravettiano in più fasi discussa nelle conclusioni del contributo.
Pessina A.
Accademia di Scienze Lettere e Arti di Udine (1996)
Collocazione: Atti dell'Accademia Udinese di Scienze, Lettere e Arti, 88 (1995): 199-225, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nell'ampio contributo, focalizzato sulle più antiche e meno note vicende della Preistoria friulana, l'A. traccia il quadro dei dati archeologici disponibili in relazione all'arco di tempo compreso tra il Paleolitico Superiore ed il Neolitico Antico. Oltre alle Grotte Verdi di Pradis, comprese tra i contesti con evidenze riferibili a gruppi di cacciatori tardo-paleolitici, risulta menzionato anche il Riparo di Biarzo, sito tra i pochi dell'Italia settentrionale a presentare una sequenza stratigrafica continuativa tra l'Epigravettiano recente ed il Mesolitico Antico.
Bressan F.
Museo Friulano di Storia Naturale (1984)
Collocazione: Catalogo della Mostra realizzata dal Museo Tridentino di Sc. Nat. e allestita a Udine nel 1984, 52 pp., Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Guida divulgativa alla Mostra in cui, dopo un cenno introduttivo alla fase terminale del Paleolitico Superiore (10.000/9000 a.C.), si illustra lo stato delle conoscenze sui cacciatori-raccoglitori del Mesolitico (VIII-V millennio a.C.) nelle Alpi Orientali. Oltre a numerosi contesti del Trentino, nella parte finale del volume specifica attenzione viene dedicata all'illustrazione dei contesti (siti all'aperto e in grotta) più significativi rinvenuti in Friuli. Tra le cavità, oltre ad una breve menzione delle Grotte Verdi di Pradis, al tempo il sito più antico ("fase media dell'Epigravettiano evoluto italico") in Friuli, ampio spazio viene dedicato alla discussione dei dati disponibili per la frequentazione pluri-fase (tra Paleolitico e Mesolitico) del Riparo di Biarzo.
Guerreschi A., Leonardi P.
Banca Popolare di Verona (1984)
Collocazione: In: Aspes A. (a cura di), Il Veneto nell'antichità. Preistoria e Protostoria, I: 243-281, Verona
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Proposta di ricostruzione del quadro generale delle conoscenze relative alla fine del Paleolitico superiore in Italia nordorientale, con riferimento agli aspetti crono-culturali, ambientali, socio-economici e spirituali. Nella discussione ricorrono diversi riferimenti puntuali alle Grotte Verdi di Pradis e al Riparo di Biarzo.
Bressan F., Guerreschi A.
Istituto per l'Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia (1984)
Collocazione: In: Atti del Conv. Int. "Preistoria del Caput Adriae", Trieste novembre 1983, 38-39, Trieste
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Sintesi dei dati disponibili per il popolamento dell'area friulana nel periodo compreso tra Paleolitico Superiore e Mesolitico. Tra i contesti in grotta, oltre alle Grotte Verdi di Pradis (Epigravettiano finale) citate quale contesto più antico al tempo noto, si menziona anche il sito multi-fase del Riparo di Biarzo, oggetto di recenti indagini.
Pessina A.
Lor. Enz. Multimedia (2005)
Collocazione: In: Fabbro F. (a cura di), La Patrie dal Friûl, 71-75, Coseano (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L’A. ripercorre la storia del più antico popolamento del Friuli nel corso della Preistoria antica (dal Paleolitico al Neolitico), illustrando le principali evidenze (siti, materiali archeologici) in ordine cronologico. Per il Paleolitico Medio è presente solo un breve cenno alle segnalazioni attestate nel Friuli occidentale (alle Grotte Verdi di Pradis), mentre un più ampio approfondimento viene dedicato ai dati provenienti dal Riparo di Biarzo, un accampamento temporaneo di fondovalle occupato nel corso del Paleolitico Superiore e Mesolitico da gruppi di cacciatori-raccoglitori.
Gaspardo D.
Società Naturalisti "Silvia Zenari", GEAP (1997)
Collocazione: In: Gaspardo D. (a cura di), Insediamenti preistorici del Friuli occidentale, 79-92, Pordenone
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nelle osservazioni conclusive del contributo, avente ad oggetto la descrizione dei settori indagati e dei relativi materiali litici epigravettiani rinvenuti a Piancavallo in località "Busa di Villotta" (anni 1972-1973), vengono menzionati, tra gli altri complessi epigravettiani dell'Italia settentrionale richiamati per confronto, anche le Grotte Verdi di Pradis e il Riparo di Biarzo.
Pessina A.
Museo Friulano di Storia Naturale (2003)
Collocazione: In: Muscio G. (a cura di), Glacies. L'età dei ghiacci in Friuli. Ambienti, climi e vita negli ultimi 100.000 anni, Catalogo della Mostra, Udine 2003-2004, 131-143, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Dopo una parte introduttiva in cui si discute la complessa relazione uomo-ambiente nelle società di caccia-raccolta attestate nel corso della Preistoria, viene approfondito il quadro delle conoscenze disponibili sul popolamento dell'arco alpino orientale tra Paleolitico e Mesolitico. Tra i siti in grotta menzionati figurano le Grotte Verdi di Pradis (Paleolitico Medio e fine del Paleolitico Superiore/Epigravettiano) e il Riparo di Biarzo, di cui l'A. riassume in particolare i principali aspetti culturali, tecno-economici e climatico-ambientali connessi alla frequentazione del sito tra la fine del Paleolitico Superiore/Epigravettiano e il Mesolitico Antico (UUSS 5, 4 e 3B).
Pessina A.
BE-MA ed. (2002)
Collocazione: In: Vai G.B., Venturini C., Carulli G.B., Zanferrari A. (coord.), Alpi e Prealpi Carniche e Giulie, Guide Geolog. Reg. SGI, 9: 117-118, Milano
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Rapido excursus sul popolamento umano nella regione durante la Preistoria. Tra i siti più antichi, riferibili al Paleolitico, si menzionano le Grotte Verdi di Pradis (Riparo I: Paleolitico Medio e Paleolitico Superiore finale). Il Riparo di Biarzo viene citato quale giacimento più significativo per l'analisi, sia sul piano culturale che paleoecologico, del passaggio tra il Tardoglaciale ed il Postglaciale, ed in particolare per la presenza, attestata in pochissime altre stazioni dell'Italia settentrionale, di livelli del tardo Paleolitico Superiore e del Mesolitico Antico.
Palma di Cesnola A.
Garlatti e Razzai ed. (1993)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Ampio ed approfondito studio sul Paleolitico superiore in Italia. In relazione ai contesti dell'Epigravettiano finale vengono in più occasioni menzionati il Riparo di Biarzo e le Grotte Verdi di Pradis.
Peresani M.
Veneto Agricoltura (2001)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel capitolo dedicato alle Alpi orientali nella Preistoria, l'A. cita il Riparo di Biarzo e le Grotte Verdi di Pradis tra i siti riferibili all'Epigravettiano recente e, nel solo caso di Biarzo, anche al successivo periodo mesolitico.
Broglio A. (1985)
Collocazione: In: Atti del III Conv. Triveneto di Spel., Vicenza novembre 1984, 71-96, Vicenza
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Studio, supportato da planimetrie e sezioni di scavo e da un'ampia bibliografia, sull'utilizzo di grotte e ripari sottoroccia in Italia nord-orientale nell'arco di tempo compreso tra il Paleolitico inferiore e l'Età del Bronzo. Per il Friuli, in relazione alla fase recente del Paleolitico Superiore, si citano il Riparo di Biarzo, interpretato quale possibile campo-base di cacciatori, e le Grotte Verdi di Pradis. La Šuošteriova Jama viene solo compresa tra i siti illustrati nella mappa di distribuzione generale delle cavità.
Guidi P. (a cura di)
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (1997)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel capitolo "Antropospeleologia", uno specifico paragrafo, a cura di Muscio, viene riservato alla discussione dei dati bibliografici disponibili in letteratura in merito alle ricerche speleologiche in cavità del Friuli associate ad evidenze di tipo paletnologico e/o paleontologico. I titoli recensiti vengono forniti secondo un elenco analitico per autore, composto di 194 voci in totale, che riprende e aggiorna il precedente lavoro bibliografico redatto da Guidi (1973). Di ciascuna voce bibliografica vengono forniti: brevi indicazioni sulle evidenze (paletnologiche e/o paleontologiche) più significative emerse, note riassuntive dei principali argomenti trattati, indicazione degli specifici contesti in grotta menzionati, citati secondo il numero identificativo del Catasto Grotte del Friuli (sigla Fr).
Maddaleni P.
Museo Friulano di Storia Naturale (2017)
Collocazione: Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 38: 85-120, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo viene offerta una prima revisione sistematica dei dati disponibili per le circa 50 principali cavità di interesse paleontologico e paletnologico attestate in Friuli. Alla ricchezza dei siti (grotte e ripari) presenti in tale comparto territoriale contraddistinto da una peculiare conformazione geologica, si associa una disomogenea e talora lacunosa disponibilità di dati, a volte inediti e spesso giunti a noi privi dei necessari riferimenti contestuali oltre che di datazioni radiometriche, in quanto frutto di ricerche datate, svoltesi a partire dalla fine dell’Ottocento-primi del Novecento. Se nella maggior parte dei casi l’inquadramento crono-culturale dei siti può oggi basarsi solo sull’analisi tipologica dei materiali a noi giunti (ceramica, industria litica in primis), casi-studio di particolare interesse sono rappresentati dal Riparo di Biarzo, Grotta di Cladrecis e alcune cavità dell’Altopiano di Pradis (Grotta del Clusantin, Grotta del Rio Secco) oggetto in anni recenti di scavi sistematici e studi post-scavo multidisciplinari. Nel contributo l’avvio della revisione della bibliografia e dell’analisi delle collezioni di materiali conservati presso diversi Istituzioni (Museo Friulano di Storia Naturale e Circolo Speleologico e Idrologico Friulano) viene inteso quale primo passo di progetto di più ampia portata focalizzato sullo studio delle grotte in Friuli che dovrà necessariamente prevedere anche la programmazione di nuove ricerche sul territorio. Nella parte conclusiva del lavoro viene fornito anche un elenco delle cavità che hanno restituito solo reperti faunistici olocenici.
Muscio G., Sala B.
Museo Friulano di Storia Naturale (2003)
Collocazione: In: Muscio G. (a cura di), Glacies. L'età dei ghiacci in Friuli. Ambienti, climi e vita negli ultimi 100.000 anni, Catalogo della Mostra, Udine 2003-2004, 123-130, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Gli A. nell'illustrare le associazioni faunistiche di vertebrati (anche quali indicatori climatico-ambientali) note per l'Italia nord-orientale durante il Glaciale Würmiano, fanno in più casi riferimento ai principali giacimenti di interesse paletnologico in cui i resti fossili sono stati recuperati. Tra i siti del Friuli si menzionano le Grotte Verdi di Pradis e il Riparo di Biarzo, quest'ultimo di particolare interesse sul piano stratigrafico per la possibilità di seguire l'evoluzione delle faune nel passaggio tra Pleistocene Superiore ed Olocene. Tra le grotte del Friuli orientale, oltre alla Šuošteriova Jama (reperti illustrati), si ricorda la grotta Velika Jama il cui repertorio faunistico, pur significativo, presenta una scarsa attendibilità scientifica, non essendo possibile distinguere le faune pleistoceniche da quelle oloceniche.
Vitri S.
Quaderni della Sezione Archeologica del Castello del Buonconsiglio (1997)
Collocazione: In: Endrizzi L., Marzatico F. (a cura di), Ori delle Alpi, Catalogo della Mostra, Trento 1997, 6: 565-569, 580., Trento
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. ripercorre le varie fasi del popolamento umano pre- protostorico del comprensorio delle Alpi orientali (Alpi e Prealpi Carniche e Giulie), per il quale riconosce, soprattutto in relazione ad alcuni periodi, la disponibilità di una limitata documentazione archeologica, non rispondente all'importanza geografico-culturale dell'area, percorsa da numerose direttrici naturali di collegamento tra Alto Adriatico ed Europa centro-orientale. Numerosi sono i contesti in grotta menzionati, solo nel caso del Riparo di Biarzo e del Ciòndar des Paganis con più ampi riferimenti. Da questi due siti provengono inoltre alcuni dei reperti esposti in Mostra, descritti in apposite schede del Catalogo.
Bressan F.
Memorie dell'Istituto Italiano di Speleologia. Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (1997)
Collocazione: In: Muscio G. (a cura di), Il Fenomeno carsico delle Valli del Natisone (Prealpi Giulie - Friuli), s.2, 9: 15-20, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nell'articolo vengono passati in rassegna i più significativi siti preistorici in cavità delle Valli del Natisone, con particolare riferimentio a quelli "storici" scoperti dai soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano nei primi anni del Novecento, i cui materiali sono in più casi divenuti l'oggetto di studi di revisione da parte dello stesso A.. Ampio risalto viene inoltre riservato al Riparo di Biarzo, il solo sito ad essere stato oggetto di scavi stratigrafici in tempi più recenti. Nella parte terminale dell'articolo viene fornito un elenco dei siti in grotta che hanno restituito resti faunistici.
Paolo Maddaleni
Circolo speleologico e idrologico friulano (2018)
Collocazione: Mondo Sotterraneo, n.s. 42 (1-2): 55-82, Udine
Link: http://www.csif.it/easynet/Archivi/CSIF/Pdf/0000/263.PDF
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo si offre una sintesi della storia delle ricerca svolte dal Circolo Speleologico e Idrologico Friulano in oltre un secolo di attività nei siti in grotta di interesse paletnologico/paleontologico del Friuli, con particolare riferimento al settore delle Prealpi Giulie. Nel Catalogo dei siti citati nel testo vengono fornite, in ordine cronologico, le informazioni storiche e bibliografiche disponibili per ciascun contesto, anche corredate da illustrazioni di documenti o foto originali, con rimandi ad altro contributo (Maddaleni 2017) per l’approfondimento degli aspetti propriamente paletnologici e paleontologici in essi rilevati. Nell'ultima parte del lavoro sono raccolte informazioni relative ad altri siti di ambito sia regionale (tra cui l'Ipogeo celtico di Cividale) che extraregionale, divenuti negli anni oggetto delle ricerche del Circolo Speleologico udinese.
Dalla Vecchia F. M
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (2008)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel Volume è presente un excursus sulla storia dei vertebrati del Quaternario (Olocene escluso) in Friuli, condotto sulla base di precedenti studi disponibili in letteratura. L'A. in riferimento alle associazioni di vertebrati pleistocenici (Pleistocene Superiore) rinvenute in numerosi contesti in grotta del territorio friulano, sottolinea come la valenza scientifica delle stesse risulti spesso inficiata dall'assenza dei dati stratigrafici di provenienza, non sistematicamente registrati nel corso dei primi scavi effettuati tra Otto- e Novecento ma anche in anni più recenti (es. Grotte Verdi di Pradis). Al polo opposto si pongono i dati disponibili per alcuni contesti oggetto di indagini di scavo stratigrafiche approfondite, quali la Grotta del Rio Secco e la Grotta del Clusantin (Altopiano di Pradis) e il Riparo di Biarzo (Valli del Natisone). Particolarmente diffusa tra le specie rinvenute nei siti ipogei appare l’Orso delle Caverne (Ursus spelaeus), che in uno specifico caso (Abisso di Viganti: materiali andati dispersi dopo la rotta di Caporetto) appare in associazione con il ghiottone (Gulo gulo), animale non comune indicatore della presenza al tempo di un clima rigido e di un ambiente di tundra. Si segnala che la cavità indicata nel testo come Mala Jama corrisponde alla Mala Pec (materiali in deposito presso il Museo Friulano di Storia Naturale).
Bon M., Piccoli G., Sala B. (1991)
Collocazione: Memorie di Scienze Geologiche, 43: 185-231, Padova
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Catalogo ragionato dei vertebrati fossili del Quaternario dell'Italia nord-orientale (Tre Venezie). Dei numerosi siti friulani compresi nello studio, alcuni vengono ampiamente discussi (Pleistocene Superiore: Grotte Verdi di Pradis, Velika Jama; Olocene Antico: Riparo di Biarzo), altri solo brevemente menzionati tra i "Rinvenimenti minori".
Buora M.
Società Filologica Friulana (1999)
Collocazione: In: Costantini E., Mattaloni C.., Pascolini M. (a cura di), "Cividât". 76° Congr. della Soc. Filologica Friulana, Cividale settembre 1999, I: 13-15, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Ampi sono i riferimenti al Riparo di Biarzo, i cui depositi pluristratificati attestano il più antico popolamento dell'area nel corso dell'Epigravettiano (Paleolitico Superiore finale) e giungono sino al Mesolitico e Neolitico. Sempre al Mesolitico l'A. riferisce la presenza di strumenti litici rinvenuti presso la Grotta di Cladrecis, solo brevemente menzionata. Al periodo compreso tra il III-inizi II millennio a.C., contraddistinto da un nuovo interesse per l'area, dopo il ruolo marginale svolto nel corso del Neolitico, viene riferita la frequentazione della Velika Jama.
Petricig P.
Cooperativa Lipa ed. (1998)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Studio sulla Pre-Protostoria della Slavia friulana, in cui vengono compresi i territori di Friuli e Slovenia in passato strettamente interconnessi, oltre a limiti geografici attuali, sul piano delle relazioni culturali. Numerosi i siti in grotta citati: dalle rare cavità frequentate nel Paleolitico Superiore (Grotte Verdi di Pradis, Riparo di Biarzo) e nel Mesolitico e Neolitico (Riparo di Biarzo, Grotta di Cladrecis), sino alle numerose grotte del Friuli orientale cronologicamente attribuibili, pur in quadro documentario non privo di lacune e incertezze, all'età dei metalli (Eneolitico-età del Bronzo). Tra questi ultimi figurano la Velika Jama (per cui si esclude la datazione al Neolitico), la Grotta di Robič, la Šuošteriova Jama, il Ciòndar des Paganis, la Grotta di Paciuch e il Foràn di Landri. A tali contesti vengono dedicati specifici paragrafi di approfondimento in relazione alla storia delle ricerche, ai materiali emersi e agli studi sistematici più aggiornati disponibili in letteratura.
Pessina A.
Museo Nazionale di Cividale del Friuli (2004)
Collocazione: Forum Iulii. Annuario del Museo Nazionale di Cividale del Friuli, 27: 207-216, Cividale del Friuli (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Vengono discussi i dati disponibili per i contesti in grotta e all'aperto del Friuli orientale ritenuti i più significativi sul piano scientifico per la ricostruzione del popolamento di tale territorio, da sempre marginale nelle ricerche nonostante le elevate potenzialità archeologiche ad esso riconosciute. Tra i contesti in grotta maggiore spazio viene dedicato ai siti oggetto di recenti indagini (Riparo di Biarzo e Grotta di Cladrecis) documentanti le fasi più antiche della presenza umana nell'area (Paleolitico Superiore finale e Mesolitico-Neolitico). Per il Riparo di Biarzo la segnalazione di “una scheggia di tipo Musteriano con profonda patina superficiale” che retrodaterebbe al Paleolitico Medio la frequentazione di tale zona, non trova ulteriori conferme in letteratura. Per l'arco cronologico compreso tra III e II millennio a.C., il più ricco di dati nelle Valli del Natisone, si discutono brevemente le evidenze provenienti da alcuni contesti in grotta (Velika Jama, Šuošteriova Jama e Grotta di Robič) utili per un loro inquadramento cronologico e come indicatori di contatti e scambi extra-regionali.
Boscarol C., Mlinar M., Montagnari Kokelj E., Žbona Trkman B.
Studi e Ricerche sulla Gallia Cisalpina. Quasar ed. (2007)
Collocazione: In: Chiabà M., Maggi P., Magrini C. (a cura di), Le Valli del Natisone e dell'Isonzo tra Centroeuropa e Adriatico, Atti del Convegno Internazionale di Studi, San Pietro al Natisone-Udine settembre 2006, 20: 27-42, Roma
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
A partire dalla revisione critica dell’attendibilità dei dati archeologici disponibili per l’area in oggetto, condotta sulla base di parametri selezionati (attendibilità dei contributi editi; presenza/assenza di rumore di fondo), si presenta un quadro interpretativo di sintesi del popolamento delle Valli del Natisone e Isonzo dal Paleolitico all’età del Bronzo. Di ciascun periodo individuato (Paleolitico; Mesolitico; Neolitico-età del Rame-Bronzo Antico; età del Bronzo) vengono discussi, anche con il ricorso a carte di distribuzione, i soli dati ritenuti certi (dati contestuali, rinvenimenti sporadici) cui solo in sede di sintesi vengono affiancati i dati giudicati incerti (o rumore di fondo: materiali non in posto, andati dispersi, etc.) dal minore potenziale informativo. Da segnalare la disponibilità di carte tematiche relative alla distribuzione complessiva dei siti nei due macro-periodo considerati (Preistoria e Protostoria) in cui, pur in assenza di riferimenti che consentano la puntuale localizzazione dei siti rappresentati, il raffronto tra dati certi (materiali in posto e sporadici) e incerti (materiali dislocati) mostra la netta differenza dei due quadri ricostruttivi emergenti.
Banchig G.
Comune di Pulfero (1994)
Collocazione: In: Pulfero. Ambiente - storia - cultura, 81-158, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel ripercorrere la storia delle Valli del Natisone (dalla Preistoria al Medioevo), l'A. cita alcune delle maggiori cavità di interesse pre- protostorico dell'area. I riferimenti cronologici e culturali forniti presentano in alcuni casi delle significative inesattezze o imprecisioni nell'attribuzione cronologica dei vari contesti. Tra gli esempi: al Riparo di Biarzo il livello più antico di frequentazione umana risulta riferibile alla fine del Paleolitico superiore e non al Paleolitico inferiore come indicato nel testo.
Muscio G., Sello U.
Cooperativa Lipa ed. (2000)
Collocazione: In: Petricig P. (a cura di), Valli del Natisone/Nediške doline. Ambiente, Cultura materiale, Arte, Tradizioni popolari, Lingua, Storia, 26-33, San Pietro al Natisone (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Dopo una parte introduttiva relativa alle caratteristiche geologiche delle Valli del Natisone, si propone una panoramica delle principali grotte di interesse speleologico o più specificamente paletnologico presenti nell'area. Tra queste ultime una discussione più approfondita viene dedicata a San Giovanni d'Antro e ad alcune tra le più significative cavità di interesse preistorico dell'area, di cui si offrono brevi cenni di inquadramento cronologico.
Rupel L.
Cooperativa Lipa ed. (2000)
Collocazione: In: Petricig P. (a cura di), Valli del Natisone/Nediške doline. Ambiente, Cultura materiale, Arte, Tradizioni popolari, Lingua, Storia, 247-261, San Pietro al Natisone (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A., servendosi dei dati disponibili in letteratura, offre un excursus diacronico (dalla Preistoria al Medioevo) delle evidenze archeologiche (siti, ritrovamenti) attestate nelle Valli del Natisone, aggiornato alle più recenti scoperte. Numerosi sono i contesti in grotta citati a partire dal Riparo di Biarzo, il sito più antico delle Valli (dal Paleolitico Superiore finale) e l'unico ad essere stato indagato sistematicamente con moderni metodi scientifici. In più casi i riferimenti cronologici alle cavità di interesse preistorico, oggetto di vecchie indagini, presentano delle incertezze o imprecisioni riconducibili alla lacunosità dei dati contestuali al tempo raccolti oltre che alla disponibilità, al tempo della stesura del contributo, di revisioni solo parziali dei complessi di materiali rinvenuti, oggi superate da studi più aggiornati.
Ponton M.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 35-45, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Le caratteristiche geologiche e le morfologie originali delle Prealpi e, in primis, delle Prealpi Giulie meridionali, rappresentano insieme alla facilità di accesso, alla buon esposizione e alla disponibilità di corsi d’acqua, dei fattori ottimali che nel tempo hanno favorito la frequentazione umana in tale comparto territoriale, la quale ha privilegiato sia i ripiani costituiti da depositi alluvionali localizzati in corrispondenza dei terrazzi fluviali sia, in particolare, le cavità e i ripari rocciosi. L’A. partendo quindi dalla dettagliata illustrazione del fenomeno del carsismo, a cui si deve la formazione e sviluppo delle numerose cavità presenti nell’area, passa quindi in rassegna alcuni tra i più significativi contesti ipogei (grotte e ripari) con evidenza di frequentazione umana, descrivendone le specifiche caratteristiche geo-morfologiche.
Cannarella D.
Istituto per l'Enciclopedia del Friuli - Venezia Giulia (1984)
Collocazione: Enciclopedia Monografica del Friuli-Venezia Giulia. Aggiornamenti. La ricerca scientifica, 1: 427-488, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Rassegna storica sulle ricerche paletnologiche e paleontologiche svolte in regione, con particolare riguardo all’area del Carso triestino. Per il territorio friulano l'A. cita, tra i siti in grotta, i principali contesti “storici” del Friuli orientale indagati dai soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano a partire dai primi del Novecento, i quali, inizialmente riferiti al Neolitico, in base alle più recenti revisioni dei materiali, - tra cui si ricordano quelle portate avanti da Bressan presso il Museo Friulano di Storia Naturale di Udine -, vengono ora attribuiti all’età dei metalli (età del Bronzo ed età del Ferro). Tra i siti divenuti oggetto di scavi sistematici in anni più recenti sono menzionati le Grotte Verdi di Pradis, il Riparo di Biarzo e la Grotta di Cladrecis.
De Piero G.
Chiandetti ed. (1985)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Opera divulgativa dedicata alla Preistoria del territorio friulano. Dopo un capitolo introduttivo in cui si offrono cenni di inquadramento geologico, l'A. passa in rassegna i siti preistorici friulani più rappresentativi di ciascuna fase culturale crono-culturale (dal Paleolitico all’età dei metalli), tra cui numerosi sono quelli in cavità. Da sottolineare è la presenza di notazioni, corredate da rimandi bibliografici, spesso imprecise quando non del tutto errate: tra gli esempi, l'inquadramento del Ciòndar des Paganis nel Paleolitico Medio, e la pressoché esclusiva attribuzione alla sola fase neolitica delle altre cavità citate. Tra i “Ritrovamenti preistorici di vario genere” sono menzionati anche la Bus de le Anguane (Maniago) e la grotta Clap dal Lof (Cavazzo Carnico). Quest’ultima, menzionata da Marinoni, non venne più rintracciata nelle ricerche compiute alla fine dell’Ottocento. Le indagini condotte nell’area circostante portarono al solo rinvenimento di un riparo giudicato privo di interesse sia paletnologico che paleontologico.
Pessina A., Carbonetto G.
Vittorelli ed. (1998)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Tra le schede, nella nr. 4-"Grotte Verdi di Pradis e il Piancavallo", ampio spazio viene dedicato al Riparo I delle Grotte Verdi di cui viene illustrata la stratigrafia a partire dai livelli più antichi riferibili al Paleolitico Medio; alla frequentazione umana del Riparo di Biarzo vengono riservate le schede nr. 5 (US 5: livello Epigravettiano finale) e la nr. 6 (UUSS 4-2, livelli Mesolitico e Neolitico) anche con riferimenti alle caratteristiche climatico-ambientali dell'area e alle strategie di occupazione stagionale del sito. Nella scheda nr. 36 -“Le Valli del Natisone nel III millennio a.C.” vengono discusse, con riferimenti alla storia e ai risultati (stratigrafia, materiali) delle ricerche storiche in esse compiute, la Velika jama, il Ciòndar des Paganis e il Foràn di Landri. Nella scheda 37-"Altre cavità del Friuli Orientale” si menzionano, tra gli altri siti, la Šuošteriova Jama, la Grotta di Robič (S. Ilario), la Velika jama e la Grotta di Cladrecis, quest'ultima con specifici riferimenti alle problematiche crono-culturali emerse nel sito il quale, pur con margini di incertezza, sembra essere stato occupato in un periodo compreso tra Mesolitico e Bronzo Antico.
Dreosto V.
Arti Grafiche Friulane ed. (1994)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Volume dedicato alla Preistoria e Protostoria regionale di cui, non senza imprecisioni, vengono illustrati i siti più significativi, discussi in ordine cronologico. Per il Friuli numerose sono le cavità citate con particolare riferimento al settore orientale delle Prealpi Giulie. Da segnalare la grotta denominata erronamente nel testo "Souveteriana", plausibilmente corrispondente alla Šuošteriova Jama.
Montagnari Kokelj E.
Centro Ricerche Carsiche "Carlo Seppenhofer" (2002)
Collocazione: In: Centro Ricerche Carsiche "Carlo Seppenhofer" (a cura di), La valle dello Judrio. Progetto di ricerca speleologica Judrio 2000, 143-154, Gorizia
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo si illustrano i dati cronologici e culturali più significativi derivati dalle indagini di scavo (anni 1981-1982) condotte nella Grotta di Cladrecis nell'alta Valle dello Judrio, territorio, come evidenziato dallo stesso A., rimasto a lungo ai margini della ricerca archeologica regionale. I livelli di frequentazione pre-protostorica della cavità evidenziano, pur in un quadro stratigrafico con aspetti problematici ancora aperti, una frequentazione compresa tra Mesolitico-Neolitico (industria litica) e Neolitico-tardo Eneolitico-Bronzo Antico (produzione ceramica). I materiali in alcuni casi mostrano confronti tipologici anche puntuali con altri siti in grotta delle Valli del Natisone (Velika Jama, Grotta di Robič, Ciòndar des Paganis, Foràn di Landri) che presentano però dati contestuali privi di attendibilità stratigrafica, fatta eccezione per il Riparo di Biarzo. Quest’ultimo sito viene in più punti richiamato, al confronto con Cladrecis, in relazione ai modelli di occupazione dello spazio e alle problematiche stratigrafiche connesse in particolare alla transizione tra Mesolitico e Neolitico.
Bressan F., Morandini C.
ABACO ed. (1996)
Collocazione: In: Aspes A., Fasani L. (a cura di), Guide Archeologiche. Preistoria e protostoria in Italia. 7. Veneto e Friuli-Venezia Giulia, 222-233, Forlì
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Descrizione dell'Istituzione museale, al tempo ospitata nella sede di Palazzo Giacomelli in Borgo Grazzano, con particolare riferimento alle collezioni "storiche" e alle più recenti indagini di scavo (es. Riparo di Biarzo, Sammardenchia) intraprese della Sezione Paletnologico-Antropologica. Nel testo (in italiano, inglese e francese) numerosi sono i riferimenti ai siti preistorici in grotta, i cui repertori materiali risultano esposti o depositati in Museo.
Candussio A.
Istituto per l'Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia (1981)
Collocazione: In: Bressan F., Riedel A. & Candussio A., Preistoria nell'Udinese, testimonianze di cultura materiale, Catalogo della Mostra, Udine, 61-82, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nella discussione, focalizzata sugli insediamenti preistorici nel territorio udinese, vengono illustrati esclusivamente i siti all'aperto noti e i relativi materiali archeologici. Nella mappa di distribuzione dei siti, allegata al contributo, vengono indicati anche cinque tra i principali contesti in grotta del Friuli orientale allora conosciuti (Grotta di Robič, Riparo di Biarzo, Velika Jama, Ciòndar des Paganis e Foràn di Landri).
Bressan F.
Provincia di Udine (1987)
Collocazione: In: Grotte ed Abissi del Friuli, 33-40, Premariacco (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Illustrazione delle più importanti stazioni preistoriche ipogee del Friuli orientale site nel comprensorio udinese. Procedendo in ordine cronologico, a partire dal Riparo di Biarzo, l'A. oltre a brevi notazioni sugli aspetti geomorfologici delle varie cavità e sulla storia delle ricerche in queste svolte, offre una ampia illustrazione dei reperti più significativi individuati, complessivamente inquadrabili in un periodo compreso, per la Preistoria, tra il Paleolitico Superiore finale e l'età del Ferro.
Bressan F.
Museo Friulano di Storia Naturale (1994)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nella Guida al percorso espositivo della sezione paletnologica, sviluppato secondo criteri cronologici, risultano compresi in più casi reperti provenienti dalle grotte del Friuli orientale, indagate per lo più tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, ma anche in tempi recenti (Riparo di Biarzo). I materiali esposti provengono: dal Riparo di Biarzo (Paleolitico Superiore finale, Mesolitico, Neolitico), dal Ciòndar des Paganis, Velika Jama, Foran di Landri, Šuošteriova Jama, Grotta di Robič (età dei metalli).
Bressan F.
Istituto per l'Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia (1981)
Collocazione: In: Bressan F., Riedel A. & Candussio A., Preistoria nell'Udinese, testimonianze di cultura materiale, Catalogo della Mostra, Udine, 7-52, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Catalogo divulgativo, a corredo di una mostra sulla Preistoria intesa quale disciplina di studio multidisciplinare, in cui trovano specifica trattazione i siti e le testimonianze della cultura materiale provenienti dal territorio udinese. L'A., dopo una parte introduttiva dedicata ai molteplici ambiti specialistici di indagine della ricerca preistorica (es. paleozoologia/paleobotanica, fotointerpretazione) o a specifiche tematiche (tipi di abitazioni, arte, analisi dell'industria litica e ceramica), passa in rassegna in ordine cronologico le varie fasi culturali della Preistoria. Tra i siti menzionati, anche corredati da tavole illustrative dei reperti, figurano il Riparo di Biarzo per il Paleolitico superiore, il Ciòndar des Paganis, la Velika Jama e la Grotta di Robic per l'età dei metalli (Eneolitico-età del Bronzo).
Pessina A.
Associazione Don Bianchi (2007)
Collocazione: In: Banchig G., Magnani S., Pessina A. (a cura di), Terre d'incontro, contatti e scambi lungo le Valli del Natisone e dell'Isonzo dall'antichità al medioevo/Kraji srečanj, stiki in izmenjave vzdolž Nadiških in Soške doline od antike do srednjega veka, Atti della Giornata internazionale di Studi, S. Pietro al Natisone novembre 2005, 17-33, Cividale del Friuli (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel descrivere la Preistoria del Friuli orientale, territorio sinora solo marginalmente investigato nonostante le notevoli potenzialità archeologiche, l'A. discute ampiamente i dati dal Riparo di Biarzo e dalla Grotta di Cladrecis, contesti oggetto di più recenti e sistematiche indagini. Tra le stazioni più importanti con materiali riferibili al III millennio a.C. si ricordano quindi la Velika Jama e il Ciòndar des Paganis i cui materiali, ceramici in particolare, trovano confronti con una serie di complessi culturali extra-regionali databili tra Eneolitico (pieno-finale) e Bronzo Antico. Nel caso del Ciòndar, l'attestazione di materiali di ornamento e di resti umani, questi ultimi andati però dispersi, lasciano ipotizzare il possibile utilizzo della cavità per scopi cultuali/funerari. Altre cavità di interesse paletnologico più brevemente discusse sono infine la Šuošteriova Jama e la Grotta di Robič.
Rupel L.
Museo Nazionale di Cividale del Friuli (2006)
Collocazione: Forum Iulii. Annuario del Museo Nazionale di Cividale del Friuli, 29: 37-116, Cividale del Friuli (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Secondo contributo sulla carta archeologica delle Valli del Natisone relativa ai rinvenimenti attestati nei cinque comuni rimanenti (Pulfero, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Savogna e Stregna). Come nel precedente lavoro i siti sono stati individuati in base alla revisione delle fonti di vario genere (bibliografiche, carto-/topografiche, etnografiche e toponomastiche) disponibili in letteratura. A corredo dei dati complessivamente raccolti in relazione ai siti delle Valli vengono forniti anche grafici e tabelle riassuntive. Diverse, tra i siti schedati, sono le cavità di interesse archeologico discusse.
Corazza S., Simeoni G., Zendron F.
Circolo culturale Menocchio (2006)
Collocazione: In: Corazza S., Simeoni G., Zendron F., Tracce archeologiche di antiche genti. La protostoria in Friuli, 1: 53-155, Montereale Valcellina (Pn)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Il lavoro presenta una versione aggiornata (al mese di giugno 2005) delle schede-sito curate da S. Vitri nel 1990. I siti esaminati si localizzano nell’area compresa tra il Friuli (provincia di Pordenone e di Udine con la Carnia e il Canale del Ferro), il Goriziano e i territori prossimi alla foce dell'Isonzo (Duino, provincia di Trieste), cronologicamente inquadrabili tra la Preistoria (dal Paleolitico in poi) e la Protostoria sino alla romanizzazione. Di ogni località vengono brevemente descritte le evidenze emerse (materiali, strutture), il contesto di rinvenimento e la bibliografia complessiva disponibile in letteratura. A corredo del testo vengono inoltre fornite una serie carte di distribuzione dei siti (Carta I-VIII) suddivise in base a specifici intervalli cronologici selezionati (es. Paleolitico Medio e Superiore; Mesolitico e Neolitico; Eneolitico e Bronzo Antico, etc.). Tra i contesti citati non trova conferma la presenza in un deposito in grotta presso Clodig (Grimacco).
Pizziolo G.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 171-185, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Si discutono le potenzialità e i primi risultati dello studio dei dati relativi al popolamento delle grotte nelle Valli del Natisone tra Preistoria e Protostoria, organizzati attraverso l’applicazione di un Sistema Informativo Geografico (GIS). Nel complesso, l’elaborazione cartografica, basata su dati comunque parziali e spesso poco accurati, conferma che le cavità frequentate dall’uomo nel passato si concentrano prevalentemente nella fascia delle Prealpi Carniche e, in particolare, Giulie (Valli del Natisone). Centrale nel contributo è stata quindi l’elaborazione dei dati (archeologici, paleontologici e fisici) disponibili per 19 cavità e ripari selezionati delle Valli del Natisone. Tra questi, un ruolo prioritario nell’analisi è stato assegnato ai 7 siti con frequentazione diacronica, nei quali l’utilizzo della cavità, ripetutosi nel tempo (a prescindere dalle ragioni, plausibilmente diverse, di tale utilizzo), può essere considerato un dato non casuale. Passo successivo è stato il confronto con le caratteristiche fisiografiche del territorio, finalizzato all’individuazione di eventuali peculiarità o costanti legate alla localizzazione delle cavità e alla comprensione di quali elementi ambientali e culturali possano aver guidato la scelta di una determinata cavità rispetto alle altre a disposizione. Nelle relazioni tra grotte e paesaggio si è quindi giunti, anche attraverso il ricorso ad analisi viewshed (analisi di visibilità), all’individuazione di 3 principali tipologie insediative, quali: la localizzazione nel fondovalle, emblematicamente rappresentata dal Riparo di Biarzo, sito in rapporto visuale e forse relazionale nel corso della Preistoria con la Grotta di San Giovanni d’Antro; la posizione di “controllo dell’ambito fluviale” attestata alla Velika Jama e alla Šuošteriova Jama; una “posizione topografica più aperta”, non in stretta relazione con le direttrici fluviali e talora prossima alla sommità dei rilievi, attestata al Foràn di Landri e al Ciòndar des Paganis le cui aree di visibilità, molto ampie sulle rispettive valli sino alla pianura, mostrano un’ampia sovrapposizione.
Muscio G.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 47-61, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo si illustra il quadro generale delle conoscenze, aggiornate agli studi più recenti disponibili in letteratura, sui resti di mammiferi di più ampia diffusione nel record fossile dei depositi in grotta del Friuli nel tardo Quaternario. A partire dalle faune attuali, l’A. discute i dati relativi alle specie animali frequentatrici delle cavità nelle diverse fasi cronologiche (dal Pleistocene Inferiore-Medio e Superiore all’Olocene Antico) fornendo riferimenti puntuali ai contesti in grotta di provenienza e all’importanza delle faune quali indicatori significativi ai fini della ricostruzione delle oscillazioni climatiche e delle modificazioni ambientali intercorse nel periodo considerato. Particolare attenzione tra i contesti in grotta viene riservata al Riparo di Biarzo (Prealpi orientali), in cui le interessanti e dettagliate evidenze disponibili in relazione ai complessi faunistici del Tardoglaciale-Olocene Antico consentono di ricostruire la stagionalità della frequentazione del riparo per attività di caccia e pesca e, in relazione al settore delle Prealpi Carniche, alla Grotta del Clusantin e alla Grotta del Rio Secco, in cui risultano attestate, rispettivamente, attività di caccia specializzata alla marmotta (alla fine del Paleolitico superiore) e peculiari forme di interazione tra Uomo di Neandertal e orso (Orso speleo e Orso bruno) durante il Musteriano finale.
Visentini P.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 187-201, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nota dedicata al fenomeno della frequentazione umana nelle cavità del Friuli orientale (Valli del Natisone e suoi affluenti) tra IV e III millennio a.C. L’A. illustra, fornendo riferimenti puntuali alla storia delle ricerche e alle caratteristiche tipologiche dei materiali ceramici già oggetto di precedenti analisi, i principali contesti in grotta con evidenze inquadrabili in tale periodo. Tra i più significativi, data la qualità della documentazione a noi pervenuta, pur non priva di lacune quanto a riferimenti stratigrafici e provenienza dei materiali, si menziona la Velika Jama da cui provengono una decina di frammenti riferibili a tale periodo, riconoscibili in base alle caratteristiche della decorazione (a striature, a fila di impressioni sotto l’orlo), e alle tipologie vascolari tra cui, in particolare, si segnala un recipiente a collo svasato, corpo globoso e anse a gomito che mostra paralleli con la facies di Wieselburg-Gàta. Altro contesto di rilievo è il Ciòndar des Paganis, nel cui repertorio ceramico solo un ristretto numero di reperti presenta delle caratteristiche inquadrabili nel III millennio a.C., tra cui, oltre ad una serie di frammenti forse pertinenti ad uno stesso recipiente profondo, con impressioni digitali sul bordo, risulta compreso un fiaschetto, rinvenuto pressoché integro, con due prese ellittiche con perforazione subcutanea. Altri contesti menzionati sono il Foràn di Landri e, tra quelli indagati in anni più recenti, il Riparo di Biarzo e la Grotta di Cladrecis. I dati tipologici esaminati, nell’ipotesi qui sostenuta, si inquadrano prevalentemente nel III millennio a.C., mentre una fase più antica, rappresentata da elementi di lunga durata di possibile ascendenza tardoneolitica, tra cui la decorazione delle superfici a striature rappresenta uno dei tratti distintivi, è nelle grotte esaminate un elemento sporadico e non caratterizzante. Un altro dato significativo richiamato dall’A. è la quasi totale assenza di tipologie ceramiche (scodelle troncoconiche o convesse, coppe su piede cruciforme anche decorate) che risultano al contrario assai frequenti nel repertorio ceramico dei siti coevi del Carso triestino. Nel complesso la relativa omogeneità tipologica e il limitato repertorio delle forme vascolari osservate consentono di ipotizzare, nel quadro di un progressivo sfruttamento, plausibilmente stagionale, delle Valli del Friuli orientale, il ricorso all’utilizzo di recipienti in materiali organici compatibili con una maggiore mobilità dei gruppi umani che selezionarono le cavità come ricoveri ottimali per la stabulazione degli animali o come luoghi di sosta nei percorsi diretti alla ricerca delle materie prime. Ulteriori elementi utili per l’interpretazione in senso funzionale degli abitati in grotta sono attesi dai risultati delle ricerche promosse dal Museo Friulano di Storia Naturale, attualmente coinvolto nel progetto “Analytic” acronimo per “Archaeology aNd pALeontologY in easTern frIuli Caves”.
Boscarol C. (2007)
Collocazione: Tesi di Dottorato di Ricerca in Scienze dell'Antichità, Università degli Sudi di Trieste, 289 pp.,
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Progetto di ricerca focalizzato sull’analisi territoriale del comparto nord-orientale del Friuli Venezia Giulia nel periodo compreso tra Neolitico e Bronzo Antico, affrontata attraverso il ricorso ad un approccio multidisciplinare in cui lo studio della dispersione dei dati archeologici viene integrato con l'esame della morfologia del territorio e dell’evoluzione della viabilità (in senso diacronico dalla Protostoria sino al Novecento). Tematica trasversale sviluppata nello studio è anche quella dello sfruttamento del territorio per fini pastorali, indagata a partire dall’area del Carso triestino, ove maggiore appare la disponibilità di dati archeologici, anche aggiornati, ma successivamente estesa alle Valli del Natisone, all'area alpina (Alpi Carniche, Tolmezzine e Alpi/Prealpi Giulie) e al goriziano, ove i limiti imposti alla ricerca dalla generale rarefazione dei dati archeologici disponibili sono stati ovviati attraverso il ricorso ad una prospettiva di indagine di tipo etnoarcheologico. Tali indagini hanno previsto la conduzione di nuove ricerche sul campo atte a documentare le modalità di vita e di gestione del capitale animale proprie delle comunità di pastori attuali nel territorio considerato, e hanno altresì consentito l’elaborazione di nuove possibili chiavi di lettura nell’interpretazione funzionale di alcune specifiche classi di manufatti ceramici presenti nei complessi di materiali archeologici provenienti dagli scavi storici delle cavità del Carso triestino. Nella valutazione dei dati archeologici disponibili nei territori considerati sono presenti più riferimenti ai siti in grotta della Velika Jama, Foràn di Landri, Ciòndar des Paganis, Grotta di Cladrecis e Riparo di Biarzo.
Cannarella D.
Istituto per l'Enciclopedia del Friuli - Venezia Giulia (1987)
Collocazione: Enciclopedia Monografica del Friuli-Venezia Giulia. Aggiornamenti 1978-1986, 3: 77-92, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Aggiornamento sulle più recenti acquisizioni relative a siti preistorici regionali derivate da contributi di studio e nuove indagini sul terreno. Tra le cavità del Friuli l’A. menziona il Riparo di Biarzo, sito che per la presenza di un deposito pluristratificato (dall'Epigravettiano al Mesolitico Antico e Recente sino al Neolitico) appare destinato a divenire uno dei contesti di riferimento per la conoscenza della Preistoria del Friuli Orientale (oggi è possibile dire dell’Italia settentrionale). La Grotta di Cladrecis viene quindi brevemente discussa quale interessante primo esempio del popolamento del Friuli Orientale nel corso del Neolitico ma con evidenze di frequentazione umana, seppur sporadica, meglio definite in relazione al III millennio a.C.
Ferrari A., Pessina A.
Società per la Preistoria e Protostoria della Regione Friuli-Venezia Giulia (1992)
Collocazione: Atti della Società per la Preistoria e Protostoria della Regione Friuli-Venezia Giulia, 6 (1987-1991): 23-59, Pisa
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nella ricostruzione del quadro generale delle conoscenze disponibili sul primo popolamento neolitico del territorio friulano e sulle problematiche culturali a questo correlate, gli A. forniscono una sintetica presentazione dei diciannove principali siti noti, di cui si illustrano la localizzazione e una presentazione generale dei complessi materiali rinvenuti. Tra i siti, pressoché tutti all'aperto, viene discusso anche il Riparo di Biarzo (livelli neolitici: tagli 3A, 2), contesto di particolare interesse per gli aspetti connessi alla persistenza insediativa tra Mesolitico e Neolitico, gli stessi che sembrano contraddistinguere la presenza umana anche alla Grotta di Cladrecis, qui solo citata.
Guerreschi A.
Museo Friulano di Storia Naturale (1998)
Collocazione: In: Pessina A., Muscio G. (a cura di), Settemila anni fa il primo pane, Catalogo della Mostra, Udine 1998-1999, 78-85, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. presenta il quadro generale delle conoscenze sul Mesolitico dell'Italia nord-orientale, con particolare riguardo ai contesti del Friuli e del Carso triestino, illustrati in una mappa generale di distribuzione dei siti. Per il territorio friulano, dove quasi tutti i contesti del periodo sono all'aperto, ampio spazio nella discussione viene riservato al Riparo di Biarzo, sito con livelli riferibili sia alla fase antica che recente del Mesolitico. Solo brevemente citata in più punti è anche la Grotta di Cladrecis.
Candussio A., Ferrari A., Pessina A., Quagliaro F.
Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (1994)
Collocazione: In: Preistoria e Protostoria del Friuli-Venezia Giulia e dell'Istria, Atti XXIX Riunione Scientifica dell'IIPP (Trieste-Pordenone, settembre 1990), 121-128, Firenze
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Gli A. discutono i dati relativi alle industrie mesolitiche di superficie di recente emerse a seguito di ricognizioni programmate. I nuovi siti, secondo un modello già in precedenza emerso, si collocano in prevalenza nella fascia pedemontana al margine di bacini dell'arco morenico del Tagliamento (Fornaci de Mezzo, Corno Ripudio, Cassacco) ma anche in Bassa Pianura (Porpetto e Bertiolo). Solo mezionati nella mappa di distribuzione generale dei siti mesolitici complessivamente noti per l'area friulana, posta a corredo del testo, sono il Riparo di Biarzo e la Grotta di Cladrecis
Phoca-Cosmetatou N. (2009)
Collocazione: Before Farming, online version, 3 (art 2): 1-29,
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo si propone una revisione critica della definizione e dell’utilizzo dei concetti di specializzazione e diversificazione applicati all’analisi delle strategie di sussistenza messe in atto dai gruppi di cacciatori-raccoglitori, anche attraverso il ricorso a casi-studio derivati da contesti italiani del Tardoglaciale (14.700-11.500 BP). Tra i siti inclusi nell'analisi sono compresi il Riparo di Biarzo e la Grotta del Clusantin, quest'ultima in quanto peculiare esempio di sito specializzato nella predazione e trattamento di una singola specie animale, la marmotta.
Tagliacozzo A., Fiore I.
Preistoria Alpina (2009)
Collocazione: In: Hugo Obermaier Society, 49th Annual Meeting in Trento, April 2007, 44: 79-93, Trento
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Sintesi aggiornata dei dati archeozoologici disponibili per i siti del Tardoglaciale distribuiti nelle Pre-Alpi e Alpi dell'Italia nord-orientale, finalizzata alla ricostruzione delle strategie di caccia e successivo sfruttamento delle prede messe in atto dai gruppi di cacciatori epigravettiani. Tra i contesti presi in esame, localizzati sia sul fondovalle che a media-alta quota, risultano compresi rispettivamente il Riparo di Biarzo e la
Tomasetig L. (1991)
Collocazione: Centro Studi Nediza, Cooperativa Lipa ed., 29 pp., San Pietro al Natisone (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Guida didattica al sito del Riparo di Biarzo di cui, in forma di racconto illustrato, vengono narrati gli aspetti più significativi dei modi di vita (strategie di sussistenza, tecniche di lavorazione delle materie prime, vita comunitaria, aspetti simbolici, etc.) delle genti preistoriche che popolarono la cavità nel corso dei millenni, con particolare riferimento ai gruppi di cacciatori-raccoglitori del Paleolitico Superiore e Mesolitico. Nella narrazione vengono spesso inserite delle utili "finestre" di approfondimento sui principi e metodi della ricerca archeologica.
Bressan F., Cremaschi M., Guerreschi A.
Museo Friulano di Storia Naturale (1983)
Collocazione: Gortania. Atti del Museo Friulano di Storia Naturale, 4: 65-86, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Ampio contributo sui risultati della prima campagna di scavi sistematici condotta nel Riparo sotto la direzione di Guerreschi (Istituto di Geologia, Università di Ferrara) e Bressan (Museo Friulano di Storia Naturale di Udine). Alle considerazioni di tipo geo-archeologico inerenti la sequenza stratigrafica messa in luce, riferibile all'Epigravettiano finale italico, Sauveterriano-Castelnoviano e Neolitico, fa seguito l'approfondita analisi quantitativa e tipologica dei materiali litici (in selce e cristallo di rocca) e ceramici, distinti in base al livello ("taglio") di provenienza. Tra gli "altri rinvenimenti" si segnalano un arpione in palco di cervo frammentario e un canino atrofico di cervo oltre a numerose conghiglie di molluschi marini (es. Columbella sp.).
Cattani L.
Museo Friulano di Storia Naturale (1986)
Collocazione: Gortania. Atti del Museo Friulano di Storia Naturale, 7: 137-146, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. illustra i risultati dello studio palinologico della serie stratigrafica del Riparo di Biarzo. Tali analisi hanno consentito la ricostruzione di alcune fasi climatico-vegetazionali e il loro inquadramento cronologico nell'ambito del Tardiglaciale e dell'Olocene.
Ziggiotti S.
Museo Friulano di Storia Naturale (2008)
Collocazione: Gortania. Atti del Museo Friulano di Storia Naturale, 29: 51-70, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Analisi traceologica condotta su un campione di manufatti litici riferibili al livello epigravettiano (US 5) del sito, collocabile nell'Interstadiale Tardoglaciale (datazione radiocarbonica: 11.100±125 BP). I risultati ottenuti hanno permesso di approfondire i dati disponibili sulle attività praticate dal gruppo umano nel riparo di fondovalle, che sembra profilarsi quale campo-base occupato durante la stagione invernale soprattutto per lo svolgimento di attività economiche legate alla caccia e al successivo trattamento della preda (es. macellazione, concia della pelle attraverso l'utilizzo specializzato dei grattatoi, raschiatura su osso). Dal confronto con altri siti epigravettiani di area veneta e friulana sembra inoltre plausibile ipotizzare la presenza di un sistema insediativo stagionale, articolato in maniera diversificata in base alle tipologie degli insediamenti e alle loro caratteristiche geomorfologiche e paleoambientali.
Cristiani E.
Museo Friulano di Storia Naturale (2013)
Collocazione: Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 34: 89-102, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Articolo dedicato all'analisi tecno-funzionale condotta sul ricco complesso di ornamenti in conchiglia (gasteropodi marini e d’acqua dolce) provenienti dai livelli antropici della fine del Pleistocene (Epigravettiano) e dell’Olocene Antico (Mesolitico) del Riparo di Biarzo (scavi 1981-1985). I risultati ottenuti da tale studio vengono discussi in relazione ad un ampio contesto regionale nel quale sembrano sussistere possibili reti di scambio, strategie di mobilità e connessioni tra l’arco Alpino orientale e le regioni dell’Adriatico settentrionale.
Tellini A.
Società Alpina Friulana (1898)
Collocazione: In Alto, 9 (6): 64-67, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Si menziona il riparo sottoroccia che si apre sul terrazzo più elevato della sponda sinistra del fiume Natisone, oggi noto come Riparo di Biarzo. L'esplorazione alla Grotta di Torlano si rivelò infruttuosa causa intossicazione causata dal fumo sviluppatosi dalle torce alimentate dal forte vento
Broglio A.
Banca Popolare di Verona (1984)
Collocazione: In: Aspes (a cura di), Il Veneto nell'antichità. Preistoria e Protostoria, I: 281-311, Verona
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. presenta il quadro generale delle conoscenze disponibili per il periodo Mesolitico in Italia nord orientale, toccando sia aspetti crono-culturali che ambientali, socio-economici e spirituali. Tra i siti in grotta del Friuli viene menzionato il Riparo di Biarzo.
Guerreschi A.
Preistoria Alpina (1984)
Collocazione: In: Atti Tav. Rotonda "Il Popolamento delle Alpi in età Mesolitica", Trento luglio 1983, 19: 209-212, Trento
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Tra le ricerche più recenti che hanno contribuito all'approfondimento delle conoscenze sull'Epigravettiano finale dell'Italia nord orientale si menzionano quelle svolte al Riparo di Biarzo.
Bressan F., Guerreschi A.
Preistoria Alpina (1984)
Collocazione: In: Atti Tav. Rotonda "Il Popolamento delle Alpi in età Mesolitica", Trento luglio 1983, 19: 175-178, Trento
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Gli A. avanzano alcune considerazioni preliminari sulla sequenza stratigrafica del Riparo di Biarzo messa in luce nel corso delle campagne di scavo 1982-1983. La sequenza mostra una successione di più fasi di frequentazione comprese tra Epigravettiano finale (taglio 5), Sauveterriano (tagli 4 e 3B) e due livelli allora attribuiti al Neolitico Antico e Recente (tagli 3A e 2). Si preannuncia la prossima pubblicazione di alcune datazioni radiometriche, le prime mai processate in contesti dell'Italia settentrionale, in relazione al livello epigravettiano (taglio 5).
Bressan F.
Preistoria Alpina (1984)
Collocazione: In: Atti Tav. Rotonda "Il Popolamento delle Alpi in età Mesolitica", Trento luglio 1983, 19: 169-174, Trento
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo l'A. propone un inquadramento generale dei siti mesolitici del Friuli attestati per lo più da rinvenimenti di superficie, indicativi di modalità insediative integrate tra pianura, fondovalle e alta quota. Solo brevemente citato è il Riparo di Biarzo, la cui crono-stratigrafia ha permesso di colmare almeno parzialmente il vuoto documentario prima sussistente in Friuli tra il Paleolitico Superiore finale (attestato in cavità alle Grotte Verdi di Pradis) e il Neolitico Antico.
Bagolini B., Bressan F.
Natura Bresciana, Monografie (1990)
Collocazione: In: Biagi P. (a cura di), The neolithisation of the Alpine Region. Atti Tavola Rotonda Internazionale (Brescia, aprile-maggio 1988), 13: 175-185, Brescia
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Vengono presentati i risultati preliminari dell'analisi delle caratteristiche ambientali (o "site territory analysis") dei territori circostanti i siti neolitici friulani meglio conosciuti, intesa quale primo passo verso l'organica valutazione, condotta secondo i principi della "site catchment analysis", del rapporto intercorrente tra l'ambiente (nicchie ecologiche e risorse disponibili) e le scelte insediamentali (localizzazione e funzionalità dei siti) operate dall'uomo nel periodo in esame. Fra i numerosi siti oggetto dello studio risulta compreso anche il Riparo di Biarzo.
Guerreschi A., Cusinato A., Dalmeri G.
Mémoires de la Société Préhistorique Française (2005)
Collocazione: In: Bracco J. P., Montoya C. (eds.), D'un monde à l'autre. Les systèmes lithiques pendant le Tardiglaciaire autour de la Méditerranée nord-occidentale, Actes de la Table Ronde, Aix-en-Provence juin 2001, 40: 95-101, Paris
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Il Riparo di Biarzo risulta compreso tra i siti di riferimento dell'Italia nord-orientale discussi in relazione agli aspetti tipologici ed evolutivi dell'industria litica nel periodo compreso tra l'Epigravettiano finale e gli inizi del Mesolitico Antico (Sauveterriano).
Montoya C., Peresani M.
Mémoires de la Societè Préhistorique Française (2005)
Collocazione: In: Bracco J. P., Montoya C. (eds.), D'un monde à l'autre. Les systèmes lithiques pendant le Tardiglaciaire autour de la Méditerranée nord-occidentale, Actes de la Table Ronde, Aix-en-Provence juin 2002, 40: 123-138, Paris
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nella parte introduttiva del contributo, focalizzato sull'analisi tecnologica dell'industria litica del Riparo Tagliente, gli A. restituiscono il quadro dei siti complessivamente attestati nelle Prealpi dell'Italia nord-orientale nel corso dell'Epigravettiano recente tra cui risulta compreso anche il Riparo di Biarzo.
Montagnari Kokelj M.
Studi e Ricerche sulla Gallia Cisalpina. Quasar ed. (2007)
Collocazione: In: Chiabà M., Maggi P., Magrini C. (a cura di), Le Valli del Natisone e dell'Isonzo tra Centroeuropa e Adriatico, Atti del Convegno Internazionale di Studi, San Pietro al Natisone-Udine settembre 2006, 20: 91-94, Roma
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Sintesi delle principali tematiche scientifiche sviluppate nel corso del Progetto, la cui ampia portata sia in senso cronologico che territoriale lascia aperte ulteriori prospettive di ricerca per il futuro. Esemplificativi in tal senso appaiono il tema della viabilità, uno tra gli assi portanti del progetto, connesso ad altre tematiche collaterali emerse, quali i sistemi di utilizzo e di controllo/difesa del territorio; le dinamiche di scambio/commercio di materie prime, con particolare riferimento all’approvvigionamento, produzione e circolazione dei metalli; la pastorizia intesa quale possibile elemento di continuità in senso diacronico (dalla Preistoria recente sino all’epoca contemporanea) nell’area indagata. In relazione ai fenomeni di complementarietà tra siti connessi al tema della viabilità, è disponibile uno specifico riferimento al Riparo di Biarzo, in quanto la recente individuazione di siti di alta quota sul Monte Matajur e sull’Altopiano sloveno (in alcuni dei quali, come a Biarzo, appare attestato l'uso del cristallo di rocca), sembra confermare l’ipotesi di un uso stagionale del riparo e di una integrazione economica tra siti di fondovalle e di montagna, già al tempo avanzata da Guerreschi, studioso coinvolto nella direzione delle indagini nel sito.
Bertolini M., Gurioli F., Romandini M., Sala B. (2012)
Collocazione: In: De Grossi Mazzorin J., Saccà D., Tozzi C. (a cura di), Atti VI Convegno Nazionale di Archeozoologia, S. Romano in Garfagnana-Lucca maggio 2009, 33-40, Pisa
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Studio aggiornato dei resti faunistici rinvenuti nel livello Epigravettiano (US 5) del Riparo di Biarzo, datato a 11.100±125 anni 14C BP contraddistinti dalla presenza dominante di cinghiale tra gli ungulati e la prevalenza dell’orso bruno tra i carnivori. Alla posizione geografica di bassa quota del giacimento viene ricondotta l’abbondanza di esemplari di Sus scrofa ivi osservata, priva di confronti negli altri siti della fine del Tardoglaciale della fascia pedemontana e montana dell’Italia nord-orientale. La presenza di tracce di intervento antropico appare attestata su buona parte dei resti animali riferibili ad ungulati, tra cui il cervo risulta sfruttato a scopi prettamente alimentari, mentre tra i carnivori solo alcuni resti di Ursus arctos presentano tracce di taglio da strumento litico.
Pessina A.
Polistampa ed. (2002)
Collocazione: In: Forni, Marcone (a cura di), Storia dell'Agricoltura italiana, vol. I. L'età antica, 161-172, Firenze
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L’A. include il Riparo di Biarzo tra i siti con industrie litiche del tardo Paleolitico Superiore e Mesolitico Antico la cui analisi consente di ricondurre l’origine degli aspetti mesolitici dell’Italia centro-settentrionale ai complessi locali del tardo Paleolitico (o Epigravettiano evoluto). Insieme a Biarzo vengono citati anche il sito di Piancavallo in Friuli, Viotte di Bondone e Andalo in Trentino e Isola Santa in Toscana.
Mazzieri P.
Origines. Studi e materiali pubblicati a cura dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, Soprintendenza al Museo Preistorico Etnografico "L. Pigorini" (2004)
Collocazione: In: Fugazzola Delpino M.A., Pessina A., Tiné V. (a cura di), Il Neolitico in Italia. Ricognizione, catalogazione e pubblicazione dei dati bibliografici, archivistici, materiali e monumentali. Siti, 3: 100, Roma
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Scheda-sito relativa al Riparo di Biarzo (indagini 1982-1985), sito plurifase i cui livelli neolitici vengono attribuiti sia al Neolitico Antico che al Neolitico Recente-Finale.
Bartolomei G.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 31-38, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. descrive i resti di micromammiferi provenienti dal Riparo di Biarzo traendo da questi, e dal confronto con altri dati, informazioni sulle caratteristiche climatiche ed ambientali succedutesi nell'area in cui insiste la cavità nel corso dlle varie fasi di frequentazione antropica attestate nella sequenza stratigrafica del sito.
Cassoli P.F., Tagliacozzo A.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 81-90, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Resoconto sui risultati derivati dall'analisi dei resti di pesci rinvenuti nei livelli preistorici del Riparo di Biarzo. L'articolo è completato da considerazioni relative alle stagioni di cattura e all'età dei pesci e alle implicazioni connesse al modello di occupazione del sito da queste desumibili.
Castelletti L., Cottini M., Leoni L., Maspero A.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 45-54, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
In base alle analisi antracologiche effettuate sui campioni di carboni raccolti in relazione ai livelli epigravettiani e neolitici del sito, viene proposta la ricostruzione della copertura vegetale dell'area circostante il Riparo. I risultati mostrano un cambiamento netto di vegetazione fra Paleolitico superiore e Neolitico, segnato dal passaggio, tra Alleröd e Altantico, da un paesaggio contraddistinto da boschi radi di conifere dominate dal pino e larice con betulla alla foresta mista di caducifoglie mesofile, completamente realizzatasi nel Neolitico (con frassini, carpino nero e faggio).
Cattani L.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 39-44, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'analisi delle serie polliniche ricavate dai livelli del Riparo di Biarzo consente la ricostruzione delle associazioni vegetazionali che si sono succedute nell'area circostante il sito dall'Epigravettiano al Neolitico. Più chiaramente delineato appare il quadro vegetazionale nel periodo più antico (US 5), corrispondente alla fase a clima più temperato del Tardiglaciale (oscillazione di Alleröd), caratterizzato da ambienti boschivi a pini e latifoglie.
Mozzi P.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 15-24, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'analisi geomorfologica del sito e dell'area ad esso circostante, unitamente all'analisi geopedologica dei depositi costituenti il riempimento del riparo, consentono all'A. di proporre la ricostruzione del quadro evolutivo del sito archeologico, con particolare riguardo ai rapporti intercorsi tra uomo e ambiente.
Muscio G., Ponton M.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 11-14, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Dopo la descrizione del Riparo di Biarzo e dell’area circostante, contraddistinta dalla presenza di altri ripari, gli A. presentano alcune ipotesi interpretative sull’origine ed evoluzione della cavità. Questa, in una fase successiva alla frequentazione preistorica attestata nella sequenza stratigrafica conservata, venne interessata dal crollo della volta, fenomeno cui si deve l'attuale morfologia interna del riparo.
Rowley-Conwy P.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 61-80, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo vengono presentati i risultati dell'analisi dei resti faunistici riferibili a vertebrati (con esclusione dei micromammiferi) provenienti dai diversi livelli stratigrafici del Riparo. A partire dalla disponibilità di un'ampia sequenza stratigrafica, al tempo unica nel suo genere tra i siti dell'Italia settentrionale, l'A. sottolinea l'importanza di tale studio, il quale potrebbe fungere da modello di riferimento al cui confronto valutare il tipo di mobilità stagionale seguito dai gruppi di cacciatori-raccoglitori dell'Epigravettiano nell'area alpina nord-orientale.
Bressan F.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 117-132, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Si presenta l'analisi dei reperti (litici e ceramici in particolare), corredata da una ricca documentazione grafica, provenienti dalle UUSS 3A, 2 e 1 e da livelli rimaneggiati del Riparo di Biarzo, attribuiti al Neolitico. Specifica attenzione viene riservata nell'analisi anche alla serie di ciottoli con intaccature laterali interpretati quali possibili pesi da rete da pesca.
Giovannelli M.M.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 55-60, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. analizza i molluschi (Gasteropodi e Bivalve), utilizzati come ornamento dall'uomo, rinvenuti in associazione a diversi livelli stratigrafici messi in luce nel Riparo. I molluschi, di origine sia marina che fluviale, presentano dei fori artificiali praticati al fine di consentirne la sospensione per uso ornamentale.
Guerreschi A.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 133-135, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
A completamento della monografia dedicata al Riparo di Biarzo, l'A. trae alcune considerazioni generali sulla sequenza di fasi occupazionali documentate nel sito e sui possibili modelli interpretativi legati alla frequentazione stagionale del Riparo.
Bressan F.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 7-10, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A., nell'introduzione al volume dedicato alla presentazione dei risultati delle recenti indagini (anni 1982-1985) condotte al Riparo di Biarzo dal Museo Friulano di Storia Naturale di Udine in collaborazione con l’Istituto di Paleontologia dell'Università di Ferrara, ripercorre brevemente la storia delle ricerche nel sito a partire dai primi rinvenimenti effettuati nel corso degli anni Ottanta del Novecento da Ponton, socio del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano.
Giovannelli M.M.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 25-30, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. analizza i i molluschi terrestri (oltre 20mila esemplari) provenienti dai diversi livelli stratigrafici del Riparo , con particolare riguardo ai Gasteropodi (appartenenti a 38 diversi taxa) utilizzati altresì quali indicatori per avanzare utili osservazioni sull'evoluzione climatica dell'area nel periodo compreso tra l'Epigravettiano e il Neolitico.
Guerreschi A.
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: In: Guerreschi A. (a cura di), Il sito preistorico del Riparo di Biarzo (Valle del Natisone, Friuli), 39: 91-116, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Esaustiva analisi tipologica e strutturale dei reperti, essenzialmente litici, provenienti dai livelli 3B, 4 e 5A, B, C del Riparo di Biarzo attribuibili all'Epigravettiano finale e al Mesolitico Antico, corredata da una ricca documentazione grafica e da confronti con altri contesti extra-regionali. Da segnalare la presentazione di una nuova datazione radiometrica (11.100±125 BP) in relazione ai livelli Epigravettiani (US 5). In appendice al volume (pp. 137-143) risulta disponibile l'elenco completo dei reperti litici discussi nel testo.
Guerreschi A.
Laterza ed. (1992)
Collocazione: In: Guidi A. & Piperno M., Italia preistorica, 226-237, Roma-Bari
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Tra i principali siti mesolitici italiani citati dall'A. appare compreso anche il Riparo di Biarzo, contraddistinto da livelli di frequentazione riferibili sia alla fase sauveterriana che castelnoviana del Mesolitico.
Guerreschi A.
Laterza ed. (1992)
Collocazione: In: Guidi A. & Piperno M., Italia preistorica, 198-225, Roma-Bari
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Tra i principali siti riferibili alla fase finale del Paleolitico superiore o Epigravettiano finale viene citato, oltre al sito all'aperto e ad alta quota di Piancavallo, anche il Riparo di Biarzo (taglio 5).
Bressan F., Guerreschi A.
Atti delle Riunioni Scientifiche dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (1987)
Collocazione: In: Il Neolitico in Italia. Atti della XXVI Riunione Scientifica dell’IIPP (Firenze, novembre 1985), 413-415, Firenze
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Breve nota sui materiali archeologici neolitici rinvenuti in due distinti livelli della sequenza stratigrafica del Riparo di Biarzo (tagli 3A, 2) attribuiti rispettivamente al Neolitico Antico e al Neolitico avanzato. I materiali ceramici dello strato inferiore (taglio 3A) risultano in generale scarsi e in non ottimale stato di conservazione. La loro associazione con un'industria litica di tipo sauveterriano viene interpretata quale possibile effetto del rimaneggiamento dei livelli mesolitici causato dalle genti neolitiche succedutesi ai precedenti gruppi di cacciatori nella frequentazione della cavità.
Bressan F.
Atti delle Riunioni Scientifiche dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (1987)
Collocazione: In: Il Neolitico in Italia. Atti della XXVI Riunione Scientifica dell’IIPP (Firenze, novembre 1985), 403-406, Firenze
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Proposta di inquadramento crono-culturale dei siti neolitici presenti nel territorio udinese. Tra questi risulta compreso il Riparo di Biarzo, i cui tagli 3A e 2 erano in questa fase delle ricerche attribuiti, rispettivamente, al primo Neolitico e ad una fase avanzata del periodo.
Cusinato A., Dalmeri G., Fontana F., Guerreschi A., Peresani M.
Preistoria Alpina (2005)
Collocazione: In: Larentis S., Pedrotti A. (a cura di), Le Alpi ambiente e mobilità, Atti della Tav. Rotonda, Trento ottobre 2001, 39: 129-142, Trento
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nell’articolo che indaga alcuni aspetti specifici (mobilità, sistemi di approvvigionamento delle materie prime, modalità insediative) degli ultimi gruppi di cacciatori paleo-mesolitici dell’Italia nord-orientale, sono presenti alcuni riferimenti puntuali al Riparo di Biarzo in relazione allo sfruttamento di quarzo ialino (o cristallo di rocca), introdotto come materia prima grezza nel sito da giacimenti non ancora identificati. Per la fase mesolitica il sito viene inoltre citato tra i contesti più significativi testimonianti l’incipiente diversificazione delle risorse alimentari conseguente allo sfruttamento di nuove nicchie ecologiche, tra cui le aree umide.
Miotti T. (1988)
Collocazione: In: Miotti T., I sette castra di Paolo Diacono e altri studi castellologici, 7: 45-48,
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Della frequentazione plurimillenaria delle grotte del Friuli da parte dell'uomo, le cui tracce più antiche risalgono al Paleolitico Superiore, il contesto più rappresentativo citato è il Riparo di Biarzo, di cui si elencano solo sommariamente i reperti rinvenuti (strumenti in selce, resti di pasto, collane in conchiglie e un arpione in corno di cervo usato per la pesca). Per il Neolitico l'A. fa solo un generico riferimento a ritrovamenti avvenuti in tutto il Friuli "dalle pendici montuose alle coste adriatiche". Nessun contesto in grotta viene menzionato in relazione ai periodi successivi trattati (Eneolitico ed età del Bronzo).
Rottoli M.
Museo Friulano di Storia Naturale (2003)
Collocazione: In: Muscio G. (a cura di), Glacies. L'età dei ghiacci in Friuli. Ambienti, climi e vita negli ultimi 100.000 anni, Catalogo della Mostra, Udine 2003-2004, 113-121, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Attraverso il ricorso a dati paleobotanici (analisi dei diagrammi pollinici, analisi antracologiche, analisi di semi e frutti), l'A. presenta il quadro generale dei cambiamenti della vegetazione intercorsi tra Pleistocene ed Olocene nel settore nord-orientale dell'Italia, anche evidenziando l'importanza di tali dati ai fini della ricostruzione dell'evoluzione del clima a scala regionale. Il Riparo di Biarzo risulta compreso tra i siti presi in esame per la disponibilità di dati paleobotanici significativi.
Maddaleni P.
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (2009)
Collocazione: In: Muscio G., Mocchiutti A. (a cura di), Andar per grotte. Meraviglie sotto il Friuli, 140-143, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Guida alla località focalizzata sulla breve illustrazione degli aspetti geologici/geomorfologici della cavità e sulla storia delle ricerche archeologiche ivi condotte negli anni 1982-1985. Il sito appare di estremo interesse per la presenza di un deposito pluristratificato in cui, a partire dalle più antiche tracce della frequentazione umana nelle Valli del Natisone risalenti al Paleolitico Superiore finale (o Epigravettiano), sono documentate anche le successive fasi del Mesolitico, Neolitico sino all'età dei metalli.
Cristiani E.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 113-131, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo si discutono i risultati provenienti dall’analisi funzionale e tecnologica condotta sugli ornamenti (pendenti, applique e perle) in conchiglia (59 conchiglie forate pertinenti a bivalvi e gasteropodi sia marini che d’acqua dolce) associati ai livelli epigravettiani e mesolitici del Riparo di Biarzo. Le abitudini simbolico-decorative messe in atto dagli abitanti del Riparo mostrano in tale arco temporale significative continuità e trasformazioni, tra cui, in particolare, l’abbandono pressoché totale degli ornamenti epigravettiani in Tritia neritea, sostituiti dall’uso preferenziale (22 ornamenti su 24 totali nel Sauveterriano e Castelnoviano) di elementi ricavati da Columbella rustica. Tale specie, riconosciuta quale elemento fondamentale del simbolismo mesolitico in tutta la regione alpina orientale italiana mostra a Biarzo (come nella Valle dell’Adige) una continuità d’uso sino al Neolitico, periodo in cui inizia ad essere documentata anche la selezione di bivalvi (come Cardium sp.). Significativa appare altresì l’individuazione di tracce di ocra rossa su alcuni esemplari di conchiglie forate, plausibilmente utilizzate come applique, cucite per mezzo di fili sottoposti a tintura, su tessuti (abiti?) secondo modalità già evidenziate dall’A. in altri contesti sia epigravettiani che mesolitici dell’area alpina orientale e dei Balcani. Interessanti informazioni provengono anche dallo studio tecnologico dell’arpione in palco di cervo di Biarzo, uno dei 18 esemplari con caratteristiche tipologiche affini, divenuti parte integrante del toolkit venatorio dei cacciatori-raccoglitori della regione alpina orientale (Valle dell’Adige, Dolomiti, Alpi Giulie, Istria e Adriatico settentrionale) a partire dal Mesolitico (verso la metà del IX millennio a.C.). Le ragioni di tale introduzione vanno plausibilmente ricercate nei cambiamenti climatico-ambientali che interessarono tale regione dal Preboreale, i quali determinarono un significativo aumento della disponibilità di risorse acquatiche ad ampio spettro (pesci, tartarughe ma anche castori, lontre, uccelli acquatici) per la cui predazione (pesca e caccia) si rese necessaria l’introduzione di strumenti specifici. Testimonianze dell’utilizzo di arpioni per attività di caccia ad animali acquatici (come castori e lontre) sono rintracciabili anche in resoconti etnografici (es. società di caccia-raccolta nord-americane).
Fasser N., Bertola S., Ziggiotti S., Fontana F.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 133-149, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Studio tecno-economico dell’industria litica dei livelli epigravettiani (US 5 e correlate) del Riparo, finalizzato all’identificazione delle materie prime silicee utilizzate e alla ricostruzione della catena operativa seguita nei processi di scheggiatura per la produzione di utensili. I risultati hanno evidenziato il ricorso a risorse per lo più locali, secondo una discreta varietà di aree di approvvigionamento, e all’utilizzo preferenziale di piccoli ciottoli di origine fluvio-glaciale, selezionati sia per l’ottima qualità della selce che per la possibilità di ottenere, con pochi e rapidi accorgimenti, i supporti desiderati. Tra questi risultano predominanti le microlamelle, destinate alla produzione di armature per la caccia, mentre più rare sono le lame e le lamelle che, insieme ai sotto-prodotti della lavorazione dei nuclei, erano impiegate per la produzione di strumenti di uso quotidiano (es. grattatoi, bulini, troncature, raschiatoi). In base all’analisi delle tracce d’uso condotta sugli strumenti le attività praticate nel sito risultano diversificate: non solo caccia e trattamento della preda come già in precedenza accertato, ma anche lavorazione dell’osso, raschiatura del legno e trattamento di materiale minerale (ocra e calcare). L’identificazione di litotipi non locali (quarzo ialino o cristallo di rocca, alcune varietà di rocce silicee) ha inoltre permesso di ricostruire gli spostamenti e/o contatti dei cacciatori epigravettiani del Riparo, i quali sembrano aver seguito una linea orientata in senso E-O (dalla Slovenia alla media pianura friulana sino alla Val Belluna). Le industrie del Mesolitico Antico (UUSS 4, 3b) e recente (US 3a), esaminate solo dal punto di vista tipologico, hanno portato all’identificazione di armature (tra cui tipi assimilabili ai triangoli di Montclus) e altri strumenti, la cui frequenza rispettiva viene discussa in relazione ai diversi livelli di provenienza, in un caso (US 3a) plausibilmente oggetto di rimescolamento data la compresenza di frammenti ceramici.
Guerreschi A., Fontana F., Fasser N., Muscio G., Visentini P.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 85-93, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Resoconto della storia delle ricerche succedutesi nel sito, a partire dalla scoperta, avvenuta nel 1980 ad opera dei soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, sino alle sistematiche campagne di scavo condotte negli anni Ottanta del Novecento dall’Università di Ferrara (Guerreschi) e dal Museo Friulano di Storia Naturale (Bressan). Il parziale crollo della volta interna del riparo e l’azione di erosione esercitata dalle acque del vicino corso fluviale, occorsi in epoche successive all’occupazione antropica del Riparo, hanno consentito di indagare solo parte del deposito originario della cavità. Significativa la sequenza stratigrafica complessivamente messa in luce con livelli che, in base alle più recenti revisioni, risultano compresi tra l’Epigravettiano Recente (US 5), il Mesolitico Antico (UUSS 4 e 3b) e Recente (US 3a) sino al Neolitico avanzato e al Bronzo Medio-Recente (US 2),oggi in più casi documentati anche da un ricco repertorio di datazioni radiometriche calibrate. Negli anni le significative evidenze archeologiche emerse sono state state al centro di una lunga serie di approfonditi studi multidisciplinari (paleoclimatici, archeozoologici, tecno-tipologici, funzionali) i quali, a partire dalla monografia edita nel 1996, hanno conosciuto significative revisioni e ulteriori avanzamenti grazie al ricorso ai più moderni metodi di indagine. Tra gli esempi più significativi: l’analisi genetica condotta su campioni di suini provenienti da vari livelli archeologici in base a cui, in contrasto con il modello di derivazione di esemplari già domestici dal Vicino Oriente, si ipotizza un processo di domesticazione locale del suino selvatico; lo studio funzionale condotto sull’industria litica, volto all’identificazione delle attività venatorie e domestiche svolte nel Riparo dai gruppi umani succedutisi nel tempo; la ricostruzione degli usi ornamentali delle conchiglie forate attestate in vari livelli del sito, plausibilmente utilizzate come perle (per bracciali, collane, cavigliere), ma anche come applicazioni cucite sugli abiti per mezzo di cordoni colorati, secondo modalità che risultano indiziate dal rinvenimento di residui di ocra rossa su oltre metà del campione.
Modolo M., Bertolini M., Romandini M.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 95-111, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo si presentano i risultati delle analisi archeozoologiche condotte sulle faune dei livelli epigravettiani (US 5) e mesolitici (UUSS 4, 3b, 3a) del Riparo, utilizzate anche quali utili indicatori per la ricostruzione delle condizioni climatico-ambientali intercorse tra la fine del Pleistocene e gli inizi dell’Olocene nelle aree circostanti il sito, interpretabile quale “campo-base” frequentato stagionalmente per la caccia ad animali tipici del bosco misto. Tra le specie più rappresentate nei livelli epigravettiani compaiono il cinghiale, seguito dal cervo, stambecco, camoscio alpino e capriolo. Tra i carnivori prevale l’orso bruno, mentre tra i roditori dominano i resti di marmotta. La composizione faunistica mesolitica evidenzia alcune somiglianze con l’unità epigravettiana, risultando gli ungulati (cinghiale, cervo, capriolo ma anche stambecchi e camosci alpini e alce) il principale bersaglio delle pratiche venatorie. La predominanza di resti di cinghiale, osservata a Biarzo in tutti i livelli stratigrafici analizzati, appare un dato di estremo interesse non trovando confronti con i siti coevi dell’Italia nord-orientale. Gli esemplari venivano cacciati in prevalenza in corrispondenza della stagione degli accoppiamenti (fine primavera-inizio estate) per l’ottenimento di carne e midollo e, soprattutto durante l’Epigravettiano, le ossa erano impiegate come combustibile. Campioni faunistici di cinghiali/maiali del sito sottoposti ad una precedente analisi genetica, qui richiamata, si sono rivelati di estremo interesse, prospettando come plausibile la presenza di fenomeni locali di domesticazione del maiale secondo una prospettiva interpretativa opposta a quella offerta dal tradizionale modello diffusionista, ossia quella di un apporto esterno di esemplari domestici, giunti dal Vicino Oriente al seguito degli allevatori neolitici.
Guerreschi A., Bressan F.
Museo Friulano di Storia Naturale (1998)
Collocazione: In: Pessina A., Muscio G. (a cura di), Settemila anni fa il primo pane, Catalogo della Mostra, Udine 1998-1999, 91-94, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Presentazione generale del sito. Di questo viene illustrata in dettaglio la sequenza stratigrafica (UUSS6-2) in cui la più antica occupazione umana, risalente alla fase finale del Paleolitico Superiore (US 5), viene fissata da una datazione radiometrica a 11.100±125 anni dal presente. Gli A., sulla base di dati derivati dalle analisi polliniche e da quelle faunistiche, attestanti la pratica di diverse attività predative (caccia e pesca), discutono alcune proposte interpretative legate alla ricostruzione del quadro paleo-ambientale dell'area e delle modalità di frequentazione messe in atto dai gruppi di cacciatori-raccoglitori attivi nel Riparo. Brevi cenni sono inoltre dedicati alla conformazione geomorfologica della volta della cavità il cui crollo parziale si colloca in una fase cronologicamente posteriore ai livelli più recenti della frequentazione antropica antica ivi attestata.
Bressan F.
Istituto per l'Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia (1983)
Collocazione: In: Preistoria del Caput Adriae, Catalogo della Mostra, Trieste 1983, 49, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Sintetica presentazione dei risultati delle indagini di scavo sistematico compiute nel corso del 1982, con particolare riferimento all'illustrazione della sequenza stratigrafica individuata (con livelli compresi tra il Paleolitico Superiore finale, Mesolitico e Neolitico) e dei relativi materiali (industria litica in selce e cristallo di rocca, manufatti in osso/corno, resti faunistici tra cui anche conchiglie marine, ceramica) rinvenuti in associazione alle diverse fasi di frequentazione antropica della cavità.
Vai S., Torres Vilaça S., Romandini M., Benazzo A., Visentini P., Modolo M., Bertolini M., MacQueen P., Austin J., Alan Cooper A., Caramelli D., Lari M., Bertorelle G. (2015)
Collocazione: Nature. Scientific Reports, 5: 16514,
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
In base all’esame del DNA mitocondriale (mtDNA) condotto su 23 campioni di Sus scrofa provenienti da diverse unità stratigrafiche presenti nel sito, poste in sequenza continua per un periodo di circa 6000 anni (dal Paleolitico Superiore al Neolitico), e all’implementazione delle datazioni radiometriche derivate da tali campioni, gli A. discutono, tra i principali risultati, l'ipotesi di processo di domesticazione del maiale avvenuto localmente o comunque di origine europea, suggerendo la necessaria revisione del quadro interpretativo ad oggi prevalente che riconduce la presenza del maiale in Europa a processi di acquisizione/diffusione di esemplari domestici provenienti dal Vicino Oriente nelle comunità mesolitiche locali.
Bressan F., Guerreschi A.
Museo delle Scienze (1980)
Collocazione: Preistoria Alpina, 16: 126 (Notiziario), Trento
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nota sulla determinazione tipo-cronologica del materiale litico, attribuito all'Epigravettiano finale, rinvenuto nella cavità dal Circolo Speleologico e Idrologico Friulano a seguito di sondaggi limitati succedutisi a partire dal 1976. Una prima campagna di ricerche nel sito, condotta dal Museo di Storia Naturale di Udine in collaborazione con l'Istituto di Geologia dell'Università di Ferrara, viene preannunciata per l'anno 1981 (ma si svolgerà solo nell'estate 1982).
Bertolini M., Cristiani E., Modolo M., Visentini P., Romandini M. (2016)
Collocazione: Quaternary International, 423: 73-91, Amsterdam (NL)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Vengono esposti i risultati delle analisi condotte sui resti faunistici e sugli ornamenti in conchiglia (bivalvi marini, gasteropodi marini e d’acqua dolce) provenienti dai livelli dell’Epigravettiano Recente e del Mesolitico Antico e Recente del Riparo di Biarzo (scavi anni 1982-1985). Quanto alle strategie predative, la predominanza alla caccia al cinghiale osservata lungo tutto l’arco di tempo considerato fanno di Biarzo un caso-studio peculiare, privo di confronti diretti con gli altri siti coevi delle Alpi orientali. Nel medesimo intervallo temporale le modalità di selezione, lavorazione e utilizzo degli ornamenti in conchiglia appaiono indicative dell’esistenza di una rete di contatti e scambi, anche connessi a peculiari scelte di mobilità, con le comunità presenti nelle regioni nord-adriatiche e forniscono importanti informazioni sui comportamenti simbolici dei cacciatori-raccoglitori e sui cambiamenti (tra continuità e innovazioni) in questi intervenuti nel passaggio tra Epigravettiano e Mesolitico.
Tavano M. (1982)
Collocazione: Speleologia, 8 (dic. 1982): 31, Milano
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Breve nota sulle ricerche effettuate nel corso della campagna di scavo 1982 al Riparo di Biarzo. Tra i materiali più significativi emersi dalle indagini si segnalano un arpone in osso utilizzato per la pesca, attività indiziata anche dalle numerose vertebre di pesce recuperate, e alcune conchiglie marine forate usate come elementi ornamentali.
Bressan F. (1982)
Collocazione: Valli del Natisone, 2 (1, mag. 1982): 33, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Breve nota a carattere divulgativo in cui l'A., - dopo aver ribadito l'importanza degli scavi archeologici condotti da professionisti secondo standard scientifici, al fine di evitare la perdita irrimediabile delle informazioni conservate nei contesti antichi -, preannuncia l’imminente apertura della prima campagna di scavi presso il Riparo di Biarzo nelle Valli del Natisone, area chiave per la comprensione di alcune tra le più antiche fasi della Preistoria del Friuli. Alcuni reperti provenienti dai primi sondaggi effettuati nel sito erano già stati esposti nel corso della mostra temporanea “Preistoria nell’Udinese - testimonianze di cultura materiale”, tenutasi a Udine nel 1981.
Leroi Gourhan A. (a cura di)
Einaudi ed. (1992)
Collocazione: , II: 101, Torino
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Tra le voci del Dizionario relative ai giacimenti, una viene dedicata al Riparo di Biarzo (p. 101), di cui si menziona solo brevemente la stratigrafia multifase e la disponibilita di una datazione assoluta in relazione ai livelli epigravettiani (taglio 5) emersi.
Guerreschi A. (a cura di)
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (1996)
Collocazione: , 39: 144 pp., Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Volume monografico dedicato alla presentazione dei risultati multidisciplinari delle ricerche svolte al Riparo di Biarzo, contesto pluristratificato delle Valli del Natisone indagato congiuntamente dal Museo Friulano di Storia Naturale di Udine e dall'Istituto di Paleontologia dell'Università di Ferrara nel corso degli anni 1982-1985.
Chiappa B.
Comune di Pulfero (1994)
Collocazione: In: Pulfero. Ambiente - storia - cultura, 73-79, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel proporre una sintesi della storia delle ricerche speleologiche effettuate nella cavità, l'A. menziona i numerosi rinvenimenti di resti di Ursus spelaeus con evidente tracce di fluitazione qui recuperati e accenna alla possibile presenza di un insediamento (?) preistorico senza scendere in ulteriori dettagli. Solo brevemente citate, quali contesti definiti "minori" per dimensioni e storia ma non meno importanti dal punto di vista paletnologico, sono inoltre la Grotta di Robič, la Šuošteriova Jama e il Riparo di Biarzo.
Maddaleni P.
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (2015)
Collocazione: In: Muscio G., Mocchiutti A. (a cura di), Sopra le Grotte, 133-141, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Guida al percorso che collega due siti di grande interesse paletno-archeologico delle Valli del Natisone: il Riparo di Biarzo, esempio emblematico e di grande valore documentario dell'utilizzo delle cavità carsiche da parte dell'uomo sin dalla Preistoria (dal Paleolitico Superiore attraverso il Mesolitico sino al Neolitico e all'età dei metalli) e la Grotta di San Giovanni d'Antro, la cui storia millenaria si lega alla particolare posizione del sito, selezionato nei secoli quale punto di difesa fortificato oltre che come luogo dedicato al culto religioso.
Maddaleni P.
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia (2010)
Collocazione: Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, 3: 259-261, Firenze
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. illustra i provvedimenti legislativi di ambito sia regionale che nazionale, questi ultimi attinenti al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D. Lgs. 42/2004), relativi alla tutela delle cavità di interesse paleontologico e preistorico. Le iniziative di tutela mirano alla protezione sia dei siti in grotta in sé, intesi quali contesti con caratteristiche peculiari legate alla presenza di depositi di interesse archeologico e/o di formazioni rocciose di interesse paleontologico e naturalistico meritevoli di conservazione e di preservazione dalla realizzazione di interventi distruttivi non autorizzati (scavi, attività estrattive o esplorative), sia dei reperti archeologici e/o paleontologici in essi presenti. Tra le cavità di riconosciuto interesse archeologico oggetto di apposizione di vincolo archeologico vengono menzionate, per il territorio friulano, il Foràn di Landri e il Riparo di Biarzo (procedimento al tempo in fase di approvazione). Caso diverso quello di S. Giovanni d'Antro, cavità oggetto di tutela storico-artistica applicata a edifici di culto di proprietà ecclesiastica (chiesa di S. Giovanni Battista).
Petronio A., Cucchi F.
Studi e Ricerche sulla Gallia Cisalpina. Quasar ed. (2007)
Collocazione: In: Chiabà M., Maggi P., Magrini C. (a cura di), Le Valli del Natisone e dell'Isonzo tra Centroeuropa e Adriatico, Atti del Convegno Internazionale di Studi, San Pietro al Natisone-Udine settembre 2006, 20: 21-26,
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Discussione focalizzata sull'interrelazione uomo-ambiente esistente in antico nelle Valli del Natisone. L'ambiente delle Valli, qui indagato nei suoi aspetti prettamente geologici e geomorfologici (evoluzione del paesaggio) oltre che in termini di georisororse presenti (es. disponibilità di corsi d'acqua e cavità abitabili) ha fornito delle precondizioni per le scelte operate dall'uomo sia in termini di viabilità che di scelte insediative. Su quest'ultimo punto, l'analisi condotta dagli autori ha evidenziato come 112 cavità ipogee delle 432 complessivamente censite nel bacino del Natisone (26% del totale) abbiano caratteristiche (sviluppo orizzontale) che le rende potenzialmente favorevoli alla frequentazione umana, secondo un trend che appare confrontabile con quello delle cavità di potenziale interesse archeologico localizzate nel territorio sloveno contermine preso in esame (22% del totale).
Ponton M. (1978)
Collocazione: In: Atti del III Conv. di Speleologia del Friuli-Venezia Giulia, Gorizia novembre 1977, 323-327, Gorizia
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. passa in rassegna i risultati dei sondaggi di scavo effettuati dai soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano nei siti in grotta delle Valli del Natisone. Risultano compresi sia siti oggetto di scavi "storici" che contesti di recente scoperta. Oltre ad un'ampia relazione sui risultati delle indagini al Riparo di Biarzo, si ricordano anche il recupero di due anelli in bronzo nei livelli superficiali dell'entrata della Grotta di Ieronizza e il rinvenimeno di un'ascia in pietra levigata al Ciòndar des Paganis (confrontata con il pendente rinvenuto nella stessa cavità e con quello attestato al Foràn di Landri) e la scoperta di resti di Ursus spelaeus nella Caverna di Landri.
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