Nome principale: Grotta dei Briganti
Numero catasto: 268
Numero catasto locale: 106FR
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1969
Altri nomi
Grotta del Rio Marodia
Busa Dai Malandrins
Non sono presenti informazioni
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Targhettatura
Presenza targhetta: No
Località
Comune: Forni di Sotto
Area geografica: Alpi Carniche
Area provinciale: Udine
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 030163 - Andrazza
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta
Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est
Latitudine: 5141967
Longitudine: 2336808
Lat. WGS84: 46,40622826
Lon. WGS84: 12,61658955
Est RDN2008/UTM 33N: 316804,784
Nord RDN2008/UTM 33N: 5141944,235
Quota ingresso (s.l.m.): 1015 m
Autori della posizione
Non sono presenti informazioni
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 65 m
Dislivello positivo: 29 m
Dislivello totale: 29 m
Quota fondo: 1015 m
Andamento cavità: Semplice orizzontale
Stato della cavità
Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati massivi
Ambiente: Depositi di piattaforma carbonatica
Età: Trias medio-sup.
Formazione: | Fm. del Contrin Calcari dolomitici del M. Tiarfin Dolomia ladino-carnica Dolomia Cassiana |
Non sono presenti informazioni
Note culturali
FOLKLORE: è difficile dire se gli antichi abitatori della caverna furono veramente dei briganti, come vuole la leggenda, oppure innocui pastori, certo è che la cavità si apre in una posizione veramente imprendibile e che dalle rupi più alte che la fiancheggiano, si può controllare la strada che dal Passo della Mauria porta a Villa Santina e al Tolmezzo. Prima dei lavori di riattamento del sentiero (ora largo quasi un metro e fornito, in alcuni tratti, di parapetti in ferro e di scorrimano in tondino ed in cavo d'acciaio), l'accesso alla caverna doveva essere possibile soltanto a quanti, fra i conoscitori della zona, non soffrissero di vertigini e fossero dotati di passo sicuro. In quelle condizioni bastava poco a difendere il passaggio ed a fare della caverna un ottimo rifugio. Con molta probabilità il brigantaggio, effettuato su scala ridotta dato lo scarso traffico che interessava la vallata (non va sottovalutato il fatto che la strada non era sempre ben curata e che qualche suo tratto era talvolta intransitabile ai carri anche in buona stagione), veniva esercitato da qualcuno dei valligiani stessi, e la caverna adoperata quale rifugio temporaneo in attesa che gli eventuali gendarmi, accorsi dopo la rapina, abbandonassero la zona. Comunque, che i briganti avessero infestato realmente la zona, viene confermato da un'altra tradizione, secondo cui il sacello di Sant'Antonio, edificato sulla strada nei pressi dello sbocco nel Tagliamento del Rio Chiaradia (3 Km a valle dello sbocco del Rio Marodia), avrebbe avuto origine dal voto di due mercanti assaliti dai ladroni.
Vincoli
Breve descrizione del percorso d'accesso
questo antro imponente, uno dei maggiori conosciuti in Friuli, è ubicato sulla sinistra del Rio Marodia, quasi un chilometro a monte della confluenza di questo con il Tagliamento. L'ingresso, parzialmente nascosto da una fitta vegetazione, si apre ai piedi di un anfiteatro roccioso, che si raggiunge percorrendo per qualche centinaio di metri un erto ed esposto sentiero inciso sul fianco della forra del Rio Marodia, profonda in quel punto parecchie decine di metri e risalendo quindi, per un'altra settantina, un ripido pendio.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta si apre con un ampio portale, alto 35m e largo alla base 40m; nell'ampio vestibolo, in leggera salita, crescono alcuni alberi d'alto fusto che rendono particolarmente suggestivo l'ambiente; la caverna prosegue poi, addentrandosi in direzione NE, in costante e talvolta erta salita. La parte esplorata termina ad una sessantina di metri dall'ingresso, con una cavernetta dal suolo ripido, formato da minutissimi frammenti di roccia; sopra questa caverna, si apre un altro vasto ambiente, non rilevato, raggiungibile con un'arrampicata lungo dei gradoni, alla destra di chi sale. L'atmosfera particolare di questa grotta, illuminata dalla luce solare
fin quasi nei suoi più reconditi recessi, è resa ancor più caratteristica dalle numerose nicchie (non molto ampie ma tali, comunque, da ospitare uomini di piccola taglia o animali) che si aprono lungo le pareti ed nei gradoni che paiono sostenere il suo fianco SE. Davanti ad una di queste nicchie sono ben visibili i resti di un muro a secco eretto con grosse pietre: è l'unico segno ora visibile del passaggio dell'uomo nella cavità.
Data rilievo: 11/11/1973
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Pino Guidi
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Egizio Faraone
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Planimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviNon sono presenti informazioni
Bibliografia
Adalberto D'Andrea & Giuseppe Muscio
Circolo Speoleologico e Idrologico Friulano-Udine Provincia di Udine-Assessorato all'Ambiente (2004)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Il fenomeno carsico delle Alpi Carniche Mem. Ist. It. Spel., s. II, vol. XV, 2004, pp. 113-119.
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Aree carsiche, Geomorfologia e speleogenesi
Keyword: Leggenda, storia, Rio Marodia
Risorgive carsiche di grande interesse nell'alta Val Tagliamento poste a sud di Caprizzi.
Paolo Maddaleni
Circolo Speoleologico e Idrologico Friulano - Udine Provincia di Udine-Assessorato all' Ambiente (2004)
Biblioteca del CSR
Collocazione: In: Muscio G. (a cura di), Il Fenomeno carsico delle Alpi Carniche, s. 2, 15: 19-27, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia, Leggende, folklore, culto
Keyword: leggende, folklore, archeologia
Contributo dedicato alla illustrazione dei fatti storici e delle leggende popolari connessi alle grotte delle Alpi Carniche. Nella discussione un maggior approfondimento viene riservato a quelle cavità il cui toponimo conserva un legame con la possibile presenza di antichi abitatori, localmente identificati come Gans, Pagans ("pagani") e Salvans ("silvani"), sia in relazione all’epoca pre-/protostorica (ante l’occupazione romana) che storica. In alcuni casi l’A., che riporta quanto citato da altri studiosi, sono presenti notizie (comunque necessitanti di ulteriori verifiche) relative al rinvenimento di materiali ceramici medievali (Grotte di Timau: “ceramica pettinata”, Grotta dei Briganti: ceramica pettinata del VI-VII secolo) o resti umani (un cranio presso la Ciase dei Gangs).
Agenda
Non sono presenti informazioni