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Catasto Speleologico Regionale

 

Aggiornamento scheda catastale




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1926 | Grotta dei Coralli


100m 500m 1000m
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Nomi e numeri catastali Scopritori Ingressi Morfometria Descrizione Rami/Pozzi Rilievi Planimetria Idrogeologia Meteorologia ipogea Ghiaccio/Neve Rifiuti Danneggiamenti Pericoli Geologia Biologia Aspetti culturali Vincoli Immagini Bibliografia Agenda Altri files Archivio storico

Nome principale: Grotta dei Coralli

Numero catasto: 1926

Numero catasto locale: 4646VG

Numero totale ingressi: 1

Data primo accatastamento: 01/01/1971


Non sono presenti informazioni

  • Ingresso 1

Descrizione ingresso

Numero ingresso: 1

Nome ingresso: Ingresso 1

Ingresso principale: Si

Tipo ingresso: Verticale

Morfologia ingresso: Pozzo

Profondità pozzo d'accesso: 11,2 m

Limitazioni: Altro (vedi descrizione)


Targhettatura

Presenza targhetta: No


Località

Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina

Area geografica: Carso Triestino

Area provinciale: Trieste

Tipo carta: 1:5.000

Carta CTRN 1:5.000: 109044 - San Giovanni al Timavo


Rilevamento posizione

Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta

Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est

Latitudine: 5071441

Longitudine: 2411097

Lat. WGS84: 45,78773322

Lon. WGS84: 13,59884327

Est RDN2008/UTM 33N: 391091,347

Nord RDN2008/UTM 33N: 5071418,221

Storico posizioni

Storico posizioni







Quota ingresso (s.l.m.): 95 m


Autori della posizione

Non sono presenti informazioni

Caratteristiche

Sviluppo planimetrico: 145 m

Profondità: 76 m

Dislivello totale: 76 m

Quota fondo: 19 m

Andamento cavità: Tratti verticali e orizzontali alternati


Stato della cavità

Prosecuzioni: Presenza di prosecuzioni non accessibili

Grotta turistica: No

Meteorologia ipogea

Non sono presenti informazioni

Danneggiamenti


Non sono presenti informazioni

Geologia

fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000

Litologia: Carbonati massivi

Ambiente: Depositi di piattaforma aperta

Età: Cretaceo sup.- Paleocene sup.

Formazione: Calcareniti del Molassa
Fm. dei Calcari del Carso triestino p.p
Calcari di Monte San Michele

Non sono presenti informazioni

Vincoli

  • Principale

Nome ramo: Principale

Numero ramo:

Descrizione ramo:

Ramo attivo: No


Pozzo/risalita/scivolo

Tipo Dislivello Nome
Pozzo 14,3 m
Pozzo 6 m
Pozzo 4,3 m
Pozzo 8 m
Pozzo 13 m
Pozzo 11 m

Descrizione dei vani interni della cavità

A distanza di un anno dalla scoperta della Grotta del Timavo (1844/4583VG) i lavori di completamento degli impianti del nuovo acquedotto di Trieste misero in luce un'altra vasta cavità, anch'essa senza uno sbocco in superficie, fino a quel momento.
Dovendo aprire un'ampia trincea per la presa dei tubi destinati a collegare la costruenda torre piezometrica con la conduttura principale, l'ACEGAT aveva incaricato l'Osservatorio Geofisico di effettuare lungo il tracciato una serie di sondaggi geoelettrici, onde mettere in evidenza la presenza di eventuali cavità sotterranee. Si temeva che durante gli scavi il terreno potesse ad un tratto sprofondare, come era avvenuto nel marzo del 1970 presso la Chiesa Nuova di San Giovanni di Duino. I rilevamenti diedero esito negativo fino al punto più elevato del tracciato dove improvvisamente la resistività passò da 3000 a 8000 ohm in una ristretta area, segnalando l'esistenza di un vano a circa 6m dal piano di campagna. Nel progetto non era previsto di giungere a tale livello, ma tuttavia si ritenne opportuno farlo, anche per accertare se più in basso la cavità assumesse dimensioni tali da pregiudicare la costruzione della torre; esattamente nel punto ed alla profondità prevista le mine sfondarono la sommità di un camino verticale, nel quale le pietre gettate precipitavano per un lungo tratto. Del fatto venne informata la Commissione Grotte, che ebbe così l'opportunità di esplorare una delle più belle grotte conosciute sul Carso e destinata ad essere nuovamente chiusa.
La cavità inizia con un pozzo verticale, al quale seguono alcuni salti inclinati, uno scivolo detritico ed un largo baratro poco profondo, ma molto ampio, sormontato da un ampio camino. Una ripida china detritica di pietrame porta all'inizio della lunga ed accidentata galleria che si sviluppa verso SW, all'inizio quasi orizzontale e più avanti in moderato declivio. Essa termina con due larghi pozzi paralleli dove accumuli di materiale di frana hanno bloccato ogni ulteriore via di proseguimento. Lungo il percorso della galleria, ed in particolare nella zona più interna, la parete destra e le grandi lame di concrezione che scendono dalla volta sono coperte da un eccezionale profusione di infiorescenze coralloidi e di cristalli molto fragili; ugualmente rivestiti da minute formazioni cristalline sono alcuni tratti di pavimento e dei fianchi dei pozzi interni, mentre in altri punti si osservano gruppi isolati di candide eccentriche orizzontali.
L'ubicazione dell'imbocco e la quota poco elevata avevano fatto sperare che da questa grotta si potesse raggiungere il Timavo sotterraneo, come era accaduto nel marzo del 1970 nella Grotta del Timavo (1844/4583VG). Indubbiamente la grotta, di origine molto antica, arrivava a livelli più profondi, ma poderosi depositi di riempimento, che hanno interessato anche molte altre cavità carsiche, hanno bloccato ogni passaggio alla quota di 14m s.l.m.
La grotta è chiusa.

  • 21/02/1971
  • Poligonale/3D

Data rilievo: 21/02/1971

Tipo rilievo: Primo rilievo


Autori del rilievo

Autore: Dario Marini

Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan

Autore: Claudio Cocevar

Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan


File rilievi presenti

Tipo file rilievo: Pianta e sezione

File del rilievo Scarica rilievo

Scarica rilievo originale

Planimetria georiferita

La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilievi

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Bibliografia

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Agenda

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Altri files

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