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Catasto Speleologico Regionale

 

Aggiornamento scheda catastale




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172 | Grotta Nera di Prepotto


100m 500m 1000m
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Nomi e numeri catastali Scopritori Ingressi Morfometria Descrizione Rami/Pozzi Rilievi Planimetria Idrogeologia Meteorologia ipogea Ghiaccio/Neve Rifiuti Danneggiamenti Pericoli Geologia Biologia Aspetti culturali Vincoli Immagini Bibliografia Agenda Altri files Archivio storico

Nome principale: Grotta Nera di Prepotto

Numero catasto: 172

Numero catasto locale: 887VG

Numero totale ingressi: 1

Data primo accatastamento: 01/01/1969


Altri nomi

Grotta Nera presso Nabresina

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  • Ingresso 1

Descrizione ingresso

Numero ingresso: 1

Nome ingresso: Ingresso 1

Ingresso principale: Si

Stato ingresso: Ostruito

Tipo ingresso: Verticale

Morfologia ingresso: Pozzo

Profondità pozzo d'accesso: 10 m


Targhettatura

Presenza targhetta: No


Località

Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina

Area geografica: Carso Triestino

Area provinciale: Trieste

Tipo carta: 1:5.000

Carta CTRN 1:5.000: 110051 - Sgonico


Rilevamento posizione

Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta

Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est

Latitudine: 5066712

Longitudine: 2419703

Lat. WGS84: 45,74648309

Lon. WGS84: 13,71051174

Est RDN2008/UTM 33N: 399697,122

Nord RDN2008/UTM 33N: 5066689,161

Storico posizioni

Storico posizioni







Quota ingresso (s.l.m.): 221 m


Autori della posizione

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Caratteristiche

Sviluppo planimetrico: 92 m

Profondità: 27 m

Dislivello totale: 27 m

Quota fondo: 194 m

Andamento cavità: Semplice orizzontale


Stato della cavità

Introvabile: Si

Prosecuzioni: Prosecuzioni inaccessibili

Grotta turistica: No

Meteorologia ipogea

Flussi d'aria: Si

Temperatura grotta (°C): 12

Data osservazione: 28/08/1904

Note meteorologia ipogea: Al 28 agosto 1904 il termometro segnava all' entrata verso il mezzodì 28° C, al disotto dell'entrata 18° nella prima parte 16° nella grande sala 15°, al punto esterno vicino alla fessura vi era una temperatura di soli 12° C, abbassamento di temperatura questo che veniva causato certamente dalla corrente d' aria.


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Danneggiamenti


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Geologia

fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000

Litologia: Carbonati massivi

Ambiente: Depositi di piattaforma aperta

Età: Cretaceo sup.- Paleocene sup.

Formazione: Calcareniti del Molassa
Fm. dei Calcari del Carso triestino p.p
Calcari di Monte San Michele

Biologia

insetti (28/09/1904)
Bathyssia Khevenhülleri Miller, rinvenuta nel mezzo di due gruppi di stalammiti trovasi un bacino contenente dell'acqua limpida e fresca (12°C) (Da Perko 1904)


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Vincoli

Breve descrizione del percorso d'accesso

La grotta è ostruita e introvabile, ma Andrea Perko riferisce, in una sua relazione, che la cavità si trovava circa ad un chilometro dalla 90VG (Grotta Noè) e che tra questa e la Grotta Nera si apriva la Caverna Moser. Sulla base di queste indicazioni sono state ricavate le coordinate della posizione topografica, che è pertanto puramente teorica.

Descrizione dei vani interni della cavità

La scoperta delle sepolture nella Grotta Moser (1096VG) spinse Andrea Perko ad intensificare le ricerche in quella zona onde accertare la presenza di altre cavità di interesse preistorico. Nel corso di tali ricerche, nel 1892, egli rinvenne l'ingresso di questa estesa cavità, che si sviluppa con una lunga galleria ricca di formazioni calcitiche cristalline e di bacini d'acqua; la grotta si chiude con un corridoio ascendente che si riduce, dopo breve percorso, ad un cunicolo impraticabile, dal quale, al tempo delle esplorazioni, usciva una forte corrente d'aria. L'imbocco era situato sul lato Ovest di una piccola dolina ed aveva la forma di una ferro da stiro, con una lunghezza di 1.7m.

  • 28/08/1904
  • Poligonale/3D

Data rilievo: 28/08/1904

Tipo rilievo: Primo rilievo


Autori del rilievo

Autore: Giovanni Andrea Perko

Gruppo appartenenza: CTT - Club Touristi Triestini


File rilievi presenti

Tipo file rilievo: Pianta e sezione

File del rilievo Scarica rilievo

Tipo file rilievo: Pianta e sezione

Scala rilievo: 1:500

Note rilievo: Tratto da Perko, 1904 (su il Tourista, 11 (1/4): 43-85)

File del rilievo Scarica rilievo

Scarica rilievo originale

Planimetria georiferita

La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilievi

Non sono presenti informazioni

Bibliografia

Speleologia
G. A. Perko
Club Touristi Triestini (1904)
Collocazione: Tourista, 11 (1/4): 43-85

Link: https://www.boegan.it/wp-content/uploads/2023/12/Il_Tourista_1904_FG.pdf

Categorie: Documentazione speleologica


Testo:
Presso la trattoria Nemet a Nabresina a destra dalla strada maestra, c'è un viottolo che mena a Samatorza, passando nei pressi della villa Sterle. A 250 m. a N. dal passaggio sopra la ferrovia, dietro il casello del guardiano, si trova la grandiosa entrata della grotta «Noè».
La via sino a questa vera meraviglia del Carso è stata marcata da noi nell'anno 1895. Presso a poco alla distanza di 1 chm. dalla grotta Noè in una «dolina», situata precisamente nel mezzo del bosco di quercie, che si estende da Salles a Praprot, trovasi a 270 m. sopra il livello del mare l'entrata di questa grotta.
Quantunque l'avessi visitata già nel dicembre del 1892 non potei ritrovarne subito l'entrata, che misura 1.70 m. in lunghezza e 0.80 di larghezza.
Tra questa caverna e quella «Noè» trovasi la »Moserova jama» la quale, nascosta nel fitto del bosco, racchiude innumerevoli avanzi preistorici. Io ebbi la fortuna di scoprire in questa caverna i primi tumuli ipogei, che vennero mandati dal Prof. Dr. L. C. Moser all'i. e r. Museo di Corte a Vienna. Incoraggiato da queste scoperte intrapresi delle escursioni nel circondario, per trovare altre località con oggetti preistorici e fu appunto in una di queste escursioni che scopersi l'entrata della Caverna n.163.
Con una corda lunga 10 m. si può facilmente discendere lungo le pareti del primo tratto della caverna, che ha presso a poco la forma d' un pozzo inclinato. Si arriva sopra un piccolo ammasso di pietre e da là si discende per una china lunga 37 m., la quale conduce in una sala abbastanza spaziosa e ricca di bellissime concrezioni calcaree. Il tratto che conduce dal pozzo iniziale a questa sala è un corridoio alto nel mezzo 5 m. e largo 2.50 m. mentre alla fine non ha che 1.80 m. di altezza. Questo corridoio corrisponde ad una fessura diaclassica; il terreno del medesimo è ricoperto da un grosso strato di humus nero che viene trasportato colà, attraverso l'entrata, dal bosco soprastante. La sala alla quale si accede, passando sopra una china incrostata di calcare, è lunga 45 m. e si suddivide in 3 scompartimenti, il primo dei quali ha le dimensioni di 13:11 m., il secondo 9:12.50 ed il terzo 9.50:5. Bellissime, grandi stalammiti con riflessi bianchi s'ergono ovunque; nel mezzo di due gruppi di stalammiti trovasi un bacino contenente dell'acqua limpida e fresca (12°C). Qui rinvenni alcuni esemplari della Bathyssia Khevenhülleri Miller.
…
Sino al bacino d'acqua la grotta segue la direzione N.S. e piega poi verso S.O. Essa termina con un corridoio lungo 10 m. e largo 2 m. rivolto obliquamente all'insù attraverso il quale penetra nella caverna una forte corrente d'aria. Ciò c’induce ad ammettere l'esistenza d'una comunicazione diretta della caverna coll'esterno in forma di qualche fessura nascosta fra le rocce. Al 28 agosto 1904 il termometro segnava all' entrata verso il mezzodì 28° C, al disotto dell'entrata 18° nella prima parte 16° nella grande sala 15°, al punto esterno vicino alla fessura vi era una temperatura di soli 12° C, abbassamento di temperatura questo che veniva causato certamente dalla corrente d' aria. La lunghezza totale della caverna misura 92 m., la profondità 27 m.

Agenda

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