Nome principale: Grotta Doviza
Numero catasto: 13
Numero catasto locale: 70FR
Numero totale ingressi: 3
Data primo accatastamento: 01/01/1969
Altri nomi
Tasajama
Grotta Vecchia di Villanova
Grotta di Villanuova
Non sono presenti informazioni
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 2 x 1,5 m
Tipo ingresso: Orizzontale
Morfologia ingresso: Galleria
Pericoli all'accesso: Nessuno
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 03/09/2010
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 13A
Data targhettatura: 01/01/2013
Gruppo targhettatura: CSIF - Circolo Speleologico Idrologico Friulano
Campagna targhettatura: 2013
Località
Comune: Lusevera
Area geografica: Prealpi Giulie
Area provinciale: Udine
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 049123 - Vedronza
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est
Latitudine: 5123569
Longitudine: 2387967
Latitudine Gauss-Boaga: 5123569
Longitudine Gauss-Boaga: 2387967
Lat. WGS84: 46,25265321
Lon. WGS84: 13,28697806
Est RDN2008/UTM 33N: 367962,603
Nord RDN2008/UTM 33N: 5123545,707
Note rilevamento posizione: Coordinate ingresso alto. La grotta ha 3 ingressi, il terzo è stato recentemente individuato poche decine di metri più a Sud, in direzione di Borgo viganti
Data esecuzione posizione: 31/12/1999
Quota ingresso (s.l.m.): 623 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Marco Manzoni
Gruppo appartenenza: RIP.REG. - Riposizionamento Regionale
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 2
Nome ingresso: Ingresso 2
Ingresso principale: No
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 1 x 1 m
Tipo ingresso: Orizzontale
Morfologia ingresso: Cunicolo
Pericoli all'accesso: Nessuno
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 16/09/2013
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 13B
Data targhettatura: 01/01/2013
Gruppo targhettatura: CSIF - Circolo Speleologico Idrologico Friulano
Campagna targhettatura: 2013
Località
Comune: Lusevera
Area geografica: Alpi Giulie
Area provinciale: Udine
Carta CTRN 1:5.000: 049123 - Vedronza
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Prima Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5123549
Longitudine: 367979
Latitudine Gauss-Boaga: 5123572,293
Longitudine Gauss-Boaga: 2387983,396
Lat. WGS84: 46,252686016249
Lon. WGS84: 13,287189770592
Est RDN2008/UTM 33N: 367979
Nord RDN2008/UTM 33N: 5123549
Data esecuzione posizione: 16/08/2013
Quota ingresso (s.l.m.): 607 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Andrea Chiavoni
Gruppo appartenenza: CSIF - Circolo Speleologico Idrologico Friulano
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 3
Nome ingresso: Ingresso 3
Ingresso principale: No
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 0,5 x 0,5 m
Tipo ingresso: Orizzontale
Morfologia ingresso: Cunicolo
Pericoli all'accesso: Nessuno
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 16/09/2013
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 13C
Data targhettatura: 01/01/2013
Gruppo targhettatura: CSIF - Circolo Speleologico Idrologico Friulano
Campagna targhettatura: 2013
Località
Comune: Lusevera
Area geografica: Prealpi Giulie
Area provinciale: Udine
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 049123 - Vedronza
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Prima Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5123503
Longitudine: 367956
Latitudine Gauss-Boaga: 5123526,292
Longitudine Gauss-Boaga: 2387960,397
Lat. WGS84: 46,252267734135
Lon. WGS84: 13,28690439743
Est RDN2008/UTM 33N: 367956
Nord RDN2008/UTM 33N: 5123503
Data esecuzione posizione: 16/08/2013
Quota ingresso (s.l.m.): 611 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Andrea Chiavoni
Gruppo appartenenza: CSIF - Circolo Speleologico Idrologico Friulano
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 4591 m
Profondità: 123 m
Dislivello totale: 123 m
Quota fondo: 484 m
Andamento cavità: Tratti verticali e orizzontali alternati
Stato della cavità
Esplorazione in corso: Si Prosecuzioni: Presenza di prosecuzioni accessibili Grotta turistica: No
Presenza d'acqua
corsi acqua interni perenne
Tracciamenti
Data tracciamento: 01/01/1953
Note tracciamento: tratto da: Feruglio E. (1954) La regione carsica di Villanova in Friuli - estratto delle Pubblicazioni dell'Istituto Geologico dell'Universitá di Torino - CSIF
Data comunicazione:
Punto immissione: Grotta Doviza
Punto di emergenza: Sorgente Mustig
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Ingresso 1
Litologia: Areniti e siltiti (Flysch)
Ambiente: Depositi di bacino
Età: Paleocene p.p. - Eocene medio
Formazione: | Flysch di Trieste |
Ingresso 2
Litologia: Areniti e siltiti (Flysch)
Ambiente: Depositi di bacino
Età: Paleocene p.p. - Eocene medio
Formazione: | Flysch di Trieste |
Ingresso 3
Litologia: Areniti e siltiti (Flysch)
Ambiente: Depositi di bacino
Età: Paleocene p.p. - Eocene medio
Formazione: | Flysch di Trieste |
Note geologiche
La grotta si sviluppa all’interno di uno dei banconi carbonatici presenti nel Flysch del Grivò (Paleocene-Eocene inf.)
Biologia
fauna
Note biologia
Osservati numerosi chirotteri (26/02/2023)
Aspetti culturali
archeologico/paleontologico
Catasto Ragionato Informatico delle Grotte Archeologiche
Vincoli
Vincolo paesaggistico: Segnalata alla Regione per futura tutela
Nome ramo: Ramo Terni
Numero ramo: 1
Descrizione ramo: Dal bivio dopo la piastra si gira a sinistra e si percorre un tratto di meandro, prima di un abbassamento della volta ci si alza arrampicando e si giunge ad un ambiente con grossi blocchi di frana. Risalendo a sinistra si percorre il Ramo delle piume, a destra si percorre il Ramo concrezionato. A sinistra ci si trova alla base di una colata (R 6) risalita la quale ci si trova in una condotta larga 4-5 metri, completamente fossile. con direzione O. Poi il ramo piega a sinistra verso S e si divide in due parti: quella con direzione SO prosegue in condotta con pavimento in terriccio per chiudersi in riempimenti con un’ulteriore biforcazione dalle quali proviene una discreta corrente d’aria; in quella a SE si procede in salita fino a passaggi bassi, oltre i quali si entra in un meandro che termina in fessure non praticabili. Tornando all’inizio e girando a destra si entra nel Ramo concrezionato e si incontra quasi subito un trivio: a sinistra si ritorna con un tratto di una decina di metri al meandro sottostante, a destra un breve cunicolo chiude in fessura, proseguendo diritti si incontrano grossi blocchi di frana e si entra in un ambiente caratterizzato dalla presenza di fango e un evidente concrezionamento. Il ramo termina con una saletta chiusa da concrezione senza altre possibili prosecuzioni.
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 12 m |
Nome ramo: Ramo del 1° ruscello
Numero ramo: 2
Descrizione ramo:
CSIF 2008
Comincia dall’ingresso inferiore con un cunicolo in discesa fino ad uno slargo sovrastato da un alto camino, poi si supera un salto e si entra per una decina di metri in meandro, dove a destra si trova un camino collegato con il Ramo dei Turisti (P 18). Terminato questo tratto si entra nella prima (Sala A) di due piccole sale consecutive; verso la fine della seconda (Sala B) si trova un by-pass fosile che permette si ritornare sul ramo principale nello stesso punto dove si trova una discreta venuta d’ acqua proveniente dal Ramo delle rose. Si prosegue meandreggiando fino ad un trivio nei pressi di un’evidente curva: in basso a sinistra si entra nel Ramo Terni, mentre in alto sempre a sinistra si entra in un’ampia sala fossile (Sala Matteotti o Sala delle scritte) con varie prosecuzioni. La prima si trova subito a sinistra e permette di percorrere il Ramo Terni, le altre due sempre a sinistra verso la fine permettono di accedere al Ramo del Fante e al Ramo delle Ossa; oltre, la sala lascia il posto ad ambienti bassi e larghi (sala M) con abbondante copertura di terriccio secco ed altre diramazioni ancora, a sinistra si entra nuovamente nel Ramo delle Ossa, a destra si percorre un by-pass che ritorna dopo una ventina di metri sulla via principale, via che termina in un basso cunicolo chiuso dal terriccio, ma con passaggio d’aria (è probabile una giunzione con il Ramo delle Piume). Alla fine della Sala delle scritte attraverso uno sfondamento del pavimento si può ritornare sul meandro principale percorrendo una trentina di metri fino ad un pozzo (P 9, Primo salto) arrampicabile dove scende l’acqua. Alla base si ritorna in meandro che in questo tratto assume la classica forma a toppa di serratura per poi dividersi in una parte fossile a condotta e una parte attiva a meandro (il bivio). Lasciando la via attiva, che si ritroverà più avanti, si percorre la parte fossile senz’altro più comoda fino ad un caratteristica lama di roccia (la piastra) sotto la quale si ritorna alla parte attiva. Proseguendo sul fossile si arriva ad un bivio: a sinistra si va verso i Rami del Gesso e delle Piume, a destra si ritorna su un altro incrocio. Verso SE si entra nel ramo del 2° ruscello, a S attraverso un by-pass (Salto del corsista) si percorre la parte alta del meandro per poi scendere progressivamente fino al livello del ruscello; superato un saltino in arrampicata si risale tra i massi e ci si trova in un ampio salone dove convergono i principali ruscelli della grotta (Salone delle confluenze).
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 9 m |
Nome ramo: Ramo di Ulli
Numero ramo: 3
Descrizione ramo:
Scoperto e rilevato dal gruppo Bertarelli è stato oggetto di una attenta rivisitazione.
Superato il passaggio basso al termine del ramo dei Turisti si ritorna in un tratto di condotta terminante in una frana, con varie diramazioni laterali; la frana è stata oggetto di un tentativo di disostruzione fallito ( frana pericolosa ), che ha portato all’ esplorazione di un sistema di 3 camini paralleli chiusi. Tornando nel tratto iniziale della condotta, attraverso un passaggio basso sulla destra si accede ad un pozzo camino ( P 9 pozzo di Claudio ) chiuso in alto e comunicante in basso con un sistema di condotte di cui parleremo più avanti. A metà condotta, sulla sinistra, si entra in un ambiente in frana caratterizzato da un ampio camino a sinistra ed una via discendente verso N che conduce a un P 5 seguito da un altro pozzo chiuso alla base ( P 8 pozzo del traverso ). Alla partenza del P 8 con un traverso in direzione O si entra in un livello di condotte inferiore con altre diramazioni laterali, la prima delle quali si apre a destra ed è un by pass che riporta alla condotta superiore : si risale un P 4 e si entra in un ambiente caotico con vari camini e passaggi comunicanti di difficile descrizione che porta alla base di un ennesimo camino; si entra in una fessura a E che sbuca su un pozzetto chiuso, si risale 2 metri e ci si trova vicino alla frana terminale della condotta iniziale. La successiva si apre a sinistra dove la condotta inferiore fa una brusca svolta a E ( galleria dei detriti ), ed è costituita da un cunicolo fangoso caratterizzato da un difficile tratto in discesa ( passaggio del fango slick ) che termina con un camino. La galleria dei detriti prosegue per una ventina di metri fino ad un ennesimo bivio : in discesa si ferma su strettoia, in salita si arriva alla base di un camino ( P 9 pozzo di Claudio ), mentre continuando allo stesso livello si arriva sopra un pozzo ( P 10 ) con due diramazioni. Scendendo il pozzo si trova alla base uno stretto cunicolo attivo che termina dopo pochi metri con una discreta circolazione d’ aria; tornando alla partenza del P 10 si può continuare in direzione O per una decina di metri in ambiente di frana chiuso in strettoia da disostruire, oppure optare per un cunicolo fossile con direzione E lungo una trentina di metri chiuso da riempimenti.
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 5 m | |
Pozzo | 8 m | Pozzo del traverso |
pozzo chiuso alla base | ||
Pozzo | 9 m | Pozzo Claudio |
pozzo/camino chiuso in alto e comunicante in basso con un sistema di condotte | ||
Risalita | 4 m | |
Pozzo | 10 m | |
Scendendo il pozzo si trova alla base uno stretto cunicolo attivo che termina dopo pochi metri con una discreta circolazione d’ aria |
Nome ramo: Ramo del 2° ruscello
Numero ramo: 4
Descrizione ramo: Poco dopo la piastra al secondo bivio si prosegue in direzione SE e si percorre il primo tratto a meandro del ramo del 2° ruscello con un piccolo rivolo d’acqua che scorre sul fondo. Questo tratto è lungo una trentina di metri, senza diramazioni laterali e termina in una sala allungata in direzione N ( Sala D ) con accumuli di detrito. Da qui partono due strette e brevi diramazioni laterali che terminano dopo pochi metri in fessure impraticabili. Ritornando nel meandro la volta si abbassa progressivamente cambiando morfologia in condotta per circa trenta metri con pozze d’acqua e fango sul pavimento. A metà circa sulla destra si trova una diramazione laterale lunga una decina di metri ancora in esplorazione. Il ramo principale diventa quindi un meandro, la volta è chiaramente interessata da una faglia che si alza progressivamente, fino ad una breve risalita (R 5) dopo la quale c’è un bivio. A sinistra un basso passaggio conduce ad un vasto salone (Salone del fango) sormontato da due camini nella parte iniziale e da accumuli di fango secco risalendo i quali si raggiungono ambienti interessati da fenomeni di crollo che chiudono ogni possibile prosecuzione. Nella parte iniziale del salone è inoltre presente un rivolo d’acqua, attivo in caso di pioggia, che si perde tra i detriti. Proseguendo a destra si risale ancora e si entra in ambienti interessati da frane con camini ancora in fase di esplorazione
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 5 m |
Nome ramo: Sala della cascata
Numero ramo: 5
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Risalita | 18 m |
Nome ramo: Sifone fondo
Numero ramo: 6
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 4 m |
Nome ramo: Meandro del paradiso
Numero ramo: 7
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Risalita | 8 m |
Nome ramo: Ramo del 3° ruscello
Numero ramo: 8
Descrizione ramo: Dal Salone delle confluenze in direzione SE si risale una venuta d’ acqua e si entra nel ramo del 3° ruscello inoltrandosi lungo uno stretto ma non scomodo meandro. Lungo la via principale non ci sono diramazioni conosciute e si giunge in una sala allungata con riempimenti (Sala F). Dopo un momentaneo abbassamento della volta si percorre il Meandro della colonna lungo una quarantina di metri che porta agli ambienti terminali del ramo. Qui si entra in ambienti caratterizzati da grossi blocchi franati dalla volta, con 2 ampi camini non risaliti che fanno da perno centrale. A parte un camino laterale (R 12) terminante in fessure impraticabili non sembrano esserci altre vie di prosecuzione. Da notare la buona corrente d’aria presente all’inizio del meandro (proveniente da un ingresso basso) che sparisce verso la fine del ramo.
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Risalita | 12 m |
Nome ramo: Ramo del 4° ruscello
Numero ramo: 9
Descrizione ramo: Il salone delle confluenze rappresenta il punto di incontro di tutti i ruscelli presenti in Doviza, dalla parte E ci sono gli arrivi del 3° e del 4° ruscello, da quella S del 1° (unito al 2°) e da O del 5°, riuniti proseguono nel Ramo dell’oltresifone. Sul lato E del salone si imbocca un meandro largo 2 metri dal quale proviene un rio con una modesta portata d’acqua, si tratta del 4° ruscello. Si percorre la via principale per una sessantina di metri fin sotto ad un camino non ancora esplorato, poi la grotta cambia morfologia e si entra in ambienti più ampi (Sala G). Subito dopo il camino inesplorato c’è una diramazione a destra con 2 salette consecutive sormontate da due camini; attraverso uno di essi (R 10) si accede ad una zona sovrastante molto caotica (Saletta fangosa) probabilmente abbastanza vicina alla superficie esterna (in questo tratto è stato notato un’inversione nella corrente d’aria, diretta verso un ingresso alto in questa zona proveniente invece da un ingresso basso all’inizio del ramo). Tornando al ramo principale, si percorre una ventina di metri fino ad un restringimento di un paio di metri, poi si prosegue nuovamente in ambienti larghi (Sala H) per una trentina di metri fino ad un bivio (poco oltre il restringimento, sono presenti brevi diramazioni ancora da esplorare completamente). In direzione O si risale l’acqua (R 6) per una trentina di metri in ambienti di frana fino al termine della diramazione. In direzione S si continua in ambienti ampi e fossili fin sotto un ad un camino (Sala L), qui si entra in ambienti di frana bassi e larghi senza altre prosecuzioni possibili (all’inizio sulla sinistra si trova un breve meandro molto stretto percorso fin sotto ad un camino arrampicabile, risalito il quale gli ambienti diventato impraticabili).
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Risalita | 6 m | |
Risalita | 10 m | |
Da questo camino si accede ad una zona sovrastante molto caotica (Saletta fangosa) probabilmente abbastanza vicina alla superficie esterna |
Nome ramo: Ramo del fante
Numero ramo: 10
Descrizione ramo:
Tale ramo è stato scoperto rompendo un diaframma vicino alla colata calcitica alla fine del "ramo alto" finora conosciuto, e all'inizio è molto fangoso per un intenso stillicidio. La prima sala si trova dopo 40 metri di percorso e da essa si esce superando una grossa frana immettendosi nella parte più ampia del ramo.
Nel punto in cui il ramo piega da NW a SW è stata disostruita un'apertura che immette in un ramo discendente il quale, dopo due salti di 5m e 7m, porta alla sala Bertarelli vicino al suo cunicolo Ovest (vedi scritta "pozzo" sul rilievo allegato).
Continuando invece lungo il "ramo del Fante", circa 15m dopo la sala orientata SW, bisogna risalire per 7m. Da qui si prosegue lungo un cunicolo che si immette in una sala nuova, quasi completamente ostruita da frane e lungo la quale si procede a malapena. Si avanza poi in galleria fino alle due sale terminali, nella prima delle quali si possono ammirare grossi cristalli di calcite.
Il ramo del Fante è attivo solo nei primi 10-15m, poi è completamente fossile e presenta, per l'esplorazione, due sole difficoltà: la prima è la fessura iniziale, la seconda è la risalita di 7m che conviene armare con un cordino.
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 5 m | |
Pozzo | 7 m | |
Risalita | 7 m |
Nome ramo: Ramo delle piume
Numero ramo: 11
Descrizione ramo:
Vi si accede risalendo una colata alta circa 6m. La sua altezza varia dai 3m ai 5m ed è un ramo molto largo e di facile percorribilità.
E' completamente fossile pur presentando i segni di un'intensa attività idrica svoltasi in tempi remoti. Delle due diramazioni terminali, quella orientata SW finisce in una saletta dal fondo sabbioso, quella SE ha un aspetto insolito, è molto bassa e termina con una frana.
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Risalita | 6 m |
Nome ramo: Nuovo ramo ovest e Sala bassa (sala "m")
Numero ramo: 12
Descrizione ramo:
Proseguendo dalla Sala Bertarelli (sala "c") verso Nord, invece di scendere verso il basso per imboccare la via del I ruscello, si continua a camminare in alto, sullo stesso piano della Bertarelli, e si arriva alla Sala Bassa,
un'ampia sala di ridottissima altezza il cui soffitto si immerge verso Est fino a confondersi con la base. Lungo il lato Ovest invece, disostruita una fessura, si accede strisciando ad una saletta che, oltre a presentare, sul suo lato sinistro, un cunicolo impraticabile che si ricongiunge con la via di accesso alla sala "m", prosegue con un meandro alquanto basso, con la base ricoperta da ossa e feci di piccoli animali. Proseguendo per il ramo
si entra in uno slargo con alcune marmitte asciutte, oltrepassato il quale si arriva alla fine della parte inferiore del ramo.
Sul soffitto si apre una fessura, risalita la quale ci si trova in un ramo superiore, in mezzo ad una frana. Questo punto è stato indicato sul rilievo con le scritte "pozzo" e "frana". Proseguendo verso WNW ci si immette in un' alta diaclasi subverticale che si restringe progressivamente. Se invece dal punto "pozzo"/"frana" si prosegue verso NE, si arriva, dopo pochi metri, a un bivio ove si devia verso Est. Dopo una decina di metri si piega verso SE e sette metri più avanti si individua, sul lato destro, un piccolo pozzo che probabilmente congiunge questo ramo con quello inferiore ("ramo delle ossa"). Avanzando ulteriormente ci si immette nella diramazione NW del cunicolo Ovest della sala Bertarelli.
Escludendo alcune concrezioni nel "ramo delle ossa" e le marmitte e le concrezioni nella salette delle marmitte, tutto il nuovo ramo risulta spoglio. Esso è inoltre assolutamente fossile.
Per l'esplorazione non sono necessarie nè corde nè altre attrezzature.
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Risalita | 5 m |
Nome ramo: Ramo del 3° ruscello nuovo
Numero ramo: 13
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 10 m |
Nome ramo: Ramo del 5° ruscello
Numero ramo: 6
Descrizione ramo: Partendo dal Salone delle confluenze si risale la cascata in parete posta a O (R 8) e si percorre il primo tratto del Ramo del 5° ruscello relativamente comodo intervallato da pozze d’ acqua. La volta si abbassa e la progressione diventa via via più difficile fino a passaggi impraticabili per la presenza dell’acqua. Poco prima sulla sinistra da un passaggio disostruito si accede al Ramo del gesso (Diramazione dei cecoslovacchi) precedentemente descritto. Si percorre questo by-pass fino a ritornare all’attivo con due vie percorribili: la prima verso valle finisce in passaggi impraticabili (in periodi di secca probabilmente è possibile seguire l’intero percorso fino al salone delle confluenze), mentre la seconda risale il ruscello. Quest’ultima è un lungo budello con alcuni by-pass fossili che dopo un centinaio di metri di percorso arriva in una sala (Sala I) dove si collega nuovamente con il Ramo del gesso. Da qui è possibile scegliere se proseguire risalendo l’ attivo o percorrere le condottine fossili che iniziano nella parte S della sala. Entrambe le vie si riuniscono dopo una trentina di metri in un alto e stretto meandro addobbato da alcune concrezioni (Meandro del paradiso). Risalendo a ritroso in direzione N è possibile accedere ad una serie di ambienti in frana caratterizzati dalla presenza di notevoli crostoni di gesso sulle pareti. Tornando sul principale si risale ancora il ruscello ed a un certo punto, a causa del concrezionamento la volta si abbassa bruscamente e si è costretti a percorrere uno scomodo budello disostruito dai primi esploratori, intervallato a metà da un tratto di meandro, fino a ritornare in ambienti più larghi. Si entra in una zona decisamente interessante con diverse diramazioni laterali, solo in parte esplorate. La prima si apre a sinistra con l’ arrivo di un rio impercorribile dopo pochi metri, poi la via principale si divide in due parti, una alta e una bassa divise da grossi macigni. Percorrendo la parte alta ci si alza di una decina di metri sul rio per arrivare alla base di un grande camino di una ventina di metri; sulla sinistra parte una interessante diramazione a forma di condotta che corre parallela al ramo principale, mentre restando sulla via principale si scende nuovamente sull’ attivo. La condotta, di cui manca la sezione, è lunga una sessantina di metri e si ricollega sul ramo principale a monte. A metà strada è necessario traversare un pozzo (P 10). Tornando all’inizio e percorrendo la via bassa si nota sulla destra un’ interessante prosecuzione non ancora rilevata lunga una quarantina di metri e terminante in frana. Ripartendo dal punto di incontro tra via alta e via bassa si arriva alla base di una risalita (R 4) con un altro arrivo sulla destra non esplorato. Si risale e si percorre una trentina di metri arrivando ad un altro crocevia: in basso continua la via attiva, mentre in alto sulla sinistra partono due diramazioni, parzialmente riportate sul rilievo, che fungono da bypass fossili collegandosi a monte in vari punti sulla via attiva, ultimo dei quali su una pozza d’acqua abbastanza profonda (laghetti). Oltrepassato l’ennesimo camino si arriva ad un altro bivio: l’attivo svolta a O, mentre in direzione S si può percorrere un arrivo fossile che forma una specie di anello, ma termina in riempimenti. Da questo punto in poi le dimensioni della via principale diminuiscono progressivamente fino ad un altro bivio: a sinistra si entra in un meandrino che conduce verso le parti terminali della grotta, a destra uno stretto cunicolo semi sifonante termina dopo una decina di metri in fessure impraticabili.
Ramo attivo: Si
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Risalita | 8 m | |
arrampicabile | ||
Pozzo | 10 m |
Nome ramo: Ramo dei Turisti
Numero ramo: 15
Descrizione ramo: Si parte dall’ingresso superiore costituito da un comodo meandro largo 2-3 metri nei punti più ampi fino ad una secca svolta verso SO. In questo punto è presente sulla destra un arrivo alto raggiungibile in arrampicata. Si prosegue in ambienti fossili con collegamenti con il ramo inferiore (P 18) con direzione N fino ad un piccolo arrivo d’ acqua. A questo punto la grotta cambia direzione e superato un tratto di meandro in discesa, si percorre gli ultimi metri di condotta fino ad una strettoia, oltre si prosegue nel Ramo del Fante. Ritornando sul principale si percorre di nuovo il meandro per una sessantina di metri fino ad un trivio passando due brevi diramazioni laterali sulla sinistra; la prima inizia sotto un pozzetto (P 4) e prosegue in discesa attraverso un cunicolo molto stretto fino ad una saletta chiusa, la seconda (cunicolo del diavolo) si apre poco dopo in salita e termina con uno stretto cunicolo suborizzontale. Al trivio a sinistra si entra nel Ramo delle viole (cunicolo in discesa), a destra si prosegue nel Ramo Terni e continuando dritti si avanza in una comoda condotta suborizzontale; dopo una ventina di metri di percorso si apre a sinistra una via laterale costituita da una serie di camini in successione che chiudono in strettoie impraticabili. Continuando sul principale si supera un saltino e si percorrono gli ultimi metri di condotta fino ad un abbassamento della volta; oltre attraverso un basso passaggio disostruito è possibile continuare nel Ramo di Ulli.
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 18 m | |
collegamento con il ramo inferiore | ||
Pozzo | 4 m | |
inizio diramazione laterali |
Nome ramo: Ramo Oltresifone
Numero ramo: 16
Descrizione ramo:
CSIF (2013)
Si parte dal salone delle confluenze e si scende lungo il rio formato dai 5 ruscelli e si incontra il primo salto arrampicabile di 3 – 4 mt; alla base si prosegue in un basso cunicolo semi allagato fino al sifone temporaneo, impraticabile in caso di pioggia. Il cunicolo prosegue un’ altra decina di metri con strettoie e pozze d’ acqua fino all’ inizio di un comodo meandro ( meandro concrezionato ) percorso da un ruscello di discreta portata; alzandosi subito in meandro si trova una colata calcitica ( R 7 ) risalita la quale si entra nel rametto della colata bianca composto da una saletta molto concrezionata sormontata da un camino inesplorato e una breve diramazione ( non presente sul rilievo ) chiusa in concrezione. Tornando sul principale si nota sulla destra un meandro impraticabile dopo pochi metri che dà un nuovo apporto idrico al torrente, poi la volta si alza ulteriormente ed è possibile percorrere anche una via alta addobbata da belle concrezioni attive, probabilmente il tratto più bello dell’ intera grotta ( sono state viste delle brevi diramazioni che non sono presenti sul rilievo ). Questo tratto è lungo un centinaio di metri, intervallato verso la fine da marmitte, e termina con il progressivo abbassamento della volta ed il cambio di morfologia, da meandro a galleria; dopo una decina di metri l’ acqua scompare in uno stretto cunicolo, mentre il ramo prosegue nel fossile e si entra in un settore caratterizzato da un’ imponente frana ( frana terminale ) e parecchie diramazioni non ancora completamente esplorate né rilevate. La via principale passa attraverso una saletta sormontata da un camino da cui partono due bivi : sopra il camino un cunicolo è ancora in corso di esplorazione, in salita si entra nella frana per una decina di metri fino a dei grossi blocchi per il momento chiudono questa diramazione. Scendendo si percorre una condotta fossile che sfocia in una galleria di crollo percorsa dal ruscello abbandonato in precedenza; dopo una decina di metri l’ acqua scompare di nuovo tra i massi e questo è il fondo della grotta situato a 495 metri s.l.m.; un’ ultima curiosità riguarda la direzione della corrente d’ aria che nel tratto terminale va in direzione di un ingresso alto ( la distanza dalla superficie in questo punto è di almeno un centinaio di metri ).
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Risalita | 4 m | |
salto arrampicabile | ||
Risalita | 7 m |
Nome ramo: Ramo Concrezionato
Numero ramo: 17
Descrizione ramo: Dal bivio dopo la piastra si gira a sinistra e si percorre un tratto di meandro, prima di un abbassamento della volta ci si alza arrampicando e si giunge ad un ambiente con grossi blocchi di frana. Risalendo a sinistra si percorre il Ramo delle piume, a destra si percorre il Ramo concrezionato: Entrati in questo si incontra quasi subito un trivio: a sinistra si ritorna con un tratto di una decina di metri al meandro sottostante, a destra un breve cunicolo chiude in fessura, proseguendo diritti si incontrano grossi blocchi di frana e si entra in un ambiente caratterizzato dalla presenza di fango e un evidente concrezionamento. Il ramo termina con una saletta chiusa da concrezione senza altre possibili prosecuzioni.
Ramo attivo: No
Nome ramo: Ramo delle rose
Numero ramo: 18
Descrizione ramo: Dopo i due salti consecutivi nel ramo Terni (P 6 e P 12) si nota sulla sinistra un meandro percorso da un ruscello: da qui si entra nel Ramo delle rose. Un lungo e stretto meandro alto una decina di metri si snoda risalendo il ruscello, mentre le concrezioni presenti sulla parete (da cui deriva il nome del ramo) rendono difficoltosa la progressione; sono presenti alcune strette diramazioni laterali chiuse da tratti impraticabili dopo pochi metri. Verso la fine l’acqua sparisce in fessura e si percorrono gli ultimi stretti metri fino ad un piccolo ambiente che chiude senza altre prosecuzioni.
Ramo attivo: Si
Nome ramo: Ramo delle Viole
Numero ramo: 19
Descrizione ramo: Dal bivio tra il Ramo Ulli e il Ramo Terni, si scende in un cunicolo con 2 strettoie consecutive fino a giungere in una bassa condotta fossile con una discreta circolazione d’aria. Verso E ci si ferma dopo pochi metri in frana, mentre verso O si prosegue fino ad un altro bivio: proseguendo in direzione O si percorrono ambienti stretti per una ventina di metri fino alla fine della diramazione, mentre percorrendo l’altra via si incontra un P 5 (arrampicabile) e ci si trova nella Saletta della sentinella (originata da un largo camino) in ambienti decisamente più praticabili. Verso valle si entra in un meandro fossile terminante in una strettoia che superata potrebbe collegare questa via al Ramo delle rose che possiede una morfologia molto simile. Verso monte si supera una breve risalita (R 4) e si percorre un comodo meandro in salita (Meandro Karkadé Kid) lungo una quarantina di metri e terminante in saletta concrezionata (raggiungibile in arrampicata). Lungo questo meandro ci sono due importanti diramazioni: la prima si apre a metà circa del percorso, la seconda verso la fine sotto un camino. La prima via, attiva nei periodi piovosi, si apre con una scomoda condotta fangosa fino ad un primo slargo dove si cambia direzione e comincia il tratto più comodo a meandro (Meandro Plasmon) lungo una trentina di metri fino ad una saletta con un interessante camino da risalire. Proseguendo oltre il meandro si restringe e diventa impraticabile. La seconda via è una condotta fossile in salita semi ostruita nella parte iniziale da terriccio, terminante dopo una ventina di metri con una frattura che ha occluso ogni possibile prosecuzione. A metà circa nel tratto più ampio una diramazione laterale disostruita ha permesso di trovare il terzo ingresso della cavità.
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 5 m | |
arrampicabile | ||
Risalita | 4 m |
Nome ramo: Ramo delle ossa
Numero ramo: 20
Descrizione ramo: Dalla sala Matteotti è possibile accedere a questo ramo entrando nel cunicolo fossile posto a fianco di una evidente colata calcitica (collegamento con il Ramo del Fante); tralasciando una breve diramazione chiusa sulla destra si percorre una quarantina di metri fino ad un pozzetto impraticabile probabilmente collegato con il ramo inferiore. Superato un tratto stretto con presenza di materiale franato sul pavimento si arriva ad un bivio (pozzo-frana): verso ONO si arriva al termine del ramo costituito da una fessura verticale non praticabile, verso ESE si scende un saltino di pochi metri e si entra nel tratto inferiore del ramo. Questo pezzo si presenta stretto all’ inizio, poi lascia il posto ad una serie di marmitte fossili di discreta percorribilità; un passaggio basso con il suolo ricoperto da ossa di piccoli animali riporta nel Ramo del 1° ruscello.
Ramo attivo: No
Nome ramo: Ramo del gesso
Numero ramo: 21
Descrizione ramo: Oltrepassato il meandro dal quale si biforcano il Ramo delle piume e il Ramo concrezionato si percorre una galleria in discesa con delle diramazioni laterali: subito a sinistra si entra nel Ramo del gesso propriamente detto, poco più avanti a destra si ritorna verso il ramo concrezionato ed infine sempre a destra un cunicolo chiude dopo pochi metri. Oltre questo passaggio la galleria lascia il posto ad un cunicolo (Diramazione dei cecoslovacchi) con vari passaggi disostruiti che portano al collegamento con il Ramo attivo (5° ruscello) in 2 parti distinte di cui si parlerà in seguito. Tornando al punto di partenza e proseguendo a sinistra si entra in un budello fossile con basamento di terriccio lungo una trentina di metri fino alla base di un pozzetto; dopo la facile risalita si arriva ad un bivio: a sinistra si continua il ramo del gesso, mentre a destra si entra nella Galleria delle frane; quest’ultima con una larghezza media di 3-4 metri è una vecchio percorso fossile in leggera discesa che termina in riempimenti e frane. Ripartendo dal bivio si percorrono in relativa comodità alcune decine di metri fino ad un evidente cambio di direzione dove la cavità cambia morfologia: da condotta in interstrato passa a meandro (marmitte). Il meandro via via si restringe e lascia il posto ad un cunicolo fossile con alcune diramazioni laterali non ancora rilevate. Si arriva in una zona bassa e caotica con vari by-pass dove la via principale non è molto evidente, e ci si deve aiutare con le tracce lasciate dai precedenti visitatori. Oltrepassato questo punto si arriva in una sala (Sala I) dove si ritrova l’ acqua del 5° ruscello. Poco prima, un’arrampicata consente di raggiungere una breve diramazione laterale (le colonne) presente solo in sezione.
Ramo attivo: No
Breve descrizione del percorso d'accesso
La grotta Doviza si apre sul fianco occidentale della Valle Tapotcletia, con due bocche poco discoste ed alte una trentina di metri sul fondovalle.
il terzo ingresso è stato recentemente individuato poche decine di metri più a Sud, in direzione di Borgo viganti
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta Doviza è una delle più lunghe grotte del Friuli e certamente una delle prime esplorate.
Conosciuta con il nome di grotta di Villanuova, dal paese omonimo nei cui pressi si apre, dovette cedere questo appellativo e tornare al nome indigeno allorchè, nel 1925, venne scoperta la vicina ed estesa grotta Nuova di Villanova (N.323 Fr).
La grotta Doviza si apre sul fianco occidentale della Valle Tapotcletia, con due bocche poco discoste ed alte una trentina di metri sul fondovalle. Le gallerie che si originano dai due ingressi si riuniscono in un unico canale dopo circa duecento metri di percorso. Più oltre la galleria continua sempre abbastanza stretta, ma con frequenti saloni che ne interrompono la continuità, ed è percorsa da un torrentello che si getta in un sifone. Altri quattro torrentelli, provenienti da altrettante gallerie, si gettano nel sifone finale che è anche il punto più profondo della cavità.
La grotta Doviza, o grotta di Villanuova, detenne per parecchi decenni il primato delle cavità più lunghe d'Italia.
Negli anni settanta è stata eseguita una revisione planimetrica completa della grotta nelle sue parti già conosciute, tranne il ramo che parte dalla sala "e", con direzione prima Est e poi Nord, che è stato tracciato come ramo stimato nel rilievo allegato. L'esplorazione di questo ramo, nel periodo della revisione, era impedita dall'acqua che ne riempiva totalmente
l'ingresso. Il ramo risulta esser già stato rilevato da R. Moro al 25-26 settembre 1971.
Per la descrizione dei rami vedi la sezione "Rami\Pozzi"
Data rilievo: 13/07/2013
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Precisione rilievo: 7
Autori del rilievo
Autore: Andrea Borlini
Gruppo appartenenza: CSIF - Circolo Speleologico Idrologico Friulano
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta
Tipo file rilievo: Sezione
Data rilievo: 20/06/1981
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Maurizio Tentor
Gruppo appartenenza: FANTE - Gruppo Speleologico Monfalconese Amici del Fante
Autore: Giorgio Zeleznik
Gruppo appartenenza: FANTE - Gruppo Speleologico Monfalconese Amici del Fante
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Parziale pianta
Note rilievo: Rilievo De Gasperi con aggiornamento Zelznik, Tentor
Data rilievo: 31/12/1978
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Ugo Stocker
Gruppo appartenenza: FANTE - Gruppo Speleologico Monfalconese Amici del Fante
Autore: Giorgio Deiuri
Gruppo appartenenza: FANTE - Gruppo Speleologico Monfalconese Amici del Fante
Autore: Giorgio Pian
Gruppo appartenenza: FANTE - Gruppo Speleologico Monfalconese Amici del Fante
Data rilievo: 31/12/1972
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Maurizio Tavagnutti
Gruppo appartenenza: GS BERT. - Gruppo Speleologico Bertarelli
Autore: Roberto Reja
Gruppo appartenenza: GS BERT. - Gruppo Speleologico Bertarelli
Autore: Ulderico Silvestri
Gruppo appartenenza: GS BERT. - Gruppo Speleologico Bertarelli
Autore: Marco Sfiligoi
Gruppo appartenenza: GS BERT. - Gruppo Speleologico Bertarelli
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Parziale sezione
Data rilievo: 31/12/1912
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Giovan Battista De Gasperi
Gruppo appartenenza: CSIF - Circolo Speleologico Idrologico Friulano
Planimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviData planimetria: 13/07/2013
Accuratezza: Misto
Autori digitalizzazione
Autore:
Gruppo appartenenza: SGEO - Regione FVG - Servizio geologico
Campo note
Digitalizzazione in data 01/03/2023 del rilievo CSIF del 13/07/2013
Bibliografia
Andrea Mochiutti
Circolo Speleologico Idrologico Friulano (1991)
Biblioteca del Circolo Speleologico Idrologico Friulano
Collocazione: in "Mondo Sotterraneo" 15 (1/2): 11-16, Udine
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Depositi sotterranei, riempimenti, speleotemi
Keyword: mineralogia, gesso, noduli, ferro
Paolo Maddaleni, Pino Guidi
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano - Udine, Provincia di Udine - Assessorato all'Ambiente (2008)
Biblioteca del CSR
Collocazione: In
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Leggende, folklore, culto
Paolo Montina
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano - Udine - Provincia di Udine - Assessorato all'ecologia (1996)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Il fenomeno carsico del massiccio dei Monti La Bernardia Mem. Ist. It. Spel., s. II, vol. VIII, 1996, pp. 13-20
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Aree carsiche
Keyword: prime esplorazioni nel 1892, caratteristiche della grotta, descrizione forma della grotta
Storia speleologica dell' area dei Monti Bernardia, culla della speleologia friulana.
Graziano Cancian
Museo Friulano di Storia Naturale (2015)
Biblioteca del CSR
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Depositi sotterranei, riempimenti, speleotemi
Keyword: minerali, mineralogia, geologia
Nell’articolo vengono riportate le caratteristiche di 43 minerali di grotta finora identificati nel Friuli Venezia Giulia. Sono compresi in queste classi: ossidi e idrossidi, carbonati, solfati, fosfati, silicati. Le principali scoperte sono state effettuate a partire dal 1984, grazie soprattutto all’uso della diffrattometria a raggi X. Alcuni ritrovamenti sono stati i primi in Italia. Queste ricerche hanno dimostrato che nelle grotte sono presenti più fasi mineralogiche di quanto si ritenesse in passato. Il ritrovamento di questi minerali, pertanto, porta un utile contributo alla conoscenza del carsismo sotterraneo, poiché sono il prodotto di reazioni chimiche qui avvenute, inoltre, spesso sono stabili solo in determinate condizioni ambientali.
Andrea Mocchiutti
Circolo speleologico e idrologico friulano (1991)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Mondo Sotterraneo anno 1991
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Depositi sotterranei, riempimenti, speleotemi, Geologia e pedologia
Keyword: Monti La Bernadia, mineralizzazioni gessose, noduli ferrosi
In questa nota si segnala la presenza di mineralizzazioni gessose e di noduli ferrosi all'interno della grotta Doviza. Si avanza l'ipotesi che il gesso in questione derivi da piccoli depositi presenti all'interno del fly-sch possa essere un indice di ossidazione dei noduli. Si evidenzia quindi come la presenza di mineralizzazioni legate al ciclo dello zolfo influenzi la rapida evoluzione delle cavità dell'area esaminata.
Egidio Feruglio
V. Bona (1954)
Collocazione: Centro di studi alpini del Consiglio Nazionale delle Ricerche ; 54, Estr. dalle Pubblicazioni dell'Istituto geologico dell'Università di Torino, fasc. 2
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Idrologia
Andrea Borlini
Circolo Speoleologico e Idrologico Friulano (2012)
Biblioteca del CSR
Collocazione: mondo sotteraneo, n.s., a XXXVI (1-2), 2012, pp. 9-16.
Link: http://www.csif.it/easynet/Archivi/CSIF/Pdf/0000/216.PDF
Categorie: Speleologia tecnica
Indici: Esplorazioni
Keyword: Esplorazioni
Tratti della Grotta Doviza e i suoi aggiornamenti sulle ultime esplorazioni
Loris Biasizzo, Rosa Romanin
Circolo Speoleologico e Idrologico Friulano-Udine (2015)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Sopra le Grotte
Categorie: Documentazione speleologica, Geospeleologia e carsismo, Speleologia tecnica
Keyword: esplorazioni, fango, marmitte dei giganti
Descrizione generale dalla grotta: ingressi principali, banchi carbonatici, gradazione dei depositi
Feruglio E. (1954)
Collocazione: estratto delle Pubblicazioni dell'Istituto Geologico dell'Università di Torino - CSIF
Categorie: Documentazione speleologica
Franco Gherlizza
Federazione Speleologica Triestina (1998)
Link: https://www.boegan.it/wp-content/uploads/2012/02/AnnuarioSoccorso_1998_WEB.pdf
Categorie: Speleologia tecnica
Indici: Incidenti e soccorso
Keyword: Incidente, soccorso, infortunio
Breve descrizione degli incidenti avvenuti in questa grotta (giugno 1977 e aprile 1985)
Guidi P. (a cura di)
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (1997)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel capitolo "Antropospeleologia", uno specifico paragrafo, a cura di Muscio, viene riservato alla discussione dei dati bibliografici disponibili in letteratura in merito alle ricerche speleologiche in cavità del Friuli associate ad evidenze di tipo paletnologico e/o paleontologico. I titoli recensiti vengono forniti secondo un elenco analitico per autore, composto di 194 voci in totale, che riprende e aggiorna il precedente lavoro bibliografico redatto da Guidi (1973). Di ciascuna voce bibliografica vengono forniti: brevi indicazioni sulle evidenze (paletnologiche e/o paleontologiche) più significative emerse, note riassuntive dei principali argomenti trattati, indicazione degli specifici contesti in grotta menzionati, citati secondo il numero identificativo del Catasto Grotte del Friuli (sigla Fr).
Maddaleni P.
Museo Friulano di Storia Naturale (2017)
Collocazione: Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 38: 85-120, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo viene offerta una prima revisione sistematica dei dati disponibili per le circa 50 principali cavità di interesse paleontologico e paletnologico attestate in Friuli. Alla ricchezza dei siti (grotte e ripari) presenti in tale comparto territoriale contraddistinto da una peculiare conformazione geologica, si associa una disomogenea e talora lacunosa disponibilità di dati, a volte inediti e spesso giunti a noi privi dei necessari riferimenti contestuali oltre che di datazioni radiometriche, in quanto frutto di ricerche datate, svoltesi a partire dalla fine dell’Ottocento-primi del Novecento. Se nella maggior parte dei casi l’inquadramento crono-culturale dei siti può oggi basarsi solo sull’analisi tipologica dei materiali a noi giunti (ceramica, industria litica in primis), casi-studio di particolare interesse sono rappresentati dal Riparo di Biarzo, Grotta di Cladrecis e alcune cavità dell’Altopiano di Pradis (Grotta del Clusantin, Grotta del Rio Secco) oggetto in anni recenti di scavi sistematici e studi post-scavo multidisciplinari. Nel contributo l’avvio della revisione della bibliografia e dell’analisi delle collezioni di materiali conservati presso diversi Istituzioni (Museo Friulano di Storia Naturale e Circolo Speleologico e Idrologico Friulano) viene inteso quale primo passo di progetto di più ampia portata focalizzato sullo studio delle grotte in Friuli che dovrà necessariamente prevedere anche la programmazione di nuove ricerche sul territorio. Nella parte conclusiva del lavoro viene fornito anche un elenco delle cavità che hanno restituito solo reperti faunistici olocenici.
Bressan F.
Museo Friulano di Storia Naturale (1987)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Catalogo analitico dei reperti osteologici presenti nelle collezioni museali, suddivisi in base alla località di provenienza e alla relativa specie di appartenenza. Numerose sono le località in grotta comprese nello studio, oggetto di indagini da parte del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano sin dalla fine dell'Ottocento. Nelle premesse introduttive si sottolineano le gravi lacune documentarie che contraddistinguono i vari repertori faunistic, giunti in museo privi di dati contestuali e stratigrafici a causa della natura non sistematica delle indagini di scavo al tempo condotte.
Bressan F.
Memorie dell'Istituto Italiano di Speleologia. Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (1997)
Collocazione: In: Muscio G. (a cura di), Il Fenomeno carsico delle Valli del Natisone (Prealpi Giulie - Friuli), s.2, 9: 15-20, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nell'articolo vengono passati in rassegna i più significativi siti preistorici in cavità delle Valli del Natisone, con particolare riferimentio a quelli "storici" scoperti dai soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano nei primi anni del Novecento, i cui materiali sono in più casi divenuti l'oggetto di studi di revisione da parte dello stesso A.. Ampio risalto viene inoltre riservato al Riparo di Biarzo, il solo sito ad essere stato oggetto di scavi stratigrafici in tempi più recenti. Nella parte terminale dell'articolo viene fornito un elenco dei siti in grotta che hanno restituito resti faunistici.
Paolo Maddaleni
Circolo speleologico e idrologico friulano (2018)
Collocazione: Mondo Sotterraneo, n.s. 42 (1-2): 55-82, Udine
Link: http://www.csif.it/easynet/Archivi/CSIF/Pdf/0000/263.PDF
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo si offre una sintesi della storia delle ricerca svolte dal Circolo Speleologico e Idrologico Friulano in oltre un secolo di attività nei siti in grotta di interesse paletnologico/paleontologico del Friuli, con particolare riferimento al settore delle Prealpi Giulie. Nel Catalogo dei siti citati nel testo vengono fornite, in ordine cronologico, le informazioni storiche e bibliografiche disponibili per ciascun contesto, anche corredate da illustrazioni di documenti o foto originali, con rimandi ad altro contributo (Maddaleni 2017) per l’approfondimento degli aspetti propriamente paletnologici e paleontologici in essi rilevati. Nell'ultima parte del lavoro sono raccolte informazioni relative ad altri siti di ambito sia regionale (tra cui l'Ipogeo celtico di Cividale) che extraregionale, divenuti negli anni oggetto delle ricerche del Circolo Speleologico udinese.
Dalla Vecchia F. M
Museo Friulano di Storia Naturale. Pubblicazioni (2008)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel Volume è presente un excursus sulla storia dei vertebrati del Quaternario (Olocene escluso) in Friuli, condotto sulla base di precedenti studi disponibili in letteratura. L'A. in riferimento alle associazioni di vertebrati pleistocenici (Pleistocene Superiore) rinvenute in numerosi contesti in grotta del territorio friulano, sottolinea come la valenza scientifica delle stesse risulti spesso inficiata dall'assenza dei dati stratigrafici di provenienza, non sistematicamente registrati nel corso dei primi scavi effettuati tra Otto- e Novecento ma anche in anni più recenti (es. Grotte Verdi di Pradis). Al polo opposto si pongono i dati disponibili per alcuni contesti oggetto di indagini di scavo stratigrafiche approfondite, quali la Grotta del Rio Secco e la Grotta del Clusantin (Altopiano di Pradis) e il Riparo di Biarzo (Valli del Natisone). Particolarmente diffusa tra le specie rinvenute nei siti ipogei appare l’Orso delle Caverne (Ursus spelaeus), che in uno specifico caso (Abisso di Viganti: materiali andati dispersi dopo la rotta di Caporetto) appare in associazione con il ghiottone (Gulo gulo), animale non comune indicatore della presenza al tempo di un clima rigido e di un ambiente di tundra. Si segnala che la cavità indicata nel testo come Mala Jama corrisponde alla Mala Pec (materiali in deposito presso il Museo Friulano di Storia Naturale).
Bon M., Piccoli G., Sala B. (1991)
Collocazione: Memorie di Scienze Geologiche, 43: 185-231, Padova
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Catalogo ragionato dei vertebrati fossili del Quaternario dell'Italia nord-orientale (Tre Venezie). Dei numerosi siti friulani compresi nello studio, alcuni vengono ampiamente discussi (Pleistocene Superiore: Grotte Verdi di Pradis, Velika Jama; Olocene Antico: Riparo di Biarzo), altri solo brevemente menzionati tra i "Rinvenimenti minori".
Borlini A. - Reja R
Circolo Speleologico Idrologico Friulano (2008)
Collocazione: Mondo Sotterraneo, n.s., a. XXX (1-2)
Link: http://www.csif.it/easynet/Archivi/CSIF/Pdf/0000/99.PDF
Categorie: Speleologia tecnica
Indici: Esplorazioni
Vengono illustrati i più recenti risultati esplorativi nella Grotta Doviza (Grotta vecchia di Villanova, Fr. 70) che hanno permesso di individuare nuove prosecuzioni e portare così lo sviluppo del sistema sotterraneo a quasi 5 km.
Agenda
Data: 03/10/2021
Durata: 8.00 - 17.00
Scopo: Uscita pratica del corso di I livello organizzato dalla Società di Studi Carsici 'A.F. Lindner'
Gruppo appartenenza:
Nominativi:
Note:
Data: 26/02/2023
Durata: 6 ore
Scopo: Uscita fotografica
Gruppo appartenenza: GC - Grotta Continua
Nominativi: Potleca, Rucavina, Sulich
Note:
Data: 16/10/2022
Durata:
Scopo: Corso di I livello
Gruppo appartenenza: LINDNER - Società di Studi Carsici Antonio Federico Lindner
Nominativi: Federica De Rocco, Alessandro Gubinelli, Luca Rapotec, Andrea Tonini, Vincenzo Tramontano, Debora Turolla Turatti (corsisti); Enrico Magrin, Antonella Miani, Marco Petruzzi (istruttori) + Marco Forgiarini, Bruno Pocovaz (istruttori Valli del Natisone) + Francesca Buttera e Davide Vecchiutti + Livio Ziani
Note:
Data: 22/10/2023
Durata: tutto il giorno
Scopo: Corso di I livello
Gruppo appartenenza: LINDNER - Società di Studi Carsici Antonio Federico Lindner
Nominativi:
Note:
Data: 27/04/2024
Durata: 5 ore
Scopo: Escursione assieme al GSAM
Gruppo appartenenza: CRC SEPP. - Centro Ricerche Carsiche Carlo Seppenhofer
Nominativi: M. Mighetto, S. Rejc, Gruppo Speleologico Alpi Marittime (Cuneo)
Note:
Altri files
Nome file: DOVIZA PIANTA DWG
Data: 13/07/2013
Descrizione file: Rilievo in dwg: pianta del 13/07/2013
Relativo a: Rilievi
Nome file: DOVIZA SEZIONE DWG
Descrizione file: Rilievo in dwg: sezione del 13/07/2013
Relativo a: Rilievi
Nome file: 0013_rilievo_pianta_2013-07-13_.pdf
Descrizione file: Rilievo in pdf: pianta del 13/07/2013
Relativo a: Rilievi
Nome file: 0013_rilievo_sezione_2013-07-13_.pdf
Descrizione file: Rilievo in pdf: sezione del 13/07/2013
Relativo a: Rilievi