Nome principale: Abisso Silvio Polidori
Numero catasto: 1047
Numero catasto locale: 478FR
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1969
Altri nomi
La Schialute
Non sono presenti informazioni
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 2 x 2 m
Tipo ingresso: Orizzontale
Morfologia ingresso: Galleria
Pericoli all'accesso: Caduta
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 04/01/2020
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 1047
Data targhettatura: 12/10/2019
Gruppo targhettatura: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Campagna targhettatura: 2019
Località
Comune: Moggio Udinese
Area geografica: Alpi Carniche
Area provinciale: Udine
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 032033 - Zuc della Guardia
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5157626
Longitudine: 362006,1
Lat. WGS84: 46,558031244945
Lon. WGS84: 13,199677486601
Est RDN2008/UTM 33N: 362006,1
Nord RDN2008/UTM 33N: 5157626
Data esecuzione posizione: 12/10/2019
Quota ingresso (s.l.m.): 1665 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Note rilevamento quota: 1665 m - Quota altimetrica
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Tom Kravanja
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 235 m
Profondità: 192 m
Dislivello totale: 192 m
Quota fondo: 1473 m
Andamento cavità: Tratti verticali e orizzontali alternati
Stato della cavità
Prosecuzioni: Prosecuzioni inaccessibili
Grotta turistica: No
Presenza d'acqua
corsi acqua interni
Sifoni
Presenza sifoni: Si
Sifoni permanenti: Si
Meteorologia ipogea
Campo note
Il ramo fossile terminale è percorso da una gelida corrente d’aria
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati massivi
Ambiente: Sia piattaforma franca, sia rampa, sia bacino
Età: Devoniano - Carbonifero inf.
Formazione: |
Non sono presenti informazioni
Vincoli
Vincolo paesaggistico: Segnalata alla Regione per futura tutela
Nome ramo: Principale
Numero ramo:
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 20 m | |
Pozzo | 9 m | |
Pozzo | 4 m | |
Pozzo | 22 m | |
Pozzo | 74 m | |
Pozzo | 31 m | |
Pozzo | 9 m | |
Pozzo | 16 m | |
Pozzo | 4 m |
Breve descrizione del percorso d'accesso
L'abisso si apre sulla parete che discende dalla Creta di Rio Secco, a quota 1665 m.
Descrizione dei vani interni della cavità
Il primo pozzo si apre al termine di una bassa galleria lunga pochi metri e, come tutti i pozzi dell'abisso, scende leggermente inclinato; la parete lungo la quale si scende è interrotta da ripiani e terrazzini ed anche il pozzo presenta chiari segni di erosione (corrosione). Alla sua base si trovano due passaggi: uno, ascendente, porta ad una cavernetta bloccata da una frana, la cui volta si eleva a camino, l'altro porta ad una galleria discendente, lunga una settantina di metri. Questa galleria rassomiglia all'imbocco dell'abisso e mostra anch'essa chiaramente che la sua origine è dovuta ad un corso d'acqua. Il calcare è scuro, quasi nero, ma ricco di venature bianche cristalline, compatto e scarsamente stratificato; tuttavia nel soffitto piatto si riconosce il letto di uno strato ed in diversi punti la sezione a "T" con gli incavi in corrispondenza dei giunti di stratificazione è molto evidente. Ciò che colpisce in modo particolare è che tutte le forme della galleria sono arrotondate e perfino alcune lame di erosione hanno gli spigoli smussati. Ciò probabilmente è dovuto ad una diversa durezza di questi calcari rispetto ai calcari cretacei. Si potrebbe anche supporre che al modellamento abbia contribuito l'azione del ghiaccio, il quale ancor oggi, nella stagione fredda, si forma abbondantemente lungo la galleria; è possibile anche che la conservazione della morfologia erosiva (corrosiva) così accentuata dell'ingresso e del primo pozzo sia dovuta all'azione dell'antico ghiacciaio ed ora del nevaio, che negli inverni molto nevosi raggiunge e supera l'ingresso della cavità. La galleria termina con una vasca d'acqua che la chiude a sifone, dovuta probabilmente ad un'ostruzione di argilla. Dalla galleria si dipartono alcuni cunicoli privi d'importanza; uno di essi conduce ad una cavernetta, dalla quale un basso passaggio porta sopra il secondo pozzo dell'abisso. A circa metà della galleria, sulla parete destra, si apre il secondo pozzo, detto "Pozzo del Chiodo", profondo una decina di metri, che sbocca in una galleria. A monte la galleria si chiude dopo una ventina di metri mentre a valle si scende per alcuni gradoni, fino ad un terrazzino sovrastante il terzo pozzo. Lungo il Pozzo del Chiodo ci sono le prime infiltrazioni d'acqua, mentre da un camino che si apre proprio sopra il terrazzino cade un diffuso e violentissimo stillicidio che si raccoglie in una vaschetta e dà origine ad un torrentello interno, il quale si riversa nel pozzo sottostante. Il terzo pozzo va dal terrazzino fino ad un ampio ripiano inclinato detto "Posto di Manovra", però esso può anche essere considerato come la parte superiore di un unico grande pozzo che scende dal terrazzino fino a quota 148. Difatti, malgrado la sua complessità ed i numerosi ripiani e terrazzi che lo dividono in salti più piccoli, il pozzo presenta una tale unitarietà di caratteri che si potrebbe considerarlo un unico pozzo di 98m. I diversi tratti variamente inclinati si raccordano uno all'altro dolcemente, senza variazioni della sezione, senza neppure un minimo accenno di camini sulla volta. Appare evidente che l'intero pozzo è stato scavato ed ampliato dal corso d'acqua che lo percorre dall'alto in basso; il tratto del cunicolo (punti 13 e 14 del rilievo), il ripiano ed il diaframma (punti 16 e 17), il diaframma (punto 18) ed altri particolari minori mostrano quale fosse la primitiva via seguita dall'acqua. Lungo tutto il pozzo non si scorge traccia di frattura o faglia ed anche la stratificazione, suborizzontale, è poco evidente tranne che nell'ultimo tratto di 20m. Dal terrazzino (punto 11) la parete levigatissima scende leggermente inclinata, interrotta da una cornice prima e da una ripiano poi, fino al Posto di Manovra. L'acqua scorre lungo la parete e può facilmente essere evitata. Qualche metro sotto il Posto di Manovra si trova un terrazzo più piccolo, dopo il quale il pozzo scende quasi verticalmente per qualche metro, leggermente strapiombante; da questo punto fino a quota 133, a meno che non si ricorra a qualche accorgimento, la scala viene a trovarsi completamente sotto la cascata ormai notevolmente ingrossata. Una trentina di metri sotto il Posto di Manovra si trova un ripiano a schiena d'asino che divide il pozzo principale da un pozzetto secco di pochi metri. Un breve tratto di galleria (punto 17) congiunge nuovamente il pozzetto al pozzo principale. In questa galleria fu sistemato un secondo Posto di Manovra (PM 2), onde dividere in due tratte il pozzo ed agevolare la dura risalita sotto la cascata. Proseguendo la discesa si osserva un secondo diaframma, molto sottile, che divide nuovamente il pozzo in due parti: la parte in cui non scorre più l'acqua non è stata esplorata, ma certamente si congiunge al pozzo principale, pochi metri più sotto. A 133 metri di profondità si incontra un terrazzo (punto 19) dopo il quale le pareti si allargano ed il pozzo scende a gradoni per una quindicina di metri: qui la stratificazione appare abbastanza evidente. Il fondo del pozzo è piuttosto stretto e ricoperto da detriti. Una corta ed angusta galleria, il cui ingresso è semi coperto da grossi blocchi, conduce in una bassa saletta occupata da una vasca d'acqua e di fronte alla galleria si apre un pozzo di pochi metri; l'acqua invece sfoga sulla destra per un basso pertugio che dà accesso all'ultimo pozzo di 31m. La discesa in questo pozzo è molto ardua per la violenza della cascata, la quale aumenta di volume con la profondità, a causa di diversi spandimenti. Alla base del pozzo terminale si trova un piano detritico al quale fa seguito una galleria di pochi metri; un piccolo laghetto fangoso pone termine all'abisso a 192m di profondità.
Il ramo secco che ha inizio nella cameretta sovrastante l'ultimo pozzo, dopo il primo salto di 9m, continua (punto 23) con due altri pozzi di 16m e 4m. Una cavernetta con il suolo fangoso è l'ultimo punto accessibile di questa diramazione. Una fessura impraticabile lascia scorgere un ulteriore vano profondo qualche metro.
Data rilievo: 14/08/1966
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Non specificato
Gruppo appartenenza: GGCD - Gruppo Grotte Carlo Debeljak
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Data rilievo: 15/08/1959
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Franco Gherbaz
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Arturo Battaglia
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Natale Bone
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Scarica rilievo originalePlanimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
Paolo Maddaleni, Giuseppe Muscio e Stefano Turco
Circolo Speoleologico e Idrologico Friulano-Udine Provincia di Udine-Assessorato all'Ambiente (2004)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Il fenomeno carsico delle Alpi Carniche Mem. Ist. It. Spel., s. II, vol. XV, 2004, pp. 157-164.
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Geofisica, Geomorfologia e speleogenesi, Idrologia
Keyword: Cavità, pozzi, rami, gallerie, Abisso
Descrizione dell'area carsica e delle cavità fra Creta di Rio Secco e il Monte Cavallo di Pontebba.
Carlo Finocchiaro (1971)
Biblioteca del CSR
Collocazione: in Enciclopedia Monografica della Regione F.V.G., 1: 173-190
Categorie: Antropospeleologia, Geospeleologia e carsismo
Indici: Aree carsiche, Geomorfologia e speleogenesi, Archeologia
Keyword: carsismo, geologia, geomorfologia, calcari Devoniani, idrologia
rapida descrizione morfologica della grotta
Mauro Stocchi
Commissione grotte Eugenio Boegan (1982)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Progressione n.9
Link: http://www.boegan.it/wp-content/uploads/2017/08/Progressione_009.pdf
Categorie: Documentazione speleologica
Indici: Guide e narrativa
Keyword: esplorazione
Racconto di un'esplorazione.
Agenda
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