215 | Pozzo dei Colombi di Duino
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 17/04/2009
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 45,78856529 Lon. WGS84: 13,59476982 Est RDN2008/UTM 33N: 390776.354 Nord RDN2008/UTM 33N: 5071516.224 Quota ingresso: 26 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 300 m
Sviluppo spaziale: 343 m
Dislivello positivo: 0 m
Profondità: 106 m
Dislivello totale: 106 m
Quota fondo: -80 m
Descrizione dei vani interni della cavità
Il pozzo si trova sul fondo di un marcato canalone e la bocca è circondata da una protezione di filo spinato. Anch'esso, come il vicino pozzo 226VG, fu oggetto di accurate misurazioni da parte dell'Ufficio Idrotecnico Comunale di Trieste all'epoca degli studi sul corso ignoto del Timavo; sembra che già verso la metà del secolo scorso vi discese lo Schmidl in occasione della campagna di ricerche sul Carso Triestino, i risultati delle quali sono raccolti nella pregevole opera "Uber den interirdischen Lauf der Recca", della quale non esiste purtroppo una traduzione italiana.
Desta meraviglia ed estremo interesse il rilevante sviluppo subacqueo della cavità, nella quale lo scandaglio si arresta alla profondità di 25m sotto il livello marino; sembra molto probabile il fatto che il pozzo giunga a sboccare direttamente in uno dei collettori che alimentano le fonti di San Giovanni di Duino e lo prova anche l'immediatezza con la quale i coloranti hanno percorso il tratto ignoto, ma risulta invece di difficile interpretazione la circostanza che il vano sprofonda ben al di sotto delle gallerie sommerse. Sembra che in una ricognizione effettuata dal noto subacqueo D. Marcante sia stato raggiunto il fondo del pozzo; mancano però notizie certe sull'esplorazione, alla quale seguirono altri tentativi uno dei quali non ebbe per poco una tragica conclusione.
AGGIORNAMENTO del 1983:
durante le esplorazioni subacquee sul corso del Timavo sotterraneo che la Società Adriatica di Speleologia sta effettuando al Pozzo dei Colombi è avvenuta la scoperta di una nuova cavità ad esso adiacente, ed è stata installata una piattaforma d'appoggio per la preparazione delle immersioni.
Durante una fase di decompressione a tre metri dal livello dell'acqua si è notata un'apertura nella roccia in direzione SO, che porta, dopo un breve passaggio, a riemergere nella nuova cavità. Qui le pareti sono a picco e così per compiere il rilievo si sono dovute effettuare tre uscite nelle quali ci si è avvalsi di un canotto, trasferito sgonfio oltre il sifone. In tal modo si sono potute effettuare alcune arrampicate, che sono risultate un po' impegnative per la presenza di fango e roccia marcia, raggiungendo un terrazzino a circa 12m dall'acqua e una finestra, più in alto, che però non prosegue. A livello dell'acqua vi sono alcune nicchie e lame in parete. Le esplorazioni subacquee continueranno anche in questa cavità.
AGGIORNAMENTO del 2024:
Da decenni si stanno esplorando le varie gallerie sommerse facenti parte del Complesso delle Risorgive del Timavo. Inizialmente le immersioni si sono rivolte solamente ai tre rami delle risorgive e, dopo varie esplorazioni preliminari, con il “Progetto Timavo” del 1990-93 (organizzazione SAS-SAG), è stato possibile collegare in un unico complesso sia le tre risorgive che due grotte vicine (la Grotta del Timavo 1884/4583VG e il Pozzo dei Colombi215/227VG).
In quell’occasione è stata presentata una prima pianta delle gallerie allagate.
Nell’anno 2013 è stato avviato il progetto internazionale “TimavoSystem Esploration” (organizzazione SAS-FFESSM) che ha portato a nuove esplorazioni nel Grande Collettore a monte del Pozzo dei Colombi.
Nell’anno 2017 è stata pubblicata una prima elaborazione delle sezioni longitudinali, basandosi sui dati grafici disponibili.
Recentemente è stato analizzato nuovamente tutto il materiale disponibile, a partire da quello del 1979, e tutte le misurazioni sono state inserite in un apposito software di rilevamento ipogeo. Il risultato è una poligonale precisa che tiene conto sia della pianta, ma anche delle quote e dei dislivelli. Non ci sono state modifiche rilevanti rispetto ai precedenti disegni, ma sono state aggiornate alcune pendenze e alcuni punti di incrocio delle gallerie. E’ stata inoltre predisposta sia la planimetria geo-riferita che la poligonale 3D.
I dati aggiornati del Complesso delle Risorgive del Timavo vedono uno sviluppo spaziale totale di quasi 2,2 chilometri e un dislivello di 106 m.