Nome principale: Fessura del Vento
Numero catasto: 930
Numero catasto locale: 4139VG
Numero totale ingressi: 2
Data primo accatastamento: 01/01/1969
Data scoperta: 24/07/1957
Scopritore: Augusto Diqual
Gruppo scopritore: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 0,7 x 0,7 m
Tipo ingresso: Orizzontale
Morfologia ingresso: Cunicolo
Pericoli all'accesso: Nessuno
Limitazioni: Cancello
Accessibilità: Previa richiesta chiavi
Data di accatastamento: 27/07/2012
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 930
Data targhettatura: 14/02/2015
Gruppo targhettatura: GSSG - Gruppo Speleologico San Giusto
Campagna targhettatura: 2015
Località
Comune: San Dorligo della Valle / Dolina
Area geografica: Carso Triestino
Area provinciale: Trieste
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 110152 - Draga Sant’Elia
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5052343
Longitudine: 412755
Latitudine Gauss-Boaga: 5052365,808
Longitudine Gauss-Boaga: 2432761,338
Lat. WGS84: 45,61915143568
Lon. WGS84: 13,880925505489
Est RDN2008/UTM 33N: 412755
Nord RDN2008/UTM 33N: 5052343
Data esecuzione posizione: 31/07/2011
Quota ingresso (s.l.m.): 295 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Maurizio (Edy) Radacich
Gruppo appartenenza: CAT - Club Alpinistico Triestino
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 2
Nome ingresso: Ingresso 2
Ingresso principale: No
Stato ingresso: Parzialmente ostruito
Note per Stato ingresso: L'ingresso è stato cementato e ridotto ad un tubo di circa 40 cm di diametro
Dimensione stimata ingresso: 0,4 x 0,4 m
Tipo ingresso: Orizzontale
Morfologia ingresso: Altro (vedi descrizione)
Profondità pozzo d'accesso: 0 m
Pericoli all'accesso: Nessuno
Limitazioni: Altro (vedi descrizione)
Accessibilità: Non accessibile
Note per Accessibilità: Chiavi presso Gruppo Speleologico San Giusto
Data di accatastamento: 27/07/2012
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 930A
Data targhettatura: 25/10/2019
Gruppo targhettatura: GSSG - Gruppo Speleologico San Giusto
Campagna targhettatura: 2021
Località
Comune: San Dorligo della Valle / Dolina
Area geografica: Carso Triestino
Area provinciale: Trieste
Tipo carta: 1:25.000
Carta CTRN 1:5.000: 110152 - Draga Sant’Elia
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5052429
Longitudine: 412731
Latitudine Gauss-Boaga: 5052449,809
Longitudine Gauss-Boaga: 2432738,336
Lat. WGS84: 45,61992235336
Lon. WGS84: 13,880602319282
Est RDN2008/UTM 33N: 412731
Nord RDN2008/UTM 33N: 5052429
Note rilevamento posizione: Numero misurazioni 481- precisione 2,5 m
Data esecuzione posizione: 25/10/2019
Quota ingresso (s.l.m.): 347 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Note rilevamento quota: 340 m - Quota altimetrica
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Luciano Perini
Gruppo appartenenza: GSSG - Gruppo Speleologico San Giusto
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 2626 m
Dislivello positivo: 5 m
Profondità: 138 m
Dislivello totale: 143 m
Quota fondo: 157 m
Andamento cavità: Tratti verticali e orizzontali alternati
Stato della cavità
Prosecuzioni: Presenza di prosecuzioni non accessibili
Grotta turistica: No
Presenza d'acqua
corsi acqua interni
Tracciamenti
Data tracciamento: 01/01/2004
Note tracciamento: Descrizione del tracciamento. da: Test di tracciamento della Fessura del Vento (Val Rosandra, Carso):nuove ipotesi sull'idrogeologia carsica dell'area - Brun, C. & Semeraro, R.,2005
Data comunicazione:
Punto immissione: Fessura del vento, "Rio del lago azzurro"
Punto di emergenza: Fonte Oppia
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Ingresso 1
Litologia: Carbonati, talora con marne, stratificati
Ambiente: Depositi di piattaforma
Età: Paleocene - Eocene inf.
Formazione: | Liburnico: Vreme e Cosina |
Ingresso 2
Litologia: Carbonati, talora con marne, stratificati
Ambiente: Depositi di piattaforma
Età: Paleocene - Eocene inf.
Formazione: | Liburnico: Vreme e Cosina |
Note geologiche
Questo complesso ipogeo, dal punto di vista morfo - speleogenetico, risulta essere molto complicato, data la sovrapposizione e l’intreccio delle gallerie.
Anche se il rilievo topografico in dettaglio è attualmente in corso (dal Gruppo Speleologico San Giusto) e quindi non si aveva a disposizione una planimetria veramente affidabile, la cavità è stata studiata dal punto di vista geologico, misurando e riportando le fenomenologie più interessanti dal punto di vista speleogenetico.
L’ingresso basso si apre fra le marne e i calcari, come un cunicolo lungo una trentina di metri con fondo detritico, proprio lungo il piano di faglia che qui ha una direzione di 158° N e un’inclinazione di 47° verso NE. Dopo un breve tratto di galleria paragenetica, dal fondo argilloso e dalla volta modellata da cupole e altre forme dissolutive unite per coalescenza, si giunge ad una forra strutturale (Gallerie superiori). Questa è lunga un centinaio di metri ed è strutturata lungo due direzioni (due famiglie di diaclasi subverticali) ortogonali fra loro: NE -SW e NW - SE. Le pareti sono interessate da scallops di dimensioni decimetriche, indicanti un antico deflusso verso il fondo della grotta, cioè verso il massiccio del monte Stena.
Al termine della forra si giunge ad un vano con planimetria sub circolare (Caverna del Fango), il fondo è interamente coperto da potenti banchi di argille tenaci, nelle quali si aprono numerosi pozzi che conducono nel piano inferiore della cavità. Una galleria impostata su una frattura appartenente alla famiglia di fratture NE - SW, assume ancora il carattere di forra; (presenti anche qui numerosi scallops, ma risulta non sicura l'interpretazione del verso della paleocorrente) .La galleria prosegue lungo una faglia inversa (200°/50°): la morfologia è chiaramente impostata su tale discontinuità dove da una originaria condotta subellitica, segue un approfondimento lungo il piano che genera alcuni pozzi profondi una quarantina di metri e stretti circa 1m.
Si giunge ad una strettoia determinata da una colata calcitica. Qui si dipartono un salto verticale ed una galleria ascendente. La morfologia del pozzo, profondo complessivamente 43m, è il risultato dell'anastomosi di alcuni camini. Sono comunque inseniliti dal concrezionamento, presente spesso sulle pareti; solo qualche lama verticale testimonia ancora la percolazione durante le fasi di ampliamento della grotta. Il fondo è privo di detriti, una decina di metri verso
NE si apre un ampia caverna dove massi da crollo sono ricoperti da abbondanti concrezioni. Si notano spesso punti soggetti a dilavamento ed erosione a testimonianza di una ripresa del funzionamento idrico temporanea, avvalorata anche dalla vicinanza al più basso ramo attivo. Il profilo a parabola della volte e i crolli indicano un raggiungimento dell'equilibrio statico dopo un'evoluzione graviclastica.
Verso il fondo della cavità (Ramo Nord) le morfologie cambiano assumendo caratteri improntati su forme erosive - strutturali. L'acqua, che nel passato ha inciso profondamente la parete rocciosa del lato NW scavando un profondo solco, ora, con la diminuzione del regime idrico, incide i propri sedimenti (perlopiù sabbie con qualche sporadica presenza di ciottoli calcarei). La cavità è improntata su un sistema di fratture e faglie, le prime con direzione NE - SW , le seconde N - S inclinate verso E di 35° - 50°. La famiglia di discontinuità NW - SE che nella prima parte di cavità era una delle famiglie strutturanti, spesso in contrapposizione con la famiglia N - S, in questo tratto del sistema ipogeo perde importanza, limitandosi a influenzare tratti del tutto secondari e di collegamento.
Il tratto seguente, lungo una settantina di metri, è caratterizzato da una morfologia della parte attiva della grotta data da forme prevalentemente erosive: forra strutturale alta e stretta, con le pareti fortemente incise e segnate, anse, tracce di paleolivelli e sporadici scallops. Sul fondo prevalgono i depositi sabbiosi. Ad una quota superiore al corso d'acqua c'è un brevissimo tratto a meandro: questa morfologia primitiva dura poco in quanto diviene presto una marcata forra di erosione primaria che sprofonda in un pozzo scavato in calcari neri fetidi alla percussione. Le gallerie sono strutturate sulla famiglia di faglie orientate N - S inclinate di 50° verso E.
Ritornando all'imbocco del pozzo di 43m una condotta paragenetica (Galleria delle Evorsioni) si diparte con sviluppo NE - SW inclinata di circa 30° verso NE e condizionata, soprattutto nel tratto iniziale, da una faglia diretta N - S immergente di 30° verso E. La sezione trasversale è subellitica e presenta sulla volta e sulle pareti numerosi fenomeni dissolutivi testimonianti riempimenti quasi totali di argille o alluvioni. Nel tratto finale la galleria, finora a sezione ovoidale, si trasforma in un crepaccio strutturato sulla famiglia di faglie N - S.
La normale prosecuzione è una bassa galleria d'interstrato dal fondo totalmente concrezionato percorso da una vena d'acqua sgorgante dalla volta. Essa porta ad un vano decisamente in fase senile dal suolo completamente riempito di argilla. Il Ramo Terminale porta al fondo della grotta (210 m.s.l.m.): si tratta di antiche condotte singenetiche d'interstrato che finiscono in un stretto sifone.
Un terzo collegamento fra il tratto principale (Galleria Superiore - Caverna del Fango) e i rami finali è costituito dalle Gallerie a Pressione del Sistema Mediano. Si tratta di un'antica condotta singenetica in parte obliterata da depositi argillosi, che raggiunge l'altezza massima di un metro ed ha sezione trasversale subcircolare. Le pareti sono corrose da scallops interessati dai fenomeni di dissoluzione che rendono non univoca l'interpretazione del verso della paleocorrente.
Il Ramo discendente, impostato su una discontinuità (165°/40°) collega la Galleria Superiore alle gallerie più basse (Ramo del Lago Azzurro, Ramo dei Laghi) con alcuni pozzi strutturali.
Alla base dell'ultimo parte una galleria strutturata su una faglia inversa e destrorsa 160°/50° (il rigetto misurato è di circa 5 cm). I contorni della galleria non sono nettamente definiti perdendosi nella fenditura.. Il livello sottostante consiste in una forra strutturale condizionata dagli strati i quali assumono giaciture variabile (325°/16°, 340°/30°, 355°/55°)probabilmente come risultato dell'uncinatura provocata dalla sovrastante faglia precedentemente descritta. Proseguendo verso sud il ramo termina su un sifone. Procedendo verso nord si arriva in una galleria impostata sulla famiglia N - S completamente allagata impostata su un sistema di diaclasi N - S, NE - SW e NW - SE. Sulle pareti gli scallops permettono di determinare il verso della paleocorrente verso N. Questa forra strutturale termina in ulteriore sifone (Lago Azzurro) profondo 20m e lungo 21m. SEMERARO R. (in "Ricerche idrologiche nelle Fessura del Vento n° 4139VG mediante immersioni subacque" 1970. Spel. Emiliana 2a, II(7), 73-79) ipotizza un bacino derivato dalla presenza di una piega sinclinale rovesciata di Flysch, che formerebbe un bacino sotterraneo sospeso che drenerebbe le acque di percolazione del monte Stena verso l'abitato di Draga.
Il Ramo Adolfo è un'alternanza di ambienti di vaste dimensioni di cui il più grande è la caverna Adolfo (circa 560 m2). Solamente lungo le pareti dei pozzetti iniziali(4, 8 e 6m) sono presenti morfologie erosive che indicano un antico deflusso verso il fondo del complesso ipogeo. Il ramo è impostato su due famiglie di faglie inverse (160°/30°, 130°/48°, 120°/54°, 158°/55°) riscontrabile anche in superficie (S2). La caverna è uno dei vani più senili di tutta la grotta: massi di crollo e detriti sono totalmente coperti da concrezioni imponenti: sulla volta sono evidenti delle fratture incarsite (60°/70°), sono presenti sul fondo della caverna grandi gours (profondi 1,5m).
Dalla caverna, dopo una breve galleria impostata su frattura N - S, si diparte una galleria ascendente in direzione E - W. La sezione trasversale è semicircolare, con morfologie dissolutive sulla volta e pareti, il suolo è completamente in concrezione. La galleria è impostata su una faglia NW - SE inclinata di 54° verso NE, il carattere inverso è deducibile dai cunei di Riedel visibili sulle pareti.
Un'ulteriore galleria discendente si evolve sull'intersezione di una faglia 160°/55° con una frattura E -W subverticale, il fondo è ricoperto da un potente banco di argilla plastica.
Il Ramo dell'Infanzia è situato sopra la Sala del Fango e si sviluppa fra le quote 290m e 360m. Si tratta di una serie di gallerie sovrapposte comunicanti attraverso vari pozzi (sfondamenti). Le morfologie principali sono quelle singenetiche talvolta modificate da successive evoluzioni paragenetiche: i numerosi scallops sulle pareti indicano un paleodeflusso verso N, NW. Il reticolo di gallerie e pozzi s'imposta sulle intersezioni di un sistema di fratture principali (190°/40°, 200°/33°, 210°/35°, 175°/50°, 90°/80°), di faglie (165°/33°, 190°/85°, 190°/40°) e di piani di strato (260°/45°, 260°/70°, 245°/75°).
...
Il diagramma evidenzia le direzioni preferenziali delle gallerie che sono NE - SW e N - S e solo secondariamente NW - SE (S2). Infatti nelle le direzioni N - S ed NE - SW si sviluppano famiglie di discontinuità beanti risultando maggiormente permissivi alla circolazione delle acque.
In definitiva la Fessura del Vento è un complesso ipogeo articolato su più livelli (da quota 355m a quota 217m) e impostato principalmente su due famiglie di faglie orientate NW - SE e NE - SW e inclinate rispettivamente verso NE e SW, secondariamente da una famiglia di fratture subverticali a direzione N - S.
(Tratto da "Carsogenesi della Val Rosandra" POTLECA M., 1997 – Tesi di Laurea inedita)
servizio di integrazioni al catasto grotte nel Sito Natura 2000 SIC IT3340006 “Carso Triestino e Goriziano” e ZPS IT3341002 “Aree Carsiche della Venezia Giulia”
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Monitoraggio faunistico 2008/2009
Fabio STOCH
Relazione monitoraggio faunistico 930 | Fessura del VentoNon sono presenti informazioni
Vincoli
Vincolo paesaggistico: Vincolo paesaggistico L. 1497/1939 delibera Giunta Regionale 13.09.1996 n. 4046
Nome ramo: Principale
Numero ramo:
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 4 m | |
Pozzo | 2 m | |
Pozzo | 3 m | |
Pozzo | 15 m | |
Pozzo | 4 m | |
Pozzo | 4 m | |
Pozzo | 5 m | |
Pozzo | 4 m | |
Pozzo | 5 m | |
Pozzo | 4 m | |
Pozzo | 5 m | |
Pozzo | 4 m | |
Pozzo | 8 m | |
Pozzo | 7 m | |
Pozzo | 5 m | |
Pozzo | 12 m | |
Pozzo | 14 m | |
Pozzo | 27 m | |
Pozzo | 9 m | |
Pozzo | 8 m | |
Pozzo | 6 m | |
Pozzo | 6 m | |
Pozzo | 5 m | |
Pozzo | 9 m | |
Pozzo | 10 m | |
Pozzo | 8 m | |
Pozzo | 8 m | |
Pozzo | 8 m |
Breve descrizione del percorso d'accesso
La grotta si apre a 250 m dal casello dell'ex linea ferroviaria della Val Rosandra, verso S. Elia, alla base della parete che scende dal Monte Stena.
Descrizione dei vani interni della cavità
"Ramo Principale": il primo ingresso della cavità (punto 0 del rilievo) dà accesso ad un cunicolo in forte pendenza, lungo pressappoco 35 m, dalla base del quale si entra in una sala, lunga una ventina di metri, che, superato un masso di crollo, immette nella galleria principale. Superato il punto in cui si apre un pozzo cieco di 9 m, per procedere è necessario aggirare una serie di brevi salti che conducono al "Ramo Discendente" (punto 6 ). Si supera quindi, sulla sinistra, un masso di notevoli dimensioni al di sopra del quale inizia il "Ramo dell'Infanzia" (punto 1). Superato un passaggio basso, si giunge in una caverna che si collega, tramite una risalita, con il "Ramo dell'Infanzia" (punto 2) e, per mezzo di un pozzetto, con il "Ramo Discendente" (punto 7). Proseguendo nel "Ramo Principale" (in direzione W si apre l'imbocco per il "Ramo Adolfo" (punto 3) ) e superati 4 m in discesa e 10 m in risalita, tramite una strettoia si arriva sopra un pozzo di 12 m che conduce ad un ampia caverna chiamata "Caverna Bella". Scendendo il pozzo per tutta la sua lunghezza si raggiunge il "Ramo Nord" (punto 4 - punto 8)."Ramo terminale":
dalla "Caverna Bella" (punto 8) una risalita di circa 20 m permette di raggiungere una finestra dalla quale si diramano tre diverse vie.
La prima (punto 5) porta ad una caverna sovrastante la "Caverna Bella", la seconda (punto 8) al "Ramo Nord", la terza conduce sul fondo della cavità ed è riconoscibile per la caratteristica sezione efforativa con numerosissime evorsioni presenti sulla volta (Semeraro 1967). Da questo punto tramite la "Galleria delle Evorsioni" e la "Galleria Ellissoidale", entrambe in forte pendenza, si raggiunge il "Passaggio Sifonante" (punto 10), lungo circa 5 m. Una volta superato tale passaggio e seguendo il corso del ruscelletto si perviene in una sala, dalla quale si possono seguire due vie distinte che conducono entrambe nella "Caverna Terminale". La prima via è percorribile solamente in periodi di grande siccità a causa di un sifone; la seconda invece è superabile con maggior facilità. E' necessario arrampicarsi per una colata calcitica di circa 20 m, fino ad incontrarne una successiva, sulla destra, di 25 m in ripida discesa; si è giunti perciò nella "Caverna Terminale", a 133 m di profondità."Ramo dell'Infanzia":
l'imbocco del "Ramo dell'Infanzia" (punto 1) è posto esattamente al di sopra dei pozzi che conducono al "Ramo Discendente". Completata l'arrampicata di 18 m su di un masso, si imbocca un breve meandro che porta alla prima caverna; da questa, discendendo un pozzo, si sbocca nuovamente nel "Ramo Principale" (punto 2). Per proseguire nella visita al ramo, si dovrà affrontare una seconda arrampicata di 12 m, attuabile solamente con l'aiuto di una staffa. Sulla sommità della colata posta a destra, superata l'arrampicata, ci si trova in presenza di un breve sistema di gallerie, al termine delle quali si apre una strettoia impraticabile; sulla sinistra, invece, percorrendo un meandro, si giunge ad una sala magnificamente ornata da un gran numero di fragilissimi cannelli, particolarmente lunghi. Da questa si può procedere poi in due diverse direzioni: procedendo in direzione NNE, dopo 30 m la caverna si interrompe con un ampio camino; in direzione W uno stretto cunicolo conduce ad una strettoia che è stata allargata. Continuando nell'esplorazione, dalla strettoia si sbocca in una caverna ricca di concrezioni; qui si trova un pozzo che riporta all'apice della seconda arrampicata. Attraverso una grande sala, raggiungibile tramite una colata, si continua nella salita fino ad un'ultima sala posta all'altezza di 5 m dall'ingresso superiore, caratterizzata da ampie colate di tri idro calcite.
Riprendendo l'esplorazione da questa caverna si notano diversi meandri paralleli e confluenti tutti nel medesimo luogo. Attraversando un breve pozzo che si apre verso E, ci si può avventurare in un altro meandro di 30 m, alla fine del quale si giunge alla base di un camino cieco. Prima di proseguire per il meandro, è possibile effettuare un'arrampicata di circa 10 m, fino a raggiungere, tramite una strettoia molto ardua da superare, una ennesima caverna. Qui, le numerose radici pendenti dal soffitto ed il gran numero di insetti ritrovati, hanno rivelato che ci si trovava a pochi metri dalla superficie e infatti, a quota 350 m s.l.m. dopo quattro giorni di scavo, si è aperto il secondo ingresso della cavità (punto 16)."Ramo Adolfo*":
l'imbocco del ramo è situato sul "Ramo Principale" (punto 3) immediatamente prima di un salto di 4 m. Per visitare il ramo, è necessario discendere due pozzi, uno di circa 8 m e l'altro di 6 m. Sceso quest'ultimo, si aprono due vie che si congiungono poi all'entrata di una sala, oltrepassata la quale si arriva nella "Caverna Adolfo". In questa caverna, durante i periodi di pioggia si formano alcuni laghetti caratteristici. Senza scendere verso la caverna e tenendosi alti, si arriva alla base di uno scivolo, la salita del quale è facilitata da un'ampia fenditura. Procedendo si arriva, superato un pozzetto di 5 m, ad un'altra serie di meandrini e cavernette. Al di sopra del pozzo d'ingresso al "Ramo Adolfo" (punto 3) è possibile traversare fino a raggiungere una finestra da cui si dipartono due meandrini che portano nuovamente nella caverna antecedente alla "Adolfo" (punto A - punto B).*Adolfo Schmidl, pioniere della speleologia giuliana."Ramo Discendente":
per visitare questo ramo, si possono seguire due vie distinte: la prima (punto 6) si apre sul "Ramo Principale", immediatamente prima del "Ramo dell'Infanzia", la seconda (punto 7) ha l'imbocco sotto il secondo punto di collegamento tra i due rami sopra citati (punto 2).
Queste due diramazioni si collegano entrambe alla base di un grande scivolo di fango al di sotto del quale si aprono i due pozzetti conducenti al "Ramo dei Laghi" (punto 11). Un pozzetto di 5 m (punto 12), invece, costituisce il congiungimento con il "Ramo del Lago Azzurro"."Ramo del Lago Azzurro":
si perviene a questa diramazione del "Ramo Discendente" (punto 12) tramite un pozzetto di 5 m arrampicabile con molta semplicità. Da qui, dopo un ulteriore salto di un paio di metri, si arriva all'ultimo pozzo di 10 m; sceso pure quest'ultimo, si raggiunge un lago situato ad una profondità di 125 m."Ramo dei Laghi":
disceso un pozzo di 13 m, posto sul "Ramo Discendente" (punto 11) si arriva direttamente sul primo lago da dove l'esplorazione può venire eseguita solamente con un canotto. In direzione N, quando i laghi sono in un periodo di magra, si può percorrere un cunicolo, quasi interamente allagato che conduce al "Ramo Nord" (punto 15). Qui la profondità massima dall'ingresso superiore è di 104 m."Ramo Nord":
per effettuare l'esplorazione di codesto ramo è necessario scendere due pozzi successivi (punto 4) uno di 18 m ed uno di 24, che portano ad un' ampia caverna dalla quale, tramite un passaggio alto, si imbocca la "Galleria a Pressione" (punto 13). Tale galleria conduce a sua volta al fiumiciattolo del "Ramo Terminale" (dal punto 9 al punto 14). Percorrendo all'indietro il corso sotterraneo del torrente, si sbocca in una cavernetta, sovrastata da un camino, che comunica con il "Ramo Terminale" (punto 8). Oltre questo punto, attraverso un passaggio sifonante si sbocca al "Ramo dei Laghi" (punto 15).
Data rilievo: 31/12/1982
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Furio Bagliani
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Franco Coren
Gruppo appartenenza: SAS - Società Adriatica di Speleologia
Autore: Paolo Guglia
Gruppo appartenenza: SAS - Società Adriatica di Speleologia
Autore: Alberto Lazzarini
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Mauro Miheli
Gruppo appartenenza: SAS - Società Adriatica di Speleologia
Autore: Giacomo Nussdorfer
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Paolo Pezzolato
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Alberto Steindler
Gruppo appartenenza: SAS - Società Adriatica di Speleologia
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Data rilievo: 31/12/1977
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Paolo Guglia
Gruppo appartenenza: SAS - Società Adriatica di Speleologia
Autore: Bruno Fonda
Gruppo appartenenza: SAS - Società Adriatica di Speleologia
Scarica rilievo originaleData rilievo: 31/12/1971
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Erwin Pichl
Gruppo appartenenza: SAS - Società Adriatica di Speleologia
Scarica rilievo originaleData rilievo: 31/01/1964
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Rino Semeraro
Gruppo appartenenza: SAS - Società Adriatica di Speleologia
Scarica rilievo originaleData rilievo: 05/11/1957
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Dario Mezzini
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Scarica rilievo originalePlanimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
Rino Semeraro
Unione speleologica emiliana (1970)
Biblioteca CGEB Trieste
Collocazione: Spel. Emiliana 2a, II(7), 73-79
Link: https://www.boegan.it/wp-content/uploads/2015/03/fessura-del-vento_web.pdf
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Idrologia, Geomorfologia e speleogenesi
Roberto Ive
L' Albero Editore, Trieste (1985)
Biblioteca del CSR
Categorie: Documentazione speleologica
Indici: Fotografia, Guide e narrativa
Descrizione del percorso da svolgere e cenni storici riguardanti la sua scoperta.
Maurizio Radacich
Italo Svevo (2009)
Biblioteca del CSR
Categorie: Antropospeleologia, Documentazione speleologica
Indici: Archeologia, Guide e narrativa, Leggende, folklore, culto
Keyword: Fessura, Vento, Ferrovia
Descrizione interno grotta.
Luca d'Amelio , Michela Dini, Rino Semeraro
Gruppo speleologico San Giusto (1998)
Biblioteca del CSR
Collocazione: in Ipogea n.2 pp. 15-38
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Idrologia, Geologia e pedologia
Keyword: Idrogeologia, Isotopi, Geochimica
Studio idrogeologico della Fessura del Vento e della zona del Monte Stena
Franco Gherlizza
Club Alpinistico Triestino (1983)
Biblioteca del CSR
Categorie: Documentazione speleologica
Indici: Guide e narrativa
Keyword: Ramificazioni, Vento
Descrizione interno grotta e vari rami.
Franco Cucchi, Rodolfo Riccamboni, Elena Bandi
LINT editoriale srl (2012)
Biblioteca del CSR
Categorie: Documentazione speleologica, Geospeleologia e carsismo
Indici: Geomorfologia e speleogenesi, Guide e narrativa
Keyword: cavità, gallerie, laghi
Descrizione di alcune grotte della Val Rosandra con curiosità e approfondimenti
Cirillo Daniele
Unione Speleologica Pordenonese (1995)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Esplorare 1995
Categorie: Geospeleologia e carsismo, Speleologia tecnica
Indici: Idrologia, Esplorazioni
Keyword: immersioni, esplorazioni, Timavo
L'articolo descrive la Fessura del Vento e menziona un'immersione
Carlo Finocchiaro (1971)
Biblioteca del CSR
Collocazione: in Enciclopedia Monografica della Regione F.V.G., 1: 173-190
Categorie: Antropospeleologia, Geospeleologia e carsismo
Indici: Aree carsiche, Geomorfologia e speleogenesi, Archeologia
Keyword: carsismo, geologia, geomorfologia
descrizione morfologica della grotta
F. Bagliani, A. Steindler
Società Speleologica italiana (1980)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Speleologia 3
Link: http://www.speleo.it/site/images/speleologia/Speleologia_03_Giu_1980 OCR.pdf
Categorie: Speleologia tecnica
Indici: Esplorazioni
Keyword: Val Rosandra, galleria ellittica, ramo ascendente
Storia della grotta e delle esplorazioni. Descrizione dettagliata dell'interno della grotta.
F. Cucchi, F. Forti, R. Semeraro
Commissione Grotte "Eugenio Boegan" (1978)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Atti e Memorie della Commissione Grotte Eugenio Boegan, Volume 18
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Geomorfologia e speleogenesi
Keyword: neotettonica, val rosandra
Alcuni "indizi di neotettonica" rilevati in una cavità carsica presso Trieste indicano come in seno alla compagine rocciosa si siano verificati movimenti di alcui centimetri a seguito di spinte geodinamiche conseguenti a sollevamenti avvenuti negli ultimi 22000-15000 anni. Anche altri fenomeni anomali rilevati in cavità della zona troverebbero così spiegazione.
Franco Gherlizza
Federazione Speleologica Triestina (1998)
Biblioteca del CSR
Link: https://www.boegan.it/wp-content/uploads/2012/02/AnnuarioSoccorso_1998_WEB.pdf
Categorie: Speleologia tecnica
Indici: Incidenti e soccorso
Keyword: soccorso, incidenti
I dati raccolti in questa statistica riguardano 235 incidenti successi nella Regione Friuli Venezia Giulia e che hanno visto coinvolte 322 persone, in gran parte speleologi tesserati a Gruppi Grotte, anche se, come vedremo, non mancano casi in cui sono stati protagonisti giovani alla loro prima esperienza nell'esplorazione del mondo ipogeo.
Commissione grotte E.Boegan
Commissione grotte Eugenio Boegan (1980)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Progressione n.5
Link: http://www.boegan.it/wp-content/uploads/2017/08/Progressione_005.pdf
Categorie: Documentazione speleologica
Indici: Guide e narrativa
Keyword: esplorazioni
Scoperta di un nuovo ramo da parte di di due speleologi del Gruppo grotte S. Luigi.
M.B.T.
Commissione grotte Eugenio Boegan (1982)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Progressione n.9
Link: http://www.boegan.it/wp-content/uploads/2017/08/Progressione_009.pdf
Categorie: Speleologia tecnica
Indici: Esplorazioni
Keyword: esplorazioni
Esplorazioni e nuove scoperte.
Franco Cucchi, Zini L., Potleca M.
ZRC SAZU - Research Centre of the Slovenian Academy of Sciences and Arts (1998)
Collocazione: Acta Carsologica Vol. 27 No. 2 (1998)
Link: https://ojs.zrc-sazu.si/carsologica/article/view/502/490
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Geomorfologia e speleogenesi
The system Savi - Fessura del Vento caves occurs in the Rosandra Valley Tertiary limestones in an area where intense tectonic influences have caused a series of overthrusts mixed with faults. In Rosandra Valley’s area and in its caves there are some clues reporting recent tectonics which have conditioned both, epigean (slope irregularities, falls and variations of directions along the course of Rosandra creek) and hypogean morphologies (displaced solution forms, breakdowns and other morphologies).
C. Brun, R. Semeraro (2005)
Collocazione: in atti del Incontro Internazionale di Speleologia “Esplorando”, S. Omobono Imagna Terme 28-31 ottobre 2005
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Idrologia
Prova del tracciante della grotta “Fessura del Vento” (Val Rosandra, Carso): nuove ipotesi sull'idrogeologia carsica dell'area
Agenda
Data: 09/10/2022
Durata:
Scopo: corso di I livello
Gruppo appartenenza: LINDNER - Società di Studi Carsici Antonio Federico Lindner
Nominativi:
Note:
Altri files
Nome file: 930A_pos_2019-11-06.jpg
Data: 06/11/2019
Descrizione file: Posizione dell'ingresso 2 su CTRN
Relativo a: Ingressi