Nome principale: Grotta di Ieronizza
Numero catasto: 912
Numero catasto locale: 388FR
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1969
Non sono presenti informazioni
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 1,5 x 2 m
Tipo ingresso: Orizzontale
Morfologia ingresso: Galleria
Limitazioni: Griglia
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 26/07/2011
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 912
Data targhettatura: 01/01/2011
Gruppo targhettatura: VALLI - Gruppo Speleologico Valli del Natisone
Campagna targhettatura: 2011
Località
Comune: Savogna
Area geografica: Prealpi Giulie
Area provinciale: Udine
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 067034 - Stermizza
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5114605
Longitudine: 386977
Lat. WGS84: 46,175642853156
Lon. WGS84: 13,535717448366
Est RDN2008/UTM 33N: 386977
Nord RDN2008/UTM 33N: 5114605
Note rilevamento posizione: quota rilevata con GPS: 348m
Data esecuzione posizione: 20/06/2011
Quota ingresso (s.l.m.): 354 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Alberto Crucil
Gruppo appartenenza: VALLI - Gruppo Speleologico Valli del Natisone
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 172 m
Dislivello positivo: 3 m
Profondità: 5 m
Dislivello totale: 8 m
Quota fondo: 349 m
Andamento cavità: Semplice orizzontale
Stato della cavità
Grotta turistica: No
Presenza d'acqua
sorgente
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Areniti e siltiti (Flysch)
Ambiente: Depositi di bacino
Età: Cretaceo sup. - Paleocene p.p.
Formazione: |
Aspetti culturali
archeologico/paleontologico
Vincoli
Breve descrizione del percorso d'accesso
Dal ponte di Ieronizza si diparte verso Sud un sentierino, delimitato a sinistra dal torrente Ambrona e a destra da una serie di ripide pareti rocciose; alla base di una di queste si apre il vasto portale della grotta, dalla forma pressochè triangolare e largo 1,50m ed alto 2m.
Descrizione dei vani interni della cavità
La galleria ha le pareti corrose ed il suolo ciottoloso. Un cunicolo si sviluppa per 30m sopra e parallelamente alla galleria e si collega ad essa in tre punti distinti; esso sbocca anche all'esterno con un foro inaccessibile, sito poco sopra l'ingresso principale. Verso il fondo, dopo un tratto leggermente concrezionato, una strettoia orizzontale alta una ventina di centimetri porta in un'ultima cavernetta, sovrastata lateralmente da un camino di circa 5m. Superata una strettoia fangosissima ci si trova alla base di un camino ad imbuto con le pareti ricoperte di argilla, il quale verso l'alto si allarga in un'ultima cavernetta che pone fine alla grotta.
Data rilievo: 14/12/1988
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Umberto Mikolic
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Data rilievo: 10/08/1957
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Giorgio Nicon
Gruppo appartenenza: GGCD - Gruppo Grotte Carlo Debeljak
Autore: Vinicio Divo
Gruppo appartenenza: GGCD - Gruppo Grotte Carlo Debeljak
Scarica rilievo originalePlanimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
Andrea Mocchiutti e Adalberto D'Andrea
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano - Udine, Provincia di Udine - Assessorato all'Ambiente (1997)
Biblioteca del CSR
Collocazione: In "Il fenomeno carsico delle Valli del Natisone". Mem. Ist. Spel., s. II, IX, 1997, pp. 135-140.
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Aree carsiche
Keyword: Carsismo, geologia, resti antropici
vengono descritte le caratteristiche morfologiche ed idrogeologiche delle più importanti cavità della valle del torrente Alberone, con particolare riferimento alla grotta La Mitica di recente scoperta
Guidi P. (a cura di)
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (1997)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel capitolo "Antropospeleologia", uno specifico paragrafo, a cura di Muscio, viene riservato alla discussione dei dati bibliografici disponibili in letteratura in merito alle ricerche speleologiche in cavità del Friuli associate ad evidenze di tipo paletnologico e/o paleontologico. I titoli recensiti vengono forniti secondo un elenco analitico per autore, composto di 194 voci in totale, che riprende e aggiorna il precedente lavoro bibliografico redatto da Guidi (1973). Di ciascuna voce bibliografica vengono forniti: brevi indicazioni sulle evidenze (paletnologiche e/o paleontologiche) più significative emerse, note riassuntive dei principali argomenti trattati, indicazione degli specifici contesti in grotta menzionati, citati secondo il numero identificativo del Catasto Grotte del Friuli (sigla Fr).
Maddaleni P.
Museo Friulano di Storia Naturale (2017)
Collocazione: Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 38: 85-120, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo viene offerta una prima revisione sistematica dei dati disponibili per le circa 50 principali cavità di interesse paleontologico e paletnologico attestate in Friuli. Alla ricchezza dei siti (grotte e ripari) presenti in tale comparto territoriale contraddistinto da una peculiare conformazione geologica, si associa una disomogenea e talora lacunosa disponibilità di dati, a volte inediti e spesso giunti a noi privi dei necessari riferimenti contestuali oltre che di datazioni radiometriche, in quanto frutto di ricerche datate, svoltesi a partire dalla fine dell’Ottocento-primi del Novecento. Se nella maggior parte dei casi l’inquadramento crono-culturale dei siti può oggi basarsi solo sull’analisi tipologica dei materiali a noi giunti (ceramica, industria litica in primis), casi-studio di particolare interesse sono rappresentati dal Riparo di Biarzo, Grotta di Cladrecis e alcune cavità dell’Altopiano di Pradis (Grotta del Clusantin, Grotta del Rio Secco) oggetto in anni recenti di scavi sistematici e studi post-scavo multidisciplinari. Nel contributo l’avvio della revisione della bibliografia e dell’analisi delle collezioni di materiali conservati presso diversi Istituzioni (Museo Friulano di Storia Naturale e Circolo Speleologico e Idrologico Friulano) viene inteso quale primo passo di progetto di più ampia portata focalizzato sullo studio delle grotte in Friuli che dovrà necessariamente prevedere anche la programmazione di nuove ricerche sul territorio. Nella parte conclusiva del lavoro viene fornito anche un elenco delle cavità che hanno restituito solo reperti faunistici olocenici.
Borzacconi A.
Civici Musei di Udine, Museo Archeologico e Museo Friulano di Storia Naturale. Lithostampa ed. (2020)
Collocazione: In: Muscio G., Visentini P. (a cura di), Antichi abitatori delle grotte in Friuli. La Preistoria nelle cavità delle Prealpi Giulie, Catalogo della Mostra, Castello di Udine marzo 2021- febbraio 2022, 63-81, Pasian di Prato (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. propone alcune riflessioni preliminari sulla frequentazione di grotte e ripari del Friuli in un ampio orizzonte cronologico che abbraccia i secoli compresi tra il periodo tardoromano e l'età medievale. A partire dalla bibliografia specialistica disponibile, spesso connessa a indagini sul campo portate avanti da gruppi speleologici (Circolo Speleologico e Idrologico Friulano in particolare), vengono proposte alcune osservazioni tecno-tipologiche di dettaglio sui materiali ceramici, spesso inediti, rinvenuti nel corso di tali attività esplorative. Numerose sono i contesti ipogei con evidenze tardoantiche-medievali passati in rassegna, indicativi di un rinnovato interesse per le cavità da parte dell'uomo, dopo un periodo di sostanziale abbandono durante l’epoca romana, rispondente a nuove modalità insediative e a diversi criteri di organizzazione della viabilità nel territorio, in cui grotte e ripari insieme a castra e castella contribuiscono a formare un sistema difensivo integrato.
Paolo Maddaleni
Circolo speleologico e idrologico friulano (2018)
Collocazione: Mondo Sotterraneo, n.s. 42 (1-2): 55-82, Udine
Link: http://www.csif.it/easynet/Archivi/CSIF/Pdf/0000/263.PDF
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel contributo si offre una sintesi della storia delle ricerca svolte dal Circolo Speleologico e Idrologico Friulano in oltre un secolo di attività nei siti in grotta di interesse paletnologico/paleontologico del Friuli, con particolare riferimento al settore delle Prealpi Giulie. Nel Catalogo dei siti citati nel testo vengono fornite, in ordine cronologico, le informazioni storiche e bibliografiche disponibili per ciascun contesto, anche corredate da illustrazioni di documenti o foto originali, con rimandi ad altro contributo (Maddaleni 2017) per l’approfondimento degli aspetti propriamente paletnologici e paleontologici in essi rilevati. Nell'ultima parte del lavoro sono raccolte informazioni relative ad altri siti di ambito sia regionale (tra cui l'Ipogeo celtico di Cividale) che extraregionale, divenuti negli anni oggetto delle ricerche del Circolo Speleologico udinese.
Ponton M. (1978)
Collocazione: In: Atti del III Conv. di Speleologia del Friuli-Venezia Giulia, Gorizia novembre 1977, 323-327, Gorizia
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. passa in rassegna i risultati dei sondaggi di scavo effettuati dai soci del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano nei siti in grotta delle Valli del Natisone. Risultano compresi sia siti oggetto di scavi "storici" che contesti di recente scoperta. Oltre ad un'ampia relazione sui risultati delle indagini al Riparo di Biarzo, si ricordano anche il recupero di due anelli in bronzo nei livelli superficiali dell'entrata della Grotta di Ieronizza e il rinvenimeno di un'ascia in pietra levigata al Ciòndar des Paganis (confrontata con il pendente rinvenuto nella stessa cavità e con quello attestato al Foràn di Landri) e la scoperta di resti di Ursus spelaeus nella Caverna di Landri.
Miotti T.
Del Bianco ed. (1977)
Collocazione: In: Miotti T., I Castelli del Friuli, 1: 10-24, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Ampio excursus crono-tipologico sulle varie strutture fortificate presenti in Friuli settentrionale. In riferimento all'epoca pre-protostorica quando le caverne erano il "primordiale, più comodo e sicuro luogo di difesa", l'A. fa in particolare riferimento al Ciòndar des Paganis, di cui si illustrano alcuni reperti qui attrbuiti al Neolitico finale e all'età del Bronzo. Solo brevemente menzionate sono inoltre le cavità presenti a Pradis di Sotto nel pordenonese, datate (come il Ciòndar des Paganis?) al Paleolitico Medio, la Grotta di Ieronizza, qui genericamente denominata quale "Grotticella nella Valle del Natisone", - di cui si illustrano due anelli forse in bronzo derivati da ricerche del Circolo Speleologico e Idrologico Friulano e andati poi dispersi -, e l'Ipogeo celtico di Cividale.
Agenda
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