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Catasto Speleologico Regionale

 

Aggiornamento scheda catastale




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6440 | The Flintstones


100m 500m 1000m
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Nomi e numeri catastali Scopritori Ingressi Morfometria Descrizione Rami/Pozzi Rilievi Planimetria Idrogeologia Meteorologia ipogea Ghiaccio/Neve Rifiuti Danneggiamenti Pericoli Geologia Biologia Aspetti culturali Vincoli Immagini Bibliografia Agenda Altri files Archivio storico

Nome principale: The Flintstones

Numero catasto: 6440

Numero catasto locale: 3737FR

Numero totale ingressi: 1

Data primo accatastamento: 15/05/2001


Non sono presenti informazioni

  • Ingresso 1

Descrizione ingresso

Numero ingresso: 1

Nome ingresso: Ingresso 1

Ingresso principale: Si

Sigla ingresso: MC29

Data di accatastamento: 09/11/2010


Targhettatura

Presenza targhetta: No


Località

Comune: Travesio

Area geografica: Prealpi Carniche

Area provinciale: Pordenone

Tipo carta: 1:5.000

Carta CTRN 1:5.000: 048154 - Monte Ciaurlec


Rilevamento posizione

Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta

Tipo posizione: Prima Posizione

Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est

Latitudine: 5123247

Longitudine: 2353910

Lat. WGS84: 46,24229107

Lon. WGS84: 12,84553607

Est RDN2008/UTM 33N: 333906,182

Nord RDN2008/UTM 33N: 5123224,274

Storico posizioni

Storico posizioni







Quota ingresso (s.l.m.): 944 m

Affidabilità posizione: Corretto


Autori della posizione

Autore: Giorgio Concina

Gruppo appartenenza: PRADIS - Gruppo Speleologico Pradis

Caratteristiche

Sviluppo planimetrico: 814 m

Dislivello positivo: 3,4 m

Profondità: 63,6 m

Dislivello totale: 67 m

Quota fondo: 880,4 m

Andamento cavità: Tratti verticali e orizzontali alternati


Stato della cavità

Esplorazione in corso: No

Prosecuzioni: Non visibili prosecuzioni

Grotta turistica: No

Meteorologia ipogea

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Danneggiamenti


Non sono presenti informazioni

Geologia

fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000

Litologia: Carbonati massivi

Ambiente: Depositi di piattaforma aperta

Età: Cretaceo sup.- Paleocene sup.

Formazione: Calcareniti del Molassa
Fm. dei Calcari del Carso triestino p.p
Calcari di Monte San Michele

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Vincoli

  • RAMO DEL POLLO
  • FONDO

Nome ramo: RAMO DEL POLLO

Numero ramo: 2

Descrizione ramo:

Ramo attivo: No


Pozzo/risalita/scivolo

Tipo Dislivello Nome
Pozzo 12 m
Pozzo 3,5 m

Nome ramo: FONDO

Numero ramo: 1

Descrizione ramo:

Ramo attivo: No


Pozzo/risalita/scivolo

Tipo Dislivello Nome
Pozzo 8 m
Pozzo 20 m
Pozzo 3 m
Pozzo 2,8 m
Pozzo 2,7 m
Pozzo 3,5 m
Pozzo 5,7 m
Pozzo 5,5 m

Breve descrizione del percorso d'accesso

La cavità si trova a SE della Malga Selvaz, in una zona fortemente carsificata e ricoperta di vegetazione.
L'ingresso principale della cavità (A) si trova a quota 944m, a SE della malga Selvaz
La grotta e inoltre è accessibile da altri tre ingressi (B,C,D), situati a breve distanza, sulla sinistra.,

Descrizione dei vani interni della cavità

L'ingresso (A) di forma rettangolare (2,3 x 1,7h), impostato su un giunto di strato, dà accesso ad una galleria inclinata che porta ad una vasta e diramata sala interna. L'altezza di questi vani rimane in media sui 2m. Nella parte terminale di questa sala, con uno stretto passaggio, s'imbocca un P20, che dà accesso ad un ampio ed alto meandro ed al “Ramo del Traverso”.

“Ramo del Traverso”:
Questo ramo si percorre su una stretta ed esposta cengia che mette in collegamento il P20 con la parte alta dell'Ingresso del Palloncino"(D), dopo essere passati sopra a dei grossi massi di frana. Sceso il pozzo, dopo un breve ripiano, si prosegue con un P3, poi dopo alcuni metri sulla sinistra vi è l'arrivo del “Ramo del Pollo” (punto 2).

“Ramo del Pollo”:
Inizia dall'Ingresso del Palloncino che è una piccola cavernetta. Superata una strettoia, un pozzo immette allo sbocco del ramo del traverso (sulla destra). Un ulteriore pozzo, porta ad un'ampia sala che prosegue con un alto e stretto meandro in forte discesa, fino a collegarsi al ramo principale. Da qui si continua con un P2,8 che porta ad ambienti più bassi e stretti. La grotta prosegue con uno scivolo ed un successivo P2,7 alla base del quale a sinistra si trova uno stretto meandro in roccia sanissima (percorribile per alcuni metri), mentre a destra risale in una piccola nicchia; sul soffitto è visibile uno stretto meandro che si collega con il precedente P2,8. Nella nicchia, è stato individuato e disostruito uno stretto passaggio (by pass) che dopo alcuni metri porta ad un P3,5 ed alla "Sala dei Pozzi".

"Sala dei Pozzi":
Subito dopo il pozzo, sulla sinistra,si trova un basso cunicolo in discesa; il centro della sala, è ingombro di materiale clastico e nella parte alta, in parete, è stato individuato uno stretto meandro che è stato esplorato per alcuni m. Sul canale di volta della sala è visibile un bellissimo meandro ad anse molto strette.
Si prosegue con un P5,7 ed un successivo fastidioso P5,5 in strettoia. Giunti alla base (punto 3), sulla sinistra parte uno stretto meandro in salita (percorribile per alcuni m) che sicuramente si collega con il meandro precedente al by pass.
Continuando lungo il ramo principale troviamo (ai lati) un grosso deposito stratificato di materiale di riempimento e nel mezzo alcuni grossi massi di crollo. L'altezza media della volta è di alcuni metri. Abbiamo quindi un brusco abbassamento della volta ed ambienti stretti; sulla destra si incontra un primo sifone/strettoia impercorribile (q.891,4 a -52,6m) (punto 4). Sulla sinistra un cunicolo in leggera salita porta nella "Sala del Laghetto", dove si incontra l'acqua, assente nella parte iniziale della grotta.

"Sala del Laghetto":
In questa sala (8 x 9 x 2mh) troviamo sulla sinistra l'arrivo del "Ramo dell'Affluente", quindi un piccolo ramo concrezionato in salita ed infine, sulla destra, parte un comodo meandro; al centro un laghetto poco profondo.

"Ramo dell'Affluente":
Alla sala (punto 11) s'imbocca una comoda galleria che s'inoltra in direzione SW per alcuni metri, sino ad incontrare un basso e stretto sifone che blocca l'avanzata; poco prima, sulla destra, parte un grazioso meandro (meandro Fox), comodamente percorribile sul fondo sino a giungere ad uno sfondamento che riporta al livello di scorrimento del modesto ruscellamento. A questo punto si abbandona il meandro, che prosegue molto stretto, per infilarsi in una zona di basse condotte fossili con terriccio, che riportano nuovamente sul meandro principale oltre il restringimento (punto 12). Da qui si può proseguire risalendo per il meandro, prima molto stretto e percorribile solo sulla volta, poi più comodo in basso, per altri 30m circa, sino a giungere ad uno slargo (punto 13). Continuando a seguire il ramo principale si entra in una bassa sala concrezionata con sottili stalattiti e tozze stalagmiti sul pavimento; oltre, il passaggio si biforca e chiude in strettoia (punto 14). Scarsa la circolazione d'aria. Ritornati allo slargo, arrampicandosi su roccia inconsistente e latte di monte, si può accedere ad altri ambienti: una sala (8 x 4 x 4h) con un meandro tortuoso che prosegue in basso con il "Ramo della Sala a Sorpresa" ed un meandro che s'imbocca dopo alcuni metri di arrampicata: "Meandro Super".

"Ramo della Sala a ":
Dalla sala precedente s'imbocca una galleria che dopo circa 20m porta ad un'altra ampia sala: la "Sala a Sorpresa". Prima sulla sinistra e poi sulla destra ci sono due rametti laterali. Nella sala, il cui fondo è cosparso di grossi blocchi, sulla sinistra vi è una breve diramazione che porta ad uno scivolo ed a un sifone impercorribile. Nella parte finale della sala si nota un arrivo e, sulla destra, un meandro che prosegue fino a giungere ad una frana ventosa (punto 15). Lo sviluppo di questo ramo è di 75m.

"Meandro Super":
Dopo una risalita di 8m s'imbocca un meandro a tratti stretto che presenta, nella parte iniziale, alcune concrezioni. Questa diramazione in salita è percorribile nella parte alta; dopo alcune decine di metri si giunge ad uno slargo ed ad alla base di un pozzetto di 4m che si risale in arrampicata, a valle sulla destra. Sopra si divide con basse prosecuzioni una delle quali prosegue per 30m sino a chiudere in frana, ormai vicinissimi alla superficie (punto 16). Lo sviluppo di questo ramo è di 68m con un dislivello positivo di 35m.
Dalla "Sala del Laghetto", proseguendo lungo il meandro che ne inghiotte le acque, si possono imboccare due diverse vie alternative, entrambe in alto.
Alla sinistra troviamo un primo arrivo che conduce dopo pochi metri ad una modesta sala; l'altro invece è un breve ma alto meandro che sbuca dopo una breve arrampicata nella "Sala Superiore".

"Sala superiore":
Da questa sala (19 x 15 x 12h) si dipartono due camini, uno attivo ed uno fossile. Sul fondo della sala è stato risalito per una decina di metri un camino che non permette di accedere ad alcuna prosecuzione; in alcuni punti si notano dei ciottoli arrotondati e levigati dovuti probabilmente ad un notevole apporto idrico. Sul lato destro della sala un'altra risalita di una decina di metri porta al rametto LM (Last Minute), che si alza con una sala in forte salita, fino ad imboccare un breve meandro attivo che chiude in fessure impraticabili. Lo sviluppo di questi rami è di 58,5m con un dislivello positivo di 31,7m. Si prosegue lungo il meandro principale, largo in media 50-60cm ed alto 4-5m per altri 15m, si risale poi in testa al meandro e si arriva al "Salone delle Falene " (punto 7).

"Salone delle Falene":
Questo ampio salone (21 x 9 x 6h) ha il fondo costituito da grossi massi di frana. Al di sotto prosegue il meandro abbandonato in precedenza, mentre sulla destra si trovano due arrivi. Il primo, di dimensioni ridotte, prosegue per circa 15m; il secondo dopo essersi alzato di alcuni metri, prosegue con una strettoia (scavi in corso). Sulle pareti sono evidenti i depositi di argilla a macchia di leopardo. Al termine della sala, dopo un P8, si scende nuovamente nel meandro "Gran Canyon" che in questo punto ha raggiunto un'altezza di circa 10-12m, con una larghezza di 30-50cm. Si può giungere in questo punto anche percorrendo il meandro sotto la Sala delle Falene.
Superato un primo tratto di meandro, si giunge ad uno slargo (punto 8) con un arrivo alto sulla sinistra, (risalito: senza prosecuzioni). Alla base vi è un consistente banco di Rudiste. Dopo un bellissimo tratto la grotta prosegue stretta e tortuosa, percorribile alzandosi un paio di metri rispetto al fondo. L'altezza del meandro rimane sempre di una decina di metri. Si giunge infine ad una piccola sala (punto 9), dove sulla destra si trova uno stretto sifone con il fondo di ciottoli levigati; sulla sinistra una risalita che porta sul soffitto del meandro, verso un ramo denominato "La vendetta del Lombrico". Proseguendo dritti si giunge ad un ampia sala oblunga che chiude con una grossa frana in salita (punto 10). In basso si nota un accenno di prosecuzione che chiude nella frana (q. 880,4 a -63.6m). In alto, in testa al meandro, è stato fatto un traverso per seguire la corrente d'aria, ma senza esito, poiché il meandro risulta comunque intasato dalla frana anche qui. Lo sviluppo del "Gran Canyon" sino alla frana è di 113m.

"La Vendetta del Lombrico":
Questo ramo si imbocca risalendo sulla testa del meandro principale, sopra la saletta del sifone di ghiaia (sinistra). E' costituito da una serie di piccole condotte freatiche, in parte modificate dai crolli, con dei discreti riempimenti di fango. Dopo un'ulteriore biforcazione divengono impercorribili (punto 18). Nulla la circolazione d'aria. Nella parte superiore di questo ramo vi sono concrezioni e colate calcitiche, inoltre nelle condotte, sulla volta, vi sono interessanti marmitte del diametro e profondità di 15/20 cm.

  • 30/06/2002
  • 31/05/2000
  • Poligonale/3D

Data rilievo: 30/06/2002

Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo


Autori del rilievo

Autore: Gabriele Concina

Gruppo appartenenza: PRADIS - Gruppo Speleologico Pradis

Autore: Giorgio Concina

Gruppo appartenenza: PRADIS - Gruppo Speleologico Pradis


File rilievi presenti

Tipo file rilievo: Pianta e sezione

File del rilievo Scarica rilievo

Scarica rilievo originale

Data rilievo: 31/05/2000

Tipo rilievo: Primo rilievo


Autori del rilievo

Autore: Giorgio Concina

Gruppo appartenenza: PRADIS - Gruppo Speleologico Pradis

Autore: Gabriele Concina

Gruppo appartenenza: PRADIS - Gruppo Speleologico Pradis

Autore: Patrick Herbreteau

Gruppo appartenenza: PRADIS - Gruppo Speleologico Pradis

Autore: Federico Mirolo

Gruppo appartenenza: PRADIS - Gruppo Speleologico Pradis

Autore: Laura Scandiuzzi

Gruppo appartenenza: PRADIS - Gruppo Speleologico Pradis

Scarica rilievo originale

Planimetria georiferita

La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilievi

Non sono presenti informazioni

Bibliografia

Concrezionamenti calcitici-gessosi in una grotta dell'altopiano del Monte Ciaurlèc (Prealpi Carniche)
Graziano Cancian
Gruppo Speleologico Pradis (2002)
Biblioteca della SSI
Biblioteca Statale Isontina - Gorizia
Collocazione: Ciaurlèc. La Mont di Turié. 1996-2002. Attività e ricerche condotte dal gruppo Speleologico Pradis, pp. 123-127

Categorie: Geospeleologia e carsismo

Indici: Depositi sotterranei, riempimenti, speleotemi

Keyword: The Flintstones, Ciaurlec, speleotemi, calcite, gesso, mineralogia


nella grotta "The Flintstones" 6640/3737 FR sono state trovate delle concrezioni di calcite ricoperte da una sottile incrostazione di gesso. Con tutta probabilità il gesso deriva dall'alterazione dei solfuri dispersi nella roccia e da successive reazioni chimiche col calcare. La sua deposizione sopra le concrezioni di calcite è dovuta al fatto che il gesso è molto solubile in acqua e quindi si deposita per ultimo, in seguito a fenomeni di evaporazione. Le correnti d'aria, frequenti presso l'imbocco delle grotte, favoriscono questo fenomeno

I minerali in grotta del Friuli Venezia Giulia
Graziano Cancian
Museo Friulano di Storia Naturale (2015)
Biblioteca del CSR

Link: https://catastogrotte.regione.fvg.it/files/scarica_file_da_folder_segn/files/2613_files_1483212529.pdf

Categorie: Geospeleologia e carsismo

Indici: Depositi sotterranei, riempimenti, speleotemi

Keyword: minerali, mineralogia, geologia


Nell’articolo vengono riportate le caratteristiche di 43 minerali di grotta finora identificati nel Friuli Venezia Giulia. Sono compresi in queste classi: ossidi e idrossidi, carbonati, solfati, fosfati, silicati. Le principali scoperte sono state effettuate a partire dal 1984, grazie soprattutto all’uso della diffrattometria a raggi X. Alcuni ritrovamenti sono stati i primi in Italia. Queste ricerche hanno dimostrato che nelle grotte sono presenti più fasi mineralogiche di quanto si ritenesse in passato. Il ritrovamento di questi minerali, pertanto, porta un utile contributo alla conoscenza del carsismo sotterraneo, poiché sono il prodotto di reazioni chimiche qui avvenute, inoltre, spesso sono stabili solo in determinate condizioni ambientali.

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