Nome principale: Grotta delle Cerbiatte
Numero catasto: 5784
Numero catasto locale: 5989VG
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 19/09/1996
Non sono presenti informazioni
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 0,6 x 0,6 m
Tipo ingresso: Verticale
Morfologia ingresso: Pozzo
Profondità pozzo d'accesso: 8 m
Pericoli all'accesso: Caduta
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 5784
Data targhettatura: 01/01/2014
Gruppo targhettatura: GSSG - Gruppo Speleologico San Giusto
Campagna targhettatura: 2014
Località
Comune: Sgonico / Zgonik
Area geografica: Carso Triestino
Area provinciale: Trieste
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 110063 - Borgo Grotta Gigante
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5062638
Longitudine: 403094
Lat. WGS84: 45,71051261
Lon. WGS84: 13,75498151
Est RDN2008/UTM 33N: 403094
Nord RDN2008/UTM 33N: 5062638
Note rilevamento posizione: Nessuna nota
Data esecuzione posizione: 13/03/2014
Quota ingresso (s.l.m.): 250 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Luciano Rupini
Gruppo appartenenza: GSSG - Gruppo Speleologico San Giusto
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 76 m
Profondità: 40 m
Dislivello totale: 40 m
Quota fondo: 210 m
Andamento cavità: Tratti verticali e orizzontali alternati
Stato della cavità
Prosecuzioni: Presenza di prosecuzioni non accessibili
Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati massivi
Ambiente: Depositi di piattaforma aperta
Età: Cretaceo sup.- Paleocene sup.
Formazione: | Calcareniti del Molassa Fm. dei Calcari del Carso triestino p.p Calcari di Monte San Michele |
Non sono presenti informazioni
Vincoli
Nome ramo: Principale
Numero ramo: 1
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 7 m | |
Pozzo | 7 m | |
Pozzo | 5 m |
Nome ramo: Principale
Numero ramo:
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 2 m |
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità si apre ai margini di una fitta boscaglia di roverelle. L'ingresso, di esigue dimensioni, è seminascosto da un affioramento roccioso e da una roverella. Per arrivare nella zona, si segue il sentiero che dal centro sportivo di Prosecco, lato Ovest, conduce in direzione dello scalo ferroviario di Prosecco. Percorsi 500m, si incontra una biforcazione: a sinistra si trova una vecchia carcassa d'auto. Dopo altri 50m, ad un successivo bivio, si prende a sinistra e si prosegue per altri 200m, dopo i quali, sulla destra, entrando in una boscaglia per una trentina di metri, si trova l'ingresso della cavità.
Descrizione dei vani interni della cavità
La cavità si apre in un'area classificabile a grado di carsismo 3-4 (a strati e a strati e blocchi secondo la classificazione di F. Forti).
La Grotta delle Cerbiatte, con una profondità totale di 40m ed uno sviluppo complessivo di 70m, è divisibile, dal punto di vista genetico-evolutivo e conseguentemente morfologico, in tre parti aventi caratteristiche fra loro omogenee, che possono essere prese in esame separatamente:
a) - il pozzo di accesso: profondo 8m, di forma tipicamente erosivo-dissolutiva ad imboccatura stretta e larghezza che aumenta progressivamente con la profondità. Assente il concrezionamento parietale, la morfologia è a lame strutturali, con alcune espansioni laterali. Non sono presenti depositi di riempimento argillosi.
b) - una galleria ad andamento suborizzontale con sezione complessa: presentante nel tratto sommitale relitti di piccole condotte freatiche primarie con successivo sottostante approfondimento di tipo gravitativo. E' interessante notare che in un tratto, in prossimità dell'imbocco del primo pozzo interno, il tetto della condotta è a sezione piatta, simile ad un canale di volta, permettendo di ipotizzare un'evoluzione successiva di tipo paragenetico. Tale galleria costituisce la parte rimanente di un sistema ipogeo più esteso, condizionato da una paleoidrografia epi-ipogea ormai scomparsa, legata ai precedenti livelli di suolo carsico.
Si riconoscono i micromorfotipi definiti come "cupole di corrosione" e "lineazioni orizzontali di corrosione".
Le cupole di corrosione (sec. Semeraro 1975), sono legate all'attuale fase vadosa, mentre le lineazioni orizzontali di corrosione (sec. Cucchi, Forti e Semeraro 1976) sono dovute alla dissoluzione esercitata sulle pareti da acque scorrenti a pelo libero, in riferimento ad una fase di impermeabilizzazione del fondo per l'accumulo di sedimenti fini. E' presente un gruppo di lineazioni all'altezza di circa 0,50-1 metro.
La presenza di due livelli intermedi definiti da restringimenti a "cornice ", testimonia la ripresa dell'attività idrica in più fasi vadose successive.
I depositi di riempimento sono costituiti dalla presenza, sul fondo, di detriti sciolti, mentre sono completamente assenti i depositi di argilla.
Proseguendo in direzione SW, la galleria è modificata da depositi concrezionari che ne hanno quasi completamente ostruito, la sezione e, nel tratto centrale, da una frana che, disostruita, ha rivelato la prosecuzione per il sistema di pozzi successivo.
Il tratto di cavità in esame appare come un antico drenaggio da SW a NE.
c) - un sistema di pozzi che raggiunge la massima profondità: dalla frana sopra descritta, si accede ad una serie di pozzi alternati ad una piccola sala, forse in relazione con le parti soprastanti, e ad una serie di ripiani. Al fondo della cavità, un lavori di scavo potrebbe rivelare ulteriori prosecuzioni. La morfologia è condizionata dall'assetto tettonico e si presenta come approfondimento di un sistema di fratturazione principale inclinato. Sono assenti i depositi argillosi.
Sulla base dei dati raccolti è possibile formulare sommariamente un'ipotesi di sviluppo della cavità (definibile in piccolo quale "complesso").
Nella fase protocarsica si è dapprima formata la condotta singenetica, condizionata dal sistema fessurativo principale NNE-SSW ed E-W. Cessato il regime freatico ed epifreatico, il reticolo ipogeo, ormai impostato sulla giacitura della condotta primaria, è evoluto verso l'assetto di inghiottitoio, raccogliendo corsi d'acqua ormai scomparsi. La fase vadosa si è sviluppata in momenti successivi, vedendo anche il completo riempimento della cavità (attuale parte orizzontale) da parte dei depositi di riempimento. I pozzi, che da un punto di vista genetico sono la parte più recente e l'unica ancora "giovanile" della grotta, hanno intercettato la parte orizzontale mettendola in comunicazione con l'esterno.
Data rilievo: 31/12/1996
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Francesca Coloni
Gruppo appartenenza: GSSG - Gruppo Speleologico San Giusto
Autore: Furio Premiani
Gruppo appartenenza: GSSG - Gruppo Speleologico San Giusto
Autore: Maurizio Anselmi
Gruppo appartenenza: GSSG - Gruppo Speleologico San Giusto
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Planimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
Non sono presenti informazioni
Agenda
Non sono presenti informazioni