Nome principale: Abisso Op 3
Numero catasto: 5700
Numero catasto locale: 3212FR
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 12/06/1996
Non sono presenti informazioni
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Sigla ingresso: OP3
Tipo ingresso: Verticale
Morfologia ingresso: Pozzo
Profondità pozzo d'accesso: 50 m
Targhettatura
Presenza targhetta: No
Località
Comune: Chiusaforte
Area geografica: Alpi Giulie
Area provinciale: Udine
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 050021 - Sella Nevea
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5136897,024599
Longitudine: 383422,884946
Lat. WGS84: 46,375599999999
Lon. WGS84: 13,484166669954
Est RDN2008/UTM 33N: 383422,885
Nord RDN2008/UTM 33N: 5136897,025
Note rilevamento posizione:
Data esecuzione posizione: 16/06/2022
Quota ingresso (s.l.m.): 1883 m
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Jozsef Gema Zih
Gruppo appartenenza: GT - Gortani Team Hungary
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 1073 m
Sviluppo spaziale: 2002 m
Profondità: 710 m
Dislivello totale: 710 m
Quota fondo: 1173 m
Andamento cavità: Prevalentemente verticale
Stato della cavità
Prosecuzioni: Presenza di prosecuzioni non accessibili
Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati, talora con marne, stratificati
Ambiente: Depositi di piattaforma
Età: Trias sup.
Formazione: |
Non sono presenti informazioni
Vincoli
Nome ramo: PRINCIPALE
Numero ramo: 1
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 25 m | |
Pozzo | 35 m | |
Pozzo | 6 m | |
Pozzo | 3 m | |
Pozzo | 15 m | |
Pozzo | 6 m | |
Pozzo | 40 m | |
Pozzo | 8 m | |
Pozzo | 86 m | |
Pozzo | 170 m |
Nome ramo: PARALLELO AL P170
Numero ramo: 2
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 25 m | |
Pozzo | 84 m | |
Pozzo | 65 m |
Nome ramo: CIECO
Numero ramo: 3
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 50 m |
Nome ramo: PRINCIPALE
Numero ramo: 1
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 30 m | |
Pozzo | 41 m | |
Pozzo | 76 m |
Nome ramo: GODZILLA
Numero ramo: 3
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 5 m | |
Pozzo | 60 m |
Nome ramo: 1° RINGIOVANIMENTO
Numero ramo: 4
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 30 m | |
Pozzo | 10 m |
Nome ramo: 2° RINGIOVANIMENTO
Numero ramo: 5
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 13 m |
Nome ramo: Kinga
Numero ramo: 8
Descrizione ramo: esplorazione del Hungarian Gortani Team
Ramo attivo: Si
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
50 m | ||
46 m | ||
40 m | ||
30 m | ||
33 m | ||
4 m | ||
83 m | ||
38 m | ||
47 m | ||
36 m |
Breve descrizione del percorso d'accesso
L'abisso si apre nella parte centro-orientale del versante italiano dell'altopiano del Monte Canin, sotto i pendii che dalle creste del Monte Golovec e del Monte Lopa scendono verso il monte Poviz e, più precisamente, sotto Punta Medon, a quota 1883, dove il pendio scende molto ripido con una vallecola, ricca di vegetazione e delimitata da pareti, che sbocca direttamente sulla pista da sci, poco sopra Sella Nevea.
Per raggiungere l'ingresso senza servirsi della funivia, bisogna seguire, da Sella Nevea, la mulattiera del Poviz, fino al bivio tra i sentieri CAI 636 alto e 636 basso. Qui si prende il 636 basso, che gira nettamente verso Ovest e, dopo aver passato un bunker, si prosegue ancora per poche centinaia di metri, fino a raggiungere un primo dosso, che il sentiero aggira in basso. Qui si abbandona il sentiero, lasciandolo sulla destra. L'abisso si apre in cima a tale dosso, caratterizzato dalla presenza di due piccoli larici, (gli unici dell'altopiano, a tale quota).
Dall'arrivo della funivia, invece, si può imboccare direttamente il sentiero 636 basso, che parte sulla sinistra della pista da sci che dalla stazione della funivia scende in conca Prevala.
Descrizione dei vani interni della cavità
Il cunicolo d'ingresso, praticamente verticale, dopo una strettoia sbuca in un ampio pozzo da cinquanta metri, dalla sezione allungata. La sua base è interamente occupata da un imponente nevaio. Verso Ovest, la grotta prosegue con un breve meandro, che dopo pochi metri diviene impraticabile.
A pochi metri dal fondo del pozzo, una spaccatura (raggiungibile con un pendolo) immette direttamente nel successivo pozzo, di 25m.
La partenza di tale pozzo è costituita da un evidente specchio di faglia, orientata ENE con immersione verso NNO ed inclinazione intorno ai 70°. Lungo tale faglia, visibile anche all'esterno, sono allineati l'ingresso, il pozzo d'accesso ed i successivi P25 e P35, fino alla caverna a -100. In pratica si tratta sempre del medesimo ambiente ed i punti in cui si cammina e ci si sposta in pianta non sono altro che grandi terrazzi ingombri di massi.
L'anomala circolazione d'aria della prima parte della cavità (dal cunicolo d'ingresso esce, durante tutto l'anno, una gelida corrente d'aria) che, d'estate, non è compatibile con il senso della circolazione d'aria a maggiore profondità, potrebbe far presumere l'esistenza di almeno un altro ingresso, verosimilmente rappresentato all'esterno da uno dei tanti pozzi ingombri di neve situati lungo la suddetta faglia. Tale ipotesi è stata confermata durante l'esplorazione del Marzo 1996, quando, nella caverna a -100, è stato trovato un cono di neve, alto 2m, che sicuramente non poteva provenire dal pozzo d'accesso.
Dalla caverna a -100, in direzione Sud, dopo un salto di 5m si trova un salto di 60m, dalla partenza stretta e franosa, che entra direttamente nella Sala Godzilla, a -160m.
Le dimensioni di questa sala sono circa 120m X 60m, ed è allungata in direzione E-W. La sua origine è marcatamente tettonica (sono visibili numerosi specchi di faglia e crolli per collassi gravitativi); in particolare, sulla stessa faglia dell'ingresso è impostato un enorme arrivo, dal quale in inverno scende una corrente d'aria più fredda rispetto alla temperatura media della grotta: si tratta verosimilmente di un collegamento con l'esterno ancora da scoprire. Dalla caverna partono due ringiovanimenti attivi: il primo chiude in frana dopo un P30 ed un P10. Il secondo, dopo un P13, continua su di un pozzo valutato una decina di metri, la cui partenza è, purtroppo, impraticabile.
Il ramo principale continua verso Nord, scendendo lungo il pavimento ingombro di massi. Dopo un salto di 6m, si la cavità prosegue con una spaccatura meandriforme completamente fossile, dalle morfologie corrosive consuete, orientata in direzione Ovest.
Sono impostati lungo tale direzione anche i successivi P15 e P6 ed il bel P40. Sul fondo di tale pozzo parte uno stretto cunicolo, che dopo una ventina di metri sbuca ancora nella "Sala Godzilla".
A 10m dalla fine del P40, si imbocca un breve e ventoso meandro che termina, con un salto di 8m, in una cavernetta nella quale è presente un forte stillicidio. Dopo ancora pochi metri, si incontra una spaccatura, alta qualche metro e larga 50cm, che porta al grande pozzo di 86m, dalla sezione rotondeggiante; la sua parte sommitale, stranamente, non chiude a campana ma è piatta. Il fondo è costituito da un pavimento ingombro di massi. Nella parete opposta a quella di discesa si apre un cunicolo che sbocca in condotte di origine freatica (-265; 1615 s.l.m.).
Il cunicolo di accesso alle condotte parte in corrispondenza del contatto tra una fascia di materiale brecciato ma ancora compatto nel suo insieme (cataclasiti), che occupa il lato occidentale del P86, e la roccia sana. Le condotte (dette del Balaglava) sono caratterizzate da una fortissima corrente d'aria ed hanno direzione NW e tipico andamento a saliscendi. A monte sono sbarrate dal materiale della suddetta fascia cataclasitica. La loro sezione è stata sfondata, sul lato orientale, da un meandro evidentemente più giovane.
L'aria, in tali condotte, segue un'evidentissima inversione stagionale: durante l'estate il cunicolo tira dentro l'aria, verso Novembre la circolazione diminuisce di molto ed in inverno il cunicolo soffia abbondantemente.
Proseguendo, il meandro si abbassa e sfocia su di un attivo P20, mentre la condotta lo oltrepassa in alto e finisce nell'enorme P170.
Alla base del P20, l'attivo forma per qualche metro una piccola forra e si getta, con una modesta cascata, nel successivo P84, che è a sua volta seguito da un P65. Dalla sommità del P84, traversando, si può raggiungere il P170, a circa 30m dalla sua partenza. Questo pozzo, più in basso, si ricongiunge al P65. In pratica si tratta di tre pozzi che, seppur nettamente separati, fanno parte dello stesso ambiente caratterizzato dalla presenza di una faglia con piano verticale e direzione 350°, lungo la quale sono allineate le tre verticali. La circolazione dell'aria diventa difficile da capire, anche per la grandezza degli ambienti che si susseguono. L'ipotesi più probabile è che l'aria, in estate, esca dall'enorme camino che sovrasta il P170.
Alla base del P65 è stato esplorato un breve ramo verticale che, dopo un ampio P50, termina in frana.
Dalla base del P170, il ramo principale inverte la sua direzione di 180°, anche se, eccetto un breve tratto di meandro, l'andamento è completamente verticale, con il succedersi di un P30 (Pozzo Tetris), un P40 ed il P78 finale, dal fondo ingombro di massi.
Procedendo verso SE, lungo la frattura sulla quale è impostato lo stesso pozzo finale, la cavità prosegue ancora per qualche metro prima di diventare impraticabile.
Degni di nota sono i 30m di piccole condotte, generatesi a pieno carico, trovate penzolando sul pozzo finale. Tali condotte si gettano successivamente in un P15 che chiude. La loro continuazione più logica è oltre a tale pozzo, ma la totale assenza di circolazione d'aria sia in estate che in inverno ha fatto deviare l'esplorazione verso altre zone.
Aggiornamento 2022 - Hungarian Gortani Team
La galleria Balaglava, che porta al pozzo 170, consente di attraversare orizzontalmente per 20 metri fino al lato est del pozzo stesso. Da questo punto, si procede in tre sezioni, scendendo complessivamente di 50 metri, rimanendo sostanzialmente all'interno del pozzo 170. Dopo questa discesa, la galleria orizzontale prosegue lungo il prolungamento della faglia Balaglava in direzione nord-ovest.Proseguendo il percorso, si affrontano una salita di 4 metri e una di 3 metri lungo la fessura, seguite da un tratto orizzontale di 20 metri e poi da una discesa verticale significativa di 46 metri (nota come “a'pic”). Alla base del pozzo, caratterizzato da una larghezza di 4-5 metri e colmo di detriti, il percorso si snoda tra grossi blocchi di pietra per una discesa di circa 20 metri. Successivamente, si immette in un pozzo multi-graduale con un diametro tra 6 e 8 metri, lungo il quale si scende per 40 metri suddivisi in più gradini.Più in basso la fessura si restringe, ma è ancora possibile proseguire lungo un passaggio roccioso in due salti, che permette di scendere ulteriori 30 metri. In corrispondenza della parte inferiore di questo tratto, si trova l’accesso al pozzo Kinga: in un passaggio stretto, situato nella terza superiore della discesa da 30 metri, si può entrare nel vasto pozzo Kinga.Nel pozzo Kinga, il tratto iniziale presenta circa 20 metri di percorso non ancora scalabile, mentre la parte discendente continua per una verticale di -260 metri. Un lato del pozzo è scandito da gradini, con il diametro che si amplia man mano che si scende; dopo circa 50 metri di discesa il diametro raggiunge i 15-20 metri. Negli ultimi 40 metri inferiori, il diametro si riduce nuovamente, fino a raggiungere una sezione di 4-5 metri, chiusa da un tappo formato da detriti. Secondo le misurazioni, da questo punto le gallerie dello Zeppelin si trovano a una distanza di 10-15 metri.
Data rilievo: 01/01/2022
Tipo rilievo: Revisione rilievo
Precisione rilievo: 6
Autori del rilievo
Autore: Kati Perényi
Gruppo appartenenza: GT - Gortani Team Hungary
Autore: György Welther
Gruppo appartenenza: GT - Gortani Team Hungary
Autore: Gábor Losonci
Gruppo appartenenza: GT - Gortani Team Hungary
Autore: Jozsef Gema Zih
Gruppo appartenenza: GT - Gortani Team Hungary
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta
Scala rilievo: 1:1000
Note rilievo: Drawing: Kati Perényi, József Gema Zih
Tipo file rilievo: Sezione
Scala rilievo: 1:1000
Note rilievo: Drawing: Kati Perényi, József Gema Zih
Scarica rilievo originale
Poligonale/3D
Data rilievo: 01/01/2022
Precisione rilievo: 5
Autori del rilievo
Autore: Jozsef Gema Zih
Gruppo appartenenza: GT - Gortani Team Hungary
Autore: Kati Perényi
Gruppo appartenenza: GT - Gortani Team Hungary
Poligonale
Scarica file
3D
Scarica file
Libretto
Scarica fileData rilievo: 31/12/1998
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Massimiliano Ferletti
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Giacomo Casagrande
Gruppo appartenenza: GTS - Gruppo Triestino Speleologi
Autore: Gianni Benedetti
Gruppo appartenenza: GTS - Gruppo Triestino Speleologi
Autore: Rajan Trobec
Gruppo appartenenza: GTS - Gruppo Triestino Speleologi
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Data rilievo: 31/12/1996
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Davide Crevatin
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Angelo Dureghello
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Massimiliano Ferletti
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Giacomo Casagrande
Gruppo appartenenza: GTS - Gruppo Triestino Speleologi
Autore: Alessandro Mosetti
Gruppo appartenenza: GTS - Gruppo Triestino Speleologi
Scarica rilievo originaleData rilievo: 31/12/1995
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Angelo Dureghello
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Walter Basso
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Scarica rilievo originalePlanimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviAccuratezza: Misto
Autori digitalizzazione
Autore: Paolo Manca
Gruppo appartenenza: SGEO - Regione FVG - Servizio geologico
Non sono presenti informazioni
Bibliografia
Andrea Borlini
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano - Udine, Provincia di Udine - Assessorato all'Ambiente (2011)
Biblioteca del CSR
Collocazione: In "Il fenomeno carsico delle Alpi Giulie" Mem. Ist. It. Spel., s. II, vol. XXIV, 2011, pp 131-150
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Aree carsiche
Keyword: Descrizione, Morfologia
Breve descrizione
Agenda
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