Nome principale: Poz d'Aur sul Cuel Tarond
Numero catasto: 3581
Numero catasto locale: 181FR
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1982
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Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Tipo ingresso: Verticale
Morfologia ingresso: Pozzo
Profondità pozzo d'accesso: 6 m
Targhettatura
Presenza targhetta: No
Località
Comune: Raveo
Area geografica: Alpi Carniche
Area provinciale: Udine
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 031151 - Avaglio
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta
Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est
Latitudine: 5143915
Longitudine: 2357374
Lat. WGS84: 46,42900658
Lon. WGS84: 12,8832782
Est RDN2008/UTM 33N: 337370,464
Nord RDN2008/UTM 33N: 5143891,862
Quota ingresso (s.l.m.): 610 m
Autori della posizione
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Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 11 m
Profondità: 6 m
Dislivello totale: 6 m
Quota fondo: 604 m
Andamento cavità: Semplice verticale
Stato della cavità
Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
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Danneggiamenti
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Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati massivi
Ambiente: Depositi di piattaforma carbonatica
Età: Trias medio-sup.
Formazione: | Fm. del Contrin Calcari dolomitici del M. Tiarfin Dolomia ladino-carnica Dolomia Cassiana |
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Note culturali
Secondo una leggenda, Attila prima di morire, nascose le sue ricchezze che ora sono custodite dal diavolo.
Vincoli
Breve descrizione del percorso d'accesso
L'ingresso della cavità si trova sul Cuel Taront di Raveo, poco a SE della cima quotata 610.
Descrizione dei vani interni della cavità
Fessura di origine tettonica, lunga 7m e larga dai 2 ai 4m.
NOTA
Il Cuel Tarond è formato da strati calcarei diretti da NW a SE e fortemente inclinati a NE, che poggiano su una zona di gessi. Il versante NE del monte è a dolce pendio, secondo le superfici degli strati; quello SW è invece assai erto, formato in alto dalle testate degli strati, sotto da un accumulo di materiali di frana. La fessura non è altro che uno spacco dovuto allo scostarsi dalla massa del monte della fetta più esterna, parallelamente alla parete diruta, forse in relazione con erosioni avvenute nei sottostanti gessi. Gli enormi cumuli di frana certo non rappresentano che resti di simili fette, staccate così a ventaglio e poi cadute.
Data rilievo: 31/07/1981
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Giuseppe Muscio
Gruppo appartenenza: CSIF - Circolo Speleologico Idrologico Friulano
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Planimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviNon sono presenti informazioni
Bibliografia
Paolo Maddaleni
Circolo Speoleologico e Idrologico Friulano - Udine Provincia di Udine-Assessorato all' Ambiente (2004)
Biblioteca del CSR
Collocazione: In: Muscio G. (a cura di), Il Fenomeno carsico delle Alpi Carniche, s. 2, 15: 19-27, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia, Leggende, folklore, culto
Keyword: Leggende, storia, Raveo
Descrizione dei fatti storici e leggende riferibili alle cavità delle Alpi Carniche.
Agenda
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