Nome principale: Grotta della Vittoria Seconda
Numero catasto: 3260
Numero catasto locale: 5099VG
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1980
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Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Tipo ingresso: Verticale
Morfologia ingresso: Pozzo
Profondità pozzo d'accesso: 12,5 m
Targhettatura
Presenza targhetta: No
Località
Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina
Area geografica: Carso Triestino
Area provinciale: Trieste
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 110013 - San Pelagio
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta
Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est
Latitudine: 5067671
Longitudine: 2418025
Lat. WGS84: 45,75486716
Lon. WGS84: 13,6887436
Est RDN2008/UTM 33N: 398019,166
Nord RDN2008/UTM 33N: 5067648,172
Quota ingresso (s.l.m.): 175 m
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
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Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 76 m
Profondità: 29 m
Dislivello totale: 29 m
Quota fondo: 146 m
Andamento cavità: Tratti verticali e orizzontali alternati
Stato della cavità
Artificiale: Si Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
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Danneggiamenti
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Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati massivi
Ambiente: Depositi di piattaforma aperta
Età: Cretaceo sup.- Paleocene sup.
Formazione: | Calcareniti del Molassa Fm. dei Calcari del Carso triestino p.p Calcari di Monte San Michele |
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Vincoli
Nome ramo: Principale
Numero ramo:
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 5 m | |
Pozzo | 6 m |
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità s'apre nei calcari turoniani del gradino inferiore di Aurisina, alla base di una paretina di roccia che costituisce il margine Sud di una cava di pietrisco, abbandonata, nella quale si trova pure l'ingresso della Grotta della Vittoria (526\2744VG).
Descrizione dei vani interni della cavità
Il pozzo d'accesso trae origine da una marcata frattura, ben visibile dall'esterno, che attraversa diagonalmente lo sbancamento della cava.
Risulta piuttosto pericoloso a causa della roccia estremamente fratturata dalle mine fatte brillare all'esterno. Tale problema è stato ovviato, al momento dell'esplorazione, infilando uno sopra l'altro due fusti metallici privi di fondo, rinsaldati da una colata di calcestruzzo. L'ingresso fu, inoltre, chiuso da con una piastra in acciaio bloccata da un lucchetto.
Alla base del pozzo d'accesso c'è una caverna, abbastanza spaziosa, ingombra di massi di crollo ed interessata da numerose fratture e forme di ringiovanimento. Da questa si dipartono due rami di cui, quello ad E, è costituito da una galleria meandriforme, piuttosto angusta ed intasata da un potente banco di argille molto umide. Qui le concrezioni sono quasi del tutto assenti e compaiono solo nella parte terminale dove, unitamente alle argille, chiudono ogni proseguimento. Il ramo che si sviluppa verso S è molto più complesso; è costituito da una galleria superiore e da una inferiore, comunicanti tra di loro, da alcuni pozzetti e da una spaziosa caverna. Discendendo per alcuni metri la china detritica, si raggiunge l'imbocco della galleria inferiore e, arrampicando qualche metro, l'imbocco di quella superiore. Dopo circa 16m, entrambe confluiscono a livelli diversi nella spaziosa caverna. La galleria superiore presenta un notevole concrezionamento lungo il suolo e lungo le pareti mentre la volta, tormentata da innumerevoli fratture e camini angustissimi, ne è quasi priva. Nella galleria inferiore, invece, i depositi calcitici sono più rari ed anche questi in parte asportati dai fenomeni di ringiovanimento; sono presenti forme coralloidi e stalattiti eccentriche.
Nella caverna dove sboccano le due gallerie si trovano alcuni pozzetti, comunicanti tra loro con passaggi impraticabili, che portano all'ingresso dell'ultimo salto, chiuso al fondo da detriti ricoperti da un velo di concrezione. A metà altezza della precedente caverna resta molto evidente la continuazione del livello più antico, ora quasi del tutto demolito, come testimoniano i crostoni pensili rimasti. Un breve passaggio in cengetta porta dalla galleria superiore alla caverna terminale, lunga una decina di metri, leggermente discendente e discretamente concrezionata.
La volta si abbassa velocemente e dopo aver sfiorato un ponte naturale, raggiunge il suolo. Uno stretto passaggio allargato artificialmente, immette in un piccolo vano dal quale si diparte un cunicolo angustissimo che porta ad una fessura impraticabile. Questa comunica con la Grotta della Vittoria.
Data rilievo: 09/06/1979
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Natale Bone
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Bruno Cova
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Planimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviNon sono presenti informazioni
Bibliografia
Maurizio Radacich
Club Alpinistico Triestino (2004)
Biblioteca del CSR
Collocazione: La nostra speleologia 2004
Link: http://www.cat.ts.it/images/sezionecat/editoria/lns/rivista/La nostra speleologia 2004.pdf
Categorie: Documentazione speleologica
Indici: Toponomastica
storia e descrizione della grotta
Natale Bone
Commissione grotte Eugenio Boegan (1980)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Progressione n.7
Link: http://www.boegan.it/wp-content/uploads/2017/08/Progressione_007.pdf
Categorie: Speleologia tecnica
Indici: Esplorazioni
Keyword: spedizioni, rilievi
Lavori di scavo per la disostruzione e descrizione interno grotta.
Agenda
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