Nome principale: Ciamarade di Ciampeis
Numero catasto: 311
Numero catasto locale: 98FR
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1969
Altri nomi
La Chiamarate di Ciampeis
Grotta di Prato Carnico
Non sono presenti informazioni
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Targhettatura
Presenza targhetta: No
Località
Comune: Prato Carnico
Area geografica: Alpi Carniche
Area provinciale: Udine
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 031062 - Prato Carnico
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta
Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est
Latitudine: 5153790
Longitudine: 2352030
Lat. WGS84: 46,51650392
Lon. WGS84: 12,81021627
Est RDN2008/UTM 33N: 332026,718
Nord RDN2008/UTM 33N: 5153766,78
Quota ingresso (s.l.m.): 655 m
Autori della posizione
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Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 10,2 m
Dislivello totale: 0 m
Quota fondo: 655 m
Andamento cavità: Semplice orizzontale
Stato della cavità
Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati, talora con marne, stratificati
Ambiente: Depositi di piattaforma carbonatica
Età: Permiano sup.
Formazione: | Mb. superiore |
Biologia
fauna
Note biologia
Presenza di Gastropoda, Copepoda e Ostracoda
Non sono presenti informazioni
Note culturali
Secondo la tradizione, i Pagàns di Pradumbli vi nascondevano i frutti delle loro rapine.
Vincoli
Breve descrizione del percorso d'accesso
La grotta si trova sul versante meridionale della Val Pesarina, di fronte al cimitero di Prato Carnico, poco lontano dalla frazione Pradumbli.
Descrizione dei vani interni della cavità
Una leggenda raccolta da L. Gortani racconta che nella Ciamarade di Ciampeis i Pagàns di Pradumbli, che infestavano la regione, avrebbero nascosto i frutti delle loro rapine.
Franco Anelli, dopo averla esplorata nel 1931, la descrisse nel seguente modo: "La Chiamarate, ampiamente descritta da F.Fratini, consiste in una bassa cavernetta poco estesa, percorsa da un ruscello dalle acque limpidissime e fredde che sgorgano all'esterno poco lontano, unendosi ad altre sorgenti. La cavità, che si apre con un basso ingresso, è scavata in un calcare spugnoso, tufaceo, incrostato da spesse concrezioni calcitiche sul fondo e lungo le pareti. La grotta un tempo doveva essere parzialmente ostruita da formazioni stalattitiche, oggi interamente distrutte ed asportate.
Sembra poco probabile la notizia raccolta da L. Gortani, secondo la quale la grotta, un tempo, doveva misurare mezzo chilometro di lunghezza. Se per l'origine della cavità attuale è molto verosimile l'ipotesi del Frattini, secondo la quale la grotta si sarebbe formata dal successivo deporsi di incrostazioni di carbonato calcareo-tufaceo sull'abbondante vegetazione circostante, tuttavia non possono essere provati i dettagli enunciati dall'autore, come il crollo parziale dell'originaria volta".
Data rilievo: 30/05/1971
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Paolo Candotti
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Giorgio Priolo
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Data rilievo: 06/08/1931
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Franco Anelli
Gruppo appartenenza: ISI - Istituto Speleologico Italiano
Scarica rilievo originalePlanimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviNon sono presenti informazioni
Bibliografia
Fabio Stoch
Circolo Speoleologico e Idrologico Friulano-Udine Provincia di Udine-Assessorato all' Ambiente (2004)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Il fenomeno carsico delle Alpi Carniche Mem. Ist. It. Spel., s. II, vol. XV, 2004, pp. 87-95.
Categorie: Biospeleologia, Geospeleologia e carsismo
Indici: Fauna, Idrologia
Keyword: Deposizioni, fauna
Conoscenze sulla fauna delle acque carsiche sotterranee delle Alpi Carniche.
Paolo Maddaleni
Circolo Speoleologico e Idrologico Friulano - Udine Provincia di Udine-Assessorato all' Ambiente (2004)
Biblioteca del CSR
Collocazione: In: Muscio G. (a cura di), Il Fenomeno carsico delle Alpi Carniche, s. 2, 15: 19-27, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia, Leggende, folklore, culto
Keyword: Leggende, storia, Pagàns
Descrizione dei fatti storici e leggende riferibili alle cavità delle Alpi Carniche.
Guidi P. (a cura di)
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano, Provincia di Udine (1997)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Nel capitolo "Antropospeleologia", uno specifico paragrafo, a cura di Muscio, viene riservato alla discussione dei dati bibliografici disponibili in letteratura in merito alle ricerche speleologiche in cavità del Friuli associate ad evidenze di tipo paletnologico e/o paleontologico. I titoli recensiti vengono forniti secondo un elenco analitico per autore, composto di 194 voci in totale, che riprende e aggiorna il precedente lavoro bibliografico redatto da Guidi (1973). Di ciascuna voce bibliografica vengono forniti: brevi indicazioni sulle evidenze (paletnologiche e/o paleontologiche) più significative emerse, note riassuntive dei principali argomenti trattati, indicazione degli specifici contesti in grotta menzionati, citati secondo il numero identificativo del Catasto Grotte del Friuli (sigla Fr).
Montina P.
Bollettino dell'Associazione Friulana Ricerche (1981)
Collocazione: Edito anche in Sot La Nape, 1 (1981): 10-17, 4: 77-87, Tarcento (Ud)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
L'A. ripercorre la storia di Lauco tra leggende e miti derivati da una ricca tradizione popolare, ritenuta non del tutto priva di fondamento storico, e notizie propriamente storico-documentarie e archeologiche. Attenzione specifica viene riservata alle tombe nella roccia di Lauco di cui l'A., anche richiamando i risultati di precedenti indagini di scavo (condotte per primo da Lazzarini) e i confronti con altre evidenze similari (tombe di Avaglio, con datazione radiometrica disponibile) presenti nell'area, ne discute la possibile datazione e attribuzione culturale. Nella tradizione popolare, dove divengono le tombe dei Gans o Pagans, mitici abitatori delle valli prima dell'arrivo dei Romani, tali sepolture vengono spesso poste in relazione a contesti in grotta il cui nome chiaramente conserva tale legame. Alla Ciase dei Gangs l'A. riferisce in particolare il rinvenimento, verificatosi nel corso dell'Ottocento, di "armi antiche, carboni ed un cranio umano”.
Agenda
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