Nome principale: Grotta sul Monte Orsario
Numero catasto: 1925
Numero catasto locale: 4645VG
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1971
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Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 2 x 4 m
Tipo ingresso: Verticale
Morfologia ingresso: Pozzetto
Pericoli all'accesso: Nessuno
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 1925
Note per targhettatura: Data targhettatura: 27-02-2015
Sigla targhetta: 1925
Data targhettatura: 01/01/2015
Gruppo targhettatura: GTS - Gruppo Triestino Speleologi
Campagna targhettatura: 2015
Località
Comune: Monrupino / Repentabor
Area geografica: Carso Triestino
Area provinciale: Trieste
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 110062 - Monrupino
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche RDN2008/UTM 33N
Latitudine: 5062949
Longitudine: 408339
Lat. WGS84: 45,71402567
Lon. WGS84: 13,82229409
Est RDN2008/UTM 33N: 408339
Nord RDN2008/UTM 33N: 5062949
Note rilevamento posizione: Precisione fix: alta (4 metri)
Data esecuzione posizione: 27/02/2015
Quota ingresso (s.l.m.): 397 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: Corretto
Autori della posizione
Autore: Gianni Benedetti
Gruppo appartenenza: GTS - Gruppo Triestino Speleologi
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 15 m
Profondità: 8,5 m
Dislivello totale: 8,5 m
Quota fondo: 388,5 m
Andamento cavità: Prevalentemente orizzontale
Stato della cavità
Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
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Danneggiamenti
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Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati massivi
Ambiente: Depositi di piattaforma aperta
Età: Cretaceo sup.- Paleocene sup.
Formazione: | Calcareniti del Molassa Fm. dei Calcari del Carso triestino p.p Calcari di Monte San Michele |
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Vincoli
Breve descrizione del percorso d'accesso
L'ingresso della grotta si apre a pochi metri dal sentiero segnato C.A.I. n. 43, presso la selletta a SW del Monte Orsario.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta si presenta insenilita ed asciutta ed è formata da due rami di breve estensione, separati dal tratto apertosi in superficie con il crollo della volta; il materiale franato ha notevolmente ridotto l'ampiezza originale dei vani, nei quali si osservano i segni evidenti di un' antica attività idrica.
Data rilievo: 19/03/1971
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Dario Marini
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Renato Gerdol
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Planimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
Battaglia R.
Istituto Italiano di Speleologia (1927)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Ad una breve premessa sullo studio delle caverne neolitiche del Carso l’A. fa seguire l’esposizione dei risultati delle ricerche da lui effettuate negli anni 1925-1926 in alcune caverne della zona di Fernetti nonché dei materiali provenienti dagli scavi effettuati prima della Grande Guerra da Eugenio Neumann. Descrizione sintetica per alcune (grotta della Finestra, grotta del monte Orsario, grotta degli Sterpi, grotta del Frassino), più dettagliata per altre (grotta Sottomonte, caverna delle tre Querce). Oltre all'illustrazione della ceramica vengono descritti alcuni strumenti in osso (un fischietto, quattro aghi da rete, una punta di giavellotto). Nella discussione sugli stessi il Battaglia fa notare dapprima la scarsa o nulla presenza di avanzi di conchiglie marine nelle grotte di Fernetti (resti di pasto presenti invece in altre località del Carso triestino - Gabrovizza, Aurisina, e della Val Rosandra), ed avanza quindi l'ipotesi che le reti dei neolitici fossero usate anche per la caccia. Il lavoro è corredato da numerose fotografie, una cartina con l'ubicazione delle grotte citate e varie illustrazioni dei reperti.
Agenda
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