Nome principale: Risorgiva di Eolo
Numero catasto: 1671
Numero catasto locale: 658FR
Numero totale ingressi: 2
Data primo accatastamento: 01/01/1969
Altri nomi
Grotta di Avasinis
Non sono presenti informazioni
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 0,5 x 1 m
Tipo ingresso: Verticale
Morfologia ingresso: Scivolo
Pericoli all'accesso: Nessuno
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 07/10/2010
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 1671
Data targhettatura: 30/05/2015
Gruppo targhettatura: FJ - Associazione Speleologica Forum Julii Speleo
Campagna targhettatura: 2015
Località
Comune: Trasaghis
Area geografica: Prealpi Carniche
Area provinciale: Udine
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 049094 - Stalli Chian da Forchia
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est
Latitudine: 5128197
Longitudine: 2368599
Latitudine Gauss-Boaga: 5128197
Longitudine Gauss-Boaga: 2368599
Lat. WGS84: 46,29024262
Lon. WGS84: 13,03435973
Est RDN2008/UTM 33N: 348595,011
Nord RDN2008/UTM 33N: 5128173,947
Data esecuzione posizione: 31/08/2000
Quota ingresso (s.l.m.): 405 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: 2º gruppo riposizionamento regionale GPS (2000)
Autori della posizione
Autore: Andrea Borlini
Gruppo appartenenza: RIP.REG. - Riposizionamento Regionale
Autore: Marco Manzoni
Gruppo appartenenza: RIP.REG. - Riposizionamento Regionale
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 2
Nome ingresso: Ingresso 2
Ingresso principale: No
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 0,4 m
Tipo ingresso: Verticale
Morfologia ingresso: Pozzo
Profondità pozzo d'accesso: 6,3 m
Pericoli all'accesso: Nessuno
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 07/10/2010
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 1671A
Data targhettatura: 30/05/2015
Gruppo targhettatura: FJ - Associazione Speleologica Forum Julii Speleo
Campagna targhettatura: 2015
Località
Comune: Trasaghis
Area geografica: Prealpi Carniche
Area provinciale: Udine
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 049094 - Stalli Chian da Forchia
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est
Latitudine: 5128273
Longitudine: 2368383
Latitudine Gauss-Boaga: 5128273
Longitudine Gauss-Boaga: 2368383
Lat. WGS84: 46,29087799
Lon. WGS84: 13,03153272
Est RDN2008/UTM 33N: 348379,016
Nord RDN2008/UTM 33N: 5128249,949
Data esecuzione posizione: 31/08/2000
Quota ingresso (s.l.m.): 405 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: 2º gruppo riposizionamento regionale GPS (2000)
Autori della posizione
Autore: Marco Manzoni
Gruppo appartenenza: RIP.REG. - Riposizionamento Regionale
Autore: Andrea Borlini
Gruppo appartenenza: RIP.REG. - Riposizionamento Regionale
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 5316 m
Dislivello positivo: 198 m
Profondità: 48 m
Dislivello totale: 246 m
Quota fondo: 357 m
Andamento cavità: Tratti verticali e orizzontali alternati
Stato della cavità
Esplorazione in corso: Si Prosecuzioni: Presenza di prosecuzioni accessibili Grotta turistica: No
Presenza d'acqua
corsi acqua interni perenne
corsi acqua interni temporaneo/a
sorgente temporaneo/a
Sifoni
Presenza sifoni: Si
Sifoni permanenti: Si
Sifoni temporanei: Si
Laghi permanenti: Si
Presenza vaschette piene: Si
Laghi
Vaschette
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Ingresso 1
Litologia: Areniti e siltiti (Flysch)
Ambiente: Depositi di bacino
Età: Cretaceo inf. - Eocene inf.
Formazione: | Scaglia selcifera Scaglia variegata Calcare di Volzana, Calcari del Fadalto |
Ingresso 2
Litologia: Areniti e siltiti (Flysch)
Ambiente: Depositi di bacino
Età: Cretaceo inf. - Eocene inf.
Formazione: | Scaglia selcifera Scaglia variegata Calcare di Volzana, Calcari del Fadalto |
Concrezioni: Si
Nome file:
SCHEMA DELLE FAGLIE RILEVATE ALL'INTERNO DELLA GROTTA DI EOLO
Data:
01/01/2001
Descrizione file:
Rilievo della Risorgiva di Eolo con evidenziate le faglie e gli indizi morfologici di tettonica recente.
Tratto da "Evidenze morfologiche di movimenti tettonici recenti e cavità di rilascio nell'area di Trasaghis (Prealpi Carniche)" di Andrea Mocchiutti in "IL FENOMENO CARSICO DELLE PREALPI CARNICHE ORIENTALI (FRIULI)".
Non sono presenti informazioni
Vincoli
Vincolo paesaggistico: Segnalata alla Regione per futura tutela
Nome ramo: 2º ramo attivo ascendente
Numero ramo: 5
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Risalita | 27 m |
Nome ramo: Ramo delle Marmitte
Numero ramo: 1
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 6 m | |
Pozzo | 3,5 m | |
Pozzo | 6,5 m | |
Pozzo | 3 m | |
Pozzo | 3 m | |
Pozzo | 5,5 m |
Nome ramo: 1º ramo attivo
Numero ramo: 2
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 7,5 m | |
Risalita | 5 m | |
Risalita | 16 m | |
Risalita | 27 m | |
Risalita | 4,5 m | |
Risalita | 3,5 m | |
Risalita | 5 m | |
Risalita | 12 m | |
Risalita | 5,5 m | |
Risalita | 19 m | |
Risalita | 9 m |
Nome ramo: Grande galleria
Numero ramo: 3
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Risalita | 15 m |
Nome ramo: 2º ramo attivo discendente
Numero ramo: 4
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 3,5 m | |
Pozzo | 6 m |
Nome ramo: 2º ramo attivo ascendente
Numero ramo: 5
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Risalita | 11 m |
Breve descrizione del percorso d'accesso
L'ingresso preincipale della cavità si apre circa 1 km ad W di Avasinis (Trasaghis), all'altezza della presa dell'acquedotto, a destra del Torrente Canale, affluente del Tagliamento, lungo la strada che da Avasinis conduce a Prà di Steppa, 150 metri prima di un marcato tornante.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'ingresso principale (q. 399) consiste in una specie di pozzetto artificiale che si è venuto a formare tra il muro di protezione della strada e la paretina sotto la quale s'apre l'ingresso. Sotto alla strada è stato inoltre costruito un canale di scolo, pensando che la cavità potesse emettere acqua, fatto che sembra si sia verificato solo in occasione di una piena eccezionale avvenuta, a memoria degli abitanti del luogo, prima che la cavità venisse allargata ed esplorata per un primo tratto lungo 141 metri (Stocker - Turus 1967).
Per raggiungere il secondo ingresso occorre risalire da una fattoria, ubicata nei pressi del tornante, un ripido prato per poi alla fine spostarsi leggermente a sinistra nel bosco. Il pozzo iniziale si presenta come un inghiottitoio temporaneo di un rio in genere asciutto ed è facile da discendere in arrampicata.
Si inizia a percorrere una bassa galleria discendente col suolo detritico. Dopo una ventina di metri, passato un breve tratto in cui occorre strisciare, si percorre in lieve salita una galleria di 20 metri. Ci si alza per 3 metri a destra e dopo un cunicolo di 10 metri ci si trova in una prima saletta. Si ridiscende per un breve pozzetto svoltando a destra e si prende una condottina con due pozzanghere che scompaiono in periodi di grande siccità . Si risale una saletta di 8 metri ed un camino di 3 metri innestandosi in una galleria sovrastante. Un tempo la parte superiore del camino era totalmente occlusa da massi incastrati e l'apertura è stata eseguita dall'alto giungendo ivi da un'infima condottina alternativa, originariamente occlusa da un masso incastralo (Mikolic - Trippari 1981). Dopo altri 20 metri di galleria alta 1,4 metri, tralasciando alcuni brevi rami laterali, tra i quali la "Galleria a Bon", ovvero un cunicolo in salita lungo 35 metri, si giunge in una galleria di dimensioni maggiori che però all'inizio presenta una forma a catino. Con forti acquazzoni si formano due torrentelli che confluiscono in questo catino, il quale talvolta si allaga completamente formando, a seconda dell'intensità delle precipitazioni, un lago o un sifone lungo una quindicina di metri. Subito dopo si nota sulla destra in alto una fessura con la quale inizia il Ramo delle Marmitte e 5 metri dopo, sempre sulla destra, ma in basso, il Ramo del fondo.
La galleria invece prosegue comodamente in salita per altri 15 metri, poi ridiventa bassa, ridiscende fino ad un bivio trasformandosi in due condottine nelle quali si inizia a sentire in lontananza il rumore dell'acqua. Esse dopo 25 metri si ricollegano in una galleria più vasta percorsa dal torrente del 1º ramo attivo. E' questo un punto di grande suggestione:
la grotta che fin qui aveva mantenuto dimensioni modeste diventa una bella galleria con laghetti e cascate. Tralasciando le vie in cui scompare l'acqua - costituite da una diaclasi obliqua e da un pozzo di 8 m dalle pareti nere che si ricongiungono dando origine ad una larga e bassa fessura in cui non e stato possibile avanzare neppure con la muta, si
sale superando in arrampicata un primo laghetto e una forra con cascatelle, denominata "Le rapide". Sulla sua sommità conviene prendere un bypass sulla destra in alto che dopo 25 metri ritorna sul torrente in prossimità di un secondo laghetto, originariamente mollo basso, quasi sifonante, denominato "1º lago sifone" e il cui livello è stato abbassato
notevolmente con lavoro di scavo eseguito nel bordo inferiore. Inoltre per poterlo passare senza canotto, si è provveduto a posizionare quasi sulla volta, un cavo metallico per potervisi agganciare in tirolese. Si percorre quindi una vasta e bella galleria di 30 m interrotta a metà da un laghetto facilmente superabile. Si giunge ad uno sdoppiamento dove conviene lasciare l'acqua. Ci si ricollega in una sala battezzata "Pozzo a W", dominata da un'imponente cascata alta 27 metri e con un lago circolare sul fondo. Da qui per poter proseguire è stato necessario effettuare un'arrampicata sul lato est di questa caverna (Boccali - Mikolic 1981). Si è saliti quasi verticalmente per una decina di metri superando senza eccessive difficoltà anche un piccolo tetto (passaggio di 4° ). Si è eseguita quindi una traversata verso destra (sud)
infilandosi in uno stretto camino alto 6 m. Sulla sua sommità si è superata una strettoia che conduce ad una galleria in cui s'aprono tre pozzi intercomunicanti con la caverna sottostante. Attualmente uno di questi è sempre predisposto per la salita, o con corda fissa o con doppia bina per il recupero della corda. Con un bypass costituito da due brevi camini ci si immette nel meandro sul fondo del quale scorre l'acqua che forma poi la cascata. Dopo averlo percorso, possibilmente sul fondo o anche a metà altezza in caso di piene, si perviene ad una bella caverna ascendente dalla quale hanno inizio diversi rami e in particolare la "Grande galleria". Dopo una quarantina di metri la caverna si trasforma in una forra che viene a costituire il 1º ramo attivo.
Si sale per un piano inclinato a destra della caverna e si scavalca il primo tratto di forra quasi sulla volta, si prosegue tramite una piccola cengia sulla sinistra, 5 metri si percorrono di nuovo sul fondo e altri 5 in arrampicata in alto. Dopo 15 metri di galleria si lascia sulla sinistra un ramo che costituisce il più lungo bypass di tutta la grotta. Esso ha permesso
di poter esplorare ed armare in discesa le forre seguenti che altrimenti avrebbero presentalo notevoli difficoltà ad esser risalite. Per proseguire nel 1º ramo attivo è comunque preferibile seguire l'acqua tralasciando il bypass, il quale, anche se facilmente percorribile e di minor sviluppo, prima del ricongiungimento presenta un cunicolo molto fangoso preceduto a sua volta da un basso laghetto a livello molto variabile, difficile da passare senza bagnarsi. Dal bivio le forre proseguono con 4 laghetti intervallali da saltini con cascatelle che si superano in arrampicata con ausilio di corde fisse. Dopo una galleria un po' bassa di 15 metri si giunge ad una saletta di 10 metri sovrastata da una cascata alta 7 metri. Si risalgono dei pozzetti laterali e successivamente una fessura inclinata e un laghetto che richiede un'ampia spaccata.
Segue una bella galleria di 50 metri sulla quale si innesta a sinistra il bypass precedente. Dopo un ulteriore laghetto che si passa sul lato sinistro, si giunge alla "Sala Nera", lunga una trentina di metri e con enormi blocchi che occorre talvolta scavalcare. Si imbocca quindi una galleria alta 1,5-2 metri che per 60 metri non presenta problemi. Essa è sovrastata inoltre da un sistema di cunicoli alquanto fangosi che sboccano anche nella parte superiore della Sala Nera. Ad un certo punto la strada è sbarrata da un basso laghetto lungo una quindicina di metri che va superato distesi in canotto.
Un'ulteriore difficoltà è data dal fatto che esso presenta una lieve curva nel punto intermedio che rende difficile riuscire a passarsi il canotto con l'ausilio di una sola bina. Si approda su una piccola spiaggia alla quale segue una galleria che ben presto si sdoppia in una parte inferiore percorsa dall'acqua e in una superiore avente alcuni tratti fangosi. Dopo una
settantina di metri di continui saliscendi e punti di giunzione, tralasciando qualche ramo laterale, s'incontra sulla sinistra la "Buca da lettere" che è un passaggio chiave per risparmiare un bel po' di strada. Se si prosegue infatti diritti, seguendo il corso dell'acqua, dopo 35 metri s'incontra un sifoncino. Esso è sovrastato da un camino di 5 metri, al di sopra del quale una galleria cunicolo di 60 metri conduce ad un sifone d'ingresso nell'argilla. Da esso un'altra galleria percorsa dal torrente torna indietro: dopo 55 metri l'acqua defluisce nel precedente sifoncino: ma qui si innesta un affluente; dopo 10 metri sulla sinistra si ha un doppio innesto di un cunicolo che dopo altri 10 metri porta direttamente alla Buca da lettere.
Seguendo l'affluente dopo 6 metri la strada è sbarrata da una stretta fessura; occorre alzarsi un po' scomodamente in un meandro che dopo 12 metri si allarga. In breve si è alla base di un camino alto 20 metri dal quale proviene una cascatella. Esso è stato risalito in artificiale (Palmieri 1990) e lasciato armato con doppia bina. Al di sopra inizia una galleria meandriforme che volge in breve verso est, a differenza dell'andamento complessivo finora tenuto dal 1º ramo attivo che si era sviluppalo verso Ovest. Dopo un tratto di 70 metri, in cui sono presenti dei laghetti un po' scomodi da superare, si giunge alla base di un camino di 8 metri che si riesce a risalire evitando la cascata che proviene da una finestra. Al di sopra, dopo una cavernetta inizia uno stretto cunicolo fangoso percorso attualmente per una quindicina di metri.
La Grande galleria è il ramo di giunzione fra il 1º ramo attivo e il 2º ramo attivo. Il nome "Grande", assegnato durante l'entusiasmo delle prime punte esplorative, invero oggi appare alquanto ironico in quanto, fatta eccezione per alcuni tratti iniziali, l'altezza media oscilla tra un metro e un metro e mezzo. Ci sono tre imbocchi dalla caverna ascendente che segue il Pozzo a W; due sono facilmente accessibili, uno è un camino alto 6 metri. Dopo una ventina di metri essi si collegano. A 50 metri si ha un bypass costituito da una galleria superiore di 10 metri. A 90 metri si scende in una saletta di 10 metri che occorre poi risalire nella sua parte finale. A 125 metri s'incontra a sinistra un camino di 15 metri risalito fino ad una fessura impenetrabile.
Da esso proviene un abbondante stillicidio. Da 150 m in poi le dimensioni si fanno più esigue e spesso occorre strisciare. A 235 m s'interseca un rametto trasversale. In salita dopo 10 metri esso diventa uno stretto cunicolo; in discesa dopo 15 metri si giunge ad un tratto semiallagato. A 310 m s'incontra un antico sifone, oggi asciutto, con un tratto in discesa, uno piano alquanto fangoso e uno in salita. Segue un tratto in cui bisogna strisciare su dei crostelli di concrezione che contengono delle pozzanghere. A 380 m, dopo un'ultima strettoia, a 68 metri di dislivello positivo dall'ingresso principale, si sbocca nella 1ª caverna del 2º ramo attivo. Essa ha una forma ovale con gli assi di 25 x 60 metri ed un'altezza che varia da 6 a 12 metri. Il suolo è in salita tanto che vi è un dislivello di 23 metri tra il punto più basso e
quello più alto ed è parzialmente occupato da enormi massi arrotondati e levigati dall'acqua. Si vede qui per la prima volta il 2º torrente principale della grotta che entra nella caverna da un lago piuttosto basso, denominalo il 2º lago sifone, scorre in essa con due rami distinti che poi si ricongiungono, alla fine della caverna, in una bella galleria che volge verso NE. La si percorre comodamente per poco più di 50 metri mantenendosi sul lato destro del torrente. Si
possono osservare delle belle marmitte dei giganti, una delle quali fonda 4 metri. In prossimità di un punto concrezionato con una colonna si deve scendere in un pozzo di 6 metri che termina nel mezzo di un lago, per superare il quale si rende necessario l'uso del canotto. Dopo altri 40 metri di galleria con brevi cascatelle intercalate da laghetti si deve superare un lago più lungo che in un punto è molto basso ed obbliga a distendersi nel canotto. Superato questo passaggio alquanto difficoltoso s'imbocca una galleria abbastanza comoda che dopo 150 metri conduce ad un profondo lago sifone. Se si è forniti di muta è possibile proseguire per un tratto a pelo libero a nuoto. Diversi sono i rami laterali che spesso si congiungono alla galleria principale venendo a creare dei percorsi alternativi, in genere di dimensioni più
ridotte. Da queste diramazioni parte però un ramo a se stante, probabilmente percorso dall'acqua in caso di piene eccezionali. Esso è stato esplorato fino ad un laghetto basso e largo, che viene a trovarsi una decina di metri, in termini di dislivello, al di sopra del sifone terminale.
Risalendo dalla 1ª caverna si supera camminando con cautela nell'acqua sul lato destro il secondo lago sifone, un lago di una decina di metri, il cui livello e stato abbassato con lavoro di scavo. Si percorre quindi una bella galleria verso Ovest che dopo 50 metri arriva ad un trivio. A sinistra uno stretto meandro di una ventina di metri conduce ad una
caverna ovale in lieve salita di 20 x 30 metri con interessanti depositi argillosi, a destra si risale fino ad imboccare a metà una galleria superiore che da un lato ritorna tramite una serie di passaggi angusti e fangosi sulla sommità della prima caverna, dall'altro si ricongiunge dopo una cinquantina di metri al ramo principale con una spettacolare finestra.
Proseguendo dritti si risale una comoda galleria percorsa dall'acqua e intervallata da piccoli laghetti e cascatelle. In questo tratto affiorano in maniera evidente tipiche mensole nere di calcare selcifero che quasi contrastano col colore chiaro delle pareli della galleria. Dopo 40 metri si giunge sotto la finestra soprammenzionata e qui la grotta piega decisamente a sud con una grande forra, avente sul fondo un profondo lago. Si inizia ad alzarsi sulla sinistra e con una serie di facili cenge si arriva sulla sommità della cascata. Oltrepassato un laghetto si prosegue camminando in salita e man mano che la galleria volge verso SW essa si trasforma nella 2ª caverna del 2º ramo attivo, larga 11 m, lunga 50 m e alta al massimo 22 metri. Anche essa, come la prima, ha il suolo ricoperto da enormi massi arrotondali dall'erosione. Sulla sua sommità occorre risalire un camino di 19 m che lateralmente presenta una cascata ed un lago. Il suo superamento, effettuato in arrampicata non artificiale, è stato tutt'altro che facile, con passaggi di 5° e 6° (Fedel 1982) . Al di sopra, scavalcando un piccolo laghetto, si perviene alla 3ª caverna del 2º ramo attivo che è la sala più grande di tutta la cavità.
Anche essa è ricoperta da enormi massi, però di dimensioni minori e meno arrotondati. E' lunga 150 metri, larga al massimo 68 e alta mediamente una ventina di metri. Ha un andamento principale NW-SE e si può suddividere in tre parti: una prima metà a forma quasi di cubo, e in cui scorre il torrente, una seconda parte, col suolo ascendente, nella quale non scorre l'acqua, dato che passa per una piccola galleria-bypass sottostante ed una parie finale, sormontata da un camino, alto almeno 60 metri, a forma di grande catino in cui riappare l'acqua. Essa entra nella caverna con una cascata di 5 metri che fuoriesce da una galleria. Per proseguire è stato necessario superare in arrampicata tale cascata e oltrepassare col canotto un successivo lago lungo 8 metri. Ad una quarantina di metri dalla terza caverna s'incontra un bivio: a destra si continua a risalire il torrente fino ad un basso e lungo lago che sarebbe da percorrere a nuoto, a sinistra si prosegue per una galleria asciutta che dopo una trentina di metri giunge alla base di un camino alto 26 metri. Si è riusciti ad arrivare fini sulla sua sommità (Andrioletti 1983), raggiungendo il punto di maggior dislivello positivo a +230 metri
dall'ingresso.Tornando alla base del camino, per poter proseguire occorre strisciare in un cunicolo, ove al momento dell'esplorazione soffiava un vento fortissimo. Il cosidetto "Cunicolo della Bora" termina dopo una cinquantina di metri con una piccola cavernetta occlusa da una frana di massi misti a terra.Tornando nella parte iniziale, lungo la galleria principale e poco oltre il tratto asciutto che con forti piogge si allaga completamente, s'imbocca sulla destra il Ramo delle Marmitte risalendo facilmente un camino alto 4 m. Si percorre quindi un corridoio stretto e in lieve salita che dopo una ventina di metri volge verso N per poi piegare verso Ovest trasformandosi in una galleria larga in media 3 m e dalla volta in certi punti un po' bassa, in modo da non permettere la
progressione in piedi. Dopo una sessantina di metri in lieve discesa si arriva ad una specie di catino. Da qui il ramo prosegue in lieve salita e dopo altri venti metri si giunge ad un bivio. Il ramo di sinistra ben presto si sdoppia ulteriormente con due rami in salita permettendo di giungere da un lato al "Cunicolo della tribolazione" che alla fine si collega al 1º ramo attivo sul 1º lago sifone e dall'altro ad una saletta percorsa da un torrente a se stante. Tale torrente
proviene da un cunicolo semiallagato che si sviluppa ad un'altezza di 6 m, forma una graziosa cascatella e sparisce tra delle pietre dopo esser stato inghiottito in una serie di pozzettini laterali aventi un dislivello complessivo di 10 m. Il ramo di destra si sviluppa pure esso in salita ed è molto interessante perché in certi punti le pareti sono coperte da belle
concrezioni e colate calcitiche e numerose sono le marmitte che si possono osservare. Dopo un centinaio di metri in salita, in cui la volta si mantiene alta 2-3 metri, si giunge su un tratto piano sul quale si innesta dall'alto il secondo ingresso della cavità, costituito da un pozzo di 6,3 m che funge da inghiottitoio temporaneo di un torrente in genere asciutto (aperto con lavoro di scavo da Tognolli 1982). Proseguendo dritti s'incontra una serie di pozzetti ben calcificati
che alla fine conducono ad un profondo e largo lago sifone. Un'indagine effettuata in canotto non ha permesso di individuare prosecuzioni a pelo libero.Tornando nella galleria principale, 6 metri oltre l'imbocco del Ramo delle marmitte e sempre dallo stesso lato, s'imbocca un ramo discendente che volge verso Nord, detto Ramo del fondo. Dopo 8 metri s'incontra un bivio, continuando a scendere verso destra la galleria diventa più comoda. Dopo altri venti metri si nota sulla desta un ramo ascendente che si sviluppa in forte salita per una trentina di metri e dopo altri 10 metri un ulteriore ramo sulla sinistra, pure esso ascendente e che si ricollega al primo venendo a costituire un percorso alternativo. Proseguendo sempre in discesa e superato un laghetto, si giunge ad un doppio cunicolo che dopo 7 metri conduce ad un piccolo sifone che ha la caratteristica di essere il punto più fondo di tutta la grotta, a -16 metri dall'ingresso principale. Inoltre dal percorso
alternativo è possibile quasi ricongiungersi ad un ulteriore collettore tra il Ramo principale e il Ramo delle marmitte, ove ha inizio uno strettissimo cunicolo, detto "La circonvallazione", che dopo uno sviluppo di 40 m si collega al 1º ramo attivo, subito sopra al punto di assorbimento del torrente.
Poco oltre il Pozzo a W, nel breve bypass successivo, è possibile imboccare un passaggio che conduce ad un intricato
sistema di cunicoli, talora ben concrezionati, che si sviluppano in parte sopra al ramo principale poco prima del Pozzo a W e in parte parallelamente al meandro che conduce alla prima caverna. Lo sviluppo complessivo è di 80 m.
La esplorazione del Cunicolo della Tribolazione (Mikolic 2001) può risultare importante per esplorazioni future perché permette un'uscita dalla cavità, per quanto malagevole, nel caso si dovessero allagare i tratti di galleria a catino, normalmente asciutti, presenti nella prima parte della grotta. Questo cunicolo infatti, partendo dal 1º lago sifone, sul
lato opposto del cavo usato per la tirolese, dopo un breve tratto in cui occorre bagnarsi fino al bacino ed un altro tratto tortuoso lungo 15 m e largo 40 cm, si collega al Ramo delle marmitte permettendo di giungere direttamente al 2º ingresso.Nota di agosto 2023 di Martin Friedl, tradotta e riportata da Umberto Mikolic:Il sifone d'ingresso nell'argilla del primo ramo attivo è lungo circa 60 m e fondo al massimo 6 (speleo-sub Rafael Wagner col supporto di Martin Friedl, 2021). Una volta superato, la cavità prosegue con una galleria di 100 m, con una risalita di 5 m, e poi con una seconda galleria.
Data rilievo: 31/12/2001
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Umberto Mikolic
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Data rilievo: 31/12/1991
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Umberto Mikolic
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Data rilievo: 31/12/1984
Tipo rilievo: Aggiornamento rilievo
Autori del rilievo
Autore: Umberto Mikolic
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Mario Trippari
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Fabio Boccali
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Autore: Alessio Miniussi
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
Data rilievo: 01/09/1968
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Ugo Stocker
Gruppo appartenenza: FANTE - Gruppo Speleologico Monfalconese Amici Del Fante
Autore: Vinicio Turus
Gruppo appartenenza: FANTE - Gruppo Speleologico Monfalconese Amici Del Fante
Planimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
Andrea Mocchiuti
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano - Udine, Provincia di Udine - Assessorato all'Ambiente (2001)
Biblioteca del CSR
Collocazione: In "Il fenomeno carsico delle Prealpi Carniche Orientali". Mem. Ist. Spel., s. II, XII, 2001, pp. 59-64.
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Geomorfologia e speleogenesi, Idrologia
Keyword: Grotta di Eolo, Risorgiva di Eolo, Faglie, Fagliazione
Fagliazione e azioni dell'acqua all'nterno della Grotta di Eolo.
Adalberto D'Andrea e Andrea Mocchiutti
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano - Udine, Provincia di Udine - Assessorato all'Ambiente (2001)
Biblioteca del CSR
Collocazione: In "Il fenomeno carsico delle Prealpi Carniche Orientali". Mem. Ist. Spel., s. II, XII, 2001, pp. 103-110.
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Geomorfologia e speleogenesi
Keyword: Trasaghis
Inidcazioni su come raggiungere la grotta, le avvertenze, la descrizione del percorso preferibile da seguire, la descrizione del percorso di uscita (da Eolo 3) ed una scheda tecnica conclusiva.
Sandro Sedran
IDEA MONTAGNA (2015)
Biblioteca del CSR
Categorie: Documentazione speleologica
Indici: Fotografia, Guide e narrativa
Keyword: faglia, sifone, roccia calcarea, selce scura, scallops
presenza di vistose faglie, forra creata dall'acqua, numerosi laghi
Pieri Stefanutti, Mario B. Trippari
Comune di Trasaghis (2001)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Il Fontanon di Avasinis (Risorgiva di Eolo)
Categorie: Antropospeleologia, Documentazione speleologica, Speleologia tecnica
Indici: Esplorazioni, Fotografia, Gruppi e associazioni speleologiche, Monografia
Keyword: Risorgiva di Eolo, Trasghis, storia esplorazioni, fotografie storiche
L'articolo tratta la storia delle esplorazioni della Risorgiva di Eolo con fotografie storiche.
Andrea Borlini, Andrea Mocchiutti, Umberto Sello
Comune di Trasaghis (2001)
Biblioteca del CSR
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Aree carsiche
Keyword: cavità naturali, Trasaghis, carsismo
L'articolo tratta dell'area carsica nel Comune di Trasaghis e delle sue cavità
Mario Trippari (2001)
Biblioteca del CSR
Categorie: Documentazione speleologica, Speleologia applicata, Speleologia tecnica
Indici: Esplorazioni, Fotografia, Grotte turistiche e percorsi permanenti, Guide e narrativa
Keyword: cuar, fontanon.
viene trattata la storia dell'esplorazione della grotta, descrizione interna della grotta specificando anche gli ingressi e le varie zone limitrofe.
Adalberto D'Andrea
Comune di Trasaghis (2001)
Biblioteca del CSR
Categorie: Documentazione speleologica, Speleologia tecnica
Indici: Esplorazioni, Fotografia, Guide e narrativa, Monografia
Keyword: percorsi, esplorazione, Trasaghis
L'articolo descrive la risorgiva di Eolo, come raggiungerla e i percorsi da utilizzare
Marco Fratta, Andrea Mocchiutti
Federazione speleologica Regionale del FVG (1999)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Atti dell' VIII convegno di speleologia del FVG ( pp.143-150)
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Depositi sotterranei, riempimenti, speleotemi
Keyword: noduli ferrosi, gallerie, risorgiva
Descrizione: dell'ingresso della grotta, dal punto di vista geologico, e dei nodi ferrosi
( difrattogramma).
Adalberto d'Andrea
Provincia di Udine - Area Ambiente, Circolo Speleologico e Idrologico Friulano (2009)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Andar per Grotte
Categorie: Documentazione speleologica
Indici: Guide e narrativa
Keyword: Scivolo, sala, camino
Descrizione della grotta e delle sue caratteristiche, avvicinamento
M. B. Trippari
Società Speleologica italiana (1981)
Biblioteca del CSR
Link: http://www.speleo.it/site/images/speleologia/Speleologia_06_Dic_1981 OCR.pdf
Categorie: Speleologia tecnica
Indici: Esplorazioni
Keyword: Esplorazione
Racconto dell'esplorazione del 1981
F.Boccali & M.Trippari C.G.E. Boegan SAG-CAI
Società Speleologica Italiana (1982)
Collocazione: in "Speleologia" n. 8, pp 29 - 30
Link: http://www.speleo.it/site/images/speleologia/Speleologia_08_%20Dic_1982%20OCR.pdf
Categorie: Documentazione speleologica, Speleologia tecnica
Indici: Esplorazioni
Keyword: Morfologia, Esplorazioni, Lavori
Descrizione delle esplorazione e dei lavori eseguiti all'interno della grotta
Graziano Cancian, Francesco Princivalle
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano e Provincia di Udine - Assessorato all'Ambiente (2001)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Il Fenomeno Carsico delle Prealpi Carniche Orientali (Fiuli). A cura di: Giuseppe Muscio. Memorie dell'Ist. Ital. diSpeleolologia, s. II, vol. XII, 2001, pp. 65-73
Categorie: Geospeleologia e carsismo
Indici: Depositi sotterranei, riempimenti, speleotemi
Keyword: Grotta di Chialduis, Risorgiva di Eolo, Prealpi Carniche Orientali, sabbie, argille, mineralogia, minerali pesanti
Dal punto di vista mineralogico, i sedimenti sabbiosi/limosi/argillosi delle due grotte sono simili e sono costituiti da fillosilicati e quarzo con abbondanti quantità di calcite e dolomite. Tra i fillosilicati prevale l'illite/muscovite seguita dalla clorite, che in certi campioni raggiunge percentuali del 37%-38%. Più scarse sono caolinite e smectite. Tra i minerali pesanti, invece, prevalgono gli ossidi idrossidi di ferro (goethite, lepidocrocite, ematite, magnetite).. Come confronto, sono stati analizzati anche dei campioni raccolti nel Tagliamento e nel Rio Canale presso Trasaghis.
Franco Gherlizza
Federazione Speleologica Triestina (1998)
Link: https://www.boegan.it/wp-content/uploads/2012/02/AnnuarioSoccorso_1998_WEB.pdf
Categorie: Speleologia tecnica
Indici: Incidenti e soccorso
Mario Trippari
Commissione grotte Eugenio Boegan (1981)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Progressione n.8
Link: http://www.boegan.it/wp-content/uploads/2017/08/Progressione_008.pdf
Categorie: Documentazione speleologica
Indici: Guide e narrativa
Keyword: spedizioni, esplorazioni
Relazione cn commento sui progressi delle spedizioni da febbraio a giugno 1981.
xkedomani
Youtube (2017)
Link: https://www.youtube.com/watch?v=hUNkfUFmu3s
Categorie: Documentazione speleologica
Indici: Cinematografia e filmati
Video descrittivo della grotta
Fulvio Gasparo, Gianluca Governatori e Fabio Stoch
Circolo Speleologico e Idrologico Friulano - Udine, Provincia di Udine - Assessorato all'Ambiente (2001)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Il fenomeno carsico delle Prealpi Carniche Orientali Mem. Irt. It. Spel., r. 11. vol. XII, 2001, pp. 75-88
Link: https://www.faunaitalia.it/fstoch/pdf/Gasparo et al., 2001.pdf
Categorie: Biospeleologia
Indici: Fauna
Keyword: fauna, gasteropodi, crostacei, aracnidi, malacostraca, chilopodi, insetti
Viene riportata una sintesi delle conoscenze sulla fauna cavernicola delle Prealpi Carniche orientali, in provincia di Udine, basata sulle segnalazioni della letteratura e su reperti originali. Nel complesso sono state individuate 41 specie di invertebrati, di cui 22 terrestri e 19 acquatiche, raccolte in 11 cavità naturali, una galleria artificiale e tre sorgenti. La fauna riscontrata è costituita da pochi elementi esclusivi degli ambienti sotterranei, mentre è maggiormente rappresentata la frazione troglofila e stigofila, in quanto le grotte esaminate presentano per lo più dimensioni modeste e le ricerche sinora effettuate sono ancora incomplete; inoltre la porzione settentrionale dell'area è stata in gran parte ricoperta dalla coltre glaciale wurmiana, con conseguente probabile depauperamento della fauna ipogea. L'area studiata presenta affinità faunistiche da una parte con le Prealpi Carniche occidentali, dall'altra con le Prealpi Giulie, con le quali condivide alcuni elementi specializzati.
Mario B. Trippari
Commissione grotte Eugenio Boegan (1982)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Progressione n.9
Link: http://www.boegan.it/wp-content/uploads/2017/08/Progressione_009.pdf
Categorie: Documentazione speleologica
Indici: Guide e narrativa
Keyword: esplorazioni
Esplorazioni della grotta e motivo dei rallentamenti delle spedizioni.
Fulvio Forti
Commissione grotte Eugenio Boegan (1982)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Progressione n.9
Link: http://www.boegan.it/wp-content/uploads/2017/08/Progressione_009.pdf
Categorie: Documentazione speleologica, Speleologia tecnica
Indici: Incidenti e soccorso, Guide e narrativa
Keyword: esplorazioni, soccorso
Resoconto di un soccorso a due speleologi bloccati per sifonamento di una galleria.
Umberto Mikolic
Commissione grotte Eugenio Boegan (1982)
Biblioteca del CSR
Collocazione: Progressione n.9
Link: http://www.boegan.it/wp-content/uploads/2017/08/Progressione_009.pdf
Categorie: Documentazione speleologica, Speleologia tecnica
Indici: Guide e narrativa, Incidenti e soccorso
Keyword: esplorazione, soccorso
Racconto di un soccorso di tre speleologi dovuto a un sifonamento.
AA.VV.
Circolo Speleologico Idrologico Friulano (2000)
Link: https://www.csif.it/Archivi/CSIF/PDF/0000/345.PDF
Categorie: Documentazione speleologica
Indici: Monografia
Agenda
Non sono presenti informazioni
Altri files
Nome file: SCHEMA DELLE FAGLIE RILEVATE ALL'INTERNO DELLA GROTTA DI EOLO
Data: 01/01/2001
Descrizione file:
Rilievo della Risorgiva di Eolo con evidenziate le faglie e gli indizi morfologici di tettonica recente.
Tratto da "Evidenze morfologiche di movimenti tettonici recenti e cavità di rilascio nell'area di Trasaghis (Prealpi Carniche)" di Andrea Mocchiutti in "IL FENOMENO CARSICO DELLE PREALPI CARNICHE ORIENTALI (FRIULI)".
Relativo a: Geologia