Nome principale: Grotta a SE di Percedol
Numero catasto: 1489
Numero catasto locale: 4443VG
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1969
Non sono presenti informazioni
Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 0,5 x 0,55 m
Tipo ingresso: Verticale
Morfologia ingresso: Pozzo
Profondità pozzo d'accesso: 19 m
Pericoli all'accesso: Caduta
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 30/08/2013
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: R1489
Data targhettatura: 01/01/2012
Gruppo targhettatura: CAT - Club Alpinistico Triestino
Campagna targhettatura: 2012
Località
Comune: Monrupino / Repentabor
Area geografica: Carso Triestino
Area provinciale: Trieste
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 110062 - Monrupino
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Metriche Gauss-Boaga - Fuso Est
Latitudine: 5061895
Longitudine: 2427334,3
Lat. WGS84: 45,70420036
Lon. WGS84: 13,80951556
Est RDN2008/UTM 33N: 407328,211
Nord RDN2008/UTM 33N: 5061872,118
Data esecuzione posizione: 31/08/2005
Quota ingresso (s.l.m.): 317 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Affidabilità posizione: 4º gruppo riposizionamento regionale GPS (2005)
Autori della posizione
Autore: Susanna Martinuzzi
Gruppo appartenenza: RIP.REG. - Riposizionamento Regionale
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 36 m
Profondità: 20 m
Dislivello totale: 20 m
Quota fondo: 297 m
Andamento cavità: Semplice verticale
Stato della cavità
Prosecuzioni: Presenza di prosecuzioni non accessibili
Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
Non sono presenti informazioni
Danneggiamenti
Non sono presenti informazioni
Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati massivi
Ambiente: Depositi di piattaforma aperta
Età: Cretaceo sup.- Paleocene sup.
Formazione: | Calcareniti del Molassa Fm. dei Calcari del Carso triestino p.p Calcari di Monte San Michele |
Non sono presenti informazioni
Vincoli
Nome ramo: Principale
Numero ramo:
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 4 m |
Breve descrizione del percorso d'accesso
La grotta si trova circa 40m a SE dalla Grotta delle Colonne, sul bordo di una piatta dolinetta.
Descrizione dei vani interni della cavità
Il pozzo inizia con una malagevole strettoia e poi scende allargandosi fino al fondo.
Data rilievo: 16/01/1966
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Gianfranco Bisiacchi
Gruppo appartenenza: AXXXO - Associazione XXX Ottobre
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
Scarica rilievo originale
Planimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
Peresani M., Tozzi C.
Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. Studi di Preistoria e Protostoria (2018)
Collocazione: In: Borgna E., Càssola Guida P., Corazza S. (a cura di), Preistoria e Protostoria del Caput Adriae, Atti della XLIX Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, Udine-Pordenone ottobre 2014, 5: 45-60, Firenze
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Relazione generale di sintesi sul Paleolitico del Friuli Venezia Giulia. Tra le aree di notevole interesse per le conoscenze sul Paleolitico Medio e Superiore vengono in particolare ricordati i siti sull’Altopiano di Pradis, a partire dalla Grotta del Rio Secco (Musteriano Recente) dove i livelli datati tra 49 e 46.000 cal BP hanno restituito industrie litiche a tecnologia Levallois e Discoide associate a resti di orso delle caverne con tracce di macellazione, evidenza estremamente rara negli altri contesti europei neandertaliani. In Friuli, in assenza di evidenze riferibili all’Aurignaziano (inizi del Paleolitico Superiore), la Grotta del Rio Secco appare di estremo interesse anche per l’attestazione di una serie di manufatti e datazioni riferibili al Gravettiano (tra 33 e 30.000 cal BP). Per il successivo periodo epigravettiano la ricostruzione del processo di colonizzazione delle Prealpi Carniche e Friulane si basa sui dati acquisiti dagli insediamenti distribuiti nella fascia subalpina e sugli altopiani carsici tra 500 e 1000 m s.l.m, tra i quali si segnalano, insieme alle Grotte Verdi e alla Grotta del Clusantin sull’Altopiano di Pradis, anche il Riparo di Biarzo nelle Valli del Natisone. Tale contesto, che tra i siti mesolitici noti in regione è l’unico riparo sottoroccia, appare di estremo interesse anche per seguire il processo di transizione al Neolitico, qui recentemente definito sulla base dei studi paleogenetici e zooarcheologici (analisi del DNA mitocondriale di cinghiale).
Agenda
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