Nome principale: Grotta a NW di Basovizza
Numero catasto: 1118
Numero catasto locale: 4082VG
Numero totale ingressi: 1
Data primo accatastamento: 01/01/1969
Altri nomi
Grotta delle Frane
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Descrizione ingresso
Numero ingresso: 1
Nome ingresso: Ingresso 1
Ingresso principale: Si
Stato ingresso: Agibile
Dimensione stimata ingresso: 1 x 0,8 m
Tipo ingresso: Verticale
Morfologia ingresso: Pozzetto
Profondità pozzo d'accesso: 2 m
Pericoli all'accesso: Nessuno
Limitazioni: Nessuna
Accessibilità: Libera
Data di accatastamento: 27/08/2013
Targhettatura
Presenza targhetta: Si
Sigla targhetta: 1118
Data targhettatura: 09/10/2023
Gruppo targhettatura: CAT - Club Alpinistico Triestino
Campagna targhettatura: 2023-2025
Località
Comune: Trieste
Area geografica: Carso Triestino
Area provinciale: Trieste
Tipo carta: 1:5.000
Carta CTRN 1:5.000: 110113 - Padriciano
Rilevamento posizione
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Tipo posizione: Aggiornamento Posizione
Tipo coordinate rilevate: Geografiche WGS84
Latitudine: 45,65264
Longitudine: 13,852383
Lat. WGS84: 45,65264
Lon. WGS84: 13,852383
Est RDN2008/UTM 33N: 410583,066
Nord RDN2008/UTM 33N: 5056095,018
Data esecuzione posizione: 09/10/2023
Quota ingresso (s.l.m.): 365 m
Metodo rilevamento quota: Cartografico
Carta utilizzata: 1:5.000
Note rilevamento quota: Quota determinata dal DTM Prot. Civ. passo 1m
Affidabilità posizione: 2º gruppo riposizionamento regionale GPS (2000)
Autori della posizione
Autore: Franco Gherlizza
Gruppo appartenenza: CAT - Club Alpinistico Triestino
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 51 m
Sviluppo spaziale: 73 m
Volume: 1868 m
Metodo calcolo volume: Calcolato
Profondità: 22 m
Dislivello totale: 22 m
Quota fondo: 343 m
Andamento cavità: Tratti verticali e orizzontali alternati
Stato della cavità
Artificiale: No
Prosecuzioni: Prosecuzioni inaccessibili
Grotta turistica: No
Meteorologia ipogea
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Danneggiamenti
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Geologia
fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000
Litologia: Carbonati massivi
Ambiente: Depositi di piattaforma aperta
Età: Cretaceo sup.- Paleocene sup.
Formazione: | Calcareniti del Molassa Fm. dei Calcari del Carso triestino p.p Calcari di Monte San Michele |
Biologia
pipistrelli
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Vincoli
Nome ramo: Principale
Numero ramo:
Descrizione ramo:
Ramo attivo: No
Pozzo/risalita/scivolo
Tipo | Dislivello | Nome |
---|---|---|
Pozzo | 4 m | |
Pozzo | 10 m | |
Pozzo | 3 m |
Descrizione dei vani interni della cavità
L'attuale ingresso non rappresenta l'antica via seguita dal corso d'acqua che ha formato la cavità, nella quale sono tuttora visibili in molti punti le tracce dell'attività idrica, sotto forma di solchi meandriformi sulle volte e relitti di condotte forzate. L'abbondante concrezionamento maschera in qualche tratto la struttura primitiva degli ambienti, alterati da fenomeni di crollo.
Il breve pozzo d'accesso porta su di un terrazzino formato da alcuni grandi massi incastrati che rendono disagevole la discesa del pozzo sottostante; questo finisce sopra una china detritica (punto 2 del rilievo), ripida e molto breve, in fondo alla quale, in direzione Sud, a ridosso della parete, si apre una strettoia verticale (punto 3) che dà adito a una piccola caverna (punto 4); qui il soffitto è arrotondato e regolare, mascherato da poche esili stalattiti e sulle pareti si notano delle anse levigate.
Dalla china detritica (punto 2), in direzione Nord, si diparte una galleria che inizia con una stretta fessura, impostata lungo una frattura, la quale si restringe sempre più (punto 5), per tornare ad allargarsi in un vano (punti 5-6), il cui fondo è squarciato dall'imbocco di un pozzo. Il soffitto è anche qui lievemente parabolico; delle due pareti quella rivolta ad Est è rivestita da una spessa colata calcitica, la quale continua a ricoprire anche la parete del pozzo sottostante, profondo una decina di metri. L'ingresso del pozzo è una fessura allungata piuttosto stretta subito sotto la quale le pareti si discostano di molto. Il pozzo si prolunga superiormente con un largo camino, lungo la parete lievemente inclinata del quale scende un solco ben marcato, largo circa 1 m, proveniente dall'imbocco stesso, e crivellato da alcune erosioni.
Alla base del pozzo vi è un ripidissimo cumulo detritico, in fondo al quale si raggiunge il punto più profondo della cavità (punto 10), a 22 m dalla superficie. Un tipico esempio di sovrapposizione di morfologie è dato dalle incrostazioni calcitiche e da alcune tozze stalagmiti piatte che ricoprono i grandi massi del cumulo stesso.
La prosecuzione della cavità è rappresentata da una galleria ascendente (punti 11-13), diretta verso NW, che inizia con un grande portale incorniciato da abbondanti concrezioni. La morfologia della galleria è nettamente graviclastica: il suolo è ricoperto da grandi blocchi staccatisi dalle pareti, tra cui è visibile una testata di strato; inoltre c'è un'evidente diversità tra le due pareti: quella di destra è abbondantemente concrezionata, l'altra lascia apparire chiaramente i giunti di stratificazione. Dopo circa 8 m di percorso, il soffitto s'innalza bruscamente di 5 m e, lungo una larga fessura si apre la bocca circolare di una condotta forzata, circondata da 2 costoloni di roccia molto levigati, risparmiati dall'erosione (corrosione).
La condotta forzata continua lungo il soffitto della galleria, il quale è formato dal letto di uno strato, sotto forma di solco meandriforme, mascherato in qualche punto da chiazze di concrezione.
Sulla parete di fondo della galleria (punto 13) si staglia trasversalmente una testata di strato che divide, a mezza altezza, la galleria stessa in 2 parti: quella sottostante consiste in un basso vano dal soffitto piatto e dal pavimento concrezionato; la parte superiore, riccamente adorna da bei gruppi stalagmitici e da colate parietali a canne d'organo, forma una specie di terrazzo, raggiunto il quale la cavità sembra terminare davanti ad una parete alta 7 m; una risalita piuttosto difficoltosa porta, all'altezza del soffitto, ad un piccolo vano (punto 14) e quindi ad una caverna (punti 14-15) notevolmente concrezionata; anche qui il soffitto è attraversato da un solco in parte mascherato dall'intenso concrezionamento. Alla base della parete di fondo, si apre una malagevole strettoia che dà adito ad uno stretto cunicolo discendente, il quale sbocca a guisa di baldacchino, sulla parete dell'ultima cavernetta (punti 16-17), nella quale il concrezionamento raggiunge il massimo sviluppo. In corrispondenza del punto finale della grotta un breve cunicolo è obliterato da una frana di materiale minuto, il quale forse ostruisce un collegamento con una cavità vicina.
Data rilievo: 05/03/1961
Tipo rilievo: Primo rilievo
Autori del rilievo
Autore: Tullio Piemontese
Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan
File rilievi presenti
Tipo file rilievo: Pianta e sezione
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Data rilievo: 30/05/2021
Precisione rilievo: 6
Autori del rilievo
Autore: Francesco Serafin
Gruppo appartenenza: LINDNER - Società di Studi Carsici Antonio Federico Lindner
Autore: Matteo Frandoli
Gruppo appartenenza: LINDNER - Società di Studi Carsici Antonio Federico Lindner
Poligonale
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3D
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Libretto
Scarica filePlanimetria georiferita
La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilieviBibliografia
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Agenda
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Altri files
Nome file: 1118_pos_su_ctr_2023-10-09
Data: 03/10/2023
Descrizione file: Posizione 1118
Relativo a: Ingressi