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Catasto Speleologico Regionale

 

Aggiornamento scheda catastale




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1006 | Grotta Cinquantamila


100m 500m 1000m
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Nomi e numeri catastali Scopritori Ingressi Morfometria Descrizione Rami/Pozzi Rilievi Planimetria Idrogeologia Meteorologia ipogea Ghiaccio/Neve Rifiuti Danneggiamenti Pericoli Geologia Biologia Aspetti culturali Vincoli Immagini Bibliografia Agenda Altri files Archivio storico

Nome principale: Grotta Cinquantamila

Numero catasto: 1006

Numero catasto locale: 3978VG

Numero totale ingressi: 1

Data primo accatastamento: 01/01/1969


Altri nomi

Grotta a SW di Padriciano

Grotta delle Bale

Lehti

Non sono presenti informazioni

  • Ingresso 1

Descrizione ingresso

Numero ingresso: 1

Nome ingresso: Ingresso 1

Ingresso principale: Si

Stato ingresso: Agibile

Note per Stato ingresso: L'ingresso si apre ai bordi di un prato ed è protetto da una grata di ferro.

Dimensione stimata ingresso: 1 x 1,3 m

Tipo ingresso: Verticale

Morfologia ingresso: Scivolo

Pericoli all'accesso: Caduta

Limitazioni: Griglia

Accessibilità: Libera

Data di accatastamento: 07/02/2011


Targhettatura

Presenza targhetta: Si

Sigla targhetta: 1006

Data targhettatura: 04/10/2020

Gruppo targhettatura: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan

Campagna targhettatura: 2020


Località

Comune: Trieste

Area geografica: Carso Triestino

Area provinciale: Trieste

Tipo carta: 1:5.000

Carta CTRN 1:5.000: 110113 - Padriciano


Rilevamento posizione

Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS

Tipo posizione: Aggiornamento Posizione

Tipo coordinate rilevate: Geografiche WGS84

Latitudine: 45,6529

Longitudine: 13,83294

Lat. WGS84: 45,6529

Lon. WGS84: 13,83294

Est RDN2008/UTM 33N: 409068,584

Nord RDN2008/UTM 33N: 5056145,79

Storico posizioni

Storico posizioni







Note rilevamento posizione: Posizione rilevata con media calcolata dal GPS su 15 minuti di rilevamento. Errore massimo 3m.

Data esecuzione posizione: 04/10/2020

Quota ingresso (s.l.m.): 357 m

Metodo rilevamento quota: Cartografico

Carta utilizzata: 1:5.000

Note rilevamento quota: 355 m - Quota altimetrica

Affidabilità posizione: Corretto


Autori della posizione

Autore: Tom Kravanja

Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan

Caratteristiche

Sviluppo planimetrico: 300 m

Profondità: 73 m

Dislivello totale: 73 m

Quota fondo: 284 m

Andamento cavità: Tratti verticali e orizzontali alternati


Stato della cavità

Prosecuzioni: Prosecuzioni inaccessibili

Grotta turistica: No

Meteorologia ipogea

Non sono presenti informazioni

Danneggiamenti


Non sono presenti informazioni

Geologia

fonte: Carta geologica del Friuli Venezia Giulia alla scala 1:150.000

Litologia: Carbonati, talora con marne, stratificati

Ambiente: Depositi di piattaforma

Età: Paleocene - Eocene inf.

Formazione: Liburnico: Vreme e Cosina

Non sono presenti informazioni

Vincoli

Vincolo paesaggistico: Segnalata alla Regione per futura tutela

  • Principale

Nome ramo: Principale

Numero ramo:

Descrizione ramo:

Ramo attivo: No


Pozzo/risalita/scivolo

Tipo Dislivello Nome
Pozzo 30 m
Pozzo 6 m

Breve descrizione del percorso d'accesso

L'ingresso di questa grotta si trova tra Padriciano ed il valico di Monte Spaccato, fra rade doline e campi arativi, è attualmente ostruito e soltanto una lieve depressione del prato permette di stabilirne la posizione.

Descrizione dei vani interni della cavità

Un breve e basso cunicolo porta ad una galleria in notevole pendenza, alta in media 2-3m e larga altrettanto, dal suolo in parte ricoperto da detriti ed in parte da un crostello stalagmitico poggiante su sedimenti argillosi. Dopo una ventina di metri dei gradini artificiali incisi nella concrezione o formati da massi accatastati uno sull'altro, facilitano la discesa nei punti più ripidi. Numerose concrezioni abbelliscono qui la galleria, mentre il suolo, quasi per contrasto, è ricoperto da uno strato di argilla attaccaticcia (punto 3 del rilievo). Dall'alto e stretto camino che fora la volta della galleria, il giorno 22/02/1959 usciva una corrente d'aria fredda e cadeva un abbondante stillicidio. Oltre questo punto si giunge, dopo una ventina di metri, ad una spaziosa caverna alta 12m e da cui si dipartono 3 gallerie dove il suolo è costituito da un alto strato d'argilla e in alcuni punti più depressi l'acqua stillante dal soffitto ha formato piccole polle d'acqua fangosa. Questo, che potrebbe essere definito il centro della grotta, doveva fungere da collettore dei vari corsi d'acqua ipogei che percorrevano i vari rami della grotta, per poi riversarsi nella vasta caverna finale dalla quale proseguivano.
Nella parete Est di questa caverna si apre una spaziosa galleria che dopo una ventina di metri prosegue con uno stretto e breve passaggio fra l'argilla del pavimento e la base della parete di fondo. Superatolo, si accede ad una seconda galleria; numerosissime fratture, di varie dimensioni e con orientamento prevalente NNE-SSW, con la loro reciproca intersezione e fusione hanno delineato la forma di questo ambiente. Alla fine del ramo che si sviluppa in direzione NE-SW si apre un lungo cunicolo in salita, interrotto verso la fine da una cavernetta. L'esame di questo cunicolo fa ritenere che anch'esso sia stato percorso da un ruscelletto.
Nella caverna centrale (punto 5) si scorge, a pochi metri di distanza, in direzione SE, una finestra dai bordi irregolari che immette su una alta e larga galleria che a destra porta al pozzo principale, ed a sinistra sale per circa 30m, adorna da bellissime formazioni calcitiche cristalline; particolarmente bella è la saletta che si incontra a circa metà percorso. Due strettoie portano infine ad una cameretta che ospita alcuni bacini d'acqua.
Dalla caverna centrale (punto 5) si diparte infine la diramazione maggiore, che scende con una lunga serie di gradini ricavati nell'argilla unendosi alla galleria citata poco sopra (punto 6) ed assieme a questa si getta nel pozzo principale. Sulla parete (sopra al punto 7) fu rinvenuta la scritta "E.W. 1866".
Qui, ad una profondità di 35m si apre la bocca di un pozzo di 29m interrotto dopo 13m da un ripiano dal quale si scorge come l'acqua che scorreva nella cavità abbia in epoche remote profondamente inciso la parete del pozzo, originariamente obliqua, scavandovi una stretta gola. In questo punto ed alla base del pozzo si scorgono, frammisti all'argilla ed ai detriti, i residui marcescenti di una o due scale a pioli. Cinque metri sotto questo pianerottolo si apre una breve e fangosa diramazione.
Dalla base del pozzo si entra in una caverna lunga 20m, larga 8-9m ed alta in media 15m, dalla volta perforata da alcuni camini stillanti acqua in abbondanza. Un cumulo di sabbia occupa un angolo della caverna, e questa è una rarità. Un angolo della caverna è occupato da un grande ammasso di sabbia, alla quale sono frammisti molti pisoliti, alcuni del diametro di ben 20 cm.
Accanto al mucchio di sabbia si apre, alta sulla parete, un'altra galleria, adorna di lunghe e bellissime stalattiti, che si sviluppa per circa 15m e dalla quale scende un solco analogo a quello in cui scende il pozzo principale, anche se di dimensioni più modeste rispetto a quest'ultimo.
Nel punto più depresso della caverna, in un pantano d'argilla mista a sabbia, si trova un bacino artificiale per la raccolta dell'acqua, costruito con alcune assi di legno.
Su un fianco della caverna infine, si apre un pozzetto di 5,60m, interamente scavato artificialmente che porta al punto più profondo della grotta, a 73m di profondità.
Qui si scorge ancora la fessura che i ricercatori d'acqua del secolo scorso avevano seguito, sperando li portasse in nuovi ambienti ed a profondità maggiori.
Per precisi impegni assunti con il proprietario del fondo, l'ingresso venne nuovamente chiuso dopo l'esplorazione.
NOTA STORICA 1006/3978VG:
nel gennaio del 1959 la Commissione Grotte venne informata che nella zona di Padriciano esisteva una grande cavità, il cui ingresso era però ostruito da molto tempo. Il proprietario del terreno, identificato dopo lunghe ricerche, indicò l'esatta ubicazione dell'imbocco in un prato adiacente a dei campi coltivati. Dopo aver rimosso una grande quantità di sassi e terra, venne alla luce la parte iniziale di un cunicolo discendente, che si trasformava ben presto in una spaziosa galleria.
La cavità era in effetti di considerevoli proporzioni, ma un interesse assai più singolare le venne conferito dalla presenza di notevoli adattamenti, quali rozze scalinate scavate nell'argilla e resti di scale fisse che avevano armato il baratro finale di 29m presso l'imbocco del quale una sigla ed una data (E.W. 1866) incise nella roccia permisero di stabilire l'epoca dei lavori, che corrisponde all'ultimo anno di ricerche, ad opera del Comune di Trieste, nell'Abisso dei Morti (10/15VG).
Per quanto non si abbiano notizie precise in merito, è probabile che in quell'occasione siano state prese in esame anche altre grotte vicine ed in effetti la cavità in questione non è lontana dal tragico abisso.
Da voci raccolte in paese e da alcune scritte notate nella grotta, risulterebbe che la stessa servì da nascondiglio ai partigiani durante la seconde guerra mondiale, come avvenne per la Caverna presso Basovizza(689/3477VG), anche detta Grotta dei Partigiani.

  • 22/02/1959
  • Poligonale/3D

Data rilievo: 22/02/1959

Tipo rilievo: Primo rilievo


Autori del rilievo

Autore: Franco Gherbaz

Gruppo appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan


File rilievi presenti

Tipo file rilievo: Pianta e sezione

File del rilievo Scarica rilievo

Scarica rilievo originale

Planimetria georiferita

La georeferenziazione della planimetria della cavità è comunque da intendersi indicativa, per l'accuratezza far riferimento alla scheda rilievi

Nome immagine

Data dello scatto: 04/10/2020

Didascalia: Targhetta o numero identificativo

Autore foto: Tom Kravanja

Gruppo di appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan

Descrizione: Targhetta con numero identificativo.

Nome immagine

Data dello scatto: 04/10/2020

Didascalia: Ingresso con numero identificativo

Autore foto: Tom Kravanja

Gruppo di appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan

Descrizione: Ingresso con targhetta.

Nome immagine

Data dello scatto: 04/10/2020

Didascalia: Esterno

Autore foto: Tom Kravanja

Gruppo di appartenenza: CGEB - Commissione Grotte Eugenio Boegan

Descrizione: Esterno con ingresso.

Bibliografia

Geologia, geomorfologia e carsismo, geoidrologia e idrologia carsica, geologia tecnica, della zona di Trieste
Luciano Ballarin, Rino Semeraro
Gruppo speleologico San Giusto (1998)
Biblioteca del CSR
Collocazione: In Ipogea n.2 pp. 39-116

Categorie: Geospeleologia e carsismo

Indici: Geologia e pedologia, Idrologia

Keyword: Geomorfologia, Tettonica, Ipogeo, Idrologia


Caratterizzazione delle concrezioni quarzose di cinque giacimenti del carso classico presso Trieste
Benedet M. , Lenaz D. , Merlak E. , Velicogna M.
Commissione Grotte “Eugenio Boegan” (2015)
Biblioteca del CSR
Collocazione: in "Atti e Memorie " XLVI pp 103-113

Link: https://www.boegan.it/wp-content/uploads/2009/10/07-caratterizzazione-delle-concrezioni-quarzose.pdf

Categorie: Geospeleologia e carsismo

Indici: Depositi sotterranei, riempimenti, speleotemi

Keyword: Deposito, concrezioni


È stata condotta un’indagine sulle caratteristiche delle concrezioni quarzose presenti nel Carso triestino. Lo studio si è concentrato su cinque giacimenti. Sono state eseguite analisi difrattometriche, granulometriche e micromorfologiche. Le concrezioni sono costituite da quarzo e risultano cementate da calcite.

Una grotta Dimenticata
Franco Gherbaz
Commissione Grotte Eugenio Boegan (C.G.E.B.) - Trieste (1983)
Collocazione: Progressione 11

Link: http://www.boegan.it/wp-content/uploads/2017/08/Progressione_011.pdf

Categorie: Geospeleologia e carsismo, Speleologia tecnica

Indici: Esplorazioni, Geomorfologia e speleogenesi

Keyword: Scoperta, descrizione, rilevamento


Descrizione della grotta

Storie e leggende del carso e delle sue grotte
Pino Guidi
Circolo Speleologico Idrologico Friulano (2020)
Collocazione: in "Mondo Sotterraneo" numero XXV (1/2): 15-90, Udine

Link: https://www.boegan.it/wp-content/uploads/2020/12/Storie-e-leggende-del-carso-e-delle-sue-grotte_web-1.pdf

Categorie: Antropospeleologia

Indici: Leggende, folklore, culto


Recenti scoperte in alcune grotte presso Trieste
Dario Marini
Società Alpina delle Giulie (1984)
Collocazione: in "Alpi Giulie", 78 (1)

Categorie: Antropospeleologia, Documentazione speleologica

Indici: Leggende, folklore, culto


Nella seconda guerra furono i partigiani a scansare i rastrellamenti sparendo in certe caviti hori mano dall'imbocco tanto esiguo da essere facilmente mascherato con una pianta di ginepro; alcune le abbiamo trovate per caso o ci sono state indicate dai locali (n. 3978,4392,4559, 4778, 5057), mentre altre sono state tenute segrete per non pregiudicare un'eventuale futura utilizzazione in caso di bisogno.

Recenti scoperte in alcune grotte presso Trieste
Dario Marini
Società Alpina delle Giulie (1984)
Collocazione: in "Alpi Giulie", 78 (1)

Categorie: Antropospeleologia, Documentazione speleologica

Indici: Leggende, folklore, culto


Nella seconda guerra furono i partigiani a scansare i rastrellamenti sparendo in certe caviti hori mano dall'imbocco tanto esiguo da essere facilmente mascherato con una pianta di ginepro; alcune le abbiamo trovate per caso o ci sono state indicate dai locali (n. 3978,4392,4559, 4778, 5057), mentre altre sono state tenute segrete per non pregiudicare un'eventuale futura utilizzazione in caso di bisogno.

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