94 | Grotta Verde
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta Verde
Numero catasto: 94
Numero catasto locale: 851VG
Numero totale ingressi: 2
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 31/08/2000
Affidabilità posizione: 2º gruppo riposizionamento regionale GPS (2000)
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Sgonico / Zgonik Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 45,73337403 Lon. WGS84: 13,71975873 Est RDN2008/UTM 33N: 400393.085 Nord RDN2008/UTM 33N: 5065221.175 Quota ingresso: 215 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 67 m
Profondità: 19 m
Dislivello totale: 19 m
Quota fondo: 196 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Da Gabrovizza un sentiero di campagna porta ad un casello della ferrovia; oltrepassate le rotaie del treno si incontra un bivio: proseguendo a destra si raggiunge la Grotta Ercole (31/6VG), mentre a sinistra il sentiero, che conduce alla borgata di S.Croce, porta, dopo 10 minuti, ad una dolina, delimitata da un muretto, che si trova piuttosto distante, a destra. Sul pianoro vicino si apre la Grotta dell'Alce o Tilde (89/62 VG).
Per arrivare alla Grotta Verde si prende il sentiero che parte in direzione NE dal sentiero che porta alla Grotta dell'Alce, nel punto in cui questo gira intorno alla dolina nella quale si apre appunto tale grotta. Poi si cammina, mantenendo sempre la direzione NE, per circa 120m, finchè il sentiero fa una lieve curva a destra. Pochi metri dopo, in mezzo al sentiero, su di un masso, è segnata una freccia verso sinistra. Essa indica la direzione dell'ingresso principale della Grotta Verde che si apre ad una ventina di metri, in direzione Nord, con un foro di circa 4m di diametro. Dall'altra parte del sentiero vi è la seconda entrata che ha un diametro di appena 50cm.
Descrizione dei vani interni della cavità
La varietà degli ambienti che la compongono e l'agevole accesso hanno fatto della Grotta Verde una delle più frequentate del Carso ed è anzi consuetudine che i neofiti della speleologia abbiano qui il primo incontro con le difficoltà ed il fascino del mondo sotterraneo.
I numerosi visitatori poco rispettosi delle bellezze ipogee hanno purtroppo asportato tutte le concrezioni minori che ornavano, in notevole quantità, la parte meridionale della grotta, insudiciando, con scritte e firme, le pareti un tempo scintillanti di cristalli. Tuttavia la grotta è ancora suggestiva per la presenza di grandi gruppi colonnari che nella zona illuminata sono rivestiti da un sottile velo muscoso, al quale è dovuta la diffusa colorazione verde, ricca di sfumature, che si estende con effetto pittoresco sulle pareti, giustificando pienamente il nome attribuito alla cavità dai primi esploratori del Club Touristi Triestini.
NOTE: cavità pulita dal GTS nel 1998