908 | Grotta di Mersino
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta di Mersino
Numero catasto: 908
Numero catasto locale: 383FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 13/06/2011
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Prealpi Giulie Comune: Pulfero Area provinciale: Udine Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 46,198243042046 Lon. WGS84: 13,507250862569 Est RDN2008/UTM 33N: 384827 Nord RDN2008/UTM 33N: 5117157 Quota ingresso: 794 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 146,8 m
Dislivello positivo: 18 m
Profondità: 37 m
Dislivello totale: 55 m
Quota fondo: 757 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità si apre a 5m d'altezza, su una paretina di roccia, a 25m in direzione Nord-Ovest dalla Caverna I a SW del Monte Matajur (907/382FR) ed è abbastanza difficile da scorgere.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'ingresso, alto circa 1,5m, ha forma di cupola piuttosto regolare e dà accesso alla galleria iniziale, lunga 27m e di dimensioni notevoli. Essa si sviluppa semi orizzontalmente e presenta sul fondo notevoli ammassi detritici. Vi si notano, inoltre, i segni di due laghetti ora asciutti. Al termine di questa galleria si apre una saletta dalla quale dipartono tre diramazioni: la diramazione Est, la diramazione Nord o "Ramo fossile", la diramazione Ovest, o "Ramo attivo".
La diramazione Est, parte con una galleria impostata su frattura, piuttosto alta e stretta, che termina sotto un saltino di roccia sopra il quale la galleria continua con dimensioni sempre più ridotte, fino a chiudersi. Il carattere dominante di questo ramo è la presenza abbondante di sfasciumi che danno l'idea di una fase avanzata di senilità del sistema ipogeo.
Frontalmente alla galleria iniziale si apre invece l'unico ramo fossile della grotta; vi si accede attraverso uno stretto cunicolo lungo circa due metri che entra poi nel ramo vero e proprio. Lungo 55m circa, si sviluppa prima in ripida salita, poi in leggera discesa, fino alla saletta finale. Il fondo del ramo è in più punti ricoperto da spessi manti di calcite, ma anche qui sono abbondantemente presenti i detriti clastici che confermano l'idea di un sistema in fase di distruzione. Non manca, in questa diramazione, la presenza di insetti e, a volte, di pipistrelli. Il terzo ed ultimo ramo, infine, si apre sulla sinistra della saletta principale e si presenta in ripida discesa fino all'imboccatura di un pozzetto (2m) alla base del quale, nascosta, si apre una stretta fessura. Oltre a questo punto la grotta continua con andamento verticale, cominciando subito con un pozzo di 10m che termina su un ripiano. A questo pozzo segue un ripido scivolo di 4m che dà accesso alla biforcazione sopra i pozzi terminali: il primo, di 9,2m ed il secondo, di 10m, che dà accesso al fondo della cavità.