8495 | Grotta Tassozero (HNW1)
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta Tassozero (HNW1)
Numero catasto: 8495
Numero catasto locale: 6736VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 27/01/2022
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: No
Area geografica: Carso Triestino
Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina
Area provinciale: Trieste
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Lat. WGS84: 45,79948
Lon. WGS84: 13,616005
Est RDN2008/UTM 33N: 392447.884
Nord RDN2008/UTM 33N: 5072700.068
Quota ingresso: 198 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 93 m
Sviluppo spaziale: 122 m
Dislivello positivo: 0 m
Profondità: 31 m
Dislivello totale: 31 m
Quota fondo: 167 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Da Medeazza si prende la carrareccia per Ceroglie e dopo poco più di mezzo chilometro s’imbocca una stradina laterale a sinistra che porta ad una cava. Si contorna la cava e si sale verso la soprastante collina. L’ingresso di m 2 x 3 si trova in una depressione contornata da una macchia arbusti, che è più facile oltrepassare provenendo dall’alto.
Descrizione dei vani interni della cavità
La cavità è stata individuata analizzando delle foto aree e ha richiesto un notevole lavoro di scavo per estrarre argilla. Esplorata ad inizio 2022, è stata rilevata a febbraio 2024. Fatto curioso, da tener presente: a distanza di due anni, la parte iniziale si è riempita nuovamente di argilla compatta, probabilmente in parte per opera di tassi e in parte per il dilavamento delle acque. Alla base della depressione iniziale quindi si sviluppa un passaggio orizzontale o in lieve salita, che è stato designato come “sifone d’argilla”. Nel caso pro-futuro si riempisse nuovamente, tener presente che bisogna scavare proprio dalla parte opposta alla discesa iniziale, ovvero trascurando brevi cunicoli laterali che possono trarre d’inganno nella scelta del punto dal quale asportare l’argilla. Superato il breve tratto orizzontale si inizia a scendere sempre in ambienti piuttosto stretti che si sviluppano lungo una grande frattura inclinata e molto concrezionata. Brevi cunicoli in salita diventano ben presto impercorribili a causa di ostruzioni detritiche o calcitiche. Alla profondità di m 12, un ramo in salita porta invece a dei pozzetti molto concrezionati che terminano con strette fessure. Per proseguire verso il basso è stato necessario intraprendere un altro poderoso lavoro di scavo per allargare una strettoia e recuperare dei detriti. Si è riusciti quindi a scendere in un pozzetto facilmente arrampicabile, ma che presenta dei massi instabili precari. I cosiddetti “massi sospesi”, che se visti dall’alto sembrano molto pericolosi, in realtà appoggiano bene su una specie di mensola della parete e si è deciso di lasciarli in loco. Si scende verticalmente in facile arrampicata e si arriva dall’alto in una saletta ben concrezionata. Da essa si sviluppano tre fessure oblique discendenti che si restringono a causa di colate calcite e un ramo in salita piuttosto complesso. Quest’ultimo arriva quasi sotto ai pozzetti del ramo sopracitato a -12. In tutta la cavità è presente una corrente d’aria, ma non si è riusciti ad individuare un punto evidente dove tentare un terzo scavo per proseguire l’esplorazione.