7958 | Grotta 2ª a W di Altana
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta 2ª a W di Altana
Numero catasto: 7958
Numero catasto locale: 4906FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 15/02/2009
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: No
Area geografica: Prealpi Giulie
Comune: San Leonardo
Area provinciale: Udine
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Lat. WGS84: 46,111555175415
Lon. WGS84: 13,538761751934
Est RDN2008/UTM 33N: 387081
Nord RDN2008/UTM 33N: 5107480
Quota ingresso: 249 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 67 m
Sviluppo spaziale: 82 m
Dislivello positivo: 4 m
Dislivello totale: 4 m
Quota fondo: 248 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Oltrepassato il paese di San Leonardo in direzione Altana, si lascia il mezzo di trasporto in prossimità della prima curva a gomito da cui inizia la salita verso Altana e Castelmonte. Si prende una strada forestale che inizia a metà della curva e la si percorre costeggiando un torrente sempre attivo. Quando la strada termina, si oltrepassa il corso d’acqua e si continua a costeggiarlo verso monte sino ad incontrare sulla destra (sinistra idrografica), la prima ripida traccia di un torrente quasi sempre asciutto. Lo si risale, per una trentina di metri di dislivello sino ad incontrare alla base di una paretina rocciosa l’ampio ingresso a forma di caverna che misura 1,8 m di larghezza per 2,5 m di altezza. Questa traccia di torrente non è indicata sulle C.T.R. Le caratteristiche esterne di questa cavità sono analoghe a quelle della vicina 2244/1029FR che si trova poco più avanti, ma sul versante opposto del sottostante torrente principale.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta venne ritrovata durante le battute di ricerca del 2004 che portarono al ritrovamento della già nota 2244/1029FR e della nuova 6882/4032FR. Ma i numerosi lavori di disostruzione necessari per permettere l’esplorazione, frenati dal periodico allagamento della cavità, hanno protratto i lavori sino al 2009. La caverna iniziale presenta alla base grandi massi di crollo. Dalla volta scendono alcune tozze concrezioni calcitiche. Al termine della caverna, sulla sinistra si apre tra i massi uno stretto e basso passaggio che diventa ben presto di dimensioni non transitabili. Asportando nelle vicinanze alcuni massi, è venuta alla luce una strettoia che conduce ad una seconda sala. Questa, presenta alla base massi di crollo di dimensioni molto minori della precedente, un cospicuo strato di argilla ricopre il perimetro della sala che nei periodi di massima piovosità risulta parzialmente allagata. Sulla parete E, a circa 1,5 m dalla base si apre uno stretto cunicolo che diventa quasi subito di dimensioni non transitabili. Mentre a poca distanza, alla base della sala, inizia un meandro allagato, il cui ingresso risultava quasi completamente ostruito da un grosso masso che è stato asportato. Questa galleria inizia con uno stretto passaggio a gomito, pochi metri più avanti la condotta subisce un brusco cambio di direzione verso N. Qui in corrispondenza della battuta di poligonale 4C indicata sul rilievo, un accumulo calcitico con cementato all’interno un grosso masso dimezzavano in altezza la già angusta galleria. Questa ostruzione è stata abbassata di una decina di centimetri per permettere la progressione. Subito oltre questo restringimento la galleria risulta divisa in due in senso verticale da uno strato di calcite, sormontato da alcune stalagmiti. La galleria continua con costante sezione di forma triangolare per alcune decine di metri. Poi dopo aver oltrepassato una colonna calcitica sulla sinistra, la galleria si restringe per venire quasi completamente ostruita da un'altra colata calcitica. In alto, sulla destra, un piccola finestra permette di vedere oltre l’ostruzione una vaschetta e ancora oltre, la prosecuzione della condotta che continua in salita ma che presenta un diametro non superiore ad una ventina di centimetri.
Tutta questa parte attiva, è percorribile solo strisciando nell’acqua, in pochi punti è possibile procedere a carponi. Nonostante la forte ventilazione presente, si ritiene estremamente difficile poter allargare la parte terminale in quanto le dimensioni della condotta non permettono i movimenti necessari. La grotta risulta abitata da alcuni chirotteri, da numerose Limonia nubeculosa, da alcuni lepidotteri quali la Triphosa dubitata. Nell’acqua sono presenti e numerosi i Niphargus che raggiungono i 3 centimetri di lunghezza.