786 | Grotta della Vecchia Diga
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta della Vecchia Diga
Numero catasto: 786
Numero catasto locale: 327FR
Numero totale ingressi: 2
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 13/04/2013
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Prealpi Carniche Comune: Barcis Area provinciale: Pordenone Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 46,18566667 Lon. WGS84: 12,59852778 Est RDN2008/UTM 33N: 314673.57 Nord RDN2008/UTM 33N: 5117480.012 Quota ingresso: 483 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 1388 m
Dislivello positivo: 77 m
Profondità: 5 m
Dislivello totale: 82 m
Quota fondo: 453 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La grotta si apre sulla destra del Torrente Cellina, all'altezza della vecchia presa della SADE.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta ha uno sviluppo prevalentemente orizzontale e consiste in una sistema di gallerie intercomunicanti. Può essere divisa in due parti assai diverse: la cavità fossile e la cavità attiva. La cavità fossile comunica con l’esterno con due ingressi posti rispettivamente a quota 485 metri e a quota 458 metri. Questa parte può essere percorsa dall’acqua solo in caso di piene eccezionali. Termina con un pozzo, sul fondo del quale scorre dell’acqua e con un sifone che ha precluso la prosecuzione delle esplorazioni fino a tempi recenti. La seconda parte è attiva (ramo attivo): si sviluppa dopo il sifone in leggera salita, è sempre percorsa da un piccolo corso d’acqua fino ad un camino che rappresenta il termine delle attuali esplorazioni; qua e là rami minori confluiscono in quello principale.
Nel complesso la cavità appare piuttosto ricca di concrezioni calcitiche rispetto alle altre presenti nell’area. La volta delle gallerie è costituita in gran parte dal letto degli strati e si mantiene abbastanza bassa. In diversi punti della galleria SW ed in qualche tratto di quella SE ci sono caratteristici conglomerati; sul pavimento della galleria SW, specie in corrispondenza con il ramo iniziale nel primo tratto di questo, ci sono detriti molto levigati e ciottoli di varia grandezza.
Oltre il sifone, è stata esplorata una galleria ascendente: proseguendo per una breve condotta oltre il sifone, dopo un laghetto poco profondo, si incontra una serie di caverne percorse da un modesto corso d’acqua che alimenta il sifone. In una di queste vi è una cascata proveniente da un camino laterale. Dopo questa prima
parte la grotta continua, sempre in salita, con una galleria d’interstrato, non percorsa dall’acqua in condizioni normali, incisa nel mezzo di un meandro. Dopo circa 200 m, mentre la galleria prosegue ancora per una trentina di metri, terminando con una frana, il meandro devia verso est. Percorrendo il meandro bisogna superare alcuni salti in arrampicata finché si arriva alla base di un camino, stimato una quarantina di metri (Parco delle Prealpi Carniche, 2005).