7586 | Grotta della Targa
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta della Targa
Numero catasto: 7586
Numero catasto locale: 6469VG
Numero totale ingressi: 2
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 13/02/2009
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: No
Area geografica: Carso Goriziano
Comune: Doberdò del Lago / Doberdob
Area provinciale: Gorizia
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Lat. WGS84: 45,87493198
Lon. WGS84: 13,59311163
Est RDN2008/UTM 33N: 390816.511
Nord RDN2008/UTM 33N: 5081114.06
Quota ingresso: 193 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 36,5 m
Profondità: 11,8 m
Dislivello totale: 11,8 m
Quota fondo: 181,2 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità si apre in una dolina in prossimità del Sentiero Abramo Schmid (n.° 79 CAI), vicino al cippo confinario n.° 62.
Descrizione dei vani interni della cavità
La cavità ha la peculiarità di avere due ingressi: uno in Italia (1) e l'altro in Slovenia (2), attiguo al cippo confinario n.° 62. L'ingresso italiano si apre in una dolina in prossimità del Sentiero Abramo Schmid (n.° 79 CAI) ed è sovrastato da una targa recante la scritta “21a Batteria –1 pezzo da 105– 1917”. Dopo un breve salto iniziale ci si trova in un'ampia caverna in forte pendenza, caratterizzata da un notevole ammasso di detriti. Da questa sala si dipartono due diramazioni; quella di NE, che presenta un'accentuata acclività, ci porta, dopo aver superato due enormi blocchi rocciosi, in una saletta le cui pareti sono adorne di piccole concrezioni coralline. Il ramo di SSE, invece, è morfologicamente un'antica galleria fluviale, la quale a circa metà della sua lunghezza ha un pozzetto, profondo circa 2 m. Questo ramo ci conduce a quello che è l'ingresso sloveno, più agevole rispetto a quello italiano, in quanto per entrarvi non serve alcuna attrezzatura.
Nella caverna si trovano alcuni muri a secco, senz'altro opera dei militari che avevano cercato di adattare la caverna alle proprie esigenze durante la 1a Guerra Mondiale.
E' probabile che il pezzo citato dalla targa sia stato il cannone da 105/28 mm costruito dalle Officine Ansaldo di Genova su progetto Schneider, una bocca da fuoco di medio calibro (canna da 2.9 m) dal peso complessivo di 2470 kg, il cui trasporto qui non fu certo facile.