73 | Grotta nell'Orto
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta nell'Orto
Numero catasto: 73
Numero catasto locale: 37VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Affidabilità posizione: 1º gruppo riposizionamento regionale su CTR 1:5000 (1999)
Presenza targhetta: No
Area geografica: Carso Triestino
Comune: Trieste
Area provinciale: Trieste
Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta
Lat. WGS84: 45,65698832
Lon. WGS84: 13,84252272
Est RDN2008/UTM 33N: 409821.782
Nord RDN2008/UTM 33N: 5056589.168
Quota ingresso: 363 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 650 m
Profondità: 232 m
Dislivello totale: 232 m
Quota fondo: 131 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
L'imbocco di questa estesa ed interessante cavità si apre all'interno dell'ex campo profughi di Padriciano, a circa una ventina di metri dall'angolo di NW, al margine di un piccolo orto, ed è ostruito da pietrame e filo spinato, i quali si possono comunque rimuovere in poco tempo. La chiusura della grotta è stata effettuata dopo che alcuni ragazzini del campo si erano smarriti al suo interno.
Descrizione dei vani interni della cavità
Il basso portale d'accesso, situato sul fianco di una modesta depressione, sbocca su di uno scivolo molto inclinato, profondo circa 8m; dalla sua base si snoda un'ampia galleria larga mediamente 5m, che dopo qualche metro piega in direzione Nord, formando un ampio gomito. La galleria prosegue inclinata per una ventina di metri; quando il pavimento diventa pressoché piano, in direzione Ovest si diparte una breve diramazione laterale, che all'inizio presenta una caratteristica sezione singenetica.
La galleria principale prosegue per altri 60m in direzione SE, quasi rettilinea, e la sua larghezza varia dai 5 ai 10m, mentre l'altezza varia circa dai 5 agli 8m; al termine si prolunga ancora per qualche metro in direzione Nord. Fra i massi di crollo del pavimento si apre un angusto pozzetto, profondo 7m. In direzione opposta spaccature immettono in due brevi diramazioni, riccamente concrezionate, dall'andamento quasi labirintico.
Al centro della galleria principale, sotto la verticale di alcuni camini, fra i grossi blocchi accatastatisi sul pavimento, si aprono vari passaggi che sfociano nel sottostante pozzo, profondo 8m e largo dai 2 ai 3m circa.
Alla base una strettoia verticale immette nel salto sottostante, interrotto dopo 4m da un comodo ripiano, e profondo in totale 15m. A qualche metro dal fondo una finestra permette di scendere un pozzo parallelo, cieco. Sul fondo un'esigua fessura, forzata con un energico scavo, permette di accedere ai vasti ambienti scoperti nel 1986.
Ci si infila fra grossi massi, piuttosto instabili, e dopo qualche metro, anziché scendere sul fondo della spaccatura, si supera una strettoia, all'inizio della quale è visibile una caratteristica lama rocciosa, in parte scalpellata per rendere più agevole il passaggio. Si scendono due pozzetti in rapida successione, profondi 3.5m e 10m; le pareti sono ricoperte da una spessa crosta calcitica. Una strettoia obliqua immette direttamente sulla successiva verticale, profonda 30m. Le pareti, che distano mediamente 5m, sono intensamente erose (corrose) e presentano le aperture di alcuni pozzetti, i quali dopo pochi metri riconfluiscono tutti nell'ambiente principale. La base è occupata da massi e detriti di varie dimensioni, che presentano spigoli piuttosto taglienti. L'ambiente è quasi circolare, con un diametro di 6-7m; in direzione Est si diparte una breve galleria, sormontata al centro da un alto camino, che termina dopo pochi metri contro una consistente quantità di fango. Sulla verticale del pozzo di 30m, alcuni passaggi confluiscono sulla verticale sottostante, profonda 30m, e anche qui le pareti si presentano interamente erose; ancora un salto di 10m, quindi si tocca il fondo a -148m.
Ritornando a -100m, dalla base del pozzo di 30m, si risale per qualche metro la parete in direzione Nord, imboccando un'ampia galleria ben concrezionata, che sfocia dopo pochi metri sulla sommità di un pozzo profondo 16m. In direzione NE un camino risale per una quarantina di metri, terminando sotto una strettoia impraticabile. La base del pozzo di 16m è formata da un vano piuttosto ampio, che misura circa 7m x 5m; verso S una breve diramazione sfocia sul pozzo di 30m che porta a 148m di profondità. In direzione opposta uno scivolo molto inclinato, dalle pareti ben concrezionate, immette, dopo circa 20m di dislivello, in un'ampia galleria, che dopo qualche metro forma un'evidente retroversione. Il pavimento, ricoperto da una spessa crosta calcitica, accentua sempre più la sua pendenza, delineando un salto profondo 25m, interrotto a metà da un piccolo terrazzo. L'ambiente è molto ampio, di forma allungata, e la morfologia è quella tipica di una forra. A 180 m di profondità si raggiunge un ripiano, dal quale si possono discendere due vie diverse.
Si risale la parete per qualche metro, allontanandosi dalla verticale del pozzo sovrastante. Quindi, sfruttando le numerose stalagmiti e colonne, si scende il salto successivo, toccando il fondo della caverna a 200m di profondità. Da qui è stato risalito per quasi 50m un ampio camino laterale, il quale termina su strettoie impraticabili.
Direttamente dal ripiano a -180m, si può scendere per qualche metro il sottostante saltino, sotto al quale sprofonda un pozzo sui 20m. Alla base di questo, da un lato si diparte una diramazione, molto fangosa, che ben presto termina in frana; in direzione opposta una strettoia impraticabile sfocia su di un pozzo profondo in totale 37m, che può esser sceso pendolando una decina di metri prima del suo fondo.
Questa verticale, interrotta da vari ripiani, presenta le pareti intensamente erose; la base è occupata da grosse lame e massi staccatisi dalle pareti; dal fondo si può scendere ancora uno stretto pozzetto, che ben presto diviene impraticabile, alla profondità di 232m.
Fra i massi instabili del fondo si apre un altro saltino, che non è stato sceso per la pericolosità del suo imbocco.
A 37m dal fondo si può risalire per qualche decina di metri un interessante sistema di meandri, che continuano in più direzioni, divenendo però impraticabili.