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Catasto Speleologico Regionale

 

Aggiornamento scheda catastale




6327 | Abisso del Segretario Marcello


100m 500m 1000m
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Nomi e numeri catastali

Nome principale: Abisso del Segretario Marcello

Numero catasto: 6327

Numero catasto locale: 6137VG

Numero totale ingressi: 1

Nome immagine

Ingresso principale

Data esecuzione posizione: 31/03/1999

Affidabilità posizione: Corretto

Presenza targhetta: Si

Area geografica: Carso Triestino

Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina

Area provinciale: Trieste

Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale

Lat. WGS84: 45,76249206

Lon. WGS84: 13,7006916

Est RDN2008/UTM 33N: 398962.164

Nord RDN2008/UTM 33N: 5068480.142

Quota ingresso (s.l.m.): 263 m

Caratteristiche

Sviluppo planimetrico: 45 m

Profondità: 89 m

Dislivello totale: 89 m

Quota fondo: 174 m

Breve descrizione del percorso d'accesso

La cavità si apre nella pineta sita sul fianco settentrionale del dosso che separa Baita da Prepotto Superiore. Il suo ingresso, un ovale irregolare di cm 180 x 100, è sito in una depressione, 3m ad Est di una masiera che dalla cima del dosso scende, pur senza raggiungerla, verso la strada. A NE dell'imbocco dell'abisso si trova l'ingresso della Grotta 16a di Capodanno (6765/6288VG), un non troppo largo cunicolo-pozzo che scende per 12m sino ad una strettoia non forzata; gli imbocchi delle due grotte sono separati da un muretto a secco che impedisce cadute accidentali nella seconda.

Descrizione dei vani interni della cavità

Un pozzo ben concrezionato e di 6m di profondità dà inizio a questa cavità; la parte più interna del pozzo, che si sviluppa in direzione N-S, è sormontata da un breve e stretto camino. Al suo fondo (punto 2), alla base della parete Sud, un basso passaggio sbocca su un pozzo di 18m, interrotto da un ripiano inclinato e da qualche ponte naturale; le sue pareti, in parte nude, in parte rivestite da un velo di calcite, si allargano verso il centro, per poi riavvicinarsi al fondo in cui una strozzatura costringe a passare fra grosse lame di roccia. A 10m dall'inizio di questo pozzo una serie di ponti naturali e di massi incastrati fra le pareti lo divide dalla sua logica prosecuzione, una frattura che si sviluppa in direziono Nord per alcuni metri; l'ambiente, dapprima concrezionato, diviene poi più scabro e severo ed è sormontato da un alto camino.
La cavità prosegue in direzione SW con una serie di scivoli di roccia viva presentanti evidenti e marcate tracce di dissoluzione, intervallati da un piccolo pozzo (punto 3); la parte finale di questo tratto, che risulta essere scavato nella dolomia (o nei calcari dolomitici) si strozza in un angusto passaggio, allargato artificialmente (punto 4), che sbocca in direzione Sud su di un ampio pozzo profondo poco più di 6m i, interrotto verso la metà da un massiccio ponte naturale, forse non troppo stabile, cui segue un ripiano inclinato. Sulla parete Nord del ripiano, ad un paio di metri di altezza, è stata aperta una finestra che immette su di un piccolo pozzo dalle pareti erose e interessato da marcati fenomeni di ringiovanimento. Questi è sormontato da un camino e prosegue verso il basso fra massi incastrati che impediscono l'accesso ad una fessura non molto larga oltre alla quale le pietre cadono per alcuni metri.
Alla fine del ripiano inclinato il pozzo prosegue (punto 5), im parte concrezionato ed in parte eroso, per ulteriori 16m e nuovamente in direzione SW; sulla parete opposta si notano alcune finestre non ancora raggiunte. Al suo fondo, costituito da un ammasso di sfasciumi lapidei, alla base della parete SW è stato aperto un passaggio, tuttora abbastanza disagevole, (punto 6) oltre il quale si scende un P. 8 seguito da uno scivolo molto inclinato e da un P. 4; le pareti, che distano fra di loro alcuni metri, si presentano erose e frastagliate, con accenni di concrezionamento rari ma comunque chiaramente osservabili. Sul ripiano terminale di questo che potremmo considerare un unico pozzo di 15m - una frattura orientata NNW-SSE - a breve distanza dall'orlo del pozzo successivo (punto 7), si apre un pozzo cieco di 6m.
Dal punto 7 la cavità si approfondisce ancora verso SW con un altro pozzo inclinato, profondo 12 m, chiuso al fondo da massi incastrati sotto i quali un ulteriore salto di 2,5m conduce alla fessura finale (punto 8) con cui attualmente la grotta finisce.
Dal ripiano sito 3mi più in basso del Punto 7 in direzione NW si apre una finestra, oggetto di sterile scavo, oltre la quale s'apre un minuscolo vano al cui fondo la grotta potrebbe proseguire ancora per qualche metro.
Tutta la cavità si sviluppa lungo un piano inclinato che talvolta dà l'impressione di seguire l'andamento degli strati, immergendosi in direzione SW, intercettando lungo il percorso fratture quasi ortogonali (NW-SE) e attraversando via via serie di litotipi differenti: ai calcari grigiastri del tratto iniziale seguono calcari dolomitici o dolomie e quindi calcari neri in alternanza a calcari grigi. Nel corso dell'esplorazione (mesi di gennaio e febbraio 2003) lo stillicidio è stato sempre molto abbondante, quasi scomparso nei due mesi successivi.

NOTA:
La cavità è stata erroneamente ricatastata, a causa di un errore di posizione, col numero 6542/6210VG.

NOTA: SEGNALATA PRESENZA DI RIFIUTI

Rilievo: Pianta e sezione (26/04/2003)

Abisso del Segretario Marcello

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