5803 | Grotta Renata
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta Renata
Numero catasto: 5803
Numero catasto locale: 5997VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 28/03/2011
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 45,764523948969 Lon. WGS84: 13,679410218602 Est RDN2008/UTM 33N: 397311 Nord RDN2008/UTM 33N: 5068733 Quota ingresso: 190 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 74 m
Profondità: 23 m
Dislivello totale: 23 m
Quota fondo: 167 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità si apre in un vasto solcato carsico, molto accidentato e privo di vegetazione. Per raggiungerne l'imbocco si segue la strada asfaltata che dalla chiesa di San Pelagio porta a Slivia. Nel punto in cui termina la strada, si prende il sentiero, sulla sinistra, che attraversa le vigne. Dopo 250m il sentiero piega bruscamente a destra; a questo punto si deve, invece, proseguire a sinistra, lungo un tratturo fiancheggiato sulla destra da muretti a secco. Dopo circa 50m, ci si inoltra, sulla destra, nella landa carsica e percorsi altri 50m, si giunge su un accidentato solcato carsico: qui si apre l'ingresso della cavità.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'accesso avviene tramite un pozzo verticale della profondità di 18m, le cui dimensioni aumentano leggermente con la profondità. La morfologia di questo pozzo è di tipo corrosivo con pareti lisce o localmente incise.
Al fondo del pozzo di accesso, si trova la galleria principale con orientamento E-W, avente una larghezza variabile di 5-8m ed un'altezza che in alcuni punti arriva ai 10m. Da un punto di vista morfologico, si tratta di una galleria a sezione derivata, profondamente modificata da fenomeni di riempimento argilloso e crolli, con successivo riconcrezionamento del materiale di fondo. La galleria è interessata da vistosi fenomeni di concrezionamento. Colonne di notevole altezza uniscono il soffitto al livello del suolo, colate e vaschette ornano i dislivelli e la pareti, e durante la prima esplorazione il terreno era interamente tappezzato di brillanti cristalli. Negli angoli nascosti, si possono rinvenire numerose eccentriche.
Proseguendo verso Ovest, la galleria procede in salita, superando grossi massi di crollo ed una colata calcitica, fino ad arrivare ad un piccolo vano terminale, costituito dal relitto di un tratto di condotta singenetica, modificata per approfondimento vadoso (si riconosce chiaramente, alla sommità, la sezione primaria), ad orientamento N-S (perpendicolare all'ambiente principale) e con il fondo ostruito da detriti. Nel punto più alto, la presenza di radici denota la relazione con la superficie.
Dal punto di partenza si può accedere, tramite un evidente foro in parete, ad un pozzetto laterale, profondo 5m, subparallelo alla galleria principale, interessato da fenomeni di concrezionamento superficiale sulla parete aggettante.
Proseguendo verso Est, fiancheggiando un'imponente colata calcitica (risalita senza altro esito che il rinvenimento di una fessura di esigue dimensioni, che si sviluppa verso il basso) si giunge in una parte della galleria caratterizzata da suolo pianeggiante, con il soffitto che, abbassandosi progressivamente, pone fine alla cavità. E' stato tentato un lavoro di disostruzione nel cunicolo terminale senza, però, trovare speranze di prosecuzione.