5579 | Grotta Silvio Polli
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta Silvio Polli
Numero catasto: 5579
Numero catasto locale: 5915VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 06/03/2016
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 45,76586794 Lon. WGS84: 13,70085546 Est RDN2008/UTM 33N: 398981 Nord RDN2008/UTM 33N: 5068855 Quota ingresso (s.l.m.): 239 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 557 m
Profondità: 85 m
Dislivello totale: 85 m
Quota fondo: 154 m
Descrizione dei vani interni della cavità
Questa grotta è stata dedicata al prof. Silvio Polli da parte del figlio Elio che riuscì a individuarne l'ingresso, originariamente costituito da una stretta fessura soffiante in mezzo ad un prato, quasi sul fondo di una ampia dolina, oggi parzialmente coltivata e fino agli anni '60 occupata in parte da un laghetto. Un paziente lavoro di scavo ha permesso di accedere ad un pozzo di poco più di 11m, che presenta ancor oggi una strettoia abbastanza impegnativa alla profondità di 3m.
Alla sua base inizia una galleria fortemente inclinata che, dopo una decina di metri, diventa quasi orizzontale allargandosi in una cavernetta ove s'incontra un trivio. Proseguendo sul lato destro, si percorre una bassa galleria di 10m col fondo costituito da ciottoli. Essa immette in un pozzo di 7m che però si può evitare, imboccando invece il ramo centrale. Quest'ultimo, costituito da un cunicolo in salita, immette in una grande sala inizialmente ornata da lunghi spaghetti bianchi. Questa sala, oltre a presentare delle brevi diramazioni, si innesta nella parte più depressa su un sistema di cunicoli fangosi che permettono di giungere quasi sul fondo del pozzo su menzionato, che è costituito da una saletta lunga 11m, avente nella parte inferiore alcuni passaggi che immettono in una bassa galleria terminante con due fessure impenetrabili.
Il ramo di sinistra è costituito da un cunicolo che dopo una strettoia in salita, un'ulteriore girata a sinistra ed un altro infimo cunicolo, immette in un pozzo di una decina di metri col quale si giunge, dall'alto, in una seconda sala. Nella parte più fonda di questa caverna si imbocca un complesso sistema di cunicoli molto fangosi, denominati "gli orrori", in quanto hanno la volta costituita da massi di frana molto instabili. Dopo una ventina di metri, con alcuni saliscendi, si arriva finalmente su una successione di pozzi più tranquilli, in parte concrezionati, che con diversi ripiani e facili strettoie, per un dislivello complessivo di quasi 50m, portano al fondo della cavità. Questo è costituito da un ripiano di quasi 2m di diametro, ricoperto da pietre fortemente erose, fra le quali si nota una stretta fessura fonda almeno 5-6m.
Un ulteriore ramo si sviluppa poco prima di quest'ultimo tratto verticale: verso la parte finale degli "orrori" s'imbocca un cunicolo verso destra che, dopo 3m, giunge in una cavernetta dalla quale sprofonda un pozzo di 7,8m. Alla sua base ci si innesta su un labirinto di cunicoli e cavernette. Uno di questi rametti permette di scendere obliquamente per un dislivello complessivo di 13m, fino alla base di un' alto camino; un altro, costituito dalla normale prosecuzione del pozzo precedente, è formato da una successione di 4 pozzetti intervallati da brevi salette e piani detritici.
Complessivamente, la grotta presenta in prevalenza forme giovanili, con evidenti segni lasciati dall'infiltrazione dell'acqua proveniente dalla sovrastante dolina, come ciottoli, ghiaie e depositi argillosi. In alcuni casi però, stanno già subentrando forme senili di concrezionamento come ad esempio nella caverna degli spaghetti.
Da un punto di vista tecnico la visita non va sottovalutata. Il superamento della strettoia iniziale, la presenza di blocchi instabili e soprattutto il passaggio in ambienti estremamente fangosi, sono fattori che talvolta creano non pochi problemi.