527 | Grotta dei Pipistrelli
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta dei Pipistrelli
Numero catasto: 527
Numero catasto locale: 2686VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 31/03/2010
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: San Dorligo della Valle / Dolina Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 45,617179978102 Lon. WGS84: 13,884581767142 Est RDN2008/UTM 33N: 413037 Nord RDN2008/UTM 33N: 5052120 Quota ingresso (s.l.m.): 320 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 145 m
Profondità: 19,4 m
Dislivello totale: 19,4 m
Quota fondo: 300,6 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Sul versante settentrionale della Val Rosandra, oltrepassata la Grotta delle Gallerie (290/420VG), si deve seguire ancora l'ex linea ferroviaria per un centinaio di metri e sulla parete, a cinque metri di altezza, si apre la Grotta dei Pipistrelli.
Descrizione dei vani interni della cavità
Nel 1884 alcuni operai addetti alla costruzione della linea ferroviaria per Fiume, facendo brillare delle mine per lo sbancamento della parete rocciosa, misero in luce questa cavità.
Dall'ingresso, piuttosto basso, si accede in una successione di caverne separate da brevi corridoi e da qualche strettoia. Il suolo è quasi ovunque argilloso e le concrezioni abbondano, ma sono di tipo comune ed alquanto sporche; superata una strettoia in parete, si giunge in una saletta dal suolo coperto di guano di pipistrello, alla quale fa seguito un'ultima cavernetta chiusa da un banco di sabbia.
Fino al 1960 nel tratto finale della grotta scoperto nel 1956, viveva una foltissima colonia di pipistrelli (appartenenti alla famiglia dei Rinolofidi), la più consistente tra quelle conosciute sul Carso. Il numero dei chirotteri qui è andato via via diminuendo nel tempo e la sparizione di questi piccoli mammiferi è stata rilevata anche in diverse altre grotte.
Si segnalano inoltre, nella saletta più in fondo, diversi cunicoli scavati nella sabbia, alcuni parzialmente puntellati e di dubbia stabilità, frutto anche questi di scavi presumibilmente abbandonati da tempo vista anche la presenza di attrezzi ormai inservibili.
Da notare inoltre la totale assenza di pipistrelli, nonostante qualche traccia di guano.
Cgeb 2008
Negli anni 2004-2007 la cavità è stata oggetto di lunghi lavori di scavo da parte della CGEB (ai quali hanno partecipato soprattutto Florit, Zanini, Diqual) che hanno portato alla scoperta di due nuovi rami. In particolare, nella parte finale si è reso accessibile un nuovo cunicolo lungo una ventina di metri e nel ramo del fondo è stato aperto un nuovo pozzo di m 7,2. Si è provveduto ad effettuare un rilievo più preciso di tutta la cavità.