5249 | Abisso Massimiliano Puntar
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Abisso Massimiliano Puntar
Numero catasto: 5249
Numero catasto locale: 5816VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 15/11/2012
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Trieste Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 45,70254587 Lon. WGS84: 13,79677175 Est RDN2008/UTM 33N: 406333.425 Nord RDN2008/UTM 33N: 5061703.137 Quota ingresso (s.l.m.): 302 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 144 m
Profondità: 145 m
Dislivello totale: 145 m
Quota fondo: 157 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità si apre sul bordo di una dolina di piccole dimensioni, situata a circa 250 metri dal cavalcavia di Percedo, sul fianco destro dell'Autostrada. Nella stessa dolina si apre l'imbocco di un altro pozzo, esplorato dal REST e forse mai catastato.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta è piuttosto complessa ed in alcuni tratti abbastanza franosa, probabilmente ciò è dovuto agli esplosivi utilizzati per lo scavo della trincea della nuova autostrada che passa a pochi metri di distanza dall'ingresso.
Sceso il primo pozzo, alquanto stretto nella parte alta, si arrampica un saltino concrezionato ed al di là di un masso, si imbocca un pozzo di 12 metri, fino ad un terrazzo detritico piuttosto instabile. Da qui, tramite un'ampia frattura parallela e retroversa, parte il ramo che conduce al fondo e che è costituito da una serie ininterrotta di pozzetti di discrete dimensioni, caratterizzati da un marcato ringiovanimento e separati solo da brevi terrazzini detritici. Solo nella parte terminale gli ambienti si allargano in una galleria concrezionata, articolata su due piani, ed interessata da una netta faglia, dove però i depositi calcitici hanno chiuso ogni prosecuzione.
Particolarmente interessante è il secondo ramo, che si sviluppa a partire dal terrazzo detritico sito a -30, costituito da un salto di 12 metri, seguito da due sale concrezionatissime. Nella prima caverna si trova un pozzetto laterale impraticabile, sovrastato da un camino interessato da una certa circolazione d'aria, dovuta ad un probabile collegamento con la soprastante 5595VG. Attraverso un passaggio aperto tra le concrezioni, si perviene alla seconda caverna che termina, con una ripida colata calcitica, su di un ampio pozzo di 26 metri il cui imbocco, sovrastato da un'ampia frattura trasversale, viene diviso da alcuni ponti naturali. Alla sua base, un passaggio delicato tra massi instabili, permette di scendere un'ulteriore stretto pozzo di 10 metri, il cui fondo è costituito da un pendio ghiaioso che nel corso della prima esplorazione è franato, bloccando completamente quella che doveva essere la continuazione della cavità.
L'abisso è stato chiuso da una botola, le cui chiavi sono disponibili presso il CAT ed il REST ed è stato intitolato alla memoria di Massimiliano Puntar, socio del REST e membro del CNSASS, morto durante le operazioni di soccorso in occasione dell'incidente avvenuto al Veliko Sbrego nel gennaio de 1990, all'età di solo 23 anni. Accanto all'ingresso è stata posta una targa che lo ricorda.