3982 | Grotta degli Stavoli Pra di Steppa
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta degli Stavoli Pra di Steppa
Numero catasto: 3982
Numero catasto locale: 2204FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 19/11/2015
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Prealpi Carniche Comune: Trasaghis Area provinciale: Udine Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 46,28743953 Lon. WGS84: 13,01508979 Est RDN2008/UTM 33N: 347102.953 Nord RDN2008/UTM 33N: 5127899.5 Quota ingresso: 793 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 545 m
Profondità: 85 m
Dislivello totale: 85 m
Quota fondo: 708 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La grotta s'apre al margine di un vasto Karren sito a circa 15m, sulla destra, dal sentiero che va dai Stavoli Grignès ai Stavoli Prà di Steppa, a circa 300m dal termine della strada asfaltata. L'ingresso, piuttosto angusto, s'apre tra massi.
Descrizione dei vani interni della cavità
Un breve salto di 2m porta ad una piccola cavernetta sul fondo della quale, tra massi in equilibrio precario, c'è l'imbocco del P15. Dopo circa 4-5m si trova un'ampia finestra che dà su un pozzo parallelo (conviene scendere questo evitando il pozzo principale che scarica). Sul fondo (praticamente comune per i due pozzi) si sviluppa un'ampia caverna in salita che, nel punto più basso, presenta uno stretto cunicolo che porta ad un P4,5. Alla base di questo si diparte una stretta galleria inclinata che giunge ad una seconda caverna ingombra di massi di crollo. Sul lato sinistro c'è un passaggio che dà su un basso cunicolo; questo arriva in caverna dove, dall'alto, scende un modesto rivolo d'acqua che si perde tra i massi. Da qui si prosegue scendendo un P3,7 oltre al quale si giunge in una galleria in discesa che a tratti s'allarga a formare delle piccole caverne. Sul fondo s'apre un P7 alla base del quale c'è un trivio.
Il ramo a destra porta ad una risalita che dà su due caverne sovrapposte la superiore delle quali è di dimensioni ragguardevoli.
Il ramo centrale è percorso da uno scivolo d'acqua che ben presto diviene impraticabile; probabilmente comunica a valle con il ramo di sinistra.
Il ramo di sinistra è costituito da una bassa galleria (si procede strisciando), lunga una settantina di metri, che porta ad alcuni salti. Qui c'è un arrivo d'acqua, probabilmente lo stesso che sparisce nel ramo centrale del trivio. Da qui, si continua superando una fessura oltre la quale si giunge ad una sala (16 X 14m) nel cui centro s'apre un pozzetto per lo più ostruito da materiale di frana. Sulla parete E, invece, c'è un passaggio che porta ad una saletta dalla quale si diparte una galleria piuttosto bassa, lungo una cinquantina di metri e caratterizzata da evidenti segni di sifonamento. Terminata questa si giunge in un ambiente lungo una decina di metri con il fondo piano e costituito da sabbia; qui esiste un arrivo intransitabile. Continuando verso il fondo si prosegue lungo una china di sabbia e ghiaia fine che porta ad un P5, levigato a specchio, alla base del quale vi sono alcune prosecuzioni molto e strette e ben presto impraticabili.
Nell'ultimo tratto della cavità c'è un piccolo arrivo d'acqua che sparisce nelle fessure impraticabili; l'aria è quasi assente.