312 | Abisso Bolletti
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Abisso Bolletti
Numero catasto: 312
Numero catasto locale: 113FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 29/08/2021
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Prealpi Carniche Comune: Verzegnis Area provinciale: Udine Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 46,365073057718 Lon. WGS84: 12,91814164323 Est RDN2008/UTM 33N: 339862 Nord RDN2008/UTM 33N: 5136717 Quota ingresso: 1531 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 33 m
Profondità: 139 m
Dislivello totale: 139 m
Quota fondo: 1446 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
Dalla Stalla Pontaria, qualche chilometro dopo Chiaicis, sulla strada, si diparte la teleferica che porta a quota 1680, nei pressi della cava di marmo situata sul Colle dei Larici (quota 1776m). Dopo 250m in direzione Ovest inizia un sentiero che, inerpicandosi dapprima con dolce pendenza attraverso prati morbidamente ondulati, si fa poi via via più ripido, passando in vicinanza della Casera Mongarda, per congiungersi quindi col sentiero che sale da quota 958m, presso gli Stalli Sciardul. La salita si fa sempre più marcata rasentando ad Est le pendici del Monte Verzegnis (o Pizzat, quota 1915m) volgendo in direzione della Casera Val. A quota 1585m sul declivio di un dosso, pianeggiante (quota 1610m) nella parte occidentale, ai piedi di un balzo roccioso, si trova l'Abisso Livio Bolletti (così battezzato dal GTS per onorare la memoria di un socio defunto), esplorato dal GTS successivamente ad una segnalazione di alcuni operai della cava di marmo.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta si apre, con un'imboccatura di 2m x 5m, nei calcari giurassici del Monte Verzegnis, nei pressi della Malga Val (da cui deriva il fatto che uno dei nomi ad essa attribuiti é quello di Riceule di Val).
Il primo pozzo, profondo 45m è scavato in una frattura orientata NE-SW e continua a NE con un piccolo salto, cieco, di 4m. Nella parte SE del fondo del pozzo, in parte occupato da un cumulo di neve, si apre l'ingresso, molto stretto, del pozzo di 50m (scavato, come il pozzo iniziale, in una fessura orientata NE-SW) che continua angusto ed accidentato per arrivare in una caverna con il suolo costituito da massi di frana; fra questi massi si apre l'ingresso del pozzo di 15m che, dopo una stretta fessura, immette nell'ultimo pozzo della cavità, profondo 25m. L'orientamento degli assi dei due ultimi pozzi è N-S;
Una fessura inesplorata, posta a circa metà dell'ultimo pozzo, rappresenta una possibile prosecuzione.
La prima parte della cavità (pozzi di 45m e di 4m) era stata già esplorata nel 1913 da Cleva, ma le misure attribuite ai pozzi in quell'occasione superavano notevolmente quelle attuali.