1825 | Abisso del Monte Lovinzola
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Abisso del Monte Lovinzola
Numero catasto: 1825
Numero catasto locale: 770FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 30/08/2020
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Prealpi Carniche Comune: Enemonzo Area provinciale: Udine Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 46,375811427882 Lon. WGS84: 12,917720420443 Est RDN2008/UTM 33N: 339861 Nord RDN2008/UTM 33N: 5137911 Quota ingresso: 1548 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 38 m
Profondità: 103 m
Dislivello totale: 103 m
Quota fondo: 1445 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
L'abisso si apre un centinaio di metri a monte della Casera Lovinzola di Sopra, sul versante Nord-Est del Monte Lovinzola, nel gruppo del Verzegnis; l'ingresso, al lato del quale si apre un altro pozzo che però è cieco, è costituito da una fessura lunga 15m e larga al massimo 2m, coperta parzialmente da erbe e cespugli.
Descrizione dei vani interni della cavità
Sul lato Sud-Ovest del pozzo, a pochi metri dall'ingresso, si trova un ripiano sormontato da un masso che forma una specie di ponte di roccia; dalla parte centrale della fessura, invece, si scende per 23m fino ad un ripiano costituito da una china detritica piuttosto ripida ed instabile. Questo primo pozzo nel periodo invernale viene ostruito dalla neve che può essere rinvenuta anche all'inizio della stagione estiva.
Per accedere alla verticale successiva conviene spostare l'attacco delle scale sulla parete destra, alla fine di una stretta cengia; si evitano così i pericolosi attriti che si incontrerebbero altrimenti.
Dopo circa 20m di discesa il pozzo è interrotto da un ripiano formato, come quello precedente, da blocchi di roccia sormontati da una ripida china detritica. Allo stesso livello di questo terrazzo, una lama di roccia divide il pozzo in due parti; dopo 8m il pozzo si riunifica e assume nuovamente una forma allungata, fino a quando viene interrotto a 77m di profondità da un nuovo ripiano. Scendendo ulteriormente si incontra un ulteriore salto di 8m, seguito dopo un breve piano inclinato da un pozzetto di 5m, che porta in una saletta circolare il cui fondo è coperto da uno spesso strato di neve; due metri sopra il fondo una finestra comunica con un nuovo pozzetto che può essere facilmente disceso in arrampicata. Nell'ultima saletta della grotta, di forma allungata ed occupata da una ripida china detritica, si aprono due ridottissime fessure inaccessibili.
Lungo tutto l'abisso, ma in particolare nella sua parte finale, spuntano dalle pareti grossi ciottoli di selce, che una volta staccati contribuiscono ad aumentare il riempimento detritico della cavità.
Nel 1984 la grotta è stata esplorata dal Gruppo Grotte Novara fino alla profondità di 64m: la parte finale non è stata visitata a causa di un tappo di ghiaccio.