1714 | Grotta degli Altari
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta degli Altari
Numero catasto: 1714
Numero catasto locale: 4543VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 06/07/2014
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: San Dorligo della Valle / Dolina Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 45,61972078 Lon. WGS84: 13,87474441 Est RDN2008/UTM 33N: 412274 Nord RDN2008/UTM 33N: 5052413 Quota ingresso: 140 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 236,5 m
Dislivello positivo: 39,5 m
Profondità: 10 m
Dislivello totale: 49,5 m
Quota fondo: 130 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
L'imbocco della cavità, piuttosto piccolo, si apre in una bassa paretina, circa 40m sopra il Sentiero Alto del Fiume, sulla destra orografica del Torrente Rosandra; d'inverno lo si vede dal sentiero per Bottazzo, mentre nelle atre stagioni è invisibile.
Descrizione dei vani interni della cavità
In origine la cavità si presentava come un angusto cunicolo, rifugio di tassi ed altri animali, e la scoperta degli estesi ambienti interni venne effettuata dopo la rimozione di un'ostruzione argillosa.
Il malagevole tratto iniziale porta in una caverna, dalla quale si dipartono due diramazioni: quella discendente si sviluppa con una galleria di facile percorribilità, dal suolo costituito per gran parte da depositi di argilla i quali ad un certo punto chiudono il vano; l'altra è ascendente e inizialmente poco ampia, quindi le dimensioni aumentano fino ad una frana, coperta di incrostazioni calcitiche, che segna la fine della parte accessibile. La compattezza della roccia e la scarsità di concrezioni hanno lasciato inalterate le caratteristiche sezioni dovute ad un'antica circolazione idrica. Interessante è il fatto che la grotta in occasione di forti precipitazioni viene tuttora invasa dall'acqua che talvolta esce dall'ingresso per scendere fino al torrente.
La scoperta di questa grotta viene ad aggiungere nuove conoscenze sul carsismo profondo di questo versante della Val Rosandra, dove vi sono numerose cavità a sviluppo prevalentemente orizzontale, mentre in questa è notevole il dislivello negativo tra l'imbocco e la parte più interna.