1621 | Grotta sul Monte Ermada
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta sul Monte Ermada
Nome principale sloveno: Pejca na Grmadi
Numero catasto: 1621
Numero catasto locale: 4501VG
Numero totale ingressi: 2
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 27/12/2019
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 45,79518267 Lon. WGS84: 13,62813801 Est RDN2008/UTM 33N: 393382.555 Nord RDN2008/UTM 33N: 5072206.367 Quota ingresso (s.l.m.): 288 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 170 m
Profondità: 40 m
Dislivello totale: 40 m
Quota fondo: 261 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità si apre con due imbocchi, dei quali uno è artificiale, a breve distanza dalla vetta del Monte Hermada; per raggiungerla si deve prendere l'ampia strada non asfaltata che dall'abitato di Ceroglie, in direzione Nord-Ovest, prosegue fino al Confine di Stato. Dopo circa 800m dal paese, la strada è attraversata dal sentiero segnato N.3 che si segue sulla sinistra, sul fianco del Monte Hermada, per altri 250m circa, finchè si vede, ancora sulla sinistra, una traccia di sentiero che risale direttamente il pendio del monte lungo la linea di massima pendenza. La traccia è fiancheggiata sulla destra da un muro a secco e termina sulla spalla Nord-Est del monte, dove passa un altro sentiero che sale alla cima più alta. Un centinaio di metri prima di questo incrocio si deve abbandonare la traccia sulla sinistra trovando, dopo una ventina di metri, i resti di trincee e camminamenti, presso i quali si apre la cavità. L'ingresso artificiale si trova più in basso rispetto a quello naturale, in una piccola depressione.
Descrizione dei vani interni della cavità
L'ingresso inferiore costituisce l'inizio di un corridoio scavato durante la prima guerra mondiale, il quale sbocca, dopo un percorso di un centinaio di metri, alla base della ripida china che scende dall'ingresso naturale. Da questo punto si sviluppa una bella galleria, nella quale si notano dei grandi gruppi colonnari, la quale si allarga presto in una spaziosa caverna; qui si aprono un breve passaggio artificiale ed una diramazione che durante la guerra è stata svuotata dall'argilla che la ostruiva, nell'intento di scoprire più vasti ambienti per il ricovero della truppa austriaca che presidiava il monte. Più avanti le dimensioni della cavità aumentano considerevolmente e la volta è ornata da massicce formazioni stalattitiche, mentre dei grandi muri in cemento formano due comodi ripiani collegati da rampe di scale che permettono di superare agevolmente un salto di 7m. La grotta ha termine con una successioni di basse cavernette concrezionate, unite da strettoie dal suolo argilloso.
La cavità è il relitto di un grande inghiottitoio ed in alcuni tratti si notano sulle pareti i segni ben conservati dell'antica attività idrica ed è stata scoperta casualmente durante la ricerca della misteriosa Caverna del Fuoco.