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Catasto Speleologico Regionale

 

Aggiornamento scheda catastale




1456 | Grotta Pod Lanisce


100m 500m 1000m
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Nomi e numeri catastali

Nome principale: Grotta Pod Lanisce

Numero catasto: 1456

Numero catasto locale: 573FR

Numero totale ingressi: 1

Nome immagine

Ingresso principale

Data esecuzione posizione: 30/04/2011

Affidabilità posizione: Corretto

Presenza targhetta: Si

Area geografica: Prealpi Giulie

Comune: Taipana

Area provinciale: Udine

Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS

Lat. WGS84: 46,268333001314

Lon. WGS84: 13,325722145391

Est RDN2008/UTM 33N: 370985.7

Nord RDN2008/UTM 33N: 5125224.1

Quota ingresso (s.l.m.): 400 m

Caratteristiche

Sviluppo planimetrico: 1950 m

Dislivello positivo: 30 m

Dislivello totale: 30 m

Quota fondo: 400 m

Breve descrizione del percorso d'accesso

La cavità è raggiungibile percorrendo la strada panoramica che da Nimis segue il corso del Torrente Cornappo in direzione Montaperta. Dopo la località Ponte Sambo la strada si impenna; percorse poche centinaia di metri si nota facilmente sulla sinistra un piccolo sentiero che porta al sottostante Rio Carmau, affluente del Cornappo. Tale sentiero conduce direttamente in prossimità della grotta Pod Lanisce.

Descrizione dei vani interni della cavità

Ramo principale:
inizia con una galleria di altezza variabile fra il metro e il metro e mezzo, sul cui fondo scorrono circa 20cm d'acqua. Il percorso in questo tratto è piuttosto malagevole a causa della ridotta altezza del soffitto e delle profonde pozze d'acqua che si incontrano. A 70m dall'entrata un sifone a pelo libero costringe a percorrere un corto cunicolo laterale asciutto che permette di superare l'ostacolo. Questo cunicolo sbocca nel ramo principale, in un laghetto profondo circa 50cm. Oltre il laghetto si incontra una profonda galleria inondata, percorribile in spaccata, cui segue una galleria con circa 70cm d'acqua. Alla fine di questo tratto il ramo principale cambia morfologia: il soffitto si alza fino ad una decina di metri consentendo un agevole cammino, gli ambienti si fanno più ampi e si incontrano molti massi di crollo. A 150m dall'entrata, il ramo principale compie una brusca deviazione a sinistra per poi riprendere la direzione originaria. In questo punto si trova una grossa frana e l'unica prosecuzione attiva si apre sulla parete sinistra della galleria non più compatta brecciola calcarea che si incontra fin dall'entrata, bensì in una ben più erodibile brecciola ricca di noduli di selce nera. La sezione di questo tratto, lungo circa 40m, è pressoché circolare con 1m di raggio. In seguito si ritrovano alti soffitti (12m) che permettono di osservare la successione degli strati rocciosi: brecciola ricca di noduli di selce sovrastata da brecciola calcarea compatta.
Questa parte del ramo principale presenta lunghi terrazzi d'erosione; su uno di questi si è posato un grosso blocco di roccia distaccatosi dal soffitto secondo una superficie di strato. Percorsi circa 400m dalla prima frana, la galleria si apre a formare una vasta sala di 50m, il cui pavimento è ricoperto da massi di crollo. Da qui, risalendo sempre il corso d'acqua, si raggiunge un terrazzo costituito da calcare che da questo punto in poi sostituisce la brecciola. Probabilmente a causa della differente consistenza della roccia il ramo principale cambia nuovamente morfologia. Le pareti gradualmente si avvicinano sempre più fino a formare uno stretto e tortuoso meandro allagato, che raggiunge l'altezza di 13m. Questa è la parte più spettacolare della grotta e il visitatore si vede costretto a superare il meandro in opposizione, spesso in posizioni estreme, sovrastando 2m di acqua limpida, la quale più avanti forma dei bellissimi laghetti. Oltre tali laghetti si incontrano tre piccole cascate, l'ultima delle quali conduce ad una sala di dimensioni contenute, sulle cui pareti vi sono segni evidenti dell'azione dell'acqua. Alla base di una delle pareti della sala si apre una stretta fessura-sifone che impedisce di risalire il corso dell'acqua. Questo sifone, di grande portata, fornisce il maggior apporto idrico alla cavità. Unica prosecuzione possibile è il così detto "ramo fossile". Qui non si incontra il corso d'acqua che percorre la grotta in quasi tutta la sua lunghezza, ma il "ramo fossile" presenta ugualmente notevoli attrattive rappresentate dalle più belle concrezioni di tutta la grotta, che solo qui sono molto abbondanti.

Rami secondari:
numerosi sono i rami secondari che si dipartono dal ramo principale, alcuni "fossili" altri attivi. Questi ultimi si aprono tutti sulla sinistra idrografica del corso d'acqua che percorre la grotta. Sono solitamente di dimensioni ridotte e non superano in alcun caso i 150m di lunghezza. I rami secondari "fossili" o quasi "fossili" si aprono sulla destra idrografica oppure si trovano paralleli al ramo principale, ma chiaramente ad un livello superiore. Hanno dimensioni paragonabili a quelle del ramo principale e vi si trovano inoltre camini di ragguardevole altezza, che in gran parte non sono ancora stati esplorati.

NOTA 22/07/08
MANCA IL RILIEVO OLTRE AL SIFINE. LUNGHEZZA TOTALE 2100
PUBBLICATO SU ATTI CONVEGNO UDINE 1983

Rilievo: Pianta e sezione (31/12/1981)

Grotta Pod Lanisce

Centra la mappa


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