1315 | Grotta dell'Uragano
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta dell'Uragano
Numero catasto: 1315
Numero catasto locale: 556FR
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Presenza targhetta: No
Area geografica: Prealpi Giulie
Comune: Resia
Area provinciale: Udine
Metodo rilevamento: GRAFICO -> Riconoscimento su carta
Lat. WGS84: 46,33941787
Lon. WGS84: 13,2885598
Est RDN2008/UTM 33N: 368292.756
Nord RDN2008/UTM 33N: 5133183.536
Quota ingresso (s.l.m.): 796 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 870 m
Dislivello positivo: 109 m
Profondità: 17 m
Dislivello totale: 126 m
Quota fondo: 779 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La grotta si apre nella vallata del Rio Barman, pochi metri a monte della sorgente da cui ha origine il rio medesimo.
Descrizione dei vani interni della cavità
La grotta inizia con una caverna ingombra di massi, oltre la quale scende uno stretto pozzo che può essere superato in pressione; subito dopo una fessura molto stretta conduce ad un laghetto, superabile a guado in periodi "normali", e quindi una galleria molto stretta si sviluppa sino a raggiungere un passaggio molto basso, oltre il quale scorre il torrente ipogeo, che si perde in un sifone; successivamente la risalita di una cascata alta 8m porta ad un passaggio basso, dopo il quale la galleria si fa più vasta ed agevole continuando così per un centinaio di metri, sino a raggiungere il secondo lago-sifone, dal quale ha origine il torrente.
Un passaggio sopra il lago-sifone conduce ad una galleria non più interessata dall'acqua, in continua salita, con il suolo cosparso di blocchi franati dalla volta e dalle pareti, la quale termina in prossimità di uno stretto camino. Oltre questo camino si sviluppa un alto ramo di galleria, non più interessato dall'acqua, dapprima discendente, poi in leggera ascesa, che termina sull'orlo di un vasto pozzo profondo 40m, oltre il quale la galleria sembra continuare ancora.
Sotto il pozzo, interrotto a metà circa da un ripiano fangoso formato da massi incastrati, scorre nuovamente il torrente ipogeo, il quale a valle prosegue in una galleria in discesa e raggiunge, dopo qualche metro, un salto che finisce in un lago-sifone, mentre a monte termina subito in un vasto e profondo lago-sifone.
Questo lago-sifone è stato oggetto di esplorazione da parte di una squadra di subacquei che, immersivi, hanno percorso una galleria sommersa lunga 47m e profonda al massimo 9m. Oltre il sifone la cavità continua per una trentina di metri sino ad incontrare un nuovo lago-sifone.
Superato il sifone terminale, forzato da A. Kozel nel 1967 (del quale è stata ritrovata la sagola) e percorso a piedi un tratto di una trentina di metri, si incontra un altro sifone. Questo nuovo tratto sommerso è lungo 25m e profondo poco più di 3m. Si riemerge in una galleria in salita, dalla sezione di 4x4m circa.
L'acqua è limpidissima e la temperatura è intorno ai 4°C.