1248 | Grotta delle Colonne
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta delle Colonne
Numero catasto: 1248
Numero catasto locale: 4180VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 31/08/2005
Affidabilità posizione: 4º gruppo riposizionamento regionale GPS (2005)
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Monrupino / Repentabor Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 45,7042778 Lon. WGS84: 13,80908614 Est RDN2008/UTM 33N: 407294.911 Nord RDN2008/UTM 33N: 5061881.219 Quota ingresso: 315 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 112 m
Profondità: 23 m
Dislivello totale: 23 m
Quota fondo: 292 m
Descrizione dei vani interni della cavità
Pur avendo un accesso ben evidente, situato in una zona dove si trovano alcune grotte conosciute da lungo tempo tra le quali la Grotta a SE di Monrupino (120/940VG), questa estesa e bella cavità venne rilevata appena nel 1963, anche se varie scritte testimoniano il passaggio di precedenti visitatori. La sua planimetria è piuttosto complessa in quanto le abbondanti concrezioni hanno separato in diversi vani quella che un tempo doveva essere un'unica grande caverna.
Un pozzo di 10m, dall'imbocco piuttosto ampio, limitato da compatti banchi rocciosi, che si apre sul fianco di una minuscola dolina, porta all'inizio di una china detritica che forma il suolo di una caverna abbastanza ampia (punti 2-3 del rilievo), in fondo alla quale si aprono due bassi passaggi; questi portano in una seconda caverna, all'inizio piuttosto bassa, dalla quale si dipartono tre rami principali: quello rivolto verso S dopo un piccolo salto (punto 5) si fa più spazioso e, raggiunto il punto più profondo (punto 7), il suolo da sassoso diventa argilloso (punti 7-8) e qui, dalla parete destra un bel "pulpito" scende fino a terra; questa diramazione continua girando sempre verso destra, in salita, raggiungendo nuovamente il punto in cui sboccano i due bassi passaggi in fondo alla prima caverna (punto 4).
Dalla caverna centrale si diparte il secondo ramo, verso Nord, costituito da una breve caverna in fondo alla quale un alto camino, ricoperto da abbondanti colate calcitiche, forma un vano abbastanza ampio; sulla parete di fondo, a poco più di 1m da terra, un pertugio comunica con uno stretto pozzetto di 2m che costituisce la parte terminale di un altro camino che tramite un passaggio alto è in relazione con il primo.
Il ramo più interessante e più bello parte dalla caverna principale in direzione Est (punto 9); due grosse colonne incorniciano il suo primo tratto e, dopo qualche metro, un piccolo salto porta all'imbocco di un pozzetto (punto 10), reso malagevole da grossi massi incastrati all'entrata. Dal suo fondo si diparte una diramazione pressochè orizzontale, che si va via via abbassando, mentre il suolo diventa viscoso per la presenza di argilla; una strettoia (punto 15) porta in una caverna nella quale il soffitto si rialza e il suolo è formato da un caotico cumulo di massi che probabilmente provengono dal fondo della caverna sotto il primo pozzo (punti 3-4-17). Dall'imbocco del pozzo di 3,8m (punto 10) si sviluppa una bella galleria che costituisce la parte più bella della cavità (punti 10-13), nella quale abbondano le concrezioni e si innalzano numerose colonne; verso il tratto finale della galleria (punto 12), tra le concrezioni si diparte un ramo ascendente che sbocca nel ramo Sud, in corrispondenza del punto più profondo della cavità (punto 7).