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Catasto Speleologico Regionale

 

Aggiornamento scheda catastale




1213 | Grotta delle Torri di S. Pelagio


100m 500m 1000m
PDF KML GPX SHP

Nomi e numeri catastali

Nome principale: Grotta delle Torri di S. Pelagio

Numero catasto: 1213

Numero catasto locale: 4205VG

Numero totale ingressi: 1

Nome immagine

Ingresso principale

Data esecuzione posizione: 31/08/2001

Affidabilità posizione: 3º gruppo riposizionamento regionale GPS (2001)

Presenza targhetta: Si

Area geografica: Carso Triestino

Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina

Area provinciale: Trieste

Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale

Lat. WGS84: 45,76389767

Lon. WGS84: 13,68194802

Est RDN2008/UTM 33N: 397507.191

Nord RDN2008/UTM 33N: 5068660.163

Quota ingresso (s.l.m.): 202 m

Caratteristiche

Sviluppo planimetrico: 214 m

Profondità: 32 m

Dislivello totale: 32 m

Quota fondo: 170 m

Breve descrizione del percorso d'accesso

Tra il paese di San Pelagio ed il Castelliere Carlo Marchesetti presso Slivia sono compresi campi carreggiati monumentali che si alternano a grize, lasciando ben poco spazio alla vegetazione. Al centro di questa landa pietrosa, in un lieve avvallamento tra i campi solcati, circondato da cespugli e da una piccola quercia avvolta d'edera, si apre l'esiguo imbocco della cavità, quasi del tutto dissimulato da uno spuntone di roccia che si protende curiosamente sopra di esso. Per rintracciare l'ingresso può essere utile orientarsi seguendo la linea elettrica che passa nelle vicinanze. La grotta, infatti, si trova ad un'ottantina di metri a NNW da un evidente pilone.

Descrizione dei vani interni della cavità

L'anno esatto in cui venne scoperta la grotta non è noto, ma da alcune date trovate all'interno della grotta risulta che già nel 1943 essa era stata visitata, probabilmente dai partigiani che sfruttavano le grotte più nascoste come rifugio.
Il pozzo d'accesso, dall'imbocco disagevole a causa di una quinta di roccia, ha le pareti levigate e mantiene per qualche metro una sezione ovale di circa 1mx2m, per poi sboccare improvvisamente, dopo 5m, in una spaziosa caverna. La discesa prosegue nel vuoto fino alla profondità di 10m, dove si trova un terrazzo; dopo altri 3m si tocca il suolo detritico. La grotta è costituita principalmente da una sala di 15m x 25m, alla quale si arriva tramite il pozzo d'accesso dal lato NE. Il suolo è trasversalmente inclinato da NE verso SW ed è ricoperto, nella parte centrale, da grandi blocchi. I grandi gruppi colonnari, che hanno dato il nome alla grotta, sono ubicati perlopiù sui lati N e S. Sul lato N, infatti, si trova un enorme gruppo colonnare che crea due camere distinte, situate su piani diversi. Dalla camera di NE, alla quale si giunge con il pozzo d'accesso, è possibile, tramite due strette ed alte fessure tra le colonne, giungere dall'alto alla camera di NW, sita ad un piano inferiore. Sempre nella camera di NE, dal terrazzo che si tocca con la discesa del pozzo d'accesso, tramite due fori, si giunge in una cavernetta, che porta in breve sull'orlo di due pozzi. Uno di essi, dopo poco, si divide in due fessure che diventano ben presso inaccessibili; l'altro, dopo una decina di metri, immette in un secondo pozzo, pure di 10m, dall'imbocco difficile a causa di un'impegnativa strettoia orizzontale.
Dalla camera di NW si sviluppa una bassa galleria, lunga 12m, che finisce con due cavernette in salita.
Alcune diramazioni che si estendono al lato S della sala si presentano molto articolate e complesse. In prossimità di una grande colonna è possibile scendere in una successione di due pozzetti che presentano tre brevi cavernette laterali. Poco più avanti, dopo un breve tratto in salita, la cavità presenta un pozzo, ben concrezionato, con due impegnative strettoie, rispettivamente alla profondità di 2m e 9m e che termina con un meandro lungo una decina di metri. Alla metà di questo pozzo si può imboccare una finestra che, tramite un cunicolo di 3m, conduce ad una cavernetta inclinata che termina con uno stretto pozzetto. Ritornando alla sommità del pozzo, nell'estremo angolo S della sala, si può imboccare un altro cunicolo che si innesta lateralmente in un'ampia e bassa cavernetta dal suolo inclinato.
Un'ultima diramazione è raggiungibile con un'arrampicata di quasi 4m sul lato SW della sala e porta ad un grande foro, quasi sulla volta, dal quale si possono visitare altre due cavernette separate da una strettoia.

Rilievo: Pianta e sezione (22/01/1995)

Grotta delle Torri di S. Pelagio

Centra la mappa


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