1166 | Grotta ad E di S. Martino del Carso
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta ad E di S. Martino del Carso
Numero catasto: 1166
Numero catasto locale: 4253VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 13/03/2011
Affidabilità posizione: Corretto
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Goriziano Comune: Sagrado Area provinciale: Gorizia Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 45,874390168139 Lon. WGS84: 13,542749313951 Est RDN2008/UTM 33N: 386907 Nord RDN2008/UTM 33N: 5081124 Quota ingresso: 162 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 113,6 m
Profondità: 27,2 m
Dislivello totale: 27,2 m
Quota fondo: 134,8 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
La cavità si apre in una zona pianeggiante ad Est di San Martino del Carso, qualche decina di metri a Sud della strada che unisce questo paese con Cotici inferiore.
Descrizione dei vani interni della cavità
La cavità inizia con un ampio pozzo, profondo 8,5m, sul fondo del quale sono presenti numerosi massi. Sempre sul fondo, un passaggio basso porta ad un'ampia galleria, caratterizzata da concrezionamenti e da massi di crollo. Dopo circa 25m, la volta si abbassa, e la galleria piega di circa 90°, cominciando a scendere leggermente. Da qui la grotta è meno concrezionata e presenta notevoli riempimenti di terra rossa.
Nel primo tratto della galleria, un pozzo di circa 6m, concrezionato, porta ad una galleria sottostante, dove il concrezionamento è scarso e si ritrovano i riempimenti di terra rossa. Sono presenti tracce di antichi scorrimenti idrici e si può notare anche un tipico "canale di volta".
Nella galleria inferiore, una ventina di anni fa sono stati eseguiti scavi a scopo di ricerche archeologiche. Studiando i depositi di riempimento, lungo la sezione di questi scavi sono state notate delle intercalazioni irregolari e delle piccole inclusioni di materiali fosfatici. Alcuni campioni sono stati studiati mediante la difrattometria a raggi x, che ha permesso di identificare quattro minerali piuttosto rari: brushite, idrossiapatite, taranakite e francoanellite. I più rari sono soprattutto gli ultimi due che, finora, non erano mai stati segnalati nelle grotte del Carso. Per quanto riguarda la francoanellite, questa è addirittura la terza segnalazione al mondo.
Sotto al pozzo d'accesso parte un breve ramo discendente, concrezionato, dal fondo coperto da detriti di varie dimensioni. Sotto al detrito è visibile uno strato di concrezione.