112 | Pozzo del Cane
Nomi e numeri catastali
Nome principale: Pozzo del Cane
Numero catasto: 112
Numero catasto locale: 161VG
Numero totale ingressi: 1
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 11/09/2024
Presenza targhetta: No
Area geografica: Carso Triestino
Comune: Trieste
Area provinciale: Trieste
Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS
Lat. WGS84: 45,662557
Lon. WGS84: 13,845595
Est RDN2008/UTM 33N: 410070.056
Nord RDN2008/UTM 33N: 5057204.393
Quota ingresso: 372 m
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 12 m
Profondità: 47 m
Dislivello totale: 47 m
Quota fondo: 328 m
Breve descrizione del percorso d'accesso
L'ingresso dela grotta, ora chiuso e nemmeno più visibile, si apriva sul fianco meridionale di un'ampia dolina coltivata, posta a destra della strada che da Padriciano porta a Gropada, subito prima della prima casa del paese.
Descrizione dei vani interni della cavità
La cavità è nota soprattutto per il fatto singolare verificatosi nel corso della prima esplorazione. Al momento della scoperta l'ingresso era costituito da un foro impraticabile che venne allargato con alcune mine: nella discesa effettuata subito dopo si ebbe la sorpresa di trovare sul fondo un cane vivo, probabilmente giunto da un passaggio, impraticabile dall'uomo, esistente a livello dei detriti, che portava a qualche altro imbocco.
Attorno al 1939 vennero scaricate nella grotta le pietre di un muro a secco che divideva due proprietà, colmando il pozzo fino alla profondità di circa venti metri, mentre nel periodo bellico l'ingresso fu ostruito, forse per occultare le salme di alcuni infoibati.
Nel 1958 il Gruppo Escursionisti Speleologi Triestini (GEST) iniziò lo svuotamento del pozzo, rinvenendo qualche resto umano.
Sul fianco del pozzo, poi, gli speleologi del GEST aprirono una fessura alta un paio di metri e larga, nel punto massimo raggiunto, una trentina di centimetri, che porta ad una cameretta sormontata da un piccolo camino e forata al suolo da un paio di pozzetti non discesi.