Nomi e numeri catastali
Nome principale: Crist di Val
Numero catasto: 3995
Numero catasto locale: 2217FR
Numero totale ingressi: 1
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 4,2 m
Dislivello totale: 0 m
Quota fondo: 1760 m
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 29/08/2021
Presenza targhetta: Si Area geografica: Prealpi Carniche Comune: Verzegnis Area provinciale: Udine Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS Lat. WGS84: 46,369411989493 Lon. WGS84: 12,912763045091 Est RDN2008/UTM 33N: 339461 Nord RDN2008/UTM 33N: 5137210 Quota ingresso: 1755 m
Geologia e Geomorfologia
Caratteri fisiografici
Ubicazione: Prealpi Carniche
Area carsica: Monte Verzegnis (A) Morfologia: rilievo montuoso Geomorfologia: versante Contesto attuale: roccioso Distanza dal mare: >10000 m Distanza da fonte d'acqua: >1000 m Note caratteri fisiografici:
Caratteri interni
Andamento: Semplice orizzontale
Pozzi: No
Planimetria: semplice: unico vano
Ampiezza piano calpestabile: 30 m2 m
Tipologia terreno calpestabile: limoso prevalente
Grotta turistica: No
Concrezionamento: scarso / assente
Acqua interna: No
Note caratteri interni:
si individua facilmente per la presenza di una grande croce all'ingresso
Ingressi
Ingresso 1
Lat. WGS84: 46,369411989493
Lon. WGS84: 12,912763045091
Quota ingresso: 1755 m s.l.m.
Morfologia: riparo
Terreno superficie esterna: roccioso affiorante/subaffiorante
Archeologia
Data
2002Autore
Gruppo Grotte CAI di Novara, Società Friulana di Archeologia-Sezione CarnicaConservati
SiPubblicati
SiNote
Campagna di rilievo alla Grotta Crist di Val (pulitura, rilievo e documentazione grafica e fotografica dei graffiti e bassorilievi). Dalla raccolta di superficie del deposito interno riconducibile ad un riporto artificiale e quindi rimaneggiato, sono stati recuperati alcuni reperti di diversa datazione. La ricognizione di superficie condotta in altre 3 delle circa 20 cavità che si aprono nella zona, la Grotta sopra Casera Val (fr. 2220/3998), la Cavità presso Casera Val (fr. 2214/3992) e un riparo al tempo non catastato posto al di sopra di quest'ultima (Vannacci Lunazzi, Cella 2003, c. 664), forse corrispondente alla Caverna sopra Casera Val (fr. 2215/3993), non ha rilevato la presenza di tracce di frequentazione antropica.Indagine
Tipologia di indagine: recupero
Stratigrafia: no
Area indagine: parziale
Cronologia: Preistoria, Età Postmedievale
Periodo: Mesolitico?
Materiali
Litici: 1 manufatto scheggiato in selce (non locale?); 1 pedina in calcare levigata, di forma ovoidale
Bibliografia: Vannacci Lunazzi 2003; Vannacci Lunazzi, Cella 2003.
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: ?
Indirizzo deposito: ?
Note
La cavità presenta evidenze di frequentazione di lunga durata, compresa l’epoca attuale quando era meta di processioni connesse ai culti locali (rogazioni) contro la siccità (Vannacci Lunazzi 2003, p. 217). Non del tutto chiarita appare l’attribuzione cronologico-culturale delle incisioni e rilievi che ornano le pareti interne, in cui oltre a oltre a iniziali, date (tra cui le più antiche riconosciute si collocano tra la prima metà-fine del Settecento) e motivi originali, sono presenti alcune scene di crocefissione in cui sembrano riconoscibili influenze di simboli legati all’antica tradizione celtica conservatisi nel sostrato locale (escluso con ogni probabilità il riferimento alla figura di Longino inizialmente ipotizzato). Dalla raccolta di superficie effettuata in corrispondenza del deposito interno provengono, oltre ad alcuni ex-voto (medagliette, croci) datati dal Settecento in avanti (Vannacci Lunazzi 2003, p. 231, nota 3), frammenti vitrei, ceramici e metallici recenti (Vannacci Lunazzi, Cella 2003, c. 663), una pedina in calcare e un manufatto in selce, riferiti in via preliminare al Mesolitico in base alla localizzazione in alta quota del riparo.Descrizione e rilievo
Breve descrizione del percorso d'accesso
Da Casera Val, guardando in direzione NE, si vede la grande croce di legno posta davanti alla bocca della cavità, che si apre alla base di un breve dirupo. Per raggiungerla, si prosegue verso la sella compresa tra Q.1865 e Q.1863. La via più agevole è quella che sale sulla destra, inerpicandosi pper un erto pendio erboso, che richiede cautela nel tratto finale.
Descrizione dei vani interni della cavità
La cavità è costituita da un unico vano, interamente illuminato, dal suolo in leggera pendenza, ricoperto da vegetazione erbacea, con qualche felce di tipo comune e rari esemplari del gustoso spinacio di montagna (Chenopodium Bonus Enricus) . La cavità termina con un cunicolo intransitabile.
NOTA FOLKLORE
La grotta è stata oggetto di culto sino a pochi anni or sono; al suo interno sono ben visibili, sulle pareti, incisioni a bulino rappresentanti crocifissi ed altre immagini sacre. Le pareti e la volta sono ricoperte da numerose scritte, per lo più incise, alcune delle quali ormai indecifrabili a causa della dissoluzione del calcare. La data leggibile più antica risale al 1804. Sulla parete di fondo è stata cementata una piccola ancona
La cavità era particolarmente oggetto di culto nei periodi di siccità: in tale occasione gli abitanti dei paesi limitrofi si recavano in processione al Crist di Val per invocare la caduta della pioggia.
Bibliografia
Vannacci Lunazzi G., Cella G. D.
Aquileia Nostra (2003)
Collocazione: In: Bandelli G., Vitri S. (a cura di), I Celti in Friuli: Archeologia, storia e territorio [II], 73: 660-664 cc., Aquileia (UD)
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Resoconto della campagna di ricerca alla grotta “Crist di Val” sul Monte Verzegnis (1740 m s.l.m.), localizzata in un’area contraddistinta da almeno una ventina di altre cavità e nota per essere stata sede di culti locali sino ad epoche recenti. Le ricerche hanno in particolare riguardato il rilievo fotografico e grafico (parziale) delle incisioni e bassorilievi presenti lungo le pareti interne della grotta raffiguranti, oltre a iniziali, date (tra cui le più antiche riconosciute si collocano tra la prima metà-fine del Settecento) e motivi originali, alcune scene di crocefissione, di incerta attribuzione cronologica e culturale (forse con simbologia celtica), a cui si deve il nome della cavità. Significativo appare il ritrovamento di alcuni reperti sulla superficie del deposito interno, comunque rimaneggiato, essendo riconducibile ad un riporto artificiale. Tra i materiali, oltre a manufatti chiaramente recenti ed ex-voto, si sono recuperate una "pedina" in calcare ed una scheggia ritoccata in selce (non locale?) che lascia aperta l’ipotesi di una possibile frequentazione della grotta sin da epoca preistorica (Mesolitico?). Le ricognizioni effettuate in almeno altre tre cavità presenti nei pressi, non hanno rilevato tracce di frequentazione antropica.
Vannacci Lunazzi G.
Quasar ed. (2001)
Collocazione: In: Bandelli G., Fontana F. (a cura di): Iulium Carnicum. Centro alpino tra Italia e Norico. Dalla protostoria all'età imperiale, Atti del Convegno (Arta Terme-Cividale, settembre 1995), 85-101, Roma
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Tra le principali evidenze archeologiche riferibili al periodo pre- protostorico attestate nel sito di Invillino (e nel territorio ad esso circostante) e in Carnia si segnalano i rinvenimenti di superficie effettuati a Col Santino (reperti ceramici e litici riferibili al periodo Neolitico Tardo-Eneolitico), a Forni di Sopra loc. Varmost e Casera Valbertad (materiali litici riferibili al Paleolitico Medio), quest'ultima insieme a Paularo-Cason di Lanza-Passo Pramollo (sito indagato stratigraficamente) interessata anche da frequetazioni di epoca mesolitica. L'A. menziona inoltre il rinvenimento di affioramenti di materiale selcifero (anteriori al Biancone e risalenti al Giurassico Medio) in relazione all'area in cui insiste la grotta "Crist di Val" sul Monte Verzegnis (1660 m s.l.m.), cavità che ha rivelato evidenze di una frequentazione antropica di lunga durata, protrattasi sino ad epoche recenti. Caratteristica distintiva della cavità sono le numerose raffigurazioni incise alle pareti, perlopiù a carattere religioso o votivo, da cui la grotta stessa prende il nome.
Vannacci Lunazzi G.
Società Friulana di Archeologia (2003)
Collocazione: Quaderni Friulani di Archeologia, 12: 217-232, Udine
Categorie: Antropospeleologia
Indici: Archeologia
Resoconto della campagna di ricerche condotte nel corso dell'anno 2002 nel complesso di cavità presenti sul Monte Verzegnis. Le operazioni hanno previsto la pulitura, rilievo e documentazione grafica e fotografica dei graffiti e bassorilievi, di datazione incerta, presenti nella grotta "Crist di Val". La presenza di selce, tra gli altri materiali rinvenuti in superficie sul pavimento della cavità, lascia ipotizzare una possibile frequentazione del sito sin da epoca mesolitica. La ricognizione condotta in alcune delle altre numerose cavità presenti nell'area, qui non meglio specificate, non ha portato al rinvenimento di tracce di frequentazione antropica.