Nomi e numeri catastali
Nome principale: Grotta Azzurra
Nome principale sloveno: Zidaričeva pejca
Numero catasto: 34
Numero catasto locale: 257VG
Numero totale ingressi: 2
Caratteristiche
Sviluppo planimetrico: 235 m
Profondità: 45,8 m
Dislivello totale: 45,8 m
Quota fondo: 208,2 m
Ingresso principale
Data esecuzione posizione: 31/08/2000
Presenza targhetta: Si Area geografica: Carso Triestino Comune: Duino Aurisina / Devin Nabrežina Area provinciale: Trieste Metodo rilevamento: STRUMENTALE -> GPS differenziale Lat. WGS84: 45,75288417 Lon. WGS84: 13,70508013 Est RDN2008/UTM 33N: 399286.14 Nord RDN2008/UTM 33N: 5067407.155 Quota ingresso: 252 m
Geologia e Geomorfologia
Caratteri fisiografici
Ubicazione: Carso
Area carsica: Carso (A) Morfologia: altopiano Geomorfologia: versante Contesto attuale: boschivo Distanza dal mare: 1000-5000 m Distanza da fonte d'acqua: >1000 m Note caratteri fisiografici:
Si apre nella sella fra due modesti rilievi isolati al centro dell'altopianoin un ambiente parzialmente antropizzato.
Caratteri interni
Andamento: Semplice orizzontale
Pozzi: No
Planimetria: semplice: unico vano
Ampiezza piano calpestabile: 5400 m
Tipologia terreno calpestabile: limoso prevalente
Crolli recenti: Sì Grotta turistica: No Concrezionamento: scarso / assente Acqua interna: No Note caratteri interni:
Nella parte finale della grotta si notano tracce di scavi poco recenti.
Il pavimento è spesso inetressato da crolli e detrito.
Ingressi
Ingresso 1
Lat. WGS84: 45,75288417
Lon. WGS84: 13,70508013
Quota ingresso: 252 m s.l.m.
Morfologia: fondo dolina
Terreno superficie esterna: depositi di crollo/riempimento
Ingresso 2
Lat. WGS84: 45,752723983759
Lon. WGS84: 13,705364893613
Quota ingresso: 254 m s.l.m.
Morfologia: orlo dolina
Terreno superficie esterna: roccioso affiorante/subaffiorante
Archeologia
Data
1892Autore
Karl MoserConservati
-Pubblicati
SiNote
Moser visitò la grotta e vi fece dei sondaggi fra fine luglio e inizio agosto 1892.Indagine
Tipologia di indagine: recupero
Cronologia: Preistoria
Periodo: Neolitico?
Materiali
Ceramici: scarsi manufatti non determinati
Litici: scarsi manufatti non determinati
Paleontologici: resti non determinati; conchiglie marine
Bibliografia: Moser diari, 1895b, 1899; Flego, Župančič 2012
Note
Data
1894Autore
Carlo MarchesettiConservati
SiPubblicati
SiNote
"... nella scorsa primavera alcuni giovani volonterosi, i signori Rodolfo e Camillo Seemann ed il signor Americo Hoffmann, si offersero di praticarvi degli scavi. In loro compagnia o solo mi recai più volte alla caverna e sebbene l'investigazioni non possano dirsi del tutto ultimate, restando da esplorare principalmente la parte interna, che forse ci rivelerà ancora l'esistenza di animali diluviali, procurerò di dare una breve descrizione dei risultati ottenuti..." (Marchesetti 1895, p. 249).Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Area indagine: parziale Settore: Vestibolo e saggi nella parte interna Cronologia: Preistoria-Protostoria Periodo: Neolitico, età del bronzo, età del ferro
Materiali
Ceramici: "stoviglie... grossolane e di dimensioni notevoli, come pure di pasta relativamente fina ed appartenenti a vasi minuscoli… cordoni rilevati, decorazione che in questa caverna è la più frequente… frammenti di un grande doglio a zone nere e rosse con cordoni interposti, che sembra il prototipo degli ossuari zonati, tanto frequenti nella necropoli di S. Lucia. I manichi raccolti sono abbastanza numerosi, sebbene non offrano molte varietà… Una ciotoletta possede un manico rilevato, un'altra, di colore nero molto lucido, mostra l'inserzione dello stesso immediatamente alla base… due fusajuole biconiche senza alcuna decorazione" (Marchesetti 1895, pp. 251-253).
Litici: "alcuni nuclei di selce... parecchi coltellini, tra i quali uno di selce grigia della lunghezza di 112 mm e due altri di selce bionda di 105 rispettivamente 90 mm. Vi sono pure alcune cuspidi e raschiatoi egregiamente lavorati... Copiosissime... le coti d'arenaria... alcuni pestelli... piccoli ciottoli calcarei arrotondati" (Marchesetti 1895, pp. 253-254).
Paleontologici: "l'animale più frequente di cui si cibavano gli abitatori della caverna era la capra, meno comune la pecora. Si raccolsero pure resti di bue e di maiale, se anche in piccolo numero... Tra gli animali selvatici primeggia il cervo... Né vi fa difetto il capriolo" (Marchesetti 1895, pp. 255). Grandi quantità di molluschi marini.
Osso/Corno: numerosi strumenti in osso
Bibliografia: Marchesetti 1895
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Civici Musei di Storia ed Arte
Indirizzo deposito: Via Cattedrale 15, Trieste
Note
Gli scavi misero in luce anche tracce di frequentazione in epoca storica: "alcune anfore romane di creta rossa purgatissima e di piena cottura, negli strati superiori, d'onde s'ebbero pure cocci di vasi, che... si dimostrano di epoca posteriore per essere lavorati al tornio... Di osso si raccolse inoltre un pettine spezzato… da riferirsi ad un'epoca romana tarda, al tempo cioè della trasmigrazione de' popoli"(Marchesetti 1895, p. 253-254).Data
1923-24Autore
Cesare LomiConservati
SiPubblicati
SiNote
Indagine
Tipologia di indagine: recupero
Cronologia: Pleistocene
Periodo:
Materiali
Paleontologici: resti di faune determinate solo parzialmente (vedi Note).
Antropologici: 1 dente (vedi Note).
Bibliografia: Battaglia 1924, 1926; Cannarella, Cremonesi 1967
Depositi materiale
Situazione dei materiali: parzialmente conservati
Denominazione deposito: Collezione Battaglia: Centro di Ateneo per i Musei dell'Universita' di Padova
Indirizzo deposito: Via Orto Botanico 15, Padova
Note
"Il nostro consocio, cap. Cesare Lomi, ricuperò infine nella grotta azzurra di Samatorza, racchiusi entro uno stesso banco di argilla rossa quaternaria, numerosi resti di Ursus spelaeus, U. spelaeus var.. minor, Vulpes vulpes e di altri mammiferi ancora da classificarsi, e insieme a questi un secondo premolare umano inferiore, appartenente a un individuo giovane. Il dente si trova in mio possesso, e presenta lo stesso grado di fossilizzazione delle altre ossa" (Battaglia 1924, p. 2). Il dente non è stato rintracciato nel recente controllo della Collezione Battaglia di Padova, dove invece risultano presenti alcuni manufatti in selce e un lisciatoio/cote in arenaria (Betic 2006-07, p. 40 e appendice 2) che, in via d'ipotesi, potrebbero provenire dalle indagini di Lomi.Data
1925Autore
Raffaello BattagliaConservati
SiPubblicati
SiNote
Battaglia non scavò in questa cavità, ma ne fece il rilievo nel 1925.Indagine
Tipologia di indagine: recupero
Cronologia: Preistoria
Periodo: Neolitico?
Materiali
Litici: una decina di manufatti su lama e scheggia, inclusi 1 grattatoio piatto frontale lungo e 1 raschiatoio piatto profondo latero-trasversale bilaterale; 1 lisciatoio/cote in pietra.
Paleontologici: resti di fauna non determinati?
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Collezione Battaglia: Centro di Ateneo per i Musei dell'Universita' di Padova
Indirizzo deposito: via Orto Botanico 15, Padova
Note
"Battaglia non scavò in questa cavità, ma ne fece il rilievo nel 1925: è verosimile che in quell’occasione lui stesso avesse trovato e raccolto i pochi manufatti litici e i resti di fauna tuttora conservati a Padova, ma non si può d’altra parte escludere che i manufatti litici siano quelli di uno dei cartoni della Collezione Neumann, inventariato con il numero 5862" ("Raffaello Battaglia 2013", p. 121-122).Data
1958-59Autore
Dante Cannarella, Gino SlongoConservati
SiPubblicati
SiNote
Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: media Area indagine: parziale Settore: Circa 18 metri quadrati sul lato destro della cavità di accesso Strato: Strato B-2 Cronologia: Preistoria Periodo: Neolitico
Materiali
Ceramici: 2 piedi cavi probabilmente attribuibili a recipienti profondi a pareti convesse e bocca ristretta, 1 frammento decorato con un motivo a reticolo, forse riportabile allo stesso tipo di vaso; 1 recipiente profondo a pareti leggermente convesse su fondo piano, anse a nastro e tracce di decorazione incisa; 1 "olletta di forma campaniforme"; anse a nastro.
Bibliografia: Cannarella 1962
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Civici Musei di Storia ed Arte
Indirizzo deposito: Via Cattedrale 15, Trieste
Note
I materiali non sono stati finora sottoposti a revisione sistematica. Conseguentemente, nella presente sintesi dei dati i reperti sono descritti sia riprendendo le definizioni date da Cannarella (1962), sia, quando descrizione e disegni originali lo permettono, usando la terminologia / classificazione creata successivamente (v. da ultimo “Raffaello Battaglia” 2013, p. 78-82). Analogamente, l’inquadramento cronologico-culturale è quello essenziale delle conclusioni dell’articolo, peraltro più articolato nel testo.Data
1958-59Autore
Dante Cannarella, Gino SlongoConservati
SiPubblicati
SiNote
Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: media Area indagine: parziale Settore: Circa 18 metri quadrati sul lato destro della cavità di accesso Strato: Strato B-1 Cronologia: Preistoria Periodo: età del rame
Materiali
Ceramici: recipienti probabilmente sia chiusi che aperti con orlo semplice o distinto, in qualche caso decorati con sequenze lineari di impressioni sotto l'orlo; anse a nastro; alcuni fondi piani.
Litici: "alcuni coltellini di selce... una punta di giavellotto con codolo laterale lavorata con una tecnica... di tipo paleolitico".
Bibliografia: Cannarella 1962
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Civici Musei di Storia ed Arte
Indirizzo deposito: Via Cattedrale 15, Trieste
Note
I materiali non sono stati finora sottoposti a revisione sistematica. Conseguentemente, nella presente sintesi dei dati i reperti sono descritti sia riprendendo le definizioni date da Cannarella (1962), sia, quando descrizione e disegni originali lo permettono, usando la terminologia / classificazione creata successivamente (v. da ultimo “Raffaello Battaglia” 2013, p. 78-82). Analogamente, l’inquadramento cronologico-culturale è quello essenziale delle conclusioni dell’articolo, peraltro più articolato nel testo.Data
1958-59Autore
Dante Cannarella, Gino SlongoConservati
SiPubblicati
SiNote
Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: media Area indagine: parziale Settore: Circa 18 metri quadrati sul lato destro della cavità di accesso Strato: Strato A-2 Cronologia: Preistoria-Protostoria Periodo: età del rame-età del bronzo?
Materiali
Ceramici: recipienti probabilmente sia chiusi che aperti con orlo semplice o distinto, in alcuni casi decorati con sequenze lineari di impressioni sotto l'orlo; anse a nastro, 1 a maniglia, prese a bugna; fondi prevalentemente piani; 1 colatoio; 1 fusaiola biconica.
Litici: manufatti in selce non determinati; 1 ascia forata in cloromelanite.
Osso/Corno: manufatti in osso non determinati
Bibliografia: Cannarella 1962
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Civici Musei di Storia ed Arte
Indirizzo deposito: Via Cattedrale 15, Trieste
Note
I materiali non sono stati finora sottoposti a revisione sistematica. Conseguentemente, nella presente sintesi dei dati i reperti sono descritti sia riprendendo le definizioni date da Cannarella (1962), sia, quando descrizione e disegni originali lo permettono, usando la terminologia / classificazione creata successivamente (v. da ultimo “Raffaello Battaglia” 2013, p. 78-82). Analogamente, l’inquadramento cronologico-culturale è quello essenziale delle conclusioni dell’articolo, peraltro più articolato nel testo.Data
1958-59Autore
Dante Cannarella, Gino SlongoConservati
SiPubblicati
SiNote
Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: media Area indagine: parziale Settore: Circa 18 metri quadrati sul lato destro della cavità di accesso Strato: Strato A-1 Cronologia: Protostoria Periodo: tarda età del bronzo-inizi età del ferro
Materiali
Ceramici: singoli esemplari di recipienti forse profondi a collo e di probabili recipienti profondi con orlo estroflesso; 1 piatto? con orlo ispessito internamente; anse per lo più a nastro, anche superiormente appiattite, e 1 presa; 1 fondo piano; singoli frammenti decorati.
Bibliografia: Cannarella 1962
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Civici Musei di Storia ed Arte
Indirizzo deposito: Via Cattedrale 15, Trieste
Note
I materiali non sono stati finora sottoposti a revisione sistematica. Conseguentemente, nella presente sintesi dei dati i reperti sono descritti sia riprendendo le definizioni date da Cannarella (1962), sia, quando descrizione e disegni originali lo permettono, usando la terminologia / classificazione creata successivamente (v. da ultimo “Raffaello Battaglia” 2013, p. 78-82). Analogamente, l’inquadramento cronologico-culturale è quello essenziale delle conclusioni dell’articolo, peraltro più articolato nel testo.Data
1961-63Autore
Università di Pisa, Sop. Arch. FVGConservati
SiPubblicati
SiNote
Nella pubblicazione del 1967 sono inclusi i dati degli scavi effettuati nel 1961 e nel 1962-63 (Cannarella, Cremonesi 1967, p. 283-284).Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: alta Area indagine: parziale Strato: Strati G e F Cronologia: Preistoria Periodo: Mesolitico Attribuzione culturale: Suaveterriano-Castelnoviano
Materiali
Litici: livelli inferiori: bulini, grattatoi corti cortissimi o discoidali, elementi a dorso talora bilaterale con troncatura obliqua, punte e lamette a dorso bilaterale, triangoli e semilune, microbulini. Livelli superiori: bulini, grattatoi, trapezi, qualche romboide, lame ad incavi, microbulini.
Paleontologici: animali selvatici, sp. cervo, capriolo, cinghiale; molluschi marini e terrestri.
Osso/Corno: scarsi manufatti: punte e spatole
Bibliografia: Cannarella, Cremonesi 1967
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli-Venezia Giulia
Indirizzo deposito: Piazza della Libertà 7, Trieste
Note
Gli autori degli scavi avanzano l'ipotesi che i livelli superiori a trapezi siano stati decapitati.Data
1961-63Autore
Università di Pisa, Sop. Arch. FVGConservati
SiPubblicati
SiNote
Nella pubblicazione del 1967 sono inclusi i dati degli scavi effettuati nel 1961 e nel 1962-63 (Cannarella, Cremonesi 1967, p. 283-284).Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: alta Area indagine: parziale Strato: Strato E Cronologia: Preistoria Periodo: Neolitico
Materiali
Ceramici: recipienti profondi a pareti convesse e bocca ristretta con orlo semplice e distinto; recipienti profondi a pareti rientranti e orlo distinto passante a collo verticale, un esemplare con ansa subcutanea e decorazione dipinta complessa (unicum); scodelle di varia tipologia; anse e prese; fondi: 2 piatti, alcuni su piede; frammenti decorati con motivi a fasci di linee incise, 1 frammento con decorazione impressa ottenuta probabilmente con peristoma di conchiglia.
Litici: 1 grattatoio subdiscoide, lame e lamelle in selce
Osso/Corno: 1 pendaglio forato ricavato da un frammento di zanna di cinghiale
Bibliografia: Cannarella, Cremonesi 1967
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli-Venezia Giulia
Indirizzo deposito: Piazza della Libertà 7, Trieste
Note
Secondo Cannarella e Cremonesi lo strato E documenta due diversi orizzonti culturali nell'ambito del Neolitico. Lo strato soprastante D risultò sterile. I materiali non sono stati finora sottoposti a revisione sistematica: nella presente sintesi dei dati i reperti ceramici sono comunque descritti usando la terminologia / classificazione creata in seguito (v. da ultimo “Raffaello Battaglia” 2013, p. 78-82), mentre l’inquadramento cronologico-culturale è quello dato dagli autori dell’articolo del 1967.Data
1961-63Autore
Università di Pisa, Sop. Arch. FVGConservati
SiPubblicati
SiNote
Nella pubblicazione del 1967 sono inclusi i dati degli scavi effettuati nel 1961 e nel 1962-63 (v. Cannarella, Cremonesi 1967, p. 283-284).Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: alta Area indagine: parziale Strato: Strato C Cronologia: Preistoria Periodo: età del rame
Materiali
Ceramici: recipienti profondi a pareti rientranti, in alcuni casi con orlo distinto; alcune scodelle/ciotole di forma non precisabile; 1 ansa a nastro dal cui attacco inferiore si dipartono tre costolature ed 1 ansa tubolare costolata; fondi piani e a tacco; 4 frammenti decorati a Besenstrich, pertinenti a recipienti profondi a pareti rientranti.
Litici: 1 punta foliata con accenno di peduncolo in selce; 7 ciottoli in calcare, di cui 1 forato.
Bibliografia: Cannarella, Cremonesi 1967
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli-Venezia Giulia
Indirizzo deposito: Piazza della Libertà 7, Trieste
Note
1 ascia forata e 1 mazzuolo ricavato da corno di cervo, provenienti dallo scavo effettuato nel 1958, sono stati ritenuti coerenti con i materiali dello strato C. Lo strato sottostante D risultò sterile. I materiali non sono stati finora sottoposti a revisione sistematica: nella presente sintesi dei dati i reperti ceramici sono comunque descritti usando la terminologia / classificazione creata in seguito (v. da ultimo “Raffaello Battaglia” 2013, p. 78-82), mentre l’inquadramento cronologico-culturale è quello dato dagli autori dell’articolo del 1967.Data
1961-63Autore
Università di Pisa, Sop. Arch. FVGConservati
SiPubblicati
SiNote
Nella pubblicazione del 1967 sono inclusi i dati degli scavi effettuati nel 1961 e nel 1962-63 (v. Cannarella, Cremonesi 1967, p. 283-284).Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: alta Area indagine: parziale Strato: Strato B Cronologia: Protostoria? Periodo: età del. bronzo antico-medio? Attribuzione culturale: Castellieri - fase arcaica
Materiali
Ceramici: recipienti profondi a pareti rientranti e orlo distinto anche passante a collo verticale; 1 scodella con orlo distinto rientrante con "ingobbio" e alcune altre di diversa tipologia.
Bibliografia: Cannarella, Cremonesi 1967
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli-Venezia Giulia
Indirizzo deposito: Piazza della Libertà 7, Trieste
Note
I materiali non sono stati finora sottoposti a revisione sistematica: nella presente sintesi dei dati i reperti ceramici sono comunque descritti usando la terminologia / classificazione creata in seguito (v. da ultimo “Raffaello Battaglia” 2013, p. 78-82), mentre l’inquadramento cronologico-culturale è quello dato dagli autori dell’articolo del 1967.Data
1961-63Autore
Università di Pisa, Sop. Arch. FVGConservati
SiPubblicati
SiNote
Nella pubblicazione del 1967 sono inclusi i dati degli scavi effettuati nel 1961 e nel 1962-63 (v. Cannarella, Cremonesi 1967, p. 283-284).Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: alta Area indagine: parziale Strato: Strato A Cronologia: Protostoria Periodo: età del bronzo-età del ferro Attribuzione culturale: Castellieri - fase recente
Materiali
Ceramici: 1 recipiente profondo a pareti cilindriche; recipienti profondi a pareti rientranti e orlo distinto passante a collo verticale con impressioni in sequenza lineare sotto l'orlo e forse al passaggio spalla-collo, con leggero ispessimento passante a cordone sotto l'orlo, anche con impressioni; anse: 2 a nastro, dall'attacco di una delle due si dipartono 2 segmenti di cordone impresso e 1 presa ellittica.
Litici: 3 ciottoli di calcare
Bibliografia: Cannarella, Cremonesi 1967
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli-Venezia Giulia
Indirizzo deposito: Piazza della Libertà 7, Trieste
Note
In questo strato furono rinvenuti anche 4 frammenti di ceramica romana. I materiali non sono stati finora sottoposti a revisione sistematica: nella presente sintesi dei dati i reperti ceramici sono comunque descritti usando la terminologia / classificazione creata in seguito (v. da ultimo “Raffaello Battaglia” 2013, p. 78-82), mentre l’inquadramento cronologico-culturale è quello dato dagli autori dell’articolo del 1967.Data
1982Autore
Università di PisaConservati
SiPubblicati
SiNote
Indagine
Tipologia di indagine: scavo stratigrafico
Stratigrafia: sì
Affidabilità della stratigrafia: alta Area indagine: parziale Settore: Saggio intermedio fra le trincee 1958-1959 e 1962-1963 Strato: tagli 17-1 Cronologia: Preistoria Periodo: Mesolitico Attribuzione culturale: Sauveterriano e Castelnoviano
Materiali
Litici: livelli inferiori: scarsi bulini, abbondanti grattatoi, armature microlitiche prevalenti, triangoli e semilune, microbulini. Livelli superiori: scarsi bulini, grattatoi, 2 trapezi, lame ad incavi, microbulini.
Paleontologici: 9056 resti, di cui 3981 identificati, comprendenti animali selvatici, sp. cervo; pesci, molluschi marini e terrestri.
Osso/Corno: scarsi manufatti: punte e spatole
Bibliografia: Cremonesi et alii 1984
Depositi materiale
Situazione dei materiali: conservati
Denominazione deposito: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli-Venezia Giulia
Indirizzo deposito: Piazza della Libertà 7, Trieste
Note
Gli autori degli scavi avanzano l'ipotesi che i livelli superiori a trapezi siano stati decapitati.Descrizione e rilievo
Descrizione dei vani interni della cavità
La Grotta Azzurra è una delle più note del Carso Triestino, sia per la facilità di accesso e per la notevole estensione, sia per l'interesse archeologico che riveste. Il nome, assegnatole dal dott. Marchesetti, non trova fondamento in una particolare colorazione, ma nel fatto che dal fondo della sala si scorge un lembo di cielo e il debole riverbero azzurrognolo della luce diurna rischiara la caverna di fondo.
Superato il bel portale d'ingresso e seguendo un sinuoso sentiero che si snoda lungo il pendio detritico, si raggiunge dopo un centinaio di metri la base pianeggiante della sala principale. Da qui, sulla sinistra si prosegue per una sessantina di metri lungo una galleria che va progressivamente restringendosi fino ad incontrare un deposito calcitico che impedisce ogni ulteriore prosecuzione.
Già in epoca preistorica l'uomo si inoltrò fin nella parte più interna della cavità e forse vi abitò saltuariamente, anche se mancano prove sicure in proposito. Una numerosa comunità soggiornò invece per lunghissimo tempo nella dolina antistante la grotta e nell'atrio di questa, dando luogo all'accumulo di un potente deposito, spesso alcuni metri, nel quale vi sono abbondanti resti di ogni periodo. In un profondo scavo eseguito dal Radmilli, a ridosso della parete destra dell'ingresso, è stato raggiunto un livello contenente moltissimi oggetti di selce lavorata, di piccole dimensioni e di fattura particolare: si tratta di un'industria mesolitica che in questa grotta è stata per la prima volta accertata nell'ambito del Carso. Lo stesso livello è stato in seguito raggiunto da scavi sistematici effettuati in altre grotte carsiche (VG 1096, VG 2433, VG 4167, ecc.). Nelle argille della zona più profonda della grotta, invece, deve giacere una grande quantità di ossa di animali, probabilmente trascinate dalle acque assorbite un tempo dalla caverna. Il gen. Lomi rinvenne, con qualche limitato assaggio, molti resti di Ursus spelaeus e di altri animali pleistocenici assieme ad un dente umano.
Durante la prima guerra mondiale gli Austriaci eseguirono nella cavità notevoli lavori di adattamento, dei quali restano tutt'oggi evidenti vestigia. Nella dolina ed all'imbocco sorsero baraccamenti per la truppa, lungo la china detritica venne tracciato un comodo sentiero rialzato, a tornanti, che raggiungeva la parte pianeggiante, mentre con scivoli appositamente costruiti si convogliò l'acqua di stillicidio in due capaci vasche di cemento. Com'era normale precauzione per le grotte di guerra, si scavò anche una galleria artificiale che raggiungeva l'esterno con una scalinata, onde assicurare la possibilità di fuga in caso di blocco dell'ingresso principale.
Va rilevato che in questa grotta sono presenti numerosissimi individui di Orotrechus muellerianus, uno dei più interessanti troglobi del Carso.DESCRIZIONE:RAMO SUD OVEST:
l'ingresso di questo ramo, poco frequentato, si apre a breve distanza dalla vasca per la raccolta dell'acqua che si incontra a destra, alla fine della discesa; si sviluppa sempre molto basso, in direzione Sud e quindi Sud Ovest ed Ovest. Il fondo, piano ed argilloso, non presenta possibilità di prosecuzione se si eccettua uno sprofondamento alla fine del ramo che parrebbe raccogliere le acque di stillicidio.